cap3
3. Quindici anni, lacrime in bagno.
***
-
Guarda che hai sbagliato bagno!- uno dei ragazzi più grandi lo
spintonò, facendogli perdere l'equilibrio e obbligandolo a
reggersi al lavandino.
Taemin
chiuse gli occhi, prendendo un respiro profondo prima di alzare la
testa e fronteggiare quegli sbruffoni - Sicuro? Perché credo che
tra noi due l'unico che non sa pisciare in piedi sia tu!- sputò,
troppo arrabbiato per la stessa monotona scena, conosceva il copione,
rispondere o non rispondere avrebbe portato comunque allo stesso
risultato. Tantovaleva togliersi il sassolino dalla scarpa.
Il
bullo, Jin-kyu gli sorrise - Siamo diventati spavalddi....femminuccia.-
poi lo spintonò di nuovo prima di afferrare una ciocca dei sui
lunghi capelli. Taemin gemette sentendosi tirare con forza la cute
mentre il resto del suo gracile corpo cadeva all'indietro per l'urto.
Delle risate riempirono il bagno dei ragazzi mentre i suoi capelli bruni venivano tirati con cattiveria.
- Fai anche gli stessi versi delle ragazze...- lo canzonò Jin-kyu soddisfatto nel sentire quei lamenti di dolore.
Taemin
aveva le lacrime agli occhi, un po' per il dolore, un po' per quelle
parole eppure era deciso a non dargliela vinta, non quella volta.
- Certo...sicuramente tu avrai un sacco di esprienza.- ridacchiò contro ogni suo istinto di mettersi a piangere.
-
Cosa stai insinuando?- non ebbe nemmeno il tempo di elaborare un'altra
risposta piccata perchè un pugno lo colpì in piena
pancia, facendolo piegare su se stesso prima di essere strattonato a
terra per i capelli.
Le piastrelle del bagno erano sporche e fredde.
Guardò
la schiera di ragazzi chiudersi a cerchio su di lui prima di iniziare a
colpirlo con calci e obbligarlo a chiudersi su se stesso, riparando il
volto tra le gambe e proteggendo la testa con le braccia.
-Questa
volta hai davvero esagerato!- disse Jin-kyu, qualcun'altro lo
imitò chiamandolo ancora "ragazzina", o "puttanella" e
"finocchio" mentre lo aggredivano in ogni forma possibile.
Ferendo
il corpo e ferendo lo spirito, facendolo sentire solo un rammolito
incapace di difendersi, non tanto diverso dalle ragazzine a cui lo
paragonavano.
La mano di Jongin corse al suo viso ma Taemin la scansò malamente.
-
Sono stati Jin-kyu e la sua banda?- gli domandò preoccupato nel
vederlo coperto di lividi - E' per questo che sei stato assente alle
lezioni pomeridiane?- aggiunse in un secondo momento, mentre gli occhi
scendevano sul braccio stretto alle costole doloranti.
- Non ho voglia di parlarne.- il colloquio con il preside e sua madre era stato già abbastanza.
Qualcuno
aveva allertato un professore e si erano ritrovati tutti nell'ufficio
del preside, agli sguardi dei suoi bulli sapeva che non sarebbe finita
lì, potevano avergli garantito due settimane di pace ma
sarebbero tornati e avrebbero trovato il modo di vendicarsi. Non voleva
nemmeno pensarci, in quel momento voleva solo andare in camera sua e
rinchiudersi al buio, ma lui e Jongin dovevano lavorare ad un progetto
e quindi non poteva far altro che stare li a subire il suo sguardo
pieno di ansia.
- Perché questa volta?- gli chiese ancora.
Taemin
sbuffò, muovendosi sulla sedia per cercare una posizione comoda
nonostante i lividi - Ti ho detto che non ne voglio parlare.- si
passò una mano tra i capelli in un gesto nervoso.
Jongin
non sembrava intenzionato a lasciarlo in pace, così tipico di
lui, probabilmente stava già pensando di richiamare il suo
gruppo e andare ad attaccare briga.
Taemin si decise a guardarlo dritto negli occhi - Me la risolvo io.-
- Ci siamo sempre guardati le spalle a vicenda.- ribattè il suo migliore amico.
- E'
una cosa mia, sono affari miei...- mormorò con una leggera
acidità, le parole dei suoi aguzzini gli risuonarono nelle
orecchie "Adesso non c'è il tuo fidanzatino a difenderti",
glielo avevano cantilenato mentre lo picchiavano e non era nemmeno la
prima volta - ...voglio risolverla da solo. -
Jongin scattò sulla sedia - E se la prossima volta ti riducono peggio?-.
Taemin
scattò a sua volta, fronteggiandolo mentre il tavolo della
cucina li divideva, teneva i pugni stretti ai fianchi e aveva di nuovo
voglia di piangere, odiava quella situazione.
- Così possono andare in giro a dire che sono la tua ragazza?- confessò per ferirlo.
Odiava tutto quel suo preoccuparsi per lui, prendersi cura di lui.
- Così possono continuare a tormentarmi approfittando di quando non ci sei?- urlò arrivato allo stremo.
Odiava il suo sentirsi troppo debole per cavarsela da solo.
- Mi
vedete tutti come un debole, ecco la verità. Perché ho
questa stupida faccia e questi stupidi capelli!- si passò le
mani tra i capelli che gli arrivavano alle spalle.
Odiava quegli stupidi bulli che lo tormentavano solo perché aveva un aspetto diverso.
Si voltò e imboccò la porta della cucina per correre verso il bagno, Jongin lo seguì correndogli dietro.
-
Cosa fai?- provò a fermarlo prenendolo per un polso, ma senza
stringere per via dei lividi e Taemin se lo levò velocemente di
dosso arrivando al bagno e chiudendosi dentro.
- Mi
libero di questi stupidi capelli! Ecco cosa!- urlò piangendo e
facendo forza con tutto il suo peso per sbattere la porta contro Jongin
e chiudersi dentro.
L'altro iniziò a bussare con forza - Non fare cazzate! Ti sono sempre piaciuti i tuoi capelli!-
-
Non più! Li odio!- le mani erano già sui cassetti,
aprendoli uno dopo l'altro alla ricerca di qualcosa con cui levarsi
quella schifosa capigliatura da ragazza.
Jongin
intanto continuava a urlargli dalla porta - Hai fatto tante scene con
tua madre per non farteli tagliare! Per essere come Heechul degli Suju,
vuoi davvero darla vinta a quegli stronzi?- aveva ragione, aveva
dannatamente ragione.
Quei
capelli gli piacevano da morire, li aveva visti sul suo cantante
preferito e aveva quasi litigato con sua madre per tutta l'estate
affinché glieli lasciasse crescere.
Finalmente
trovò le forbici, quelle che usava sua mamma per sistemarsi la
frangia. Le guardò impugnanddole con le sue stupide piccole
mani, le guardò come se potessero dargli una qualche conferma,
una spinta a fermarsi.
I singhiozzi gli facevano male alle costole.
- Non mi interessa, li odio!- urlò in risposta a Jongin afferrando una ciocca e tagliando senza pietà.
Si
guardò allo specchio sconvolto dalle sue stesse azioni, aveva
gli occhi rossi e una ciocca troppo corta davanti alla faccia.
-
Minnie sei bellissimo così come sei! Non farlo.- Jongin
continuava a cercare di fermarlo senza sapere che era già troppo
tardi.
Con
il labbro inferiore tremante e troppa rabbia nel corpo, Taemin
continuò a tagliare senza senza remore e senza criterio quegli
stupendi capelli che aveva fatto crescere con tanta fatica. Le ciocche
tagliate ricadevano nel lavandino ricreando il mosaico scompigliato
della sua anima fatta a pezzi da quattro stronzi.
Avevano vinto, stavano continuando a vincere ad ogni ciocca che cadeva mentre dei lunghi capelli rimaneva solo il ricordo.
Jongin aveva smesso di sbraitare all'altra parte della porta e nel bagno si sentiva solo il suono dei suoi singhiozzi.
Quando
fu finalmente soddisfatto del risultato, una testa disordinata con
ciocche che sparavano da ogni dove e gli arrivavano appena alle
orecchie, uscì trovandosi Jongin seduto in corridioio ad
aspettarlo.
Il
suo migliore amico si tirò su, aveva gli occhi pieni di
compassione e Taemin avrebbe voluto sbraitargli contro e dirgli
di levarsi quell'espressione dalla faccia, ma invece di fare tutto
questo lasciò che lo tirasse per un polso in un abbraccio caldo.
Lasciò che lo stringesse senza avere davvero voglia di opporsi, si sentiva stupido e privo di energie.
-
Chiamo mia sorella e li facciamo sistemare?- si sentì sussurrare
su una spalla mentre una mano gli accarezzava il disastro che aveva
combinato.
Annuì senza dire una parola.
***
Angolo Autrice:
Non ho una vera
scusa da darvi, mi ero proprio dimenticata dell'esistenza di questa
storia e me ne vergono.....giuro di non farlo più!
Questo capitolo
lo voglio dedicare ad Aivy che è la mia più grande
sostenitrice nel fandom rpf, ti voglio bene e ti abbraccio come Jongin
abbraccia Taemin <3
Tesoro, spero
davvero che questa raccolta possa portarti un po' di serenità,
ma non temere è in arrivo anche una oneshot p0rn che ti ho
promesso tempo fa, perchè quale modo migliore di dedicarti il
mio amore se non con un pronazzo senza una veera trama??
Alla prossima,
Blyth
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