Durante una partita Oikawa non si concedeva mai emozioni superflue.
Eppure l’indole maliziosa lo lasciò indugiare
ancora una volta sulla bocca sottile del corvo cenerino, che gli
apparve come la paraffina grezza d’una candela quando
iniziava a sciogliersi, cicatrizzandosi lungo la superficie liscia del
lume.
Cera che colava silenziosamente, lasciando un segno
indelebile.
Lo sguardo cioccolato si assottigliò, le
labbra s’arricciarono in un’espressione
corrucciata, seppur sedotta dai frizzanti bisbigli che Sugawara alitava
sul timpano del numero dieci, dall’altro lato della rete.
Chissà quei sussurri cosa stavano dicendo.
Oikawa sorrise; sarebbe stato davvero eccitante sapere
cos’avesse da mormorargli quella bocca quando non era
più impegnata a tesser trame per la vittoria.
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Cantuccio di Ever
Brevissima
OiSuga,
ma ci ho messo comunque un po' di tempo per scrivere qualcosa di
decente.
Spero possa piacervi, a presto!
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