Sora rise.
Cavolo, Narciso era uno spasso!
Come faceva
Matt ad odiarlo così tanto? Ah già, era il suo ex
ragazzo.
Insomma,
sembrava abbastanza sbandato, non per altro aveva una bottiglia di
birra in mano; ma era divertente come al solito.
Le sue
battutine erano sempre spassose.
Adesso le
aveva passato un braccio intorno alla vita. Lei arrossì un
tantino.
Non era
abituata a questi improvvisi gesti d’ affetto da parte sua.
«Ti
trovo in splendida forma, Sora» diceva lui «Le tue
forme non sono niente male»
Narciso le
strizzò l’occhio ammiccando. Lei fece lo stesso,
ignorando gli sguardi preoccupati e perplessi di Mimi. Non poteva fare
la gatta morta con lui, aveva Matt a due passi!
«Ti
ringrazio, Cisso» ridacchiò la ramata, senza
togliere il braccio del ragazzo dai suoi fianchi.
«E
di che» avvicinando le labbra al suo orecchio, le
sussurrò sensualmente «Sei sempre
bellissima»
Okay. Era
il suo ex con cui aveva avuto la sua prima storia, questo ci poteva
stare.
Ma forse
stava un po’ esagerando. Anche Mimi tentò di
farglielo capire tossicchiando.
Non notando
alcun attenzione da parte dell’amica, afferrò
Frankie e la trascinò da un’ altra parte; se
voleva fare la gattina con quello
che la facesse fuori dalla sua vista.
Narciso,
intanto, sorrise a Sora che divenne sempre più
imbarazzata. La strinse ancora, facendo aderire il suo seno
contro il proprio petto muscoloso.
Oddio, e
adesso? Cosa stava facendo? No, no, non poteva starci come un salame!
Pensò
a Matt. Era il suo ragazzo, cavolo!
Non poteva
starci, non poteva starci... Lei amava solo Yamato Ishida!
Non
riusciva neanche a muoversi, tanto la serrava stretta.
Quando
Narciso affondò la testa sul collo della ragazza facendola
deglutire, qualcosa di brusco lo fece scansare immediatamente con poca
gentilezza.
Matt lo
aveva visto e lo aveva appena spinto con un’ espressione
adirata in viso. Niente di buono.
Narciso
percorse con lo sguardo prima Matt, poi Tai che gli stava dietro e
infine Sora.
«Che
cazzo ci fai tu qui con la mia ragazza, Shigetaka?! Chi ti ha
dato il permesso di avvicinarti a lei?!» Matt era livido di
rabbia e da un momento all’altro sarebbe scoppiato in peggio.
Sora si
portò una mano sulla bocca incapace di proferire parola.
Cavolo,
questa non ci voleva!
Narciso
rise. «Ishida, sempre a rompere le palle? La stavo solo
salutando»
«Ah
sì?!» Matt gli si avvicinò
pericolosamente vicino. Le tempie pulsavano da morire e voleva solo
pestarlo. Solo quello.
«Strusciandotela addosso?!»
«Che
cazzo vuoi, Ishida? Sora voleva altrettanto salutarmi. Devi
dare libertà alla tua fidanzata, no?»
«Libertà,
di che? Brutto stronzo, ti meno, sai? Prima ci freghi i legni del
falò e poi ci provi anche con la mia donna?»
esclamò il biondo, mentre l’altro sogghignava.
Sora
gettò uno sguardo d’ aiuto a Tai che
però non la guardava. Piuttosto, osservava ogni mossa dei
due. Avrebbe dovuto intervenire se ce ne fosse stato bisogno.
«Non
male come idea» diceva intanto Narciso «Toglimi un
curiosità, Ishida. Perché non eri con lei? Avevi
altro da fare, suppongo. E la tua donna,
come tanto dici di essere, non era forse quel da fare?»
Per un
attimo, colpito e affondato, Matt volse lo
sguardo verso Sora che lo fissava con un’ espressione
supplice. Allora quel cretino aveva ragione.
Era lui
stesso, la causa del loro poco tempo...
Se
n’era accorto pure Narciso Shigetaka, mentre lui..
Lui era solo un idiota.
«Shigetaka,
io...» strinse i pugni «Te la faccio pagare. Non
puoi permetterti di giudicare i fatti nostri!»
«Ti
dirò, neanche io accetto volentieri la rude
verità. Ma com’ è che dice sempre la
prof di giapponese? Occhio esterno vede qualunque cosa»
E ghignò odiosamente.
D’
accordo, aveva ragione. Ma chi era lui per fare il cascamorto con
Sora? Era solo un suo ex ragazzo con cui aveva rotto parecchio
tempo fa.
Non aveva
nessun diritto. Non doveva azzardarsi, non doveva...
Senza
rendersene conto, aveva afferrato pericolosamente Narciso dalla
canottiera bianca.
Tai,
allarmato, strinse una mano al polso dell’amico,
trattenendolo.
«Non
fare cazzate, Matt. Lascia perdere» Gli sussurrò
all’orecchio.
«Giusto,
Yagami ha ragione. Ritirati» Lo prese in giro
l’altro.
«E
se adesso ti rompo il naso come la metti?!» Matt, non
sentendo più ragioni, gli mollò un pugno
facendolo cascare nella sabbia.
«BASTA!
Basta, Matt!» urlò Sora, mettendogli una mano sul
braccio «Stavamo solo discutendo, non mi ha toccata, te lo
giuro!»
«E
allora com’ è che ti era addosso?! Possibile che
devi sempre difenderti quest’ idiota?!»
gridò lui, rude «Hai dimenticato che tu hai
un uomo, Sora? E che quest’ uomo
sono io?!»
Lei rimase
perplessa. «Ma io... non credevo che...»
«Non
credevi cosa, Sora? Che ti avrei vista flirtare con Narciso?!»
Questo,
sentendosi nominato, fece per rialzarsi e intromettersi tra i due, ma
Taichi fu più svelto e lo bloccò con una gamba.
«Non sono affari che ti riguardano, Shigetaka.
Sta’ al tuo posto!»
«Io
non ho flirtato con nessuno. Matt, lo sai che...»
«Cosa?
Che cosa so?!» Matt la guardò con un’
espressione che non prometteva niente di buono.
A Sora le
si strinse il cuore. Il suo fidanzato era arrabbiato con lei.
Si tenne il
petto con le mani ed in breve parecchie lacrime solcarono il suo viso.
«Tu
lo sai... lo sai... Lo sai che amo te. Lo
sai» singhiozzò.
Il biondo
rimase attonito per un paio di secondi. No, perché piangeva?
Non voleva vederla piangere, non era sua minima intenzione.
Anche
lui l’ amava, per favore,
lo sapeva anche lei.
«Sora»
tentò di levarle le mani dalla faccia, ma lei si
dimenò.
Narciso
rideva istericamente, mentre il castano lo teneva ancora per terra.
Oh no, e
adesso?
«Sory,
non piangere!» esclamò Tai, lanciando uno sguardo
di rimprovero al biondo.
Non se la
sarebbe dovuta prendere con lei! Quell’ imbecille di
Narciso non sembrava nemmeno in sé, per di più!
«Ehi» sussurrò
Matt incapace di fare altro. Tolse le mani che le coprivano il viso e
le strinse tra le sue
«Guardami,
per favore. Guardami, o faccio una sciocchezza»
«Questo
ci manca» borbottò l’amico scotendo la
testa.
Tutte lui
le doveva sentire! Prima pesta il rivale, poi s’ ammazza.
Matt gli
fece segno bruscamente di zittirsi, visto che Sora aveva appena alzato
i suoi bei occhi nocciola e lo guardava. Lui gli fece un sorriso
incerto e le accarezzò una guancia, cancellando con un dito
quella brutta riga di lacrime.
Prima di
poter proferir parola, una ragazza alta con degli scuri capelli
ondeggianti, si avvicinò alla combriccola scrutandone
affondo i componenti.
Un sospiro
grato e si avvicinò a Narciso, prendendolo da un braccio.
«Ecco
dov’ eri finito, Cisso!» esclamò la
ragazza, mentre Tai le gettava uno sguardo disorientato.
«Scusatelo,
ragazzi. Ha avuto una giornataccia. Pensate che ha trovato la legna per
il falò in soli dieci minuti! Straordinario, eh?»
Sora e Matt
si voltarono verso la loro compagna di classe che sorrideva
con Shigetaka appoggiato sopra di lei. Era sbronzo, e
solo adesso Matt concepì l’ idea.
«Miya»
la chiamò la ramata, asciugandosi per bene le lacrime
«Non preoccuparti»
«Ehi,
Miya!» fece Tai, venendole di dietro. Doveva ammettere che
era alta quanto lui!
«Quest’
idiota ha rubato la nostra legna! Ecco perché se
l’è procurata in soli dieci
minuti!» incrociò le braccia, mentre Miya spostava
lo sguardo sconsolata da Narciso agli altri due.
«Mi
dispiace, ragazzi. Non capisco, cos’ abbia. Da un paio di
giorni, ha assunto un atteggiamento ostile»
spiegò, sospirando «E’ sempre nervoso e
a volte parla anche da solo. E’ diventato di una
suscettibilità fuori dal comune. Ah, molla la birra, Cisso!
Torniamo al falò» la moretta scacciò di
mano al biondo la lattina di birra.
«Scusate
se ha combinato qualche danno» disse ancora, notando il volto
bagnato di Sora e lo sguardo vacuo di Matt «Lo porto via
subito»
«Miya
mia» si lamentò Narciso con il braccio intorno
all’ amica per reggersi meglio «Me lo compri un
preservativo alla banana?»
Miya
impallidì, mentre Tai sbatteva la testa con un ghigno.
«Vuoi che te lo regali io, Shig? Purtroppo ce l’ ho
alla fragola. Se ti accontenti di un gusto qualsiasi»
Narciso gli
concesse una smorfia irritata. Miya, invece, alzò le spalle
verso il castano.
«Non
lo badare, Tai. Ormai ci sono abituata, conoscerlo da quasi sedici
anni, impara qualcosa. Ma... Ehi, Sora, tutt’
apposto?» chiese alla ragazza che tirava su col naso.
«Sì,
è okay»
Miya
annuì poco convinta. «Beh, vi saluto. Ci vedremo a
settembre tra i banchi della V B, ennesimo ed ultimo anno di liceo.
Beh, ciao, e scusate ancora per la legna!»
«Ciao,
Sora!» agitò la mano Narciso, mentre Matt alzava
lo sguardo furioso «Sei un vero schianto!»
«Cammina,
Shig! Sei proprio un cretino!» e così, a fatica,
Miya Panagachi levò le tende insieme al suo caro amichetto
che lanciava ancora frecciatine all’ Ishida.
Rimasti in
tre, quest’ ultimo non rivolse sguardo a nessuno; piuttosto,
girò i tacchi e si allontanò lentamente.
Basta,
doveva pensare. Stava rovinando la vita a Sora,
così. E non voleva rovinare la vita alla donna che
amava.
Tai si
avvicinò alla sua migliore amica e le posò un
braccio intorno alle spalle.
«Sta’
tranquilla, Sory. L’ ha fatto per te. Ti ama e lo
sai»
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