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La
guardava passeggiare davanti a sé, percorrendo quelle stradine non asfaltate
piacevolmente caratteristiche. Il suo vestito frusciava sotto il movimento del
vento sollevandolo appena, le stava divinamente: le spalle erano scoperte e la
pelle abbronzata risaltava. Ammirava il suo sorriso smagliante e nonostante gli
occhiali da sole notava quanto fossero gioiosi i suoi occhi. Le rivolse un
dolce sguardo quando le allungò la mano sinistra, per prendere la sua e notò il
suo anello di fidanzamento e la loro fede nuziale. Erano sposate da una
settimana, ed adesso si trovavano in viaggio di nozze, nella meravigliosa
Puglia, aveva scelto la tappa la latina, e Jen ne era stata più che entusiasta.
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“Allora
ti piace?” – sorrise tenendole la mano che la rossa aveva finalmente preso
nella sua.
“Mi
piace moltissimo” – sorrise e si avvicinarono ad uno strapiombo con scogliera
tutta intorno – “Wow” – la rossa guardò il magnifico paesaggio e sorrise, alla
presa della mora dietro di lei.
“Sembri
felice” – le sussurrò sul collo, sua moglie aveva i capelli legati in una delle
sue bellissime trecce, dio quanto l’adorava. Il caldo si faceva sentire in
quella giornata, nonostante alcune nuvole in cielo, avevano optato per una
passeggiata nei centri storici per via del vento. La rossa portò una mano sulla
nuca scoperta di Lana, che aveva raccolto i capelli in una crocca morbida.
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“Ti
è sfuggita una ciocca di capelli” – ridacchiò
muovendola appena – “Sono felice
amore mio” – si voltò nell’abbraccio e la
baciò teneramente – “Uhm sai di sale”
– sorrise e la mora socchiuse gli occhi e la baciò
nuovamente.
“Non
vedo l’ora che si plachi questo vento” – sorrise – “Fare il bagno con te in
acqua salata, è la cosa che aspetto di più” – ridacchiò.
“Questa
canzone la senti?” – era orecchiabile, comprese le prime parole, poi non più –
“Che cosa dice?” – chiese a Lana, che aveva imparato l’italiano per diletto.
“Fammi
sentire” – sorrise tenendola abbracciata –“Uhm” – la rossa era voltata verso il
suono della musica – “Dice: Ti racconterò mille storie d'amore con un filo di
voce, e se ti rubo un bacio quando sei distratta in fondo che male c'è?” – le
diede un rapido bacio – “Portami con te in questo viaggio senza meta ne
destinazione” – lo tradusse per lei e poi ne canticchiò alcune parole e la
rossa poté sciogliersi a quelle labbra che si muovevano pronunciando parole per
lei, incomprensibili.
“Ti
amo tanto” – sorrise accarezzandole il viso – “Davvero tanto”
“Vale
lo stesso per me amore”
In
spiaggia
“Eccoti”
– sorrise sistemandosi gli occhiali sul naso.
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“Sai
che sembri un po’ gangster, così?” – sorrise Lana sistemandosi i capelli scompigliati
dal vento.
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“E
tu sai che sei divina in bianco?” – le prese una mano e se la portò vicina – “Dove
eri finita?
“Ho
sentito che stanotte fanno una festa in spiaggia, restiamo?” – sorrise dolcemente.
“Potrei
dire mai di no a mia moglie?” – le accarezzò i capelli guardandola negli occhi
scuri – “Dio sei dannatamente bella”
“Meno
male che sono abbronzata sennò sarei arrossita” – rise portando una mano su
quella di sua moglie.
“Che
dici signora Parrilla, vuoi farti un bagno con me?” – sussurrò sulle sue
labbra.
“Che
sia solo un bagno, signora Morrison” – poggiò la fronte su quella dell’altra.
“Non
posso promettere niente, se il tuo corpo sarà troppo vicino al mio, avrò serie
difficoltà a mantenere la parola” – sorrise e sentì Lana passarle una mano tra
i seni e poi sull’addome piatto – “Non provocare e potrò trattenermi” – tenne la
sua mano ferma dolcemente.
“Vedrò
cosa posso fare” – ridacchiò e si mise in piedi ancheggiando verso la riva – “Allora
vieni?” – la richiamò con l’indice.
Serata
in spiaggia
“Sapevo
che ti sarebbe piaciuto” – Jen ballava con sua moglie in maniera del tutto
sciolta, e si lasciavano a volte travolgere da baci pieni di passione.
“Come
poteva essere altrimenti?” – sorrise mentre la musica si alterava, e per Jen
era diventato quasi un rituale, lasciare che Lana traducesse alcune canzoni con
testo in italiano. Lana cantò prima qualche spezzone prima di tradurlo per sua
moglie, che ballava con lei a ritmo di mambo, poteva impazzire vedendola muoversi
così, l’aveva influenzata lei, le diceva la rossa.
“Dimmi
cosa succede se tra un secondo scappiamo via, senza guardare più indietro e la
tua bocca diventa la mia, quando cammino per strada sento l'estate che è già
nell'aria. Le nostre ombre sopra la sabbia, almeno fino al mattino: Mambo
Salentino. Sta cadendo una stella, è solo un punto nel cielo, ma la più bella è
già a terra affianco a me, ho espresso già il desiderio. Sta ballando come se
il mondo la guardasse, muove quel bacino come se ballasse” – sorrise.
“Uhm
praticamente è per te questa canzone” - tenne le mani sui suoi fianchi – “Sai
quale parte mi piace di più?” – disse facendole fare una giravolta e
attirandola poi a sé.
“Sentiamo”
– sorrise facendo vagare i suoi occhi tra quelli dell’altra e le sue labbra.
“La
tua bocca diventa la mia” – avvicinò le labbra e si scambiarono un bacio, Lana
socchiuse la bocca accogliendo la lingua di Jen, mugugnando, si strinsero in un
abbraccio dolce.
“Se
scappassimo via?” – sussurrò la mora con il fiato corto.
“La
serata diventerà ancora più interessante” – sorrise.
“Portami
con te allora” – si lasciò trasportare da sua moglie nuovamente nella camera
del loro resort. Jen fece scendere la parte superiore del vestito della mora,
sfilandoglielo dalle braccia e lo abbassò fino alla vita, poi la spinse seduta
sul letto. L’altra avendo le mani libere, prese i suoi fianchi avvolti nel
vestito chiaro e li carezzò guardandola dal basso con un sorriso dolce. Poi portò
le dita sui bottoni, e quando la rossa ebbe più possibilità di movimento, le si
mise cavalcioni, non si aspettava certo che sua moglie inesorabilmente le
portasse una mano tra le cosce. Ansimò guardandola e poi godendosi le labbra
carnose sul suo collo.
“Oh
Lana” – sussultò quando l’altra scostò le sue mutandine e la penetrò con due dita,
quasi a fondo. Perse alcuni respiri e l’avvolse in un abbraccio, stretto, da unghie
nella pelle, per avere un appiglio. L’altra mano come di riflesso, spinse il
gomito della mora ancora verso il suo centro desideroso di più attenzioni,
facendole sgroppare i fianchi.
“Sei
così salata” – disse ancora sul suo collo, la salsedine e il gusto tipico di
Jen si erano appena fusi sulla lingua di Lana – “E così bollente”
“Oh
cavolo” – la rossa dovette abbandonarsi all’indietro alcuni istanti, la mora la
sostenne con il braccio libero – “Continua amore, oh sì” – restarono in quella
posizione per alcuni minuti, fino all’orgasmo – “Non so se riesco a mantenere
questo ritmo” – sorrise poggiando la fronte a quella dell’altra, respirando
affannosamente per riprendersi.
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“Sono
certa di sì” – ridacchiò sganciandole la parte superiore del vestito beandosi
della vista del suo seno sodo, e le sfilò la gonna arrotolata sui suoi fianchi.
“La-na”
– le accarezzò la nuca dolcemente e poi scese sulle sue spalle e le sganciò il
reggiseno di pizzo nero – “Ti amo” – poggiò la fronte alla sua.
“Ti
amo anche io Jennifer” - sorrise guardandola nei suoi meravigliosi occhi chiari
e poi le baciò il seno in tutta la sua forma.
“Ho
voglia di te” – la baciò dolcemente, si spogliarono e rimasero in ginocchio una
davanti all’altra. Si toccarono piano, sfiorandosi con i polpastrelli,
schioccando baci lenti e dolci. Le labbra si catturavano tra loro, le loro
bocche assaporarono tutto grazie alle lingue fameliche che si cercavano.
“Sdraiati
prona” – sussurrò sulle sue labbra e la rossa lo fece lentamente mostrandole
tutto ciò che l’altra evidentemente voleva ammirare. Infatti, sorrise e si
porse verso il suo corpo, sovrastandolo e iniziò a baciarla sul collo,
scostandole i capelli, per avere libero il passaggio. Prese le sue braccia
portandole sulla testa, poi intrufolò le mani tra il materasso e il corpo di
Jen, afferrandole con presa dolce il seno.
“Amore”
– inarcò la schiena e il suo sedere si infranse contro il bacino della mora,
che sussultò.
“Sono
qui” – avvolse un braccio sul seno chiaro e scese con l’altra mano lungo la spina
dorsale e poi le sfiorò le natiche e piano, la penetrò da quella posizione tra
le pieghe umide.
“Oh
La-na” – ansimò forte sentendola andare in profondità, era una buona posizione perché
le sue dita la toccassero. Non le tolse le labbra di dosso, lasciandole dolci
baci sui punti raggiungibili da quella posizione e mosse la mano, con ogni movimento,
finché non sentì sua moglie contrarre i muscoli pronta a lasciarsi andare. Tornò
all’altezza del suo viso, e prima che Jen potesse baciarla, la colpì nel punto
più sensibile, la sentì tra le sue dita e nel suo gemito – “Mi ammazzi così” –
ansimò poggiandosi al materasso. Quando si riprese, con uno scatto, intrecciò
le loro gambe nella forbice.
“Oh
Jen” – Lana tremò a quel contatto inaspettato, tra i loro centri, e finì con lo
sdraiarsi, Jen non le diede tregua, strofinando per bene – “Questo amore è” –
strinse le sue mani, inarcando la schiena e chiudendo gli occhi, si lasciò
andare – “Meravigliosamente intenso” – si rimise seduta e in quella posizione,
continuarono per un po’. Poi fu la volta del piacere sincrono, sdraiate su un
fianco, tra ansimi e gemiti, riuscirono tra baci intensi e colpi dolci delle
loro lingue, a raggiungere l’apice del piacere simultaneamente. Si strinsero assumendo
una posizione normale, una contro il seno dell’altra, si baciarono dolcemente.
“Il
sale sulla tua pelle, mia cara latina, mi sta rendendo dipendente” – sorrise guardandola
e scostandole sciocche sudate dal viso.
“Dio
non dirlo a me, Jen” – fece lo stesso gesto di riflesso, e la baciò molto
lentamente – “Adesso avrei bisogno davvero di una doccia” – provò a sollevarsi,
ma invano, erano tutte intrecciate, nude e sudate, ma soddisfatte e innamorate.
“Tra
un attimo” – e non si alzarono, perché si addormentarono così come erano, una
tra le braccia dell’altra.
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Perdonate
se le immagini non sono riuscite ad inserirle, spero gradiate
ugualmente! Per la luna di miele, era quello che vi aspettavate? Avete
qualche tipo di richiesta prima dell'ultimo capitolo? Fatemelo sapere
con due paroline nelle recensioni. Alla prossima xoxo
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