Il semplice godere di un momento, qualunque esso sia, fatto di estasi e di bellezza…

Il fascino delle ombre cinesi: un abile gioco che le mani intrattengono con la luce creando forme, le più svariate, pronte a prendere vita e trasformarsi in racconti con l’ausilio dell’immaginazione...

I passi di qualcuno che si allontana producono un’eco percepita dall’orecchio attento: mi sono, pertanto, soffermata sul fatto che l’eco non sia soltanto qualcosa di reale, come un suono o una voce, bensì possa essere anche il riverbero di un’emozione capace di raggiungere la parte più profonda e intima dell’essere umano, ed è nata questa riflessione in forma di poesia...

Per questo componimento ho fatto una piccola incursione nel Fantasy, prendendo a prestito l’intrigante personaggio, nonché indiscussa protagonista della serie tv “A Discovery of Witches”, che viene definito come la “Tessitrice del Tempo”, da cui ho mutuato il titolo per la poesia, immaginandola nel suo spostarsi tra Passato, Presente e Futuro, intenta ad intessere i destini della gente incontrata.

Cosa sono i ricordi se non frammenti del nostro vissuto, affiorati alla memoria per rivivere, anche se con un pizzico di nostalgia, un momento particolare, che ci permette di fare un tuffo nel passato...

Inizialmente questo componimento avrebbe voluto essere, nelle mie intenzioni, una sorta di Haiku giapponese che cristallizzava un’emozione, però mi sono resa conto di non essere in grado di comporne, condensando in pochissimi versi i concetti, per cui ho dato corso ai pensieri, cullata da alcune parole che mi hanno colpita nonché dal ritmo del brano musicale “Posti Vuoti” dei Coma_Cose.

Avendo bisogno di un briciolo di leggerezza, nel periodo in cui l’anno volge al termine, ho concesso spazio alla fantasia di immaginare scenari inediti semplicemente soffermandomi ad osservare l’alba e il tramonto nel loro alternarsi.
Inoltre, mi ha incuriosito un articolo letto ultimamente, nel quale si spiegava che, in particolari condizioni atmosferiche e in luoghi ben definiti purché sia presente il mare, questi due momenti del giorno possono veramente incontrarsi, anche se solo per pochi istanti...

Prima che l’Inverno faccia la sua comparsa mostrandosi con il suo gelido mantello, vi intrattengo ancora un po’ sull’Autunno, stagione particolarmente confacente al mio modo di essere e di percepire, e di cui ho già scritto in precedenti poesie raccontandolo attraverso i suoi colori e i suoi rumori, mentre questa volta vorrei provare, sperando di riuscirci, a farvelo gustare tramite i tanti profumi che lo caratterizzano e che diventano il suo biglietto da visita.

Ci sono cose che si rompono ma che possono tornare a vivere grazie ad un’accurata opera di restauro, utilizzando, ad esempio, l’arte del Kintsugi, capace anche di accrescerne il valore; ci sono, invece, situazioni che, una volta spezzate, non sempre si sa come possano essere ricomposte...

Un piccolo divertissement mentre, immersa nella Natura, ho lasciato libera la fantasia di immaginare che il cielo notturno, che stavo osservando e che andava riempiendosi di stelle luminose, avrebbe potuto dar vita ad una sinfonia del tutto particolare se quegli stessi astri fossero divenuti note musicali…

Da uno stralcio di una conferenza, ho estrapolato una frase che mi ha fatto considerare quanto l’interazione fra le persone possa, talvolta, essere associata ad una sofisticata formula matematica composta di equazioni, variabili e incognite...

Una insonne quanto rovente notte estiva...
Pensieri ed immagini, come schegge impazzite, si sono conficcati nella mente, accompagnandomi fino alle prime luci del mattino.
Ho provato a collegarli fra di loro ...

Ho letto, ultimamente, alcune frasi scritte su un muro inneggianti al sorriso che mi hanno fatto riflettere. Traendone spunto, con un briciolo di fantasia, ho sviluppato l’argomento circa l’importanza e la forza nascoste dietro al semplice gesto del sorridere, che arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona.

Quando le illusioni si scontrano con la realtà, esse si sgretolano crollando come un castello costruito sulla sabbia.

Nuovamente ho tratto ispirazione per questo componimento da una incisione che ho a casa mia: ogni volta che le passo davanti il soggetto pare volermi parlare e, allora, mi sono soffermata per ascoltare ciò che aveva da raccontare…