È la pagina bianca che dà il diritto di sognare. (Gaston Bachelard) Tenevo in mano la penna e dove trovavo sole immergevo la punta e scrivevo versi. (Nikifòros Vrettàkos) Carta e penna. L’universo nelle mie mani. (Sami Feiring) Albeggia. Lentamente il buio sta cedendo il passo alla luce. Riemergo dalla coltre del sogno, mentre una pagina bianca, tutta nuova, mi attende per essere scritta. Intingo nel calamaio la penna che, insieme all’inchiostro, vergherà le parole di una storia, sotto il mio sguardo curioso. La mano scivola lieve e veloce sul foglio intonso, rincorrendo i pensieri che si formano nella mente. Sensazioni e stati d’animo capaci di evocare immagini e visioni. Li afferro e li trattengo con dita fatte di aria. Libera come il vento mi lascio cullare. Intanto mi avvedo che una nuova giornata è trascorsa, tratteggiando un’altra pagina di vita, sognando di cavalcare un fatato arcobaleno fin oltre i confini delle nuvole, aspettando che la confusione si diradi e il cielo torni limpido. Il sole sta ormai tramontando, e saluta il palcoscenico che si è aperto davanti. Ripongo, con cura, carta, penna e inchiostro, affinché siano pronti per l’indomani, quando un nuovo capitolo avrà l’opportunità di essere scritto, senza sapere che, forse, potrebbe essere il mio giorno migliore. |