cap4
4. Quidici anni e cerotti sulla faccia.
Tagliare
i capelli, come c'era da aspettarsi, non era servito poi a molto.
Jin-kyu e la sua banda non avevano smesso di perseguitare Taemin, non
erano certo dei capelli più corti che potevano farli desistere
dal chiamarlo "ragazzina", "finocchio" e "femminuccia", quello
che sembravano odiare di lui era la sua semplice esistenza, il suo
essere se stesso, sempre attento, sempre gentile con gli altri e ben
voluto dalle compagne e dai professori.
Jongin
alla fine aveva tirato in mezzo i suoi amici del basket, c'era stata
una rissa nel cortile della scuola dopo la fine delle lezioni e Jin-kyu
aveva preso una lezione che gli sarebbe bastata almeno per un paio di
mesi, o almeno era ciò che sperava Taemin mentre disinfettava un
graffio sul viso di Jongin.
- Ah...fa male...- si lamentò il suo migliore amico scostandosi dal cotone imbevuto di acqua assogenata.
Taemin
gli prese il mento tra le mani, tirandolo di nuovo vicino a sé
per pulire dalla terra la ferita sullo zigomo -...adesso chi è
la femminuccia?- lo rimproverò beccandosi un occhiataccia.
Jongin
storse le labbra, rimanendo finalmente fermo nonostante lo sfrigolare
della pelle ferita sotto il disinfettante, limitandosi a subire mentre
premeva del giaccio sulle nocche della mano destra.
Non
aveva mai tirato un vero pugno prima di quel giorno e sicuramente
sua madre non sarebbe stata contenta di quella nuova esperienza, ma la
soddisfazione di aver ridotto in lacrime di umiliazione i bulli di
Taemin compensava la sofferenza.
Si
guardò la mano alzando il ghiaccio, era gonfia e rossa e
continuava pulsare anche se era già al secondo pacchetto.
Taemin osò toccargliela con un dito, e Jongin sobbalzò con uno strillo, scostandola e stringendosela al petto.
- Mi sa che è rotta, dovremmo andare in ospedale.- commentò con occhio clinico.
Jongin scosse la testa - Ah ah no, sto benissimo.-
- Ci
facciamo portare da mio fratello...Nini credo proprio tu debba
steccarla...- Taemin stava facendo un osservazione più che
giusta, si era rotto un polso giocando l'anno prima ed era successa la
stessa cosa ma gli mancava solo una visita in ospedale per completare
il quadro e farsi picchiare da sua madre.
Taemin
sospirò mettendogli un cerotto sulla guancia - Fai come vuoi, ma
peggiorerà soltanto.- lui se l'era cavata con un po' di male
alla schiena dopo essere stato spinto a terra da Chaneyol perché
non si facesse coinvolgere nella rissa.
Anche
se si stavano picchiando per difenderlo aveva provato istintivamente a
mettersi in mezzo e fermarli, la violenza non gli era mai piaciuta,
nemmeno per salvarsi.
Concluse
il suo lavoro applicando un cerotto sulla guancia ferita e si
ritrovarno a guardarsi in un silenzio profondo. Jongin aveva il viso
contratto dal dolore, Taemin poteva giurare che si stesse trattenendo
con tutte le sue forze dal piangere per il dolore e lamentarsi. Stava
giocando ad essere quello forte tra i due, cercava di non farlo sentire
in colpa per quelle ferite, perché se anche Taemin non aveva
chiesto tutto quello sapeva bene che l'aveva fatto per lui.
Era
in parte colpa sua, colpa del suo non essere abbastanza forte da
difendersi da solo e poi era anche colpa della testa calda di Jongin.
Taemin
abbassò lo sguardo mentre riponeva tutto ciò che aveva
usato per le medicazioni nella scatola del primo soccorso - Grazie.-
***
Angolo Autrice:
In fondo in fonto sono stata brava , è passata appena una settimana!
Torniamo
all'H/C fisico perché sono una sottona per le storie dove uno
cura le ferite di guerra dell'altro, una scena più breve delle
altre ma anche l'ennesimo modo per mostrare quanto siano sempre pronti
a spalleggiarsi. Il loro legame che si fa sempre pù
forte....perché ricordatelo! Questo è un lungo viaggio
fino al loro primo bacio <3
Blyth
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