Volta
la carta
A
Blue,
grazie
per essere il nostro Oliver
Nonna
era solita dimenticare il suo mazzo dei tarocchi sul tavolino basso del
salotto, l’unico a cui Marlene arrivasse da bimbetta
inerpicandosi sulle punte – servivano a qualcosa le secche
bacchettate della maestra di danza.
È
così che ha imparato a usarli, giochicchiando distratta a
costruire castelli di carte in cui potersi rinchiudere tra mura di
certezze. Il mondo fuori dalle finestre la spaventa, con i suoi venti
imprevedibili pronti a far crollare le pareti, ma trova un appiglio in
quelle figure dai bordi spiegazzati a forza di girarle. La Divinazione
serve a sapere e prepararsi, ne è fermamente convinta, e vi
si abbandona con tutta se stessa.
Volta
la carta, c’è l’Imperatore.
(Al
rovescio)
La
Gazzetta pubblica bugie che fa sembrare belle verità da
prima pagina, ma basta sfogliare le carte invece delle pagine per
capire cosa serve fare.
È
in un mattino d’autunno che si reca da Silente (le
carte hanno detto Eremita,
non si sbagliano) e accetta
di entrare nell’Ordine: è tutta la vita che si
prepara a combattere un tiranno, non le serve aspettare che il
Ministero trovi il coraggio di chiamare Voldemort con il suo vero nome
per scegliere il proprio schieramento.
Quando
Silente le chiede se sia sicura, si stringe nelle spalle e indica la
tasca del cappotto in cui tiene i tarocchi.
Volta
la carta, c’è la Ruota.
(È
il fato che gira)
C’è
dissenso attorno al tavolo dell’Ordine, mentre
l’entrata nella resistenza del gruppetto di Grifondoro appena
diplomati viene messa ai voti. Marlene non ascolta le rimostranze di
Edgar Bones o le motivazioni di Silente, sa già che
alzerà la mano a favore e ribalterà il risultato (c’è
la Stella dritta,
sopra il mazzo).
Arrivano
in cinque – coraggio da principianti nelle tasche e sogni
tanto grandi che a stento riescono a stringerli tra le mani
–, e svecchiano le sale piene di polvere del rifugio. A
Marlene pare di avere quindici anni in meno, quando condivide il turno
con Potter e Black.
Volta
la carta, c’è l’Innamorato.
(Una
gomitata di Black e non capisce il verso)
Marlene
non è una di molte parole, e le piace quando anche Sirius si
limita a morderle le labbra e a far scorrere svelto le dita sotto la
camicetta – basta che non gliela sgualcisca troppo, odia
doversela stirare nuovamente per andare a lavoro in ordine. Serve
pazienza, per insegnargli l’ondeggiare lento dei fianchi che
le piace, e anche perché lei torni a perdersi nella foga
febbrile dei diciotto anni.
Non
ci sono giorni o ore o attimi fissati, per una volta Marlene dimentica
le carte nella tasca del cappotto gettato sul pavimento e si lascia
sorprendere da un sorriso che fa ombra nel piccolo appartamento.
Volta
la carta, c’è la Morte.
(Al
rovescio)
Marlene
sa che nulla è per sempre, i ringhi rauchi di Sirius quando
gli graffia la schiena compresi.
Prova
a spiegarglielo, così come gli ha insegnato a fare
l’amore, ma lui alle carte non crede.
«Cosa
siamo?»
Marlene
ride, inclinando la testa.
«Niente,
ragazzino, niente…»
Note
alla storia: questa
flash è il mio piccolo pensierino di Natale-ormai-Capodanno
per BlueBell9,
a cui da troppo tempo avevo promesso una Marlene/Sirius. Olly, come
vedi ce l’ho fatta (meglio tardi che mai, no? Speravo di
mettertela sotto l’albero ma ci sono stati contrattempi)!
Mi rendo conto che il mio headcanon su di loro sia piuttosto preciso e
io faccia fatica a scollarmelo di dosso, ma spero che avrete pazienza.
Quindi: Marlene come ormai me la immagino è ossessionata
dalla Divinazione (che di conseguenza sto usando un po’ come
leitmotiv nelle storie su di lei), è più grande
di Sirius (oh, io un Ordine di tutti ventenni non riesco a immaginarlo,
o Silente doveva essere proprio bacato), e tra loro non
c’è una vera e propria relazione, più
un qualche rifugio/conforto/sesso, insomma, questo niente (anche
perché Sirius è uno di quei personaggi che non
riesco a pesare in una relazione stabile). Spero di non risultare solo
ripetitiva rispetto a quel poco che ho già scritto sulla
coppia. Il titolo e l’idea di fondo vengono da “ Volta
la carta” di De Andrè, che potete anche
immaginare come soundtrack – e lo trovo molto divertente,
come accostamento, perché il ritmo della canzone
è vivace, tutto quello che questa flash non è. Le
informazioni sui tarocchi sono prese da Wikipedia, mi sono informata
sull’internet e quello mi pareva il portale più
veloce e affidabile in mezzo a mille interpretazioni divergenti di siti
di dubbia affidabilità (non che ci sia qualcosa di
affidabile, nei tarocchi).
Bene, credo di aver detto tutto, quindi veniamo alla parte importante:
Blue, io c’ho provato, ho messo tutto il cuore in questa
flash e spero ti possa fare anche un briciolo piacere. Grazie per
essere il nostro Capitano e tenere alta la competitività
della squadra, per gli scleri e le anteprime su Emme ed Evan, e i video
di Bruce-Mille-E-Uno-Nomi. Ti auguro che il nuovo anno possa essere
quando più sereno possibile e pieno di storie!
Ps: Emme ha sempre ragione!
La
carta dell’Imperatore, al rovescio, in cartomanzia
rappresenta “[…] il potere che diventa schiavo di
se stesso: la tirannia inflitta o subita”.
La
carta dell’Eremita rappresenta “[…]
l'archetipo del vecchio saggio, […] alcuni vi hanno visto il
grande Maestro, lo "Svelatore delle Verità", e
[…] nelle letture in cui l'Arcano raffigura una persona, si
tratta spesso di una persona anziana oppure molto saggia che ha
raggiunto un elevato livello spirituale”.
La
carta della Ruota simboleggia “il fato ,
l'equilibrio precario e la mutevolezza della sorte”.
La
carta della Stella, se esce dritta, simboleggia “l a
speranza e l'attesa di una nuov a
alba, […] è una rinascita, la conclusione di un
percorso tormentato ma in cui gli ostacoli sono stati superati e che
ora promette realizzazione e soddisfazione, una ricompensa”.
Penso sia chiaro, ma è un riferimento al fatto che
è da James e Lily che nascerà Harry, colui che
sconfiggerà Voldemort (siamo prima della Profezia, ma mi
piace l’idea che fosse già scritto, almeno secondo
Marlene, altrimenti può semplicemente essere la speranza che
la nuova generazione di Maghi poteva portare).
La
carta dell’Innamorato, a seconda che esca dritta o capovolta,
può indicare o “[…] un incontro
inaspettato e l'inizio di una storia definitiva, le scelte e i progetti
del consultante ruotano intorno al partner e in vista c'è
un'unione stabile. Quando l'arcano fa riferimento a una persona in
carne ed ossa […] si tratta di un individuo volubile e
indeciso, più ingenuo che cattivo. Un giovane innamorato
(sotto i trent'anni), o il consultante se infatuato di
qualcuno”; oppure che “[…] i sentimenti
sono lievi, il sesso può essere l'unico motore delle
relazioni, oppure è il partner a risultare un po' freddo e
instillare nel consultante dubbi e gelosie tossiche. La parte erotica
del rapporto è forte e coinvolgente, ma mancando tutto il
resto non può che finire per trascinare la relazione verso
un punto di non ritorno”.
Questa
carta non ha bisogno di troppe spiegazioni, credo, al rovescio indica
la morte, tra le altre cose (dritta, invece, avrebbe significato
positivo di rinascita).
Come
anche nel paragrafo sopra, è il blando tentativo di inserire
il prompt che mi ha lasciato Blue tempo fa per convincermi a scrivere
di loro: “Niente è per sempre, per questo
voglio che tu sia il mio niente” (F. Khalo).
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