fine
Capitolo 7
La madre di Taemin aveva scelto una foto bellissima, risaliva a due
anni prima, il giorno della premiazione per una gara di ballo vinta con
i ragazzi dell'accademia.
Taemin era raggiante, sua madre alla destra e Jongin alla sua sinistra
erano stati tagliati dalla foto dal fotografo perché potessere
essere utilizzata alla cerimonia.
La camera ardente era aperta solo da alcune ore ma era già
piena, amici, parenti, colleghi dell'accademia, persino la direttrice
che aveva portato di persona una corona di fiori. I suoi allievi
arrivavano a singhiozzi, raggruppandosi in fondo alla stanza per
piangere e abbracciarsi per trovare conforto per la perdita del loro
amato maestro.
Sua madre era tanto distrutta da non potersi reggere in piedi, Soo
Jung, Wonsik e Kibum le stavano accanto per cercare di calmarla da quel
pianto feroce che rischiava di farla morire d'infarto.
-Due giorni....mancavano solo due giorni...- continuava mormorare Jongin davanti alla bara nella camera ardente.
Il sorriso felice di Taemin nella foto incoriniciata non faceva che
fargli chiedere ancora di più chi potesse averlo spento. Erano
cresciuti insieme, sempre insieme e uniti contro tutte le
difficoltà della vita, non esisteva un evento importante nella
sua memoria che con comprendesse Taemin.
Eppure nell'ultimo anno e mezzo si erano allontanati, Taemin aveva
deciso di affrontare la sua malattia da solo, senza dire nulla a
nessuno al di fuori dei suoi familiari finché non era diventato
palese.
Innascondibile agli occhi di chiunque, solo allora gli aveva permesso di stare al suo fianco.
Quante volte avvano litigato perché gli confessasse chi fosse la
causa di tutto quel dolore? Si erano ridotti tante volte alle lacrime
ma Taemin non aveva mai ceduto, tenendo quel segreto per sé e
solo per sé.
Lo aveva visto deperire, farsi più magro e affatticato mentre il
respiro diventava corto e rantolante e la voce spariva. Era rimasto con
lui quando lo avevano ricorverato quella dannata notte, gli aveva
stretto la mano mentre era sedato ed intubato.
Aveva continuato a stringere quella mano anche quando era diventata fredda.
- Non so neanche per chi....- sussurrò a se stesso,
completamente assorbito dal dolore che gli impediva persino di
piangere.
- Per te.- la voce di Jonghyun gli arrivò distante, come ottavata da uno spesso muro di vetro.
Jongn arricciò le sopracciglia, girandosi verso l'amico per
guardarlo, fin ora aveva parlato da solo senza davvero aspettarsi una
voce in risposta -Come hai detto?- nel tumulto dei propri pensieri, dei
ricordi che continuavano a scorrergli davanti non aveva afferrato le
sue parole.
Jonghyun aveva gli occhi arrossati e gonfi come i suoi dietro gli
occhiali - Vuoi sapere chi, no?- gli disse guardandolo dritto negli
occhi.
Jongin annuì piano -Sì ma nemmeno sua madre lo sa.-
Jonghyun sembrava diviso tra il trattenere le lacrime e il trattenere un moto di rabbia.
- Io lo so, poteva nasconderlo agli occhi di tutti ma non a
me....dopotutto so cosa vuol dire....- si fermò per un attimo,
Jonghyun non parlava mai della sua malattia, della sua operazione
-...sei tu, non voleva dirtelo perché non ne aveva il coraggio.
Lo avresti comunque scoperto dopo l'operazione quindi tanto vale
confessare.-
Per un attimo Jongin giurò di aver sentito l'aria fermarsi, ma era solo il suo cuore che si spezzava.
Il mondo che gli cadeva addosso mentre quel sorriso eterno lo fissava dalla foto sulla bara.
Jonghyun lo guardò per un'ultima volta prima di lasciarlo solo
alla sua consapevolezza -Aveva posticipato l'operazione solo per venire
al tuo matrimonio, perché sapeva quanto fosse importante per te
averlo al tuo fianco. Questo non te lo avrebbe mai detto ma voglio
dirtelo io.-
Angolo Autrice:
Eccoci qui, un
epilogo breve ma che non ho voluto espandere rispetto alla versione
originale (questa storia nasce come oneshot di nemmeno 2000 parole).
Non ho voluto mettere troppi fronzoli ma spero che abbia l'impatto
giusto.
Mi dispiace per chi fino alla fine ha sperato in un finale trise ma non tragico, spero che questo non vi abbia deluso troppo.
Ringrazio
tantissimo chi ha seguito questa storia passo passo, chi mi ha
incoraggiata a pubblicarla e chi semplicemente sta leggendo queste
parole dopo essersi sorbito questi capitoli di puro angst.
Grazie
infinite, grazie per aver dato una possibilità ad una storia a
cui tengo molto e dalla quale faccio fatica a separarmi...mi tremano un
po' le mani mentre scrivo la parola "FINE" e mi piange il cuore
all'idea di chiudere questa storia ma spero di incontrarvi presto in un
nuovo progetto!
Grazie di tutto cari lettori,
Blyth
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