11#
— Legame; 12# — Memoria
Personaggi:
Arthur Rimbaud, Paul Verlaine,
Chuuya Nakahara
Canzoni: Waiting for Love ~ Avicii + The
Messenger ~ Linking Park
Numero parole: 615
Dove
c’è volontà, c’è
una
strada, qualcosa di bello
E ogni notte ha i suoi
giorni, è così magico
E se c’è amore in questa
vita, non c’è ostacolo
Che non possa essere
sconfitto.
«Io
e te, allora?»
Il tramonto si abbassa
sopra Montmartre1, oppure è questi
che si leva in piedi, verso le nubi
che si srotolano tra loro e il fantasma della luna. Luce e
oscurità si
rincorrono tra le vie e si riflettono negli occhi di una coppia di
figure che,
appoggiate alla ringhiera di un elegante balcone, osservano
l’orizzonte in
fiamme — lo potranno vedere ancora per pochi mesi; poi, per
quanto ne dovranno
serbare solo il ricordo?
L’adulto tra i due2
si stringe nel proprio cappotto, sentendo i morsi del freddo farsi
più forti
sulla pelle e nel cuore. Da quando, poche ore prima, il governo ha
contattato entrambi
per affidare loro una delle missioni più difficili che si
siano mai trovati tra
le mani3, ha iniziato a percepire la presenza
di un’ombra; e
questa lo segue, gli rimane al fianco, soffia tra i suoi capelli, preme
sulle
spalle come se avesse trovato in lui un compagno di giochi e facesse di
tutto
per ricordargli quanto sia alta la posta.
A pochissima distanza, la
sua esatta metà dell’anima si gira a guardarlo,
attendendo una risposta che
fatica ad arrivare, e come sempre lo sente e comprende; quindi, allunga
piano
una mano e stringe quella guantata del tormentato, senza parlare oltre
— non ce
n’è bisogno — gli rinnova la promessa
che si sono scambiati ormai anni fa,
quando ancora non sapevano quanto strada avrebbero fatto insieme
né le stelle che
avrebbero contato nelle notti insonni.
La Grande Guerra li ha
colti entrambi ma non divisi, le missioni di spionaggio messi alla
prova
rendendoli solamente più vicini: che cos’hanno da
temere, quando si bastano
l’un l’altro e lo sanno, lo sanno
così bene?
«Io e te, sì», mormora allora
Arthur. E dopo lunghe ore spezza infine il silenzio, sorride;
l’ombra scivola
via da lui come una coperta, lo lascia respirare. Nel mondo esistono
ancora certezze
e speranze, neanche troppo lontane da loro. «Oggi, e
sempre.»
Quando la vita
ci acceca,
L’amore ci mantiene
gentili.
«Sei
comunque fortunato:
hai sempre l’oceano davanti a te.»
Chuuya fa un bel respiro
e si siede sul terreno erboso e intriso di rugiada, appoggiando la
schiena
contro la lapide che guarda alle onde.
Da regioni al di là dell’orizzonte
giunge una brezza gentile, carica di sale e profumi, e le distese di
fiori socchiudono
i loro occhi per guardare la luce nascente; immerso nella medesima
quiete, il
rosso si toglie il cappello e lascia che l’aria gli scompigli
i capelli,
rilassandosi completamente: è uno di quei giorni che non
richiede di pensare,
ma solo di sentire. L’avrebbe mai
sognato, anni fa e nel silenzio di un’esistenza
inerte, di vivere tutto questo? E anche dopo, ormai nato nella
consapevolezza
ma incapace di reputarsi umano, quante volte lo ha immaginato?
La disperazione gli ha donato
la vita, insieme all’amore è poi tornato a
cercarlo; e per quanto la Morte abbia
portato via l’uomo al quale deve ancora molto, non ha
lasciato dietro di sé
solamente il vuoto. Non è Rimbaud che non lo abbandona mai;
è lui per primo che
lo tiene sempre accanto a sé.
«Anche se sei il solito
silenzioso, lo so che sei felice di vedermi…» Una
pausa, un accenno di sorriso.
«… Lo sono anche io.»
Seduto al suo fianco,
Arthur gli appoggia una mano sul capo e sorride a propria volta,
assentisce e
attende l’alba; quando questa arriva, scompare
nell’ombra del rosso, divenendone
la sua parte più leggera.
Sarà un’altra splendida
giornata da vivere in due.
NOTE
1
I
suoceri
del vero Verlaine avevano una casa a Montmartre, e qui venne ospitato
Rimbaud.
2
In Fifteen
(nella light novel, non mi ricordo se anche nell’anime),
Rimbaud viene
espressamente definito come un uomo pienamente adulto, mentre Verlaine
(che
compare in un breve sipario solo alla fine della novel)
come “ragazzo”. L’età
degli autori reali è stata quindi invertita: infatti, il
vero Verlaine era più
grande di Rimbaud di dieci anni.
3
Ovviamente, la missione in questione è quella che li
porterà in Giappone, dritti
da Arahabaki.
ANGOLO
DI MANTO
Questa
shot me la dedico tutta, perché amo tanto Rimbaud e continuo
a
sperare per lui una serena eternità
nell’Aldilà: se la merita. Condivido il
pensiero dei molti — non di tutti — che considerano
Arthur e Chuuya paragonabili
sotto vari aspetti a un padre e un figlio, visto come (specialmente
nella light
novel) si struttura il loro rapporto e quanto il primo lascia nel cuore
del
secondo, e ogni volta che vedo o ripenso alle scene finali tra loro due
vado
letteralmente in pappa, senza vergogna.
Ringrazio tutti coloro che continuano a seguirmi, nonostante la
lentezza
degli aggiornamenti! ♥
Un grande abbraccio,
Manto
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