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Chapter 19
Chapter 19
presente - giorno 5 - un giorno prima dell'intrusione alla Torre
Jd cercò Kianta per tutte le Zone della Torre.
Andò ai
Polmoni e Bronchi, Fegato e Reni, nell'Adipe nel caso stava combinando
qualcosa delle sue, e anche controllò le registrazioni
dell'appendicite. Nulla. ogni volta si sentiva stupido a dare quei nomi
in codice alle Zone per informazioni ai suoi, e ad altre squadre. Ma
cèra poco da fare. Se non erano battezzate da Milan in un
certo
modo, non avevano quel non so che... ci perdeva secoli per davvero a
decidere cosa mettere. E quanto, spazientita anche Kianta, si stancava,
decretava il primo nome che gli veniva in mente. QUindi un giorno a
colazione, gli era venuta la brullante idea di confondere le persone
estranee indicando le zne di qualsiasi loro campo, fisso o temporaneo,
con i nomi di zone del corpo umano. Adducendo a non sapeva
Jd stesso che significati. Non era Kianta che amava sapere tutto, non
era come Milan che stravedeva per l'antico e riportarlo ove possibile.
Non era Gask con la sua memoria assurda, capace di ricordare tutto
tranne i nomi. Quello non lo aveva mai capito, ma con i nomi era un
disastro. E si sentiva meno un pò di tutti loro,
perchè per lui cosa faceva Milan era eccentricità
al cubo.
Alla fine l'unico posto che non aveva controllato era il Cervello, dopo
il Cuore. In quest'ultimo le avevano detto che l'avevano vista dai
monitor di sorveglianza poco prima, che girovagava per dare istruzioni.
Altro non sapevano.
Così entrò nella zona ospiti e vide un gruppetto
di
uomini, nelle ore di pausa, tutti assembrati al centro davanti il
proiettore sistemato tra di loro, a fare casino vedendo qualcosa che
non riconobbe. Almeno non avevano fatto un barbeque come il giorno
prima, di sera, a cantare e bere facendo baldoria con alcuni degli
ospiti con cui avevano stretto amicizie. Kianta non ne era felice,
più per il casino dell'odore e fumo creato da tutto quello
che
avevano buttato sulle griglie, che la camerata brilla creatasi.
"Capitano, Capitano... stiamo rivedendo il meglio di Cian, registrato.
E' troppo forte, riesce a farmi morire ogni volta" urlò
Konnor a
Jd vedendolo entrare, riferendosi a uno degli uomini che amava fare il
comico e cabaret, riuscendo anche meglio del previsto. Sapeva fare il
meglio con le voci di bambini, mettendoli in certe situazioni comiche
con gli adulti impersonando tutti, o parlare di suoi fatti personali in
un modo
coinvolgente ed esilarante. Era stato uno di quelli che aveva chiesto a
Kianta di "prendere in prestito" alzune zone dello Chateau per la
proposta alla fidanzata storica del liceo e matrimonio.
A quel punto Kianta rimase basita e incapace di proferire parola.
Quello era uno scenario che,non voleva in verità,
non
aveva messo in conto per i progetti di miglioramento. Tutto
ciò
che era amore tra persone come storie di relazioni, fidanzamenti,
matrimoni e figli non rientava in nulla di ciò che le stava
intorno. Dava permessi, anche premio,
agli uomini per recarsi dalle famiglie a rivedere parenti e figli, ma
non accettava molto la presenza di figure sotto di diciotto anni se non
rari casi, e persone che tubavano come piccioncini. In quelle
situazioni, se fosse dipeso da lei, avrebbe dato un calcio nel didietro
a tutti per dirgli di andare altrove. La cosa coerente, pensava Jd, era
che lei faceva tutto questo con chiunque di qualuqnue sesso e genere.
NOn giudicava, accettava qualsiasi tipo di persone e vedeva tutti
positivamente sempre che no facessero male a nessuno. Provava non
disgusto di baci, effusioni in generale, ma rifiuto nel vedere
innamorati di qualunque tipo
fare dimostrazioni in pubblico, perdeva la pazienza su argomenti
inerenti o di figli, di famigliari che pretendevano agli uomini o donne
di andare avanti con la lista della spesa e via dicendo. Lo sapevano
tutti e si informavano a mezza bocca i nuovi, se capitavano di
incrociarla per la tenuta per gli impegni quotidiani, nella mensa le
poche volte che appariva e altre situazione dove lei era presente.
Sapevano tutti delle regole per cui, se iniziano problemi di qualunque
tipo per eventuali relazioni tra le fila di militari, non importa del
grado o sesso o altro, sarebbe scoppiato il casino. Grosso. Aveva
già manifestato in un paio di occasioni di litigi e ripicche
tra
alcuni per relazioni private, sfociate in casino pubblico, pieno
disprezzo per l'incapacità delle persone di essere matura
abbastanza da sistemare le questioni senza comportarsi da stronzi o
bambini. Kianta aveva preso provvedimenti seri e che ancora, dopo mesi
e mesi, tutti ricordavano e non volevano affatto finirci in mezzo.
Subitrlo. Ma
non sol oper questioni di relazioni varie tra il migliaio di membri
sotto Milan, ma per ogni cosa.
Kianta sapeva punire in modi assurdi, per altri a vederli esilaranti o
da non provare mai, solo per far capire l'errore ed evitarlo in futuro.
Milan stesso quando nominò Kianta suo sostituto,
placò
gli animi facendo un discorso dinnanzi a tutti lgi uomini radunati e in
fila dinn'anzi lo Chateau. Motivo? Il malumore perchè una
donna
aveva iniziato a dettar legge nel loro ameno paradisello.
Perchè
i problemi e dubbi, erano questi, su cosa fosse ai loro occhi e che
fosse estranea. Donne giunte come compagni d'arme di
pari livello e chi dava ordini. Si erano ormai assuefatti ad una
autogestione lasciata un pò a se stessa, che piaceva.
Eppure,
dopo Lia e poi con Kianta, Milan aveva deciso e capito che prendere in
pugno di nuovo le redini della sua organizzazione era importante. Se
non vi era pianificazione e struttrazione di tutto ciò che
già aveva, perchè fosse una macchina ben oliata e
autonoma
nel modo giusto, tutti suoi progetti futuri andavano di pari passo. E
Milan, con Dorde, aveva capito di aver lasciato tutti i gruppi a se
stessi troppo tempo, per gestire piccole inbombenze. E, se si sfasciava
la sua forza interna, quella esterna cadeva.
E le proteste erano iniziate. Seppure Zidgi, Kovacs e Django, dopo un
primo incontro un pò burrascoso, per loro, avevano accettato
all'inizio Lia, gli altri non volevano donne tra i piedi. Tanto da
rifiutare ordini che di fatto erano accettati da Milan stesso.
E questi, stufo di vedere offendere non solo i cambiamenti di Lia,
mancandole di rispetto perchè lui stesso aveva acconsentito
a
tutto, ma essere oltraggiato nel suo stesso volere e
posizione,
diede un ultimatum. Già la loro posizione e accettazione
dell
e condizioni per entrare nella sua organizzazione significava , a
meno che Milan stesso si accordava con la persona per uscirsene prima.
A Lia la questione non piaceva, e faceva discussioni sulla condizione,
anche per la Raccolta, affermando che solo sette e gruppi oscuri legano
a se le eprsone a vita. O tramite accordi pre firmati. Ma nulla, Milan
pensava che la loro missione fosse per la vita.
E quindi si incavolò. E, essendo tutti parte
dell'organizzazione, era sottitenso dall'inizio anche per il passato
negli eserciti del mondo da cui venivano, che gli ordini erano tali,
chiunque li avesse dati, purchè fossero gradi superiori. Ma
tutti non accettavano quella donna, nonostante lei chiedesse, non
ordinasse, di non considerare i dati biometrici di nascita, ma cosa era
quel che faceva, nulla cambiava. Quella estranea che era giunta con
l'inganno,
affermavano dai passaparola, e aveva deviato il Leader.
Come se deviare il Leader fosse facile, penso Jd, anche per una come
Lia
e poi Kianta, che era contro i mezzucci e le scalate per trucchetti
sessuali. perchè il malumore era dato da questo. L'essere
donna,
non essendovene perchè prima il leader e loro pensavano che
erano solo dei fardelli fastidiosi, e l'ordinare cose che non
accettavano. E Milan mise fine alla questione, ordinando di vedere e
comprendere, non chinare il capo ma odiare alle spalle.
La cosa divertente per Jd fu, dopo aver assistito a scioperi, sberleffi
anche dinnanzi a lei, e piccoli sabotaggi, il godersi dei cambiamenti
andati avanti, anche dopo il confronto faccia a faccia con Lia.
Perchè lei non stava mai bella comoda da qualche parte a
scarabocchiare firme e fregarsene. Lei girava e controllava ogni cosa,
assisteva a lavori e riparazioni, affrontava occhi negli occhi tutti
lgi uomin che si mostravano recalcitranti. E, dopo i test per l'accordo
da cavia, aveva imparato le basi del combattimento e manipolazione.
Amava assistere al lavoro dei mentalisti e mediatori e, seppur non si
sentiva brava, era sicura che una discussione cambiava tutte le
situazioni. Certo alcune, come capitò, mettendo a frutto
anche
gli insegnamenti che Alaric, Lubo e Jd stesso le avevano impartito fino
a quel momento, considerando le regole militari di ogni secolo,
mettendoli in ginocchia con la forza.
Confrnonti di forza e abilità e i l più bravo e
capace, se
atterrava l'altro, aveva ragione e vinceva le questioni. Accadeva da
prima, con litigi e confronti di forza, armi, giochi dove anche si
scommetteva, per porre fine alle controversie. E a volte finiva
così, con Kianta che guardava con supponenza quello che
aveva
atterrato, affermando che per la legge della Lama, come veniva ancora
chiamato da secoli come regola tacita negli eserciti, aveva vinto
l'attenzione di tutti. Fortunatamente accadde
poche volte, contabili su una mano, perchè vedendo i
miglioramenti e il luogo che cambiava faccia, si erano ricreduti e
piacque a tutti la nuova vita. Come
diceva Lia, ogni luogo se sistemato e ben trattato, migliorava il tipo
di persone che vi vivessero. Cambia faccia a zone tipo il bronx e
cambiano anche le persone, così sono gli uomini.
Così come
quartieri e zone di città nei secoli erano cambiati in
meglio o
peggio, proprio per l'azione di qualcuno. E così era lo
chateau.
Altra questione negativa sulle modifiche era che, a detta degli uomini,
tutto sarebbe cambiato in freddo e inospitale, quelle cose moderne che
sembravano belle ma a viverci veniva la pazzia. Si riferivano a sedi
come quelle che conoscevano per lavoro passato, dove tutto era
asettico,
professionale, in metallo e moderno da dar fastidio alla lunga. Molti
lamentavano
che vivendo in quei luoghi, si sentivano sempre come in un ospedale. La
questione era molto lunga, ma Lia dimostrò che non era
così, che si poteva migliorare o creare qualcosa di diverso
dove
non ci si sentiva a disagio. E questo era legato all'antico. Paragonava
le regole tacite militari ai luoghi antichi. Il potere della mente e
della sicurezza, ma quello era un altro discorso troppo
lungo,pensò Jd.
E aveva dato a molti un motivo per
continuare senza dover impugnare armi, dato scopi, qualcosa per cui
valeva
l'esser entrato nell'organizzazione. PArecchi uomini avevano il PTSD,
dove tutti i problemi mentali e psicologici influenzavano completamente
o in parte le persone. Non era un problema solo nell'organizzaizone di
Milan, ma ovunque... persone che il lavoro, la vita o situazioni
avevano rovinato o peggiorato, peggio per il tipo di lavoro.
Inoltre, raccattare veterani con profondi problemi psicologici su
proposta di Lia, portò Milan a rimpinguare le fila in caso
di
necessità, e nello stesso tempo, avere persone consenzianti
per
terapie per provare ad aiutarli. Potevano stare in un luogo a loro
familiare ma sicuro, affrontare terapie ed essere allo stesso tempo un
elemento dell'ingraggio senza metter pi mani alle armi per usarle.
Secondo gli esperimenti di David. In
praticolar eil progetto Noûs. Allacciato anche a test fatti
per
il Teatro, che venne usato per molti scopi e tutte le
attività
attivate.
Il conflitto con Lia non era sparito ma mitigato, supportata anche dai
tre, i primi con cui aveva battibeccato e che aveva spinto a ragionare,
che usare le parti basse per... niente. Come diceva lei. Quando nacque
Kianta, molte modifiche erano già state effettuate e in
corso di
attivazione, e lei dovette mettersi in pari per far contento Milan,
nominandola suo secondo.
Ricordava bene quel giorno, quando si aprì un fiume di
litigi tra tre persone. Milan, Kianta e Alaric.
"Trovo doveroso, visto
che ti sei
definita così bene e in poco tempo, affidarti un compito
importante. Visto che cè ancora tanto lavoro da fare e io ho
compiti chiave e impellenti a cui badare, ti nomino mio secondo. Sarai
Comandante di tutto e Gran Maestra della Casa, ossia rappresenti una
guida e detti le regole per questo grande ingranaggio che è
l'organizzazione." disse Milan, nella Sala della Pianificazioni,
sorprendendo prima lei, e poi tutti i Capitani presenti.
"NOn...non ho capito!"
buttò di colpo Kianta esterrefatta "cosa hai fatto?"
"Ti ho nominata mia
seconda. COme ho
sempre detto a chi sappiamo, io non sono bravo alla gestione e cose
simili. Adesso, dopo che i primi progetti di miglioramento sono andati
a buon fine e me ne compiaccio, si deve continuare. E chi meglio di te,
che è, nonostante tutto, semplicemente Lei." compiaicuto
"Ferma ferma..."
iniziò a
urlare Alaric "tu hai deciso veramnete di dare a questa pazza
scatenata, nonostante tutto quello che è successo, il grado
di capo qui,
dopo di te? Di farle fare cosa vuole? Ti ricordo che lei è,
come
amate dire tutti, appena nata e ha preso mano a tutto solo da poco?
Perchè...! Qui ci siamo noi che siano con te da anni.
Perchè quella di prima e ora questa devono fare..."
"Perchè vi ho
dato questi
impegni. Ma non ne siete stati in grado, come me. O sbaglio. QUando chi
sapete voi è arrivata qui, eravamo poco organizzati e tutto
andava avanti solo perchè si copiava la struttura militare
conosciuta alla meglio, perchè io ero troppo occupato
altrove. Ma diciamocelo, e l'ho capito con le sue critiche, eravamo
tutti sistemati all'acqua di rose... ma vi ho dato queste mansioni, in
quanti siete..." alzando le mani a contemplarli tutti e cinque. Lubo,
Alaric, Jd e Bryden si comportarono in modo diverso alla questione, chi
era preoccupato, chi colpevole, chi offeso. "Ecco perchè,
anche
con Kianta, appena ripresasi e sistemata, si continua con la fiducia,
perchè è lei
può sostituire chi sappiamo. Inoltre i nuovi progetti mi
intrigano e vorrei espandere già nel cuore
dell'organizzazione
tutte le opzioni, prima di metterle a frutto nel Cambiamento!"
"Non ho ben compreso
l'ultima parte,
ma a nche io ho da ridire sulla cosa. Non so e non voglio sapere nulla
di Lei, ma io voglio imparare e crescere con i miei ritmi e
capacità. Non so neanche se sarei in grado di fare qualcosa
meglio di loro" puntualizzò Kianta, non convinta.
"Ti sbagli. E' vero,sei
nata da poco e devi ancora definirti... ma hai già visto i
progetti, hai già..."
"Qualsiasi cosa io abbia
detto, sono
nata proprio perchè io possa determinarmi senza che vi
fossero
influenze. Era questo che pensavate... o sbaglio! Allora indicami
chiaramente, chiariscimi, i motivi per cui vuoi che mi faccia carico di
impegni e questioni che non
voglio. Come non le voleva Lei, non le
voglio io che sono nata per il nuovo domani..."
"Kianta, io..."
"NOOO!" urlò
Alaric, di colpo,
sbattendo con forza le mani sul tavolo delle discussioni, fermardo il
dialogo tra Milan e Kianta "se lei non vuole niente come quell'altra
fuori di testa, non la si può obbligare. Avete progetti e
piani?
benissimo, ridividiamo le mansioni, dividiamole in più parti
quanti siamo noi Capitani, e ristabiliamo la suddivisione del potere"
"Ma già
cè. Voi avete
già i vostri gruppi, uomini che comnadante e di cui siete
responsabili. Avete dall'inizio degli incarichi, per i vostri gradi, e se
noti i piani di nuovo, vedrai che Kianta dovrebbe solo essere una sorta
di fusione della Governante e Gran maesta della Casa. Sovrintende tutte le
funzioni,
controolla i meccanismi, la formazione delle sezioni militari
e non.
E' a capo di tutto e svolge, governa e controlla... è lei ad
avere
il compito della manutenzione e svolgimento di ogni attività
qui
e in ogni Torre. E' lei a portare tutte le chiavi della casa e avere
accesso a ogni locale. A suo carico vi è tutto. Lei rende
conto
solo al padrone di casa. Me. Se io sono un generale, che
capeggia
l'organizzazione militare e politica, lei è il secondo
con
il suo piccolo o grande esercito di sottoposti, servitori e
sovrintende allo svolgimento delle mansioni, guida l’esercito
al
mio posto. Si può considerare uno Steward, un
sovrintendente, consigliere del padrone di casa. Agisce a nome
del
padrone, governa chi è sotto di lei e la gestisce
in modo
plenipotenziario" mentre Kianta guardava la parete di fronte a
sè come volesse sparire in quel momenti, con una faccia come
se avesse acido allo stomaco.
"Sbaglio o sotto lo
Steward venivano
governante e maggiordomo? QUindi se per te io sono Governante,
comè che dici che sono come lo Steward?"
"Simpatica..." sorrise
Milan a
Kianta, sentendo la frecciatina "ma vorrei ricordati che non speigavo a
te, ma a loro. Ed ecco che l ofaccio... Il maggiordomo era il capo dei
servi di sesso maschile, gli venivano affidare le chiavi
della
cantina e cosa era prezioso della dimora. Gli erano affidati incarichi
come ricevimento degli ospiti, direzione del personale durante cene e
ricevimenti. Doveva essere esperto di galateo, impeccabile e capace di
distinguere gli ospiti in base al loro nome, aspetto o rango, per
stabilire il tipo di trattamento da riservare. Governante è
la
versione femminile, ma visto che Kianta è anche lei una
neutra,
ho fatto un mix delle due figure. Resta comunque, qualunque sia il
titolo, mio secondo. Voi siete dopo di lei solo perchè siete
state capre, come diceva Lei, nel sostituirmi. Cosè che Lei
diceva? Che vivevate da rozzi maschi basici, alla giornata? Aveva forse
torto? Vi devo elencare le cose che andavano male?"
"No, Milan. Tu hai
ragione non ho
nulla da dire. Abbiamo mantenuto il rigore e le regole a cui eravamo
abituati spendenvamo il tempo vuoto, in attesa di ordinie
assegnamenti, a fare nulla. Come diceva Lei, vivevamo lala giornata.
Ora siamo cambiati, abbiamo compreso, anche dopo che ha tirato le
orecchie a tutti. E anche Lei non voleva compiti, perchè non
si
sentiva meritevole di impegni del genere, non facendo parte del nostro
gruppo. Perchè vuoi obbligarla a sobbarcarsi qualcosa che
non
vuole?"
"Sbaglio, come diceva
sempre Lei, i
militari per cosa sono devono
sobbarcarsi ordini che magari non vogliono eseguire?
Gli stessi uomini alla fine hanno chinato il capo e compreso,
accettato, che si ubbidisce ai superiori, anche se non si accetta
l'ordine. Inoltre devo ricordarle che lei è nata proprio
per un accordo? A cui segue il giuramento sull'onore e sulla vita da
parte mia, per mantenere la sua persona e la sua sicurezza, qui.
Dobbiamo
continuare questo assurdo dialogo a lungo, o posso continuare a
lasciare disposizioni, prima di partire per impegni molto, molto
importanti per cosa vogliamo raggiungere?"
Calò il
silenzio, Kianta
guardò Jd poco convinta, mentre Alaric borbottava infuriato.
Lubo e Bryden, semplicemente chinarono il capo come era da protocollo
d'innanzi ai superiori.
"Dicevo... come ne avevo
discusso, ho
atteso di vedere la situazione di Kianta fino ad oggi, da quando
è nata. Visto i risultati e la prosecuzione dei
progetto Noûs, ho preso con mio fratello una
decisione
definitiva. E
così ho detto. Se vi sentite dei Footmen, sono
cose vostre, perchè non è ciò che
intendenvo..."
"Che cosa è?"
sbuffò
Alaric, facendo alzare gli occhi al cielo a Kianta, far assumere a Jd
un'espressione vergognata e facendo stizzire Milan.
"Si tratta di una
mansione molto
antica, traducibile con il nostro lacchè o cameriere, che in
base alle situazioni era una sorta di apripista, precedeva la carrozza
a piedi per aprire la strada, o la persona a piedi per controllare la
situazione più avanti. Controllare la sicurezza del
percorso,
fare luce o annunciare l’arrivo della persona importante.
Mantenne dopo il Primo maggiordomo suo ruolo di “uomo che
cammina”accompagnando fuori i padroni, all’esterno
della
carrozza,o a piedi, a fare acquisti e commissioni. Erano loro a
svolgere
la mansione di guardia della casa e dei padroni, sempre al loro
fianco, così
come quello di buttafuori quando gli ospiti si comportano male. Noi li
chiamiamo Ombre. Non cè bisogno che vi spieghi cosa sono,
corretto? QUindi se credete di essere diventati scagnozzi e simili,
avete sbagliato considerazione di me. Vi bastava rivedere i progetti
per lo Chateau, per capire e non offendervi" definiì,
guardando
Alaric.
"Continuando, vorrei
mettere un punto
su una cosa consigliata da Lei. La livrea. IN verità non
disse
proprio così, ma era corretto secondo lei dare a ogni
tipologia
di posizione, un indumento adeguato e riconoscibile. Definire colori e
insegne per gradi, posizioni e compiti così che...
"Vuoi davvero fare
questa cosa? Non bastano le divise classiche?"
"...un abbigliamento
specifico
per riconoscerli facilmente, identificarli come appartenenti
a
una determinata posizione, grado o mansione. I colori e forma
identificano ogni soldato..." continuò quando ringhiando
all'intromissione di Alaric.
"per questo motivo,
leveremo il classico mischione accozzato di grigio topo fatto da
pantaloni larghissimi multitasche e maglia anonima con colletti osceni,
rivedendo tutto l'abbigliamento, anche l'intimo. Ogni divisa deve
ispirare orgoglio e meritocrazia, ogni grado puntato con una spilla
sulla divisa di base della categoria, un motivo di vanto. E per l'accordo" disse,
voltandosi verso kianta "eccoti le Chiavi della Casa con il simbolo del
Primo, già legate
alla Albert d'argento con l'orologio con l'effige dello Chateau..."
porgendo a Kianta una catena lunga in stile edoardiana, formata
da sezioni tubolari lisce intervallate da sezioni con veri e propri
nodi lavorati, con due moschettoni e una barra a T
all’estremità, che andava inserita dalla parte
anteriore
attraverso l’occhiello del gilet da uomo. Allegate ad essa vi
era
un orologio a cipolla in argento pieno, grande poco
più di
una moneta da due euro, con sopra lo stemma della fiamma bivalente,
alla fine della catena agganciato al moschettone. E delle chiavi,
collegate all'anello grande della barra a T, tutte diverse con due
carte
moderne sottili e in metallo, con le bande magnetiche di lettura.
Kianta iniziò
a protestare, senza approdare a nulla.
"Per chi avesse
obiezioni, assegnare
la Albert con lo stemma è un atto di primaria importanza e
definisce la persona che la porta, per la gestione di questo luogo, che
è la base di tutta l'organizzazione." Disse Milan
continuando, gurdando gli altri, mentre Kianta malediceva l'eccesivo
amore di Milan per i protocolli e ranghi, e pensando che prima
criticava tutti i ricchi sfondati per la fila di domestici con
mansioni, abiti e tutto quanto, come bacchettoni
rompiscatole, per fare peggio "Se chi ha rimostranze si
crede capace di proporre, apportare modfiiche e introduzioni,
richiedere disciplina e rispetto più di chi ho nominato, si
faccia avanti che otterrà un pari ruolo, ma maggiore
responsabilità!..." guardando tutti "Altrimenti si tace. Io ho
parlato!" finì come faceva sempre con una frase
sua tipica, per indicare che quel discorso
era terminato con quanto detto e ordinato.
"Da questo momento tu
prenderai il
ruolo che, non molto voluto, apparteneva a Lei, perchè so e
ho
visto che sei capace di portarlo a compimento e continuarlo. Questo
significa però che, a parte svolgere le tue funzioni qui,
dovrai
gestire le Torri e gli alfieri o vessilliferi come li
chiamiamo, esterni di persona. POtrai usare i mezzi
che preferisci, purchè sia per la gestione e
l'organizzazione.
Ma non dovrai andare in missione, far parte di nulla sul campo, se non
sono io a indicartelo, perchè ancora per David
sei..."
"in rodaggio. Ho capito"
sbuffò lei.
"Non era questo che
intendevo... Lui
sta ancora cercando di capire la situazione, non sa cosa potrebbe
accadere nel lungo tempo e non ha mai visto risultati simili. L'accordo
è importante, cerca di ricordartelo, ma se rischi la vita
per
esser ein prima linea o recarti dove mandiamo gli uomini a fare il loro
lavoro, esponendoti a ferite o peggio, mandi a monte tutto..."
"ho capito, tuttavia
converrai con me
che nel caso di problemi, visto proprio cosa sono, è lecito
un
mio intervento qualora sia necessario..."
"Quale parte del
non hai compreso?" le chiese, guardandola
serio,
sistemandosi la giacca accostandola, coprendo il panciotto.
"Mh...la seconda?"
scherzò lei
guardandolo negli occhi "ho capito il tuo punto di vista, ma sei
davvero sicuro che l'accordo valga qualcosa, o meglio, faccia
chiarimenti adesso, se non provo?"
"Per il momento niente.
Voglio dati
concreti da David, tu continuerai l'addestramento che loro ti daranno,
così che David possa studiare a lungo termine..."
"Va bene, ok... almeno
posso avere via libera per me stessa?" stufa e con rabbia
"Come l'accordo
sottintende, oltre
gli impegni che io ti ho appena affidato, puoi crescere come vuoi. Sei
libera di fare quel che più ti aggrada... non sprecare
questa
opportunità!" ricevendo da lei un'occhiataccia.
Kianta non sembrava
convinta e sicura della cosa, ma evitò di continare,
guardando Jd, ma Milan non aveva terminato.
"Cambieranno molte
posizioni,
categorie, livelli... In base all'impiego o posizione, saranno
introdotti i ranghi. Come il rango di nipote per i nuovi e
gli
Handler. Gestore, quindi, che non riguarda i ranghi militari,
ma
tutti gli altri. Voi siete e rimarrete a capo delle varie sguadre
militari e in generale al pari di Kianta. Nuove
figure saranno introdotte, quindi preparatevi. E come disse Lei, le
riunioni verteranno su punto essenziali. E cosa importante,
mi dovrete
riferire cose essenziali. Direte cosa non funziona e direte cosa
funziona. Mi riferirete i problemi, le decisioni che avete preso e per
elementi gravi, della quale è necessario un
giudizio totale,
sarò io a dare conferma o meno. Tutto chiaro?"
Tutti concordarono e
quella fu la prima riunione ufficiale del nuovo Chateau e della neonata
Retus Sniegė.
E da quel giorno, se già Alaric e Lia si scontravano e si
scornavano perchè non si piacevano, e il primo
trovava sempre cose
negative su di lei, con Kianta fu peggio. Se una volta, quando ancora
Lia era viva, Alaric aveva trovato uno scherzone, dove entrando in sua
camera accendendo la luce urlò terrorizzato, con Kianta fu
peggio. La prima volta, lo scherzo di Lia consisteva in
decalcolmanie di fastasmi e donne orribili, visibili
però solo
con la luce diretta. QUindi, ancora adesso non sapeva se lei
stessa o qualcuno
per lei, erano state applicate questi grandi film per vetri di giorno,
quindi non visibili di nascosto. La sera, tornando in camera, Alaric
aveva acceso
la luce notando esseri orribili alle finestre, cacciando un urlo che
fece quasi scattare l'allarme generale. Non era stato solo uno scherzo
in verità. Quelli minori, se si possono dire
così,
consistevano in immagini orribili appiccicate dentro il suo water nel
bagno privato, quando doveva andare in bagno, guardando dentro e
trovando strane fotografie di tutti i tipi. A volte falli assurdi di
animali, altri di donne che ridevano di gusto indicando davanti a se.
Altri
attaccati alle sue giacche, sulle spalle, con epiteti da far
sganasciare tutti ma incavolare di brutto lo stesso Alaric. Sapeva che
era lei, aveva fatto parecchie lamentele a Milan, ma questi chiedeva
prove e puntualmente ne le registrazioni ne testimoni confutavano le
accuse. E lei, anche se affermava di essere una pessima attrice, per il
suo viso da bambina, mostrava sempre espressioni sorprese e sconvolte,
a volte dispiaciute. per poi, appena tutti si voltavano per
parlare e
fuori dalla Sala delle pianificaizoni, lanciare a Jd sguardi e
sorrisini eloquenti. E Jd si schiaffava una mano in fronte mentalmente.
Con la nascita di Kianta, gli scherzi non erano mica finiti, proprio a
causa di Alaric e il suo non fermarsi neanche una volta morta Lia. Se
la cosa proseguiva era di Alaric stesso la colpa, ma nulla, e Milan a
quel punto lo rimproverò affermando che, continuando anche
con la morte di Lia, era chiaro che cèra qualche uomo che
voleva
vendicarsi di qualcosa. Conoscendo Alaric, diceva, era chiaro quanto
offensivo, vendicativo e odioso fosse per sua natura, e gli rammentava
piccoli episodi ancor prima di Lia. Anche dopo morta Lia se la rideva
di gusto alle sue spalle, su cose di quando non cèra ancora.
E a quel punto Jd riceveva da Kianta nuovi mezzi sorrisi complici,
anche se lui non lo era per niente. E si assisteva ogni mese a qualche
scherzo nuovo.
Una volta d'inverno per esempio, Alaric si trovò con la
finestra
davanti la sua porta, del corridoio, aperta con segni di neve e cinque
piccoli pupazzi di neve a semicerchio alti una sessantina di
centimetri, con naso, occhi e sopracciglia
tutti indicanti rancore, che guardavano male chi apriva la porta. E i
segni di neve come strisce bianche,
sembravano indicare che erano entrati, come lumache con la
bava, dalla
finestra per darlgi un cattivo buongiorno. In verità non
accadde
una volta, ma tre, in periodi diversi, ma quella volta le braccia erano
formate da rami, quindi avevano questi arti rispetto gli altri, con
mani modellate in qualcosa che puzzava di sterco con il dito medio
alzato.
Dito che compariva nel suo letto random, formato da scarafaggi finti un
giorno, composti a mò di mano con quel dito alzato
o vermi di
cartilaggine, o dette caramelle gommose, colorati o altre cose. O
scritte.
Una sul muro sopra il suo water, con freccia verso lo stesso,
indicando che doveva
scivolare già con lo scarico. Un'altra con fantocci come
spaventapasseri messi davanti le sue finestre, o dentro la camera che,
entrando, spaventavano chiunque avesse visto quella sagoma, a volte
fatta di soli vestiti su appendiabiti fatti con cosa cèra di
disponibile, aprendo la porta, provocavano infarti. E ancora olio per
macchine sintetico
sulla sedia abituale della mensa, che no si notava sul legno
se non si
guardava,o una volta sotto la tovaglia del tavolo, appena finito di
mangiare,Alaric si alzò trovandosi machciato di rosso come
sangue
sulla patta dei pantaloni e cosce. Andò fuori di testa,
slacciandosi i pantaloni per vedere perchè perdeva
sangue, mentre
tuti erano in tavola. ma si trattava di uno scherzo. Qualcuno aveva
messo nel suo solito posto, una striscia di scotch sporca di
qualcosa di
rosso e, una volta sedutosi, il poveretto di turno, si sarebbe sporcato
perchè la parte interna della tovaglia con quella striscia,
toccava i pantaloni. Non avendo barriere di legno o altro, penzolava
normalmente, ma una volta seduti e la tovaglia toccava le gambe per la
sua lunghezza, accadeva il casino. E per finire, come ultimo esempio
degli scherzi più memorabili che si rievocavano,
cèra la
coda. Avevano attacato una cosa sottilissima alla base della giacca di
Alaric nel dentro, che giungeva fino al bacino poco sopra il
sedere, che
però dove era prima agganciata al muro, non si notava. In
qualche modo una volta presa e indossata, questa era caduta, mostrando,
mentre si sistemava e muoveva, questa cosa penzolante che semrbava
proprio uscire dal didietro, facendo ridere mezzo Chateau alle sue
spalle per ore, prima di avvisarlo. E lui era nervoso per lo strano
comportamento, senza notare quella cosa color carne con la fine
biforcuta, che ballonzolava mentre faceva le sue faccende.
Kianta ne era sempre uscita pulita, ma ogni volta Alaric si lamentava
di questo o quello scherzo, peggiorando il suo odio e contrasto con
lei, anche per il fatto che si sentiva sminuito e poco considerato per
una diabolica stronza qualunque, come la apostrofava, che aveva osato
mettersi gli abiti di un suo amico morto e infiltrarsi, prendendolo
sempre per
gli zebedei anche dopo morta. Tutta colpa della neonata Kianta, urlava.
"Stronza e pazza come l'altra. NOn dovrebbe stare a capo di tutti. Noi
per cosa ci siamo rotti la schiena" sbraitava?
Ma era indubbio che
tutto ciò che avevano dagli ultimi due anni, era proprio
grazie
alla coalizione Lia e Milan e poi Kianta e questi, creando una sorta di
piccolo mondo, che piaceva a loro e tutti gli altri amavano.
All'inizio lo chiavamo al Paesello, poi Cittadella.
Il ricordo svanì quando la vide in lontananza, andarsene a
zonzo con un cane,
vestita in un certo modo, sgambettando con sguardo acuto in
giro, finchè non entrò
nella zona ospiti. Sospirò inqueto e corse dietro di lei,
perchè come era abbigliata lo metteva in agitazione.
Entrò, trovando la squadra della Guardia all'interno due
alla porta e gli altri al centro a fare casino, e chiese
dove fosse Kianta, non vedendola da nessuna parte. Nel suo ufficio, gli
risposero. E quindi entrò, senza bussare e con impeto.
All'interno del piccolo ufficio, Kianta era in piedi vicino
lo
schedario, mentre Gask stava seduto sulla sedia dietro la scrivania,
con i piedi sulla stessa, giocando con qualcosa che teneva tra le mani.
Chiaramente nessuno sapeva che era lì, entato di sicuro
dall'uscita di sicurezza segreta.
"Kianta, potrei sapere dove stai andando?
La domanda e l'intrusione improvvisa la lasciò congelata in
cosa
stava facendo, portandola a osservare chi era giunto con sgardo
colpevole. Stava fissando
qualcosa a una cintura in vita, con un 'espressione mezzo a sorpresa e
mezza colta in fallo.
Indossava una tuta di loro progettazione che somigliava a quelle per le
moto, intera, realizzata in pelle nera e bianca, con inserti traforati
per una perfetta ventilazione. Completa di gobba protettrice,slider
removibili a fisarmonica su gomiti, ginocchia e schiena,
fodera interna, maniche precurvate, neoprene sul
colletto per assorbimento del sudore. Insomma quello che indossava
quando sgattaiolava via, per fare urbex ed esplorazioni in
giro.
Jd chiuse la porta, vi si appoggiò contro e chiese che
intenzioni avesse. "Tu stai andando dove immagino, vero?"
"..." guardandolo come un procione colto sul fatto e gelato sul posto.
E quindi Jd continuò.
"Avevi detto sulla spiaggia che in quel posto non ci volevi andare
perchè rischioso, pericoloso e pericolante. Che quel vecchio
castello o quello che è, era anche un brutto posto
per te,
perchè era stato usato per tenervi dentro gente poco
raccomandabile. Tu non sei quella che odia le fissazioni spirituali di
Milan? Allora perchè ci vai? Perchè so che tu vai
lì. O non avrei... ah, sono due!" dise Jd vedendo
vicino Kianta
il Belgian Malinois Verci e Alkeides, Cane lupo ceco slovacco. Poi lo
guardò meglio, non aveva colori castani, quindi era il cane
lupo Bri.
"Ti stai portando due cani addestrati nelle ricerche e protezione,
vestita tutta in pelle rinforzata, per guardare dei muri
caduti e
abbandonati? NOn era un monumento che doveva essere valorizzato ma mai
portato a termine? Che accade se ti succede qualcosa e..."
"Non vado solo lì, comunque. Esiste una sorta di zoo e zona
verde che vorrei visitare, prima della montagna. Dopo sarò
lì. E non ho affatto voglia di restare bloccata in qualche
posto. Ho con me i guanti,
Verci e Bri, e voglio tornare per la cena
che il caro Signore della cucina ha promesso. Quindi di che parliamo..."
"Parliamo di te che, contro ogni ragione normale, sei stata assegnata
alla missione da Milan, che non voleva che tu scendessi in
campo, e te
ne vai a fare... cosa? Escursionismo? Scoperte? Sparendo per ore? E
tu..." guardando Gask "davvero le permetti di andar via? Non le dici
nulla?"
"Non mi interessa nulla di cosa dite" si intromise lei prima che Gask
parlasse, sempre che lo stava facendo, visto che era rimasto muto a
osservare ma non intromettersi "Ho passato gli ultimi cinque
giorni a desiderare di sputare nell'occhio di quegli incivili e ingrati
là fuori, venendo etichettata come carceriera, maligna per
loro e abusatrice di animali... tutto
il giorno lavoro qui e sistemo i casini, vado allo Chateau o alle altre
TOrri letteralemtne al volo, mentre il caro Leader
è sparito. Lui, si, non si sa
dove sia e non si fa sentire. QUindi posso avere qualche ora per me, o
devo fare come sulla spiaggia sciopero e farlo incazzare,
così
che possa avere l'attenzione che merito? Io non ho pause se non la
sera, che però serve per dormire, e quella gente
ha sempre
qualcosa in mente per fare casino. QUindi lasciatemi in pace..."
facendo un gesto con le mani aperte per dire basta alla
discussione.
Jd guardò Gask che sostenne il suo sguardo ma non disse
nulla,
continuando a giocare con cosa armeggiava tra le dita. Vedendolo da pi
vicino, capì che si gingillava con quei rompicapo in
legno, che
facevano gli uomini, e avevano livelli di
difficoltà diversi in
base alla forma.
"Dimmi, hai saputo cosa è accaduto a Cordova, in Spagna?"
chiese Jd, come se stesse riflettendo per un dubbio atroce.
"Intendi le care Muse? Si ho sentito..." controllando carrello e
caricatore della sua Ksc Cz75 based version full metal, la sua
preferita modello originale, delle prime stampe della prima
versione,
migliorata dei primi anni '80, ma rimasta identica nella forma. Le
altre versioni della stessa casa madre non le piacevano e a detta
sua,
si sentiva meno sicura con quelle, seppur più moderne e
qualità dei componenti maggiore, e si affidava alla
qualità del lavoro originale del passato, i controlli e
migliorie del reparto manutenzione e balistico dello Chateau. Se non il
revolver speciale che aveva, la prima scelta era sempre l'arma della
Ceska Zbrojovka. Prima usavano tutti modelli della Beretta,
perchè quella classica dai vari reparti nel mondo tra
le scelte in armeria, poi lei fece entrare anche i vari modelli di
quella casa d'armi ceca. Quello che preoccupava Jd senza rivelarlo ad
altri, meno che Milan, era che la stessa arma come il Dragunov SVD,
erano i preferiti di Lei, che aveva usato per l'addestramento dei Test,
e trovati da Milan, apposta su sua richiesta, come
preferiti per
iniziare. Avevano un senso e un motivo per Lei, diceva. Ciò
che
gli fece scattare dei campanelli i primi tempi, dopo la nascita di
Kianta, fu quella richiesta specifica di quelle armi affermando
guardando Milan , che fosse stato Jd a chiederle se volesse le stesse.
Ma la cosa non era mai accaduta e lui stesso, presente al dialogo,
aveva cercato di mascherare lo stupore, iniziando a chiedersi mille
cose.
"NOn sei preoccupata?"
"Di che cosa? la lavata di capo che riceveranno, che sarà
maggiore di
quella fatta per aver cercato di andarmi contro? Puù darsi
che
adesso tengano le mani e i piedi a posto..."
"Kianta, smettila con il teatrino. So che tu cèntri con
questa
storia e ormai io so riconoscere quando fingi. Freghi Milan forse ma
non me..E' troppo assurda per essere casuale dopo quanto accaduto..."
proruppe Jd nervoso, fissandola serio e rigido.
Lei voltò lo sguardo verso di lui, poggiandosi col sedere
alla
scrivania, mentre Gask guardava entrambi con attenzione,
continuando a
giocare con le dita con l'oggetto che muoveva. Sorrise, segno che aveva
smesso di giocare alla stupita e colta in fallo da lui, come sempre.
"Solo perchè sei tu, Jd... non mi va di giocare. Sai,
all'inizio
avevo pensato a qualche orso messo nella riserva di recente che aveva
troppa voglia di abbracciarle
e... accidenti, che guaio. Quell'orso era lì troppo presto,
troppo selvatico...un incidente! e sto parlando della riserva protetta
in america
dove Milan voleva tenere l'annuale festività di Beltane,
facendola anche là per inaugurare quel piccolo paradiso
strappato dalle mani di imbecilli distruttori. E sai... sarebbe stato
un ricordo immemore, come quella di Timothy Treadwell.
Però...
poi ci ho ripensato anche per no nfalre finire come martiri, alla fine
sanno fare il loro lavoro di
coltivatrici e ispiratrici per quel senso di desiderio spirituale che
hanno tutti" dicendolo come se fosse un capriccio di bambino "e
sostituirle, significava rifare tutto l'iter preparatorio,
addestramento
e preparazione per le nuove che dovevano essere un ponte tra il
piano spirituale con la Madre Terra e il Padre Cielo e il nostro mondo,
materiale e fisico. Anche se ne Lei ne io, volevamo una cosa
troppo
chiamante preti e sacerdoti... comunque, secondo Milan sono brave come
medium e ponti per le loro abilità, sono capaci di empatia e
bravura nel parlare con la gente... alla fine sarebbe stato uno spreco
cacciarle o farle diventare amiche degli orsi incazzati!"
pensò Jd cercando di non sorridere
"Kianta, capisci che tutto il casino che è
accaduto, a quanto ho
capito, lo hai messo in piedi tu? Hai spinto delle persone a
continuare
le istruzioni delle Muse, nonostnate gli avvisi che queste
avevano avuto
da Milan e Dorde, facendo proseguire senza intoppi il loro piano. Hai
preso le dichiarazioni di quelle persone che ammettevano di fare cosa
gli veniva detto, e lo hai rimesso in carreggiata, portandoli
a
raggiunger e ferire l'obiettivo, per mostrare cosa volevano
fare per
Milan, colpevolizzandole maggiormente."
"Colpavolizzandole maggiormente? Jd, forse non ti è chiara
una
cosa. Come diceva sempre Bonaparte I, contro i preticelli,
è che
loro urlavano tutto del mondo spirituale mettendo però le
mani su
tutto ciò che era materiale, comprese le vite delle persone.
Lei
aveva chiesto a Milan di non rendere la religione, che voleva
riportare
proprio lui, ai livelli delle attuali. Con
sacerdoti, che in base alla
religione hanno dei nomi specifici, che avevano potere su tutto e tutti
con la scusa di portare la parola di DIo. Un Dio che è da
millenni che non si fa sentire, se non da libri scritti da
gente che ha
messo su pariri la parola di pastori ignoranti e beoti, come si evince
da tutto quello che cè in quei dannati libri. Quel Dio che
ha
sterminato gente a iosa, solo perchè gli stavano
sugli divini
zebedei, mentre quel Satana tanto odiato... uno solo, per
scommessa. Adesso,
quando Milan mi ha chiesto di essere la sua seconda anche a gestire la
questione rella religione, altra cosa che non volevo fare, dovevo
essere controllore di quelle Muse. Coloro che originariamente
dovevano essere, come i preti millenni fa, ascoltatori e consiglieri
per l'animo umano. Poi la religione dalla preistoria ad oggi
è
diventata la prima cosa per miliardi di persone, dimenticando
tutto il
resto per prostrarsi a un essere invisibile rovinandosi le vite proprie
edegli altri, dove soggetti come sacerdoti, ma che chiamano preti,
sciamani,
rabbini e via dicendo, ordinano e obbligano altri ad agire secondo
parole di un essere che non ha neanhce chiesto perdono alle vittime
tutte della sotria. Peggio per le
sopravvissute, perchè quelle morte non lo
sappiamo,
all'olocausto. Se esisteva, doveva ricomparire e dire Mea Culpa. Come
per tutte le morti della storia umana. Per questo le muse dovevano
essere la versione umana della Casa delle Lapidi, come Uditore e Guida
per l'ambito spitiruale e di collegamento con la Terra. Milan voleva
qualcuno capace di perpecisse con il suo collegamento reale
l'altro
piano, questi fantomatici medium, e aiutasse e sostenesse gli uomini
tutti dello Chateau e poi del mondo, dopo il Cambiamento, faccendo ben
più delle mere parole dei preti che dicono solo prega e
spera.
Doveva essere così all'inizio per Lia, come psicoanalisi
spirituale senza andar eoltre. Ma lui no, voglio delle
persone
che solletichino l'animo umano a migliorarsi e vedere e sentire oltre
l'umano, con le loro capacità, come facevano le famose Muse
con
gl i artisti. Perchè ama l'arte. Ed ecco fatto, le Muse. Poi
pensava che ci volessero delle Figlie della Terra come elementi chiave
per le festività maggiori e minori, che fossero anch'esse
con
capacità legate all'altro piano e d elemento d'onore per
quei
giorni. Ecco le Fanciulle di Dorde, volute da lui perchè gli
era
sempre piaciuto vedere nelle feste, da dove veniva,
la persona scelta per
incarnare il motivo dei festeggiamenti. Cosa lunga a quanto pare, io
l'ho sempre associato tipo alle reginette della festa adesso o quelle
maya e simili, dove la festa verteva
su queste figure.A quanto
pare però poi Dorde cambiò idea,
perchè cercarono
di fare un agguato a Milan, non mi hanno mai voluto spiegare altro se
non che la difficioltà di una persona che vuole cambiare il
mondo è quella di sopravvivere per vederlo realizzarsi.
Insomma,
a quanto pare si è sentito minacciato in quelle feste prima
di
Lia, e una volta dopo Lia, ed ecco che Dorde ha un'idea.
Creiamo un pool
di fanciulle chiamate Fanciulle di Dorde che richiamino ognuna una
festa in particolare, mettendo l'attenzione su di lei che
dovrà
stare sempre accanto al Leader, come se entrambi onorassero
con la
propria presenza l'altro e la festa, ma in realtà sono
guardie
del corpo ed assassine specializzate che, con la scusa di essere
l'anima della festa e vicina a Milan, gli facessero da guarda spalle.
Una al fianco in base alla festivitò con la seconda come
valletta, le altre come parte dei festeggiamenti pochi passi dietro
come corteo.
Mentre le vere Fanciulle con capacità e tutto erano le
seconde,
un passo dietro ma che aiutavano e facevano con e per la Fanciulla
finta, perchè la festa fosse sentita per davvero e in fondo.
Insomma l'accompagnatrice era quella vera, e la Fanciulla una
finta per
scortare Milan e proteggerlo. Poteri e capacità, se ne
hanno,
sono delle seconde e per Milan e Dorde la connessione e il
ringraziamento nella Festa ci sono ugualmente,
perchè quella in
carica, lo specchietto delle allodole fa solo da scenario, mentr
el'altra esegue tutto il legame... roba da pazzi, ma da due anni
continua e la gente non vede e capisce nulla. E le Muse? Sono le
seconde ospiti d'onore al pari delle altre Fanciulle al corteo, che
usano le feste per svolgere il loro compito già che ci sono
nelle tende delle Consolazione.
Anche il famoso rituale dell'uccello... preso come idea dal Grove,una
pazzia!... si
sceglie uno degli uccelli che ha dimostrato un legame con le Muse e lo
si utilizza per le decisioni importanti. Capisci? Le muse preparano
tutto, si mettono in fila e quella che per il compito che incarna
l'elemento princpale fa la domanda a voc alta, d'innanzi ai
presenti e all'uccello di turno che sono di fronte. Un Gufo, falco,
aquila e altro che hanno
mostrato connessioni con loro, come non lo so dire, e gli chiedono di
alzarsi in volo dal sacro trespolo, fatto fare apposta e, in
base a cosa
l'uccello prende con le zampe da due ciotole, quindi sceglie lui
secondo loro,
è la risposta divina... secondo te, come dovrei prenderla
per
questa cazzata immane?" arrabbiatissima.
Jd rimase impassibile non sapendo cosa dire. Anche lui, che credeva a
qualcosa di più grande ma non sapeva cosa, trovava queste
cose
troppo... assurde. Capiva l'animosità di Kianta per cosa
erano
diventate le Muse. Se prima dovevano essere solo le figure del cuore e
dello spirito, avevano invece preso al contrario il loro compito e, in
base al titolo che avevano, decisero di aiutare il leader sul campo
agendo come agenti segreti. Consigliavano la gente, punivano la gente
con gli uomini che credevano in loro, giudicavano la gente, ispiravano
la gente parlando di cosa volevano che sentissero e via dicendo. Gente
fuori dallo Chateau, all'oscuro di Milan e Kianta prendendo gli arei
nelle rotte programmate con l'aiuto di fedeli e andavano dove volevano.
QUando il loro posto era solo lo Chateau.
Tutte
le figure che dovevano essere secondo quanto Lia aveva chiesto a Milan,
per evitare tutto questo, era andato perso perchè questi si
fidava di loro, aveva visto che credevano in lui e in cosa lui
credeva, e di conseguenza avevano avuto via libera per
interpretare il
loro ruolo esattamente come Lia prima e Kianta dopo non volevano. la
libertà che Milan diede loro, lo portò a varcare
i confini dello Chateau.
Niente sacerdoti che dicessero per quella divinità e
obbligassero a fare e non fare. Consigliare e indicare erano una cosa,
diceva Kianta, spingere e obbligare altra. Loro dovevano essere
portratrici di conoscenza e amore, fratellanza tra umani e sostegno e
aiuto per qualcosa che Lia e Kianta non sentivano e credevano. Il piano
spirituale e dell'anima. Quello che secondo tutte le figure sacerdotali
dle mondo, faceva parte del Dio e loro dovevano provvedere a
ciò.
Ma la storia, diceva sempre Lia, è cristallina su cosa
accade a
alsciare in mano a queste figure pazze legge e
società. E le
Muse non dovevano essere altrettando, le paragonava sempre a
infermiere, ma per l'anima. per chi cercava aiuto in quel
senso.
E invece era finito in malo modo, con lei considerata traditrice di
tutti i valori e contro Milan, avversata e additata, che
cercava
di fare il giusto per tutti, mentre la Muse scorazzavano senza
controllo dalla gente che Milan, aprendosi con loro per il ruolo
rivestito, indicava come avversari, negativi, pericolosi, contrari ect
ect. E agivano come fossero una mafia religiosa. Per fortuna, seppur
mai incontratisi, Dorde dava ragione a Kianta e Jd era felice di
questo, consapevole che quelle donne brave e capaci, andavano
però a immischiarsi ed agire contro ogni logica, su cose che
non
gli competevano.
Anche le prime volte che aveva assistito alla cerimonia della Scelta,
fatta da un uccello, non capiva. Kianta non aveva mai voluto assistere
a qualcosa che per Milan era sentito, se non le feste maggiori in cui
credeva perchè rispettava la Natura. Per lui gli animali
erano
connessi più degli umani all'altro piano, un pò
come per
l'idea della fata della casa di certe donne squilibrate diceva Lia, e
la
mancanza di Kianta gli faceva notare come, tutte quelle persone sul
cerchio della Terra del luogo che usavano per certe manifestazioni
religiose, agivano come le società che alla fine
avevano fatto solo danni.
Lia diceva sempre che perfino Baffetto Tedesco aveva unito la sua
idelogia malata al supernaturale, cercando manufatti ritenuti magici e
divini per averli come potere maggiore, per considerarsi anche lui unto
dal Signore ma materialmente, con oggetti che avrebbero
ingrandito il suo piano per il mondo e il mezzo per farlo.
Che il soprannaturale, l'altro piano come li chiamava lei,
erano elementi dannosi per ogni società che portavano solo
il peggio. Le reliquie non erano altro che ossa di animali o scheletri
a caso o chimica. Che non vi era prova vera di molte cose, e anche se
esistevano, andavano lasciati così come erano e si doveva
ringraziare solo la Terra conosciuta, e le cose positive. E
invece si era giunti a quel punto e da quello che aveva capito da una
comunicazione con Milan prima del tutto il silenzio, Dorde aveva fatto
pressioni perchè tutto ritornasse a prima, come era stato
deciso e voluto. E Milan dovette abbozzare al fratello, così
l'aveva intesa lui, minacciando cose terribili se osavano ancora farlo.
E Kianta, un pò perchè era poco, poco vendicativa
e indispettita, aveva orchestrato un piano con le persone coinvolte
facendo non sapeva che accordo, in una azione non ancora portata a
termine delle Muse, perchè si vedesse, davanti a tutti, cosa
significava andare oltre certi limiti. Voleva dimostrare, e Jd lo
capiva come tutte le punizioni che dava, quale era la soglia massima e
minima, gli accadimenti e il significato delle azioni per se stessi e
altri, qualunque fossero.
Queste cose però non erano molto piaciute ad Alaric e altri
all'inizio, che iniziarono a darle degli epiteti un pò
stronzi.
"Distruttrice di buon senso, regina della tirannia femminista,
urlatrice del becero, la tizia in fissa coi deboli, Signora
dei perfettini, Dea dell'occhio per occhio, tiranna nata dalla pazzia,
mamma dei cretini". E solo alcuni, molti usciti dalla bocca di Alaric
stesso con quelli che lo seguivano. I usoi preferiti erano tiranna nata
dalla pazzia, per come era nata Kianta, e l'ultimo,
Mamma dei Cretini.
Perchè diceva lui, per stare con e tra deficienti, devi
essere deficiente. O cretini, perchè da allocchi correvano a
fare come diceva.
Perchè Kianta come Lia, odiavano il concetto di
maternità di sangue, preferendone uno legato ai sentimenti,
dove la figura genitoriale era inglobata nel concetto di Guida di Vita
ed entrambe credevano che chiunque può imparare e insegnare,
come insegnare ed imparare. Purchè siano cose giuste e
corrette.
E se prima Alaric definiva entrambe pazze colpite da gravidanza
isterica arrivando al cervello, dopo Beppo e cosa faceva per gli
uomini, proprio per punizioni, Lezioni e confronti diretti con
dialoghi, finì per coniare la Mamma dei Cretini.
Perchè per Alaric, chi non pensava come lui e secondo lui da
se, era un cretino. E siccome alla fine la gente credeva in Milan e
seguiva le regole e consigli di Kianta, ecco che lei divenne madre di
tutti e tutti i cretini.Tranne MIlan, lui venerava Milan e la vedeva
come dannosa e pericolosa per il Cambiamento.
E poi vennero gli altri epiteti, a valanga. E, Kianta non lo sapeva, ma
le definizioni < La Signora di Zamok o Novymir. Colei che guida
il castello, o il mondo nuovo, come viene accorciato il secondo
titolo> erano proprio nati da Alaric.Li aveva sussurrati per
inziare il gioco del passaparola dove, dalla prima frase, si arrivava a
cose assurde e totalmente slogate dall'originale, ma pensava finisse
per infangarla. Finendo solo per diventar equei due titoli.
Essendo uno dei Capitani, si presentava tutto acchittato
perchè poteva, ai ricevimenti e feste d Milan, approfittando
di ogni cosa. Anche a quelli dove Kianta era costretta a aprtecipare
come Maestra della Casa, gestendo tutte le Torri, vestita e
ingioiellata con i capolavori che Milan collezionava e le permetteva di
indossare.
Lui, il Leader, invece si presentava sempre con donne
meravigliose al braccio, con abiti e gioielli stupendi, come regine. Ma
perfino Alaric sapeva che quelli, seppur costosi più di
tutti gli organi che poteva cercare di vendere al massimo al mercato
nero, valevano meno di quelli che Kianta doveva indossare. Quelli
dell'accompagnatrice di turno erano della stanza usata solo per
contenere cosa le donne che voleva al suo fianco in ogni apparizione
avrebbero messo, accompagnandolo esecondo il suo gusto, non quello
della dama. Se prima lui usava ragazze di Madame, accuratamente
selezionate per aspetto e portamento, le successive dell'ultimo anno
erano donne che in qualche modo erano legate a uomini suoi
collaboratori, seguaci o contro di lui, perchè vi si
avvicinasse. E usava gli stessi abiti, magari facendoli modificiare un
pò dai sarti dello Chateau dopo averli riavuti dalle ragazze
di Madame, per donarli alle nuove compagne di presenza ricche e
facoltose. Ma mai nessuna indossato abiti e gioielli delle
Sale, sotto la base dell'organizzazione. Milan diceva che,
essendo Kianta suo secondo e colei nata da chi lo aveva spinto a
pedate, per davvero,
verso una direzione migliore e permettendogli di arrivare
dove era giunto sulla scala del Cambiamento, la voleva presente e con i
l tesoretto che custodiva dove solo una manciata di persone potevano
entrare.
A Kianta non piacevano le feste, le persone che non conosceva,
l'apparire e avere attenzioni. E sudava freddo per davvero e ogni volta
era Jd stesso a dirle di calmarsi, al pensiero di avere indosso oggetti
dal valore incalcolabile, in tutti i sensi. Gioielli antichi o copie
perfette dal valore astronomico come la tiara che Kianta stessa adorava
per la forma e guardarla, non metterla. Si trattava della
copia esatta della The Khedive of Egypt Tiara, e Kianta amando spirali
e twist nei gioielli, la guardava sempre. Così Milan ne fece
fare una pià sottile e leggera, molto simile ma alta solo
due dita e senza il bordo superiore, perchè la indossasse
quando lui la voleva presente, perchè acconciava i capelli
solo in un modo, sempre. Capelli superiori sopra l'orecchio tirati
indietro inin forme varie con due ciocche sui lati e gli altri buttati
da un lato, di solito sulla spalla sinistra. E quella tiara nuova aveva
quindi anche dei pendenti solo dal lato destro o anche era possibile
dall'altro, per colpare la zona senza capelli e dare lustro
all'acconciatura.
Così come aveva deciso di prendere dei fermacapelli a forma
di rami realistisi e d'argento pieno, e darglieli con gli
abiti adatti per le occasioni importanti.
E Kianta fremeva di terrore perchè non voleva sudare dentro
gli abiti e rovinarli, non voleva perdere per sbaglio qualche gemma o
qualcosa e stava tesa come un ciocco di legno. E odiava tutte quelle
feste per ricconi, come le definivia.
Milan aveva iniziato negli ultimi anni a preparare sontuosissime feste
per festività maggiori o compleanni o altro, che secondo lui
lo aiutavano a farsi vedere e a raccogliere seguaci e consensi. Oltre
che avvicinarsi a persone ancora distanti. Ma doveva ogni volta,
prima, affittare palazzi o sale specifiche e degne, per fare
bella figura. Con le Torri non vi fu più bisogno. Aveva a
disposizione dimore antiche rimesse a nuovo e dalla bellezza
spettacolare, persone per ogni mansione a disposizione dando loro anche
una gratifica, e ciò che gli serviva. Univa questo
a beni scambiati con altri con aziende o investitori,
cibarie, suppellettili, servizio di catering dai bicchieri al cibo
pronto, e tutto ciò che serviva per l'accoglienza,
e rispariava tantissimo a lungo termine.
Dopo le idee iniziali di ventole eoliche e centrali idroelettriche,
seguì invece uno dei desideri di Lia. Creare una sua prima
centrale geotermica capace di alimentare ottomila case sfruttando il
calore della Terra in un punto dell'oceano pacifico e nel
contempo, aggiungervi un centro di ricerca e studio sottomarini. Lia
adorava l'ambiente sottomarino, diceva sempre che un tempo passato le
sarebbe piaicuto indossar eun di quelle tute da palombaro moderne e
passeggiare sul fondo marino, osservando tutto ciò
che viviva o era giunto per colpa dell'uomo. Oltre che stare su un
sottomarino. Pulire e salvaguardare quei luoghi. Ed avere una sorta di
base per studire il fondo del mare e gli oceani, essendo meno
considerati dello spazio, e guardare dalle finestre il mondo intorno a
quell'abitat sottomarino, mentre persone lavoravano per la
conoscenza e il futuro. Avrebbero studiato anche i movimenti tellurici
marini, una delle cause dei terremoti superficiali e tanto altro. Se ve
ne erano altre, creare come una rete sottomarina di controllo di navi e
pescherecci che ogni anno distruggevano per danni o pesca,
tonnellate di pesci, vita marina e mammiferi marini, inquinavano e
toglievano troppa vita dai mari per finire nella spazzatura se non
venduto, mentre i pescatori pulivano tutto ciò che finiva
nelle loro reti, intascandosi comunque soldi. Per tornare di
nuovo e prendere tonnellate di pesce che non era, come dicevano molti
politici, sempre tutto consumato. Insomma, lei credeva che il controllo
ovunque fosse l'unico modo per fermare molte cose, e aiutasse nello
studio di varie branche scientifiche e mediche.
E la prima centrale geotermica scelta quando ancora Lia era viva,
già esistente ma acquistata da Milan
alimentò le prime feste che divennero leggendarie,
susseguendosi e vedendo tutto il meglio del potere e della ricchezza di
tutto il mondo nelle nuove sale delle Torri. le nuove che fece fare
invece, sostituirono la vecchia e la indirizzò, per i
progetti di aiuto nel mondo con altre, per portare corrente ai paesi
sudamericani e africani senza luce. Era di fatto un'energia pulita e
quasi gratis, perchè Lia gli aveva detto che tutte le
donazioni che ricevevano, molto alte, per i suoi progetti e feste che a
volte faceva pagare come era giusto, erano nate su sue bugie. Lui
prometteva, o meglio grazie al potere della manipolazione faceva
intendere a ogni persona cosa desiderava per il dopo,
ricevendo corrispettivi in denaro o doni costosi o prezzi di entrata
per feste di vario tipo, anche piccante, rimettendo il guadagno in
altre operazioni. Fornendo lui, gli diceva, per conto delle
società che gestiva, tutto ciò che serviva a
delle persone di terzo mondo, diventava il loro punto di riferimento.
Più le eprsone ricevevano e più sostenevano il
benefattore. ma Lia gli chiedeva anche di metterci del suo come aiuto
vero, non solo guadagno, per apportare i cambiamenti.
Così tra centrali geotermiche ed eoliche, la corrente giunse
ovunque. Piante modificate geneticamente ma sicure dai loro laboratori
arrivarono là dove l'acqua cèra, ma
bisognava estrarla e costava, per quella gente. Anche l'acqua, grazie
alle tecnologie, venne estratta dall'aria, o riciclata per le
coltivazioni o purificata, diventando non oro ma un diritto.
Ed era solo l'inizio.
Ben presto Milan si accorse che i sostenitori on erano solo i ricchi e
proseguì con tanti progetti ricevendo consensi e sostegno
dalla gente comune, che si univa a tutti gi altri. Le feste d'alto
livello continuarono mentre nascevano festività e giorni per
la gente comune amatissime, trovandosi sempre di più persone
importanti da ogni parte del globo che brindavano in suo onore e
volevano fa rparte di quella sua società o nell'altra,
sostenerlo o vedere il mondo nuovo per ottenere loro, pensavano, i
benefici che volevano.
E per feste maggiori come capodanni per esempio, o quelle che
introduceva lui per le feste della sua religione, voleva Kianta come
Maestra della Casa ad accogliere gli invitat, i presentandola come
l'artefice materiale e organizzativa della festa e Custode della casa
dove si svolgeva il tutto. E Kianta odiava tutto ciò, non le
piaceva fare la passerella e conoscere gente che guardava solo lei per
l'abito, acconciatura e gioielli e non la vera se stessa. Che se non
avevi un portafoglio, eri un poveraccio invisibile, come i loro
camerieri e addetti alle sale. O peggio le feste che chiamava piccanti
ma erano di tutto e troppo per lei, dando a Madame un posto nelle
organizzazioni ma controllandola, divendo anche amiche.
Ma in quelle feste a volte accadeva di tutto, da invitati troppo
brilli, a gente che faceva parte di diverse coppie che si appartava con
altri, scommesse, giochi vari per tutte le stanze dello chateau anche
se Kianta non voleva a servitori degli invitati che facevano casino,
compreso Alaric, che cercava di sminuirla facendo passarola. Ma alla
fine, nonostante tutto il suo impegno, veniva fuori solo qualche
termine. Come la puttana del biondino, anche se Alaric stesso sapeva
che non sarebbe mai accuduto perchè la gente pensasse che
avesse quel posto solo per averla data a quei due nomi decisi dagli
ospiti per l'ambiente e le serate che passavano e la ringraziavano
all'arrivo e al momento di andar via. E Alaric rosicava, mentre Kianta
appena erano tutti via correva in una stanza privata e bloccata da
chiave magnetica per togliersi tutto e mettere ogni cosa al sicuro,
terrorizzata che il più piccolo elemento potesse perdersi.
Per lei quegli oggetti valevano quanto altri beni per molta gente, ed
essendo non suoi pregava sempre Milan di chiuderli nelle casseforti
speciali prima di andarsene con quell'amico o quelle amiche con cui
voleva passarela serata altrove.
Non conoscendola comunque, alla fine, quei titoli e nomi le erano
rimasti e li odiava.
"Ritengo però che tu abbia esagerato. So che avevano
giò ricevuto due giorni fa un rimprovero nientemeno che da
Dorde in persona. Così non rischi che le fanno andare via e
dovete nominare di nuove?"
"No, tranquillo. Quando è accaduto, avevo
già parlato con Milan e quel rimrpovero era poche ore prima
del fattaccio. Così ho detto a Milan che loro dovevano
restare nelle loro posizioni perchè, alla
fine, ci conviveniva non sostituirle, anche per le feste che
stanno per giungere mezze organizzate, procedendo però in un
modo. Ho incaricato alcuni uomini di cui mi fido e so che come me non
credono e seguono quest cose di essere... le loro ombre. Ogni Musa ha
adesso due uomini a testa che le seguono ovunque e tengono le orecchie
aperte, perchè è vietato loro anche il
telefono per un mese. Spero non siano recidive da farmi incavolare
davvero, ma questo giochetto mi è servito per far capire
loro che, e credono sia andata così, cosa hanno avviato non
poteva essere fermato, e stava finendo in tragedia. Per fortuna
quell'uomo era un cecchino, lo avevano scelto per questo,
pensando che tolto quell'odiatore di Milan le cose sarebbero cambiate,
e quindi su mia richiesta lo ha solo ferito non mortalmente. Risultato?
Loro hanno avuto conferma che le cose posono sfuggire di mano, in modo
peggiore, e Milan ha avuto un nuovo contratto di servizi di protezione
perchè caso volle, alcuni miei uomini erano là
per recarsi da un cliente e lo hanno visto giusto nel moneto in cui
è stato colpito. Così quell'uomo non ferito
gravemente, ha constatato la
professionalità di quelle persone, proteggendolo e
portandolo al sicuro, scoprendo che erano guardie del corpo e
lavoravano per un uomo che consoceva di un'agenzia di alto livello.
Mentre la ragazza, come il cecchino, che aveva anch'essa dei compiti,
con il mio accordo, saranno puniti lievemente e posizionati altrove
affermando che erano le Muse a volere il tutto, come erano i piani, ma
avendo... un patteggiamento. QUindi alla fine, pensando a
chissà quale attentato, ci ha ingaggiati e ci siamo
avvicinati come Milan voleva..."
"Sei impossibile!" disse Jd sorridendo
"Cerco sempre di mettere una pezza ai casini che fate. Non sono
brillante, persicace, non ho la prontezza mentale tua o di Gask su
certe cose, ma come sempre vi salvo le arance" facendo ridere Jd, che
però poi tornò serio.
"E cosa mi dici di quello che è successo alla Torre di
salataggio sulla punta a ovest?"
Kianta si fermò dal sistemare nelle tasche gli ultimi
oggetti poggiati
sulla scrivania vicino a lei, fissandolo con forza. La sua espressione
sembrava dire qualcosa come .
"A cosa si deve la tua acrimonia? Su cosa verte la tua lamentela?"
gelida
"Su quello che hai fatto su quella gente..." guardandola serio, per poi
fissare Gask, che sembrava perl no nsaperne nulla.
"Affermi quindi che sia stato un atto... meschino? Cattivo? O altro?"
"Kianta..." cercò di discutere lui con calma, avvicinandosi
"Hai
radunato quella gente tutta in un posto per un motivo specifico, no?
Per
mia curiosità ho chiesto ai gestori di quella torre e mi
hanno
riferito che i nomi li hai scelti tu, per quelli da destinar
là. ma perchè hai fatto questo a quelli e non ai
tizi di
là?"
"Esattamente, cosa secondo te ho fatto?" lgli chiese, irata, mentre
ancora riempiva le tasche con gli oggetti, che come sempre si portava
ogni cosa perchè pensava che potessero sempre tornare utili,
mentre i due cani guardavano
ora uno e ora l'altro, quando parlavano, un pò
nervosi per
l'umore dei due.
"Capisci che quell'atteggiamento è stato eccessivo? Hai
creato traumi a quella gente..."
"FINISCILA! Traumi a loro!?! Meritano anche considerazione, adesso?" lo
affrontò di petto avvicinandosi ulteriormente, agiando i due
cani e Gask, che mise i piedi a terra, studiandoli. IN
verità a
lei non piaceva sporcare con i piedi tavole e scrivanie, ma le aveva
promesso che avrebbe passato un panno con l'alcool, che lei teneva
ovunque, subito dopo, lasciandolo di nuovo lindo.
Jd le rispose calmo fronteggiandola.
"Hai usato la visualizzazione e l'impianto virtuale per modellare una
scena da terrore puro. Hai fatto apaprire come se entrasse, una donna,
con un abito che sembrava da sposa nero, con tanto di velo. Sai quello
che ho visto dalle registrazioni, con il corpetto interamente di pizzi
francesi a petali di fiori a raggiera sul petto, che faceva a V
capovolta sul davanti alla fine sotto la pancia, gonna ampia
modellata da quel decoro, a meà altezza, t di
tulle e gigli neri come festoni
pendenti, con velo lungo e tutto pizzo tenuto da una corona di gigli
neri sul capo. Che è entrata con alcuni dei nostri uomini,
reali, a cui
hai dato disposizioni di agire in una certa maniera, mostrandosi agli
ospiti. Poi tramite la sua proiezione hai pescato, o meglio piluccato
solo le persone che volevi, portandole al centro della
struttura,
essendo allo stesso modo di questa, in un cerchio color
sangue stile roba satanica che hai fatto apparire sotto di loro,
terrorizzandoli. E poi, per farli finire dallo strizzacervelli, con
musiche allucinanti, hai urlato che si erano macchiati di gravi
crimini, che avevano rovinato la vita di alcune persone con la loro
ignomìnia meschina. Gli uomini portavano spade, elsa vera e
lame
finte, solo una barra sottile con un meccanismo, che con il
programma di realtà
virtuale che usi sempre, hai reso autentiche alla vista. A cerchio, uno
di fronte
all'altro, consocendosi o meno, hanno ascoltato dalle labbra
artificiali una condanna per crimini di adolescenti, dove hano creduto
di rischiare la morte per le azioni passate, vedendo le lame alzarsi.
Un uomo al fianco per ogni colpevole, dopo aver legato un braccio
stretto al busto, con l'altro lungo il fianco, mentre altri li tenevno
sotto tiro se scappavano. Hai
promesso loro la vita ma subendo la giusta punizione. E sono rimasti.
Seguendo le lame, finte ma non lo sapevano, fino a che non si sono
abbattute sulle loro braccia. Toccandole solo, ma facendo loro provare
dolore per il colpo ricevuto. Grazie al gioco di luci e
suggestione, hai fatto credere loro che quella spade
tagliavano
loro le braccia, il destro, vedendolo cadere, anche se fintamente,
vicino a loro e il sangue che sgorgava, muovendo pure le dita pochi
attimi. Ma
non l osapevano. Hanno visto sangue su di loro, dato dalle spade finte
con del liquido di scena, e mentre quelle canzoni assurde continuavano,
loro urlavano, si dimenavano, erano terrorizzati da quanto subito.
NOn potendo toccarsi con l'altro braccio legato erano impazziti.
Credevano di provare dolore per qualcosa che non avevano perso, ma che
vedevano a terra vicino a loro..."
"Sindrome dell'arto fantasma, solo creduto nella mente... niente di
così assurdo!"
"Kianta..." le disse tenendola per un braccio mentre questa,
noncurante, si voltava "davvero mi stai dicendo che della loro salute
mentale non ti importa? Che quella donna che sembrava una sposa in
abiti
funebri fosse gisuta, mentre pronunciava quei discorsi? Guardava gli
altri che stavano dietro la zona a vetri, commentando tranquillamente
che cosa si è fatto, e perchè... davvero
ricade anche col passare degli
anni? Anche se avevi messo i bambini fuori a giocare con nostri uomini,
quindi non presenti, hanno subito uno shock senza precedenti..:"
"Che cosa vuoi, davvero, Jd?" stringendo a sua volta il braccio di lui,
ancora intorno al suo "quella gente l'ha rovinata, ogni giorno hanno
rotto
un pezzo del suo essere, l'hanno resa intuile come tutti gli adulti. Le
hanno tolto ogni cosa, impedito di avere cosa meritava così
tanto che è impossibile togliere tutto ciò. E lo
sai
bene. Come dice Milan, tutto il dolore e la sofferenza sono
così
radicati che perfino il lavoro di David non è riuscito,
oltre
quello che è accaduto due volte. Eppure ci sono e saranno
sempre. Perchè MIlan stesso dice che se non è
neanche
David, allora è così nel profondo che potrebbe
essere fin
nell'anima. E lì, non lo può eliminare
nessuno.
Quella melma nera cèra e rimarrà sempre. Affermi
che
hanno subito degli shock? Allora lei non merita un pò di
vendetta? Almeno un briciolo di giustizia?"
Jd rimase impassibile guardando i suoi piedi.
"... lei si è portata
dietro così tanto schifo, incapace di risalire la china
perchè fino a che non vi ha conosciuti, hanno coninuato a
gettargliene e fermenta ancora, e mi vieni a dire che ti spiace per
quella feccia? Io non uccido nessuno Jd, ma non permetto allo schifo
delle persone di fermentare, a questo mondo, come
cosa hanno lasciato in
Lei. E chi ne paga ancora le conseguenze. Essere buoni ok, ma
fessi
no. Quella gente l'ho vista dalle telecamere comunque tranquilla,
vantando soldi, momenti belli che voleva rivivere in quel posto mentre
aspettava di ritornare a casa propria, con
quella gente, belle posizioni nella società e molto altr, o
che
non dovevano invece meritare. E' corretto quindi che loro insieme agli
insegnanti e tutti quelli che sono venuti dopo il liceo,
l'abbiano
affossata e tagliato le gambe, che hai conosciuto una persona perduta,
ma non si devono toccare? NOn devono avere un marchio nell'anima come
è toccato a lei? Che non cèntrava nulla davvero e
non
meritava tutto ciò? Mi stai forse dicendo che lei era una
pessima persona anche prima, e che è corretto
vederli
pavoneggiarsi, anche ancora con tutto ciò che cè
in rete
che hanno messo loro e amici loro, sopra tutto ciò che lei
non ha mai
avuto o vissuto? benissimo, se la pensi così vai da Milan e
denuncia cosa ho fatto..."
"..."
" Se Lei fosse qui, cosa le avresti detto?
L'avresti ammonita perchè il suo odio e rancore dovevano
rosicchiarla ancora e ancora, restando ferma a guardare chi l'aveva
rovinata, e proteggendoli pure senza fare niente? Per cosa
stiamo
cambiando il mondo, Jd? Come i tedeschi dopo il secondo conflitto, che
sono stati aiutati dall'america e altri paesi a scappare e rifarsi una
vita, dopo accordi per avere informazioni, scienziati e le
tracce di oro
e beni rubati e sequestrati in anni? Tu sai come me, per il nostro
lavoro, cosa hanno fatto quei paesi a quella merda vivente,
su altri, che
hanno vissuto davvero un inferno. E ancora ci sono stronzi che
affermano che non era vero, quelle foto sono falsi e non vi
è stato quello sterminio in quei luoghi orribili. E' un
vergogna
e sono pure gentile. QUanti sono scappati avendo una seconda
chance, una vita, famiglia, prole, rispettibilità in un
nuovo
posto? Sapendo cosa avevano fatto? E che cosa è accaduto a
quelli che hanno preso? Niente, in confronto a quanto fatto. Se mi
rimproveravi di aver davvero menomato quella feccia o se fossero finiti
senza vita, avrei detto ok, Mea Culpa! Ma non è
così.
Cosa hanno assaggiato, loro, è stato solo momentaneo, come
un
cerotto. Gli basta, finito questo piccolo conflitto perchè
questi stronzi di folli mezzi religiosi sono ovunque, tornare a casa e
ricominciare la loro vista per come stiamo cercando di far ripartire
tutto e in meglio, vivendo fino alla fine dei loro giorni qualcosa che
per loro è vita e felicità. Figli, nipoti,
parenti,
amanti, soldi, vacanze, non importa cosa siano, ma li avranno di nuovo
dopo questi giorni. Concinueranno a VIVERE, Lei non ha avuto niente.
NIENTE! Ha vissuto tra
quattro mura per incompetenza delle sue guide di vita, odiando e
venendo odiata solo perchè non era conformata agli standard
che
la società voleva. perchè non era capace di
fingere. E
dovrei rattristarmi per quella feccia? E di Beppo che cosa mi dici?
QUindi vaffanculo Jd, e qualunque cosa buonista tu stia pensando. Non
avrei comunque fatto altro, lasciando loro solo questa macchia, questo
piccol ospavento, magari non riuscendo davvero a fargli neinte e fargli
capire cosa hannofatto,
perchè torneranno da chi amano e sono amati, a quella vita
fra
pochi giorni, vivendo dimenticandosi di lei, cosa hanno fatto.
Perchè come per loro era una cosa chiusa e quasi
dimenticata, lo sarà questa esperienza. E questo mi fa
incazzare. Ma non venire da me con i tuoi buoni propositi di buonista
del cazzo, dopo cosa molti nostri uomini sono stati e hanno
fatto.
Quello che facciamo noi è solo dolci e arcobaleni. lei non
ha
avuto gisutizia. lei sarà sempre ricordata come sbagliata,
ingrata e colpevole di ogni cosa per gli altri, e che secondo
loro hanno
sofferto a causa sua. Se ti ha dato fastidio cosa ho fatto, vai da loro
e
ricompensali come vuoi e parla con Milan, me ne frego di tuti voi. ma
qui... " indicandosi la mente "qui non dimentica..."
Si sistemò, controllò che avesse tutto e si
affettò ad andare, chiamando i cani e facendo una
carezza a Bri.
"Vai da sola? Lui non viene con te?" disse veloce Jd, guardando Gask,
che scambiò
lo sguardo ma non disse ne fece nulla. Non si alzò o
altro,
indicando che l'avrebbe seguita.
"perchè dovrebbe! Non mi ha proposto di seguirmi ne ha
accennato
a qualcosa di simile. Non obbligo ne spingo le persone a stare al mio
fianco, al di fuori del lavoro. QUindi si, vado da sola" perentoria e
fredda come il giaccio, sputando le parole come volesse picchiarlo
"Aspetta. Se per qualunque motivo e situazione dovessero prenderti, hai
documenti o altro con te non cripato?"
"..." guardandolo come se l'avesse offesa "Dovresti sapere come vado in
giro. No? Tengo soldi e carte finte con me da sempre, da Lei per
l'esattezza. Scadute o false, come i soldi, così che si
fregano
da soli. Io non temo mai niente. E comunque, giusto per terminare la
questione..:" avvicinadosi al suo orecchio tornando dalla porta "Alla
fine
loro non hanno subito nenche un decido di cosa è gravata su
di Lei
finchè non se ne è andata, anche dopo che vi ha
conosciuti. Loro, tornati dietro il vetro, non hanno perso realmente
nulla. E' stato come assistere a un horror con gli occhialini
tridimensionali o il Vr. Realistico ma finzione. Col gas sono
svenuti e al risveglio si è finto che avessero bevuto per
sbaglio acqua sbagliata che andava in infermeria per le
operazioni. QUindi non venire a
fare la morare, da militare che ha assistito a cento volte peggio e
parlando di quella persona. Perchè una eprsona morta
dentro, non
deve essere messa sulla bilancia con quattro urli di quella merda
umana..."
Gli fece un buffetto sulla spalla sinistra e uscì con i due
cani, per andare a fare esplorazione dove le andava, sola.
"Tu non dici nulla?" chiese a Gask dopo qualche secondo, che la porta
si era richiusa, restando loro due da soli, voltandosi verso di lui.
Gask continuò a gingillarsi con l'oggetto che smuoveva in
varie
posizioni, tornato con le gambe sulla scrivania, calmo e rilassato. COn
la domanda, si fermò dopo poco da cosa lo teneva
occupato, per
guardare l'amico.
"parli delle sue esplorazioni o cosa è accaduto all'altra
torre?"
"Mi riferivo alla torre..."
"Che cosa dovrei dirti? Da un lato ha pienamente ragione.
Dall'altro,
anche s e ha esagerato e ha alsciato andare tutti i suoi incubi nella
visualizzazione come piace sussurrarle sempre Milan quando deve usare
le proiezioni, non posso biasimarla e fare il buonista come dice
sempre, senza pensare al tutto. Sai anche tu che certe cose
non
è possibile estirparle, lei è ne la prova. So
bene come
tormentino, dopo tempo e..." fermandosi a guardare l'oggetto che aveva
in mano, come rotto nel tono "...ci sono cose che non si possono
riparare, superare. Ed è difficile vivere a causa di esse.
Io
stesso so cosa si prova su certe ma se IO, dopo avervi conosciuto ed
esserle divenuto amico, sono riuscito ad accantonarle e superarle, lo
stesso non è per lei. NOn possiamo giudicare le sue azioni
in
maniera generale per pensare ad altri, come se questi meritassero
più di lei. Mi fido di lei, credo in lei, come penso tu
stesso
perchè le siamo amici. E se ha fatto quel che ha fatto,
cè un motivo e non è accaduto a cuor leggero.Lei
rimurgina, pensa, usa la testa più di me e te messi insieme
se ha agito così, sentiva che doveva farlo. Non so
Milan, se lo metti al corrente della cosa, si
arrabbierà,
le parlerà o altro. Ma non dico nulla oltre questo sulla
questione, perchè so cosa si prova, cosa resta
dentro e agendo
per la vendetta, cosa ti lacera peggio o meno, dopo. Lei per
certe cose
resterà sempre distante, con me, lo so e non posso fare e
dire
nulla. Me ne aveva parlato e fatto vedere le registrazioni, quindi so
bene di cosa parli. Inoltre quelle musiche allucinanti non erano altro
che Forsaken e System. E poi, sicuro che alla fine quella fosse
veramente lei e non Legeia? Che Kianta non abbia solo... permesso la
cosa, acconsentendo, evitando eccessi?"
Jd sussultò, guardò negli occhi Gask,
contrabbiando con
uno sguardo eloquente, per poi alzarsi, pulire la scrivania e ponendo
il gioco in un cassetto e posare la mano sulla spalla opposta a dove lo
aveva fatto Kianta, passandogli vicino, dicendo solo una cosa.
"Per me si è solo sfogata, anche se fosse stata veramente
lei in
persona e non Legeia. Ha solo dato sfogo, in entrambi i casi, a
cosaè finito insito nella sua anima, se Milan ha ragione. E'
anche per colpa di quella gente che tu non puoi avere un'amica
più serena e io una compagna più vicina.
Laciamola fare,
fidandoci. Come sempre e che ci lega. Se io non sono andato con lei,
era solo perchè avevo capito che era un momento
suo, un modo per stare sola e
dimenticare per un pò questo posto e cosa significa. Non ho
proposto o imposto la mia presenza per darle il suo spazio e modo di
riflettere, bilanciarsi. Capisco la tua domanda, ma se non l'ho fatto e
non ho detto nulla per stare con lei, anche per me, cè
un motivo. Quindi tranquillizzati e aspettiamo il suo ritorno. E poi la
aspetta una cena coi fiocchi che Bompass le ha promesso. Vuoi che non
torni?" ridendo complice.
"EH... Alaric dice sempre che basta suonare la campana per mangiare e
lei ricompare di botto. Quella campana che era stata trovata
tra le
cianfrusaglie vecchie della tenuta e Bompass aveva deciso,
così,
perchè gli era venuto, di metterla fuori da una delle
finenstre
della mensa e suonarla, tirando la corda come un forsennato, per
richiamare al rancio. E Kianta aveva trovato la cosa divertente e ogni
volta la prende sempre in giro sul fatto che, ovunque sia, la campana
la richiama al cibo..." ridendo.
"Kianta pensa con la pencia... si, Alaric è sempre il
solito..." ridendo per uscire
"Aspetta, sicuro che vuoi uscire adesso? Ci sono i ragazzzi fuori!"
vedendo gask fermarsi di botto e passarsi una mano tra i capelli, non
aveva ancora aperto la porta e lo vide sospirare con le spalle che si
abbassavano. Si era dimenticato di uscire dall'altro lato e non farsi
vedere "Inoltre ricordati anche che è meglio non usare il
termine compagna
con Kianta vicino o nei paraggi. O con qualcuno che parla troppo. Sai
come la pensa, sai non ama e accetta certe cose e..."
"Tranquillizzati" con un gesto delle mani mentre lo superava e andava
verso la scrivania, aggirandola da dietro e gli schedari "sa che con
quel termine mi riferisco al non d'altro. E comunque, lo
dicevo con te, non cè da preoccuparsi. Acnhe se era in altri
termini, in quel caso, significava che andava meglio..." sorridendo e
aprendo il vano segreto per uscire da là "ma quello
è una cosa che riguarda me e lei. Preoccupati invece se
inizia a non parlarci più..." lasciando solo Jd, che si
portò le mani sul fianco, fece una faccia strana e
chinò la testa verso terra.
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