Ogni storia è una storia d’amore e ogni storia d’amore reca in sé il seme, la speranza del per sempre.
Londra, 2019
South Downs, 2019
Il loro per sempre comincia sulla panchina di un giardino a Berkeley Square - in sottofondo le note di un usignolo che mai prima di allora aveva cantato lì.
Prosegue a un tavolo del Ritz, i calici levati per sancire una dichiarazione d’amore che abbraccia il mondo - la loro vera casa.
Si allunga nuovamente verso Soho, in quella libreria dove tutto ha avuto inizio undici anni prima, fra profezie, châteauneuf du pape e bambini prescelti.
Contiene ogni cosa, il per sempre: trattiene l’ombra e il passaggio di giardinieri distratti e tate sinistre; di ragazzi sbagliati e segugi infernali.
Si snoda attraverso bugie e incomprensioni, cacciatori di streghe e suore pasticcione, fino a quella minaccia in grado di congelare il tempo stesso.
Il per sempre è ineffabile, vorrebbe dire Aziraphale, ma in quel momento la sua bocca viene coperta da quella di Crowley, un bacio a spegnere ogni residuo di consapevolezza.
Lo stesso mondo al quale hanno brindato poco prima, adesso è diventato improvvisamente superfluo.
Uno schiocco di dita e la libreria è di nuovo deserta.
La natura del per sempre è la soddisfazione, ma anche dopo ore - giorni? - l’angelo e il demone sembrano non averne avuta ancora abbastanza.
Il letto che Aziraphale non ha mai utilizzato adesso è sgualcito, disfatto, testimone silenzioso del continuo rinnovarsi di una nuova promessa.
La nostra fazione, ora e sempre.
Il per sempre ha i colori delle South Downs [1], il loro verde che brilla di più dopo una giornata di pioggia e lo scarlatto del tramonto sul mare nelle sere d’estate.
Ha la solidità delle pareti di un cottage miracolosamente venduto per metà del suo valore, e dove una creatura occulta e una eterea hanno trovato una nuova dimora.
Se la morte è l’ombra della creazione, il per sempre è la proiezione stessa di Dio in quel disegno che ha composto per i suoi figli - per tutti i suoi figli.
Il loro per sempre muore ogni giorno per poi rinascere il successivo, in un incontro eterno fra un’ala bianca e una nera.
Il suo germoglio è in quel principio sulle mura dell’Eden, in mezzo a frutti proibiti, rombi di tuoni e spade infuocate.
È maturato nel qui ed ora delle strade di Londra e delle campagne dell’Oxfordshire.
Il suo compimento è scritto fra le stelle, le stesse che Aziraphale e Crowley riescono finalmente a vedere con chiarezza, mano nella mano, dalle colline del Sussex.
È Crowley a insegnare i loro nomi al suo angelo, tracciandone i contorni nel cielo, ma è Aziraphale a cogliere le note di quella melodia ancestrale e antica quanto lo stesso mondo, che gli astri sussurrano.
È la canzone che ha illuminato la loro storia da quando è caduta la prima goccia dal cielo e che continuerà ad accompagnarli in tutto il tempo che verrà.
E per tutto il tempo che verrà.
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