Osservando uno stormo di gabbiani, č facile perdersi nei vortici di tante ali bianche. Ma concentrati su uno solo, e guardalo bene; subito ti renderai conto che sebbene voli e si lasci planare in formazione con gli altri, č unico, e cosė dovremmo essere noi. (Sergio Bambarén)
E poi, il nulla. Forse solo
il rumore del silenzio, come quello che sentono gli uccelli
quando volano in alto sopra la terra respirando laria pura e fresca della libertā. (Fannie Flagg)
Dallalto della torre merlata,
che domina la vallata sottostante,
la visuale si smarrisce fino allinfinito,
fino a dove il cielo e la terra si sfiorano,
confondendo i loro confini.
In tutto quellazzurro,
striato dalle mille sfumature del crepuscolo,
una macchia scura irrompe.
E uno stormo che si muove allunisono,
al ritmo di una immaginaria musica leggerissima,
che scandisce il tempo,
catturando lo sguardo che,
meravigliato,
osserva le evoluzioni di migliaia di uccelli,
dallo svariato piumaggio,
i quali,
librandosi nellaria,
seguendo le correnti,
disegnano figure in perfetta sincronia.
Non si riescono a distogliere gli occhi,
ipnotizzati dalla visione dello stormo,
che rimanda allidea della libertā nella sua forma pių pura.
Volteggiare lasciandosi trasportare dal vento,
che Madre Natura rende disponibile,
solo per fare assaporare anche allocchio umano
il significato del concetto di libertā.
E guardando le loro figure,
sempre pių sinuose formarsi,
mentre si uniscono e si dividono,
quasi in un moto perpetuo,
danzando nel cielo,
č impossibile non perdersi dentro a quel volo,
sognando di farne parte,
sentendosi finalmente insieme ma unici
e affrancati da ogni peso.
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