Capitolo
26: Avvertimento di una nuova minaccia
Sakura
dopo essere stata da Sasuke per chiarire la cosa,
corse subito all’appartamento di Naruto.
Voleva
assolutamente parlargli e porre fine a quella confusione.
Sakura
ormai aveva le idee chiare, come mai prima in vita sua.
Nel
suo futuro vedeva solo Naruto, ma doveva stare
attenta a non rovinare tutto. Il ragazzo avrebbe anche potuto non perdonarla e
decidere di dimenticarla. In fondo non era la sola ragazza a corrergli dietro.
Bussò
più volte alla porta, ma non fu Naruto ad aprire.
“Oh
guarda chi si vede! La bella ragazza che fa breccia nei cuori di tutti e spezza
quello dell’unica persona che l’ama davvero!” disse Kyuubi
divertito.
“Non
ho tempo per sentire le tue sciocchezze, devo parlare con Naruto!”
disse la ragazza determinata.
“E
chi ti ha detto che lui vuole parlare con te?” le rispose la volpe.
“Naruto!” urlò chiamandolo
“Chiudi
il becco, Naruto non è in casa, mi sarei scomodato ad
aprire la porta altrimenti?” disse Kyuubi nel
tentativo di mettere a tacere la ragazza.
Sakura
senza nemmeno salutare corse via in cerca del ragazzo.
Naruto si stava dirigendo verso il palazzo dell’hokage.
Era
stato convocato poco prima da Kakashi, il quale gli
aveva consegnato il messaggio urgente di
Tsunade.
Doveva
vederlo e al più presto.
Non
aveva nessuna voglia di mettersi a correre.
Qualsiasi
cosa dovesse informarlo Tsunade, avrebbe aspettato
qualche minuto in più.
“N-Naruto-kun!”
“Hinata? Ciao, non ti avevo vista! Scusa ero
sovrappensiero!” disse il ragazzo grattandosi la testa.
“N-non fa niente…io…ecco…ti stai
dirigendo dall’hokage? Hai una nuova misione?” chiese la ragazza timidamente.
Naruto alzò le spalle “lo saprò fra poco e tu come mai sei
qui?”
“Bhe ecco…io stavo…”
la ragazza non terminò la frase che il suo volto si tinse di rosso.
Sakura
intanto aveva trovato il ragazzo e vedendolo con Hinata,
ebbe l’istinto di nascondersi.
Tecnicamente
era libero e niente gli impediva di trovarsi un’altra ragazza, ma la ragazza in
questione era proprio Hinata, la quale era sempre
stata segretamente innamorata del suo Naruto.
Era
gelosa e soprattutto aveva paura che ormai non potesse più sistemare le cose.
Ma
per fortuna quel pensiero scomparve quasi subito dalla mente, quando vide Kiba comparire, senza Akamaru e
dare un bacio sulla fronte alla Hyuuga.
Da
quando Naruto
aveva rifiutato la ragazza, Kiba ne aveva
approfittato per far accorgere la mora della sua esistenza.
Sapeva
bene che non era innamorata di lei, ma piano piano
l’avrebbe conquistata, di questo era sicuro e sembrava riuscirci.
Solo
dopo diverso tempo Il ragazzo arrivò nell’ufficio dell’hokage
e dopo una bella strigliata per il suo ritardo venne messo al corrente di ciò
che stava accadendo.
Tsunade aveva ricevuto un messaggio di avvertimento da
parte del nemico.
MadaraUchiha avrebbe attaccato il giorno stesso.
Doveva
assolutamente preparare il villaggio per l’attacco imminente.
Aveva
già provveduto, poco prima, a dare il segnale di evacuazione il villaggio,
anche se le cose stavano provedendo a rilento.
Il
problema maggiore era che quell’essere era molto potente e nemmeno l’hokage sapeva come affrontarlo e soprattutto proteggere il
suo obbiettivo primario: Naruto.
Avrebbe
voluto mettere al sicuro il ragazzo e le volpi, ma esso si sarebbe di certo
rifiutato, non volendo mettere in pericolo il proprio villaggio natale per
colpa sua.
Inoltre
Naruto voleva affrontarlo per porre fine a quella
storia una volta per tutte, che lo stava mandando fuori di testa.
Essere
braccato non era molto piacevole e vivere con la paura che ogni giorno i tuoi
cari potessero essere in pericolo a causa del destino che è capitato lui, lo
tormentava.
Tsunade decise di dare una possibilità al ragazzo. Era migliorato
parecchio e chissà, magari con un po’ di fortuna, sarebbe riuscito a mettere
fine a una tale minaccia…sia per lui, che per il
mondo intero.
Ma
non sarebbe andato in battaglia da solo.
Tsunade, perdonando Sasuke,
ristabilì i vecchi membri del team 7.
Sarebbero
stati loro quelli che avrebbero accolto Madara a “braccia
aperte”, nonostante Naruto non fosse contentissimo
all’idea di avere nuovamente Sasuke in squadra e
questo sorprese l’hokage, la quale non sapeva ancora
nulla del litigio fra Naruto e Sakura.
Lo
venne a scoprire successivamente quando, convocato NARUTO, si presentò nel suo
ufficio la Sakura del futuro.
NARUTO
non aveva potuto recarsi sul posto a causa di una nuova crisi che lo aveva
messo fuori gioco e così la moglie decise di prendere il suo posto.
Voleva
anche lei essere d’aiuto.
Spiegò
a Tsunade tutti gli avvenimenti degli ultimi giorni e
solo allora capì il nervosismo di Naruto e Sakura, perché
anche se non aveva ficcato il naso nelle loro questioni, aveva capito che c’era
qualcosa che non andava fra i due.
Ma
in quel momento non poteva distrarsi, il villaggio era più importante e chiese
alla donna dai capelli rosa di raccontarle, come nel loro tempo, avevano
annientato un pericolo come Madara Uchiha.
Purtroppo
SAKURA non potè essere di grande aiuto.
Loro
non avevano mai annientato un nemico del genere.
Esso
era semplicemente scomparso nel nulla senza lasciare tracce e ormai si era
diffusa la voce di una sua probabile morte di vecchiaia, dato che di anni ne
aveva accumulati parecchi.
Tsunade fu sconsolata a sentire ciò. Conoscere un modo per
uccidere un nemico di tale potenza, si sarebbe rivelato molto utile.
Intanto
mentre il jinchuriki si stava per andare a preparare
per l’imminente lotta…
“Salve
Naruto!”
“Sasuke!” disse il biondo senza nemmeno voltarsi a guardare
il compagno.
“Kakashi mi ha informato dell’imminente minaccia!A quanto
pare saremo nuovamente fianco a fianco durante questo scontro.” disse il moro
con un sogghigno.
“Evviva!”
disse con zero entusiasmo.
“Deduco
dalla tua euforia che ce l’hai ancora con me per aver baciato Sakura! Non avete
ancora risolto?” chiese lui stupito.
Aveva
visto la rosa correre via subito dopo aver parlato con lui ed era convinto che
la ragazza sarebbe andata a chiarire con l’Uzumaki.
“Non
c’è niente da chiarire! Ti ha baciato, preferisce te a me…fine
della storia!” disse contraendo il volto per la rabbia.
“Ho
baciato Sakura solo per ringraziarla per aver salvato Karin, non c’era niente
sotto!” si giustificò Sasuke.
“Come
no! non sono stupido, non si ringrazia la gente con un bacio sulla bocca, a
meno che non ci sia qualcosa fra le due persone!” disse Naruto
voltandosi finalmente verso il moro e guardandolo negli occhi con disprezzo.
“a
quanto pare stupido lo sei! Lo vuoi capire che non ho il minimo interesse verso
Sakura?”
“Allora
la prossima volta che la devi ringraziare, stalle lontano almeno un
chilometro!”
“Va
bene, le manderò una cartolina, ma ora tu dimentica quel bacio e…” non riuscì a finire di parlare che una voce chiamò il
ragazzo.
“Naruto!”
Il
ragazzo si girò verso la persona chelo cercava.
“Cosa
vuoi Sakura?” disse sbrigativo.
“Devo
parlarti!”
“Non
ora!” disse. Sia perché non c’era tempo, sia perché non era pronto per
affrontarla.
“Ma
Naruto io….”
“Abbiamo
una missione da compiere e se nessuno ti ha ancora informata, Sasuke penserà a raccontarti tutto, io vado a chiamare Kyuubi…ci vediamo dopo!” disse brigativo
e lasciando la ragazza con l’amaro in bocca.
Il
momento dello scontro arrivò presto e sinceramente Naruto
non sapeva se si sentiva veramente pronto ad affrontare l’ultima minaccia che
impediva lui di essere un ragazzo libero.
Madara Uchiha, convinto di essere
imbattibile aveva specificato ora e luogo del suo arrivo.
Non
era solo, con lui erano presenti anche gli ultimi membri dell’akatsuki, Zetsu e Kisame, pronti a dare man forte al loro capo, senza
risparmiare nessuno.
Il
team Kakashi era in prima linea, pronti per la
battaglia, mentre gli altri ninja si erano tenuti indietro pronti a intervenire
in caso di bisogno.
Anche
le due volpi erano presenti allo scontro.
Il
Kyuubi del futuro risplendeva in tutta la sua
maestosità e sfoggiava tutte le nove code, mentre il kyuubi
del presente era leggermente più piccolo del suo compagno e aveva un massimo di 8
code.
Più
in là Naruto non poteva spingersi o sarebbe morto per
aver spezzato il sigillo senza che fosse stato lui a strapparlo dalla gabbia
che teneva rinchiuso l’intero potere del demone.
La
battaglia stava per iniziare e purtroppo il timore di tutti si rivelò presto
reale.
L’evento
che sconvolse le terre del fuoco 17 anni prima si sarebbe ripetuto.