Chloé
era persa negli occhi di Jean-Yves. Improvvisamente, però,
lo vide distogliere lo sguardo da lei. Sul suo volto comparve
un'espressione di fastidio. La ragazza ebbe un cattivo presentimento.
Si guardò intorno, e uno scenario surreale ed
inquietante le apparve: tutti gli invitati erano rimasti immobili nelle
loro pose; alcuni avevano un'espressione di terrore, altri erano ancora
abbracciati mentre ballavano. Erano stati tutti tramutati in statue
d'oro! -"Chloé!" La ragazza
sentì urlare il suo nome. Di fronte a lei vide una figura
femminile dorata con un lungo scettro. -"MAMMA...!?",
esclamò la ragazza con espressione sgomenta. -"TI SBAGLI. IO
SONO REGINA DELLA MODA! ", e detto questo, scagliò un fascio
dorato di energia verso di loro. Jean-Yves si staccò
prontamente da Chloé spingendola con violenza verso la parte
opposta, affinchè entrambi evitassero l'attacco. Ma
Jean-Yves era stato talmente forte che Chloé si
schiantò con la schiena nel pianoforte che stava dietro di
lei, distruggendo tutto. Il viso della poverina si contorse in una
smorfia di dolore. -"Ma Jean-Yves...SEI IMPAZZITO?!",
mugugnò. Pollen uscì alla scoperta :-"L'ha fatto
per salvarti, mia regina!" Intanto Jean-Yves era balzato sul muretto
che recintava tutta l'area dedicata alla piscina. -"Mettiti in salvo,
Chloé!", urlò. Chloé rimase
esterrefatta: Jean-Yves era davvero
cambiato! Nonostante quel
gesto, la ragazza era affascinata da quella intraprendenza! Era stata
lei la causa di tutto, eppure lui continuava ad immolarsi per lei!
Chloé rifletteva, ma quando realizzò che
Jean-Yves aveva attirato l'attenzione di sua madre akumizzata e veniva
addirittura inseguito, finalmente si decise: -"Devo fermare
mia madre!", disse a Pollen, e si trasformò. Jean-Yves
riusciva ad evitare tutti gli attacchi di Audrey: era diventato
agilissimo! -"Madame, si calmi, sono io, Jean-Yves, sono qui per
servirla!", disse lui mentre le scappava. Ovviamente cercare di farla
ragionare era inutile. Alle volte era peggio della figlia! -"TACI,
INSETTO! NON PROVARE A SCAPPARMI!", minacciava lei mentre lo inseguiva.
Chloé si chiedeva dove fosse finita Ladybug. Le sembrava di
non avere una guida. Era completamente sola. -" MAMMA, SMETTILA! SEI RIDICOLA,
ASSOLUTAMENTE RIDICOLA!", le gridò Chloé. -"Ah e tu??
Scegliere come fidanzato un misero cameriere?! Mi hai delusa! "
Chloé ebbe un colpo al cuore. Quella continuò:-"
ALLA SUA ETA'...E CON QUELLO STILE, POI! BLEAH! RIDICOLI! ASSOLUTAMENTE
RIDICOLI!", sentenziò Audrey. Quelle parole erano come lame
taglienti per Chloé. La giovane ragionò:
effettivamente quello che aveva detto la madre era vero, ma
sapeva che nel suo cuore era ingiusto. Continuava
a colpirla e a distrarla, ma Regina della moda sembrava più
forte di lei! La figlia cercava di schivare ogni suo colpo. -"Queen
Bee, fuggi! REGINA, LEI CE L'HA CON ME. PRENDA ME!", la
provocò Jean-Yves. Nei suoi occhi c'erano tanto coraggio e
tanto amore: avrebbe fatto qualsiasi cosa per Chloé!
-"OH...MA SI! PRIMA ELIMINO TE, E POI PENSO A LEI!", così
Audrey tornò a concentrarsi su Jean-Yves. In quel momento
Chloé rammentò quello che le aveva detto Lila
quella mattina, e allora capì che la loro intenzione era
quella di sbarazzarsi di Jean-Yves, così lei non avrebbe
avuto più alcuna protezione, e avrebbero potuto prendere il
suo miraculous più facilmente. Allora le venne un'idea. Si
ritrasformò, e si rivolse alla sua kwami, che era rimasta
sorpresa:-"Pollen,
dammi altro miele!" -"Ma mia regina, non so se
potrebbe farle male!", rispose Pollen preoccupata. -"Presto!",
ordinò Chloé. Intanto Regina della moda aveva
avuto la meglio su Jean-Yves, che si ritrovava per terra. -"E'
FINITA.", dichiarò l'akumizzata, puntando il suo scettro
verso l'uomo. -"NO MAMMA, FERMATI!" Regina si voltò, e vide
la sua bellissima figlia. Chloé aveva deciso di parlarle non
nei panni di Queen Bee, altrimenti non le avrebbe dato retta,
visto che pensava che la missione della figlia fosse solo un gioco. Si
avvicinò a lei cautamente, con atteggiamento benevolo, come
si fa con un cavallo sbizzarrito. Jean-Yves era allarmato, ma prima che
potesse dire qualcosa, Chloé gli lanciò
un'occhiata dolce e tattica: "Tranquillo".
Gli sembrò di averla sentita. -"Mamma, sono io, Chloé.
Tua figlia. Non Queen Bee. Stai tranquilla. Io sono qui. Sono con te.
Ce l'avevi con me, non con lui. Vieni via, lascialo perdere! Non ne
vale la pena. Avevi ragione. Non potrei mai fare qualcosa contro la tua
volontà. D'ora in avanti farò tutto quello che
vuoi. Te lo prometto. Basta. E' tutto finito."
Mentre Chloé diceva quelle parole, lacrime rigarono il suo
volto, ma lei non ne sembrava conscia. Jean-Yves avvertì un
forte dispiacere: Chloé stava bleffando o pensava di lui la
stessa cosa che pensava sua madre? Si era creato tra le due lo stesso
incantesimo che aveva bloccato anche Orsaccio l'ultima volta.
Nonostante potesse sembrare solo una tattica, purtroppo
Chloé era sicura di aver parlato proprio con sua madre. Le aveva parlato col
cuore. Avrebbe dovuto lasciar perdere Jean-Yves in futuro? In fondo
glielo aveva promesso. Intanto era riuscita a disarmarla, e accadde
qualcosa di incredibile, qualcosa che non era mai successa prima:
l'akuma abbandonò spontaneamente sua madre! La manipolazione
mentale di Chloé era stata più forte di quella di
Lila e Félix. -"Bel lavoro, Chloé!": Ladybug era
arrivata. Velocemente purificò l'akuma e riportò
ogni cosa alla normalità, poi fuggì via. La
portatrice del miraculous dell'ape inclinò leggermente la
testa e si portò la mano alla tempia. Quella magia l'aveva
coinvolta troppo, sia emotivamente che fisicamente, ma lei non lo dava
a vedere. Jean-Yves si era alzato e si era soffermato ad osservarla.
Proprio nel momento in cui si era voltato dall'altra parte per
andarsene, avvertì un richiamo. Si rigirò e vide
Chloé con gli occhi puntati su di lui. Il suo sguardo era
diverso: gli occhi erano languidi, lucidi, e in essi si poteva leggere
il desiderio ardente di volere quell'uomo accanto a sè. Non
l'aveva mai guardato così. Jean-Yves capì che la
sua regina reclamava la sua presenza, e non potè fare a meno
di andare da lei. -"Oltre a parlarmi
telepaticamente e a manipolarmi, cos'altro sai fare?? ",
la provocò lui con un tono di voce risentito, ma ironico.
Non sembrava adirato, ma aveva imparato a punzecchiarla!
Chloé gli rispose a tono:-"Anche tu
mi hai manipolato in passato, no?? ". Jean-Yves si
avvicinò a lei, alzò un sopracciglio e la
guardò negli occhi. Chloé sussultò:
non era abituata a sostenere quello sguardo! -"Non
ti è sembrato di esagerare quando mi hai scaraventata nel
pianoforte?? ", lo punzecchiò offesa. -"Oh, mi perdoni, mia regina, se ho tentato di
salvarle la vita! ", le
rispose a tono con un sorriso sghembo. -"Troppo
tardi, l'ho fatto io!! ", continuò
Chloé. -"Finiscila.", le
sibilò secco Jean-Yves. -"Tanto lo
so che mi ami, Jean-caro!", disse la ragazza civettuola,
girando la testa per evitare il suo sguardo. -"E tu? ",
le chiese lui prontamente. Lei rimase di stucco, senza rispondere.
Allora Jean-Yves le prese delicatamente il volto con la mano, girandolo
verso di lui, per guardarla negli occhi. Improvvisamente sentirono il
rumore dello scatto di una macchina fotografica. Chloé si
voltò e vide un paparazzo, che subito schizzò
via. Jean-Yves si accorse della preoccupazione della ragazza, e
tagliò corto:-"Si è fatto tardi. E' ora di
andare.", disse con voce grave e decisa. -"Mi accompagni?", lo
pregò Chloé.
Fuori
la stanza, non appena Chloé aprì la porta per
entrare, Jean-Yves fece per andarsene, quando lei lo
bloccò:-"Resta con me!",
lo supplicò. -"Non si può, Chloé.",
rispose lui ingrigito. Chloé non lo ascoltò. Lo
tirò a sè per il polso e lo guardò
trepidante, quasi implorante. Jean-Yves la guardò con amore,
e fu lui a prenderla per i fianchi e a tirarla a sè. Lei lo
baciò con slancio, e lui la strinse con passione. Le poche
ferite che erano rimaste dietro la schiena della ragazza si
riassorbirono, quasi come se il contatto con lui le avesse fatto bene.
Purtroppo durante il bacio Jean-Yves ricordò la missione, e
quali erano state le parole di Pollen: non doveva coinvolgersi troppo!
In quel preciso momento avvertì una forte energia che lo
avrebbe fatto soccombere, così allontanò con
forza il corpo di Chloé dal suo. Un'espressione di delusione
colorò il volto di Chloé. Lui sospirò.
-" Tua madre sarà qui a momenti. Non ricordi cosa le hai
promesso? ", disse lui. -"Certo...", la ragazza abbassò il
capo dispiaciuta. -"Ci vediamo domani?", chiese speranzosa. Ma
Jean-Yves le aveva già dato le spalle:-"Vedremo"., rispose
con voce grave, e andò via. Chloé chiuse la porta
e le scesero le lacrime. L'uomo sentì un forte calo delle
sue forze, e si portò una mano alla fronte: era stato
difficile reggere quell'emozione! Ma una cosa decise dentro di
sè: sarebbe stato più duro. Non doveva
assolutamente perdere di vista la missione! Intanto si sentiva diverso,
debole. Doveva ricaricarsi. A un certo punto alzò gli occhi,
e si ritrovò davanti Pollen con un barattolino:-"Questo
è il mio miele. Forse è il caso che lo prenda
anche tu!"
Quando
Audrey rientrò in stanza, chiese a sua
figlia:-"Chloé, cara, tutto bene?". Sembrava insicura.
Chloé la rassicurò:-"Si, mamma!", e si
abbracciarono, forse per la prima volta. Quell'abbraccio
sembrò suggellare il loro rapporto, o forse la promessa che
Chloé aveva fatto. La madre era soddisfatta, ma sua figlia
era ferita.
Chloé
passò tutta la notte a pensare che forse quel bacio era
stato un errore. Che tutto era
stato un errore.
Ciao a tutti! Spero non vi siate
stancati di me e di questa storia! Ho voluto affrontare in questo
capitolo la mentalità ottusa di Audrey, e il rapporto tra
Chloé e Jean-Yves. Vi è piaciuto?? Che ne dite
dei nuovi poteri di Chloé?? Fatemi sapere cosa ne pensate,
sarei curiosa!! Continuate a seguirmi!!
|