Ed ecco qui il secondo epilogo:
Capitolo 48: Epilogo 2
Sora riuscì a riaprire gli occhi pochi secondi dopo
l’esplosione di luce.
Con sua grande sorpresa, lui, Riku e Kairi erano ancora
vivi, nello stesso posto dove fino a pochi secondi prima c’era l’oscurità
stessa.
“C-Cosa è successo?” chiese con un po’ di timore Kairi.
“Non lo so…” rispose Sora.
“I nostri Keyblade! Sono spariti!” disse Riku, notando che
i quattro Keyblade erano scomparsi nel nulla, e lui non riusciva più ad
evocarlo.
“Lo sapevamo che non sarebbero rimasti. Hanno usato tutto
il loro potere, fino all’ultima goccia. Quello che mi chiedo è… perché noi
siamo ancora qui?” disse Sora.
I due amici non seppero cosa rispondere. Erano sicuri
anche loro che sarebbero scomparsi dopo quell’attacco, e invece erano ancora
vivi.
“Ma ora come facciamo a tornare a casa?” chiese Kairi. “La
Gummyship è andata distrutta, e non abbiamo modo di contattare gli altri!”
“Non ne ho idea… ma per il momento, non ci resta che
‘nuotare’ fuori da questo posto” disse, cominciando a muoversi nello spazio
aperto.
C’era qualcosa che non quadrava, e Sora lo sapeva. Ma non
riusciva a capire cosa…
Poi, all’improvviso, una fitta lo colpì al cuore,
facendolo accasciare a terra dal dolore.
“Sora!” urlarono i due amici, prima di sentire lo stesso
dolore ed avere la stessa reazione.
“C-cosa s-succedde?”
chiese a fatica Kairi.
“A-abbiamo c-cantato vittoria
t-troppo presto” disse ansimando Sora.
“Mi dispiace…” disse una voce calma, che trasmetteva
tranquillità.
“C-chi parla?” chiese Riku.
Pronunciata questa frase, davanti a loro si materializzò
una figura che emanava luce pura, e che aveva le sembianze di una donna,
vestita completamente di bianco.
“C-chi sei?” chiese Sora, anche
se poteva intuire la risposta.
“Sono colei per la quale avete combattuto disposti a
tutto…” rispose la donna. “…colei per la quale vi siete sacrificati…” disse
abbassando la voce e facendo cadere una goccia di lacrime nel vuoto.
“N-non si p-preoccupi…” rispose
Sora. “Lo… lo abbiamo f-fatto volentieri… almeno a-adesso i mondi potranno
godersi un m-meritato e lungo p-periodo di pace…”. Mentre diceva ciò, una nuova
fitta di dolore lo colpì, e con suo orrore, vide che stava cominciando a
svanire, e come lui anche Riku e Kairi”
“Lo so…” disse la donna. “Ho scelto bene i custodi dei
Keyblade. Speravo solo che non foste costretti a prendere questa decisione… a
volte penso che avrei fatto meglio a non coinvolgere dei ragazzi…”
“Q-Questo non lo d-deve nemmeno pensare!” disse Riku,
cercando di usare tutte le sue forze per quel suo ultimo dialogo. “Noi siamo
stati fieri di quello che abbiamo fatto. Io finalmente ho avuto l’opportunità
di riscattarmi per i miei errori del passato, e personalmente, credo che non ci
possa essere niente di meglio per me… preferisco aver avuto una vita piena ma
corta, invece che una vita lunga ma vuota… senza questa avventura non avrei mai
nemmeno pensato che sarei arrivato a questo… ma il destino ha deciso questo,
quindi così sia. Sora, Kairi… grazie di tutto…” disse, prima di sparire
definitivamente.
“Riku…” disse Kairi, diventando sempre più trasparente.
“Grazie a te. Senza di te, noi non saremmo riusciti ad uscire dall’oscurità che
ci aveva circondato. Sora, mi dispiace, avrei voluto fare di più. Ho sempre
avuto il timore di essere di peso… sono sempre stata quella meno pratica con il
Keyblade… spero solo di rivederti… dove stiamo andando… perché voglio dirti una
cosa…” ma Kairi non finì la frase, perché scomparve anche lei nel nulla,
proprio come Riku.
“Riku… Kairi…” disse Sora.
“Non temere. Questa per voi non è la fine completa” disse
la donna. “Ma questa volta nessuno di voi avrà un Heartless o un Nessuno.
L’attacco di prima gli ha eliminati tutti, e non se ne creeranno più. Solo
alcuni Nessuno, che hanno dimostrato di poter rimanere, perché hanno sempre
aiutato la luce, sono rimasti, e a loro e stato donato un cuore.”
“Capisco…” disse Sora.
“Come ti stavo dicendo, voi tre custodi verrete ricordati
per sempre. Siete gli unici che sono riusciti a sconfiggere l’oscurità in modo
definitivo. Farò in modo che voi tre possiate riunirvi di nuovo. E che non
dobbiate più affrontare nessun tipo di battaglia. Meritate la pace adesso, la
stessa pace che avete donato a tutti i mondi”
Sora non sapeva cosa dire. Era contento, perché almeno era
riuscito nel suo intendo, e che comunque presto avrebbe ritrovato i suoi amici.
“G-Grazie” disse infine, cominciando a sparire
definitivamente. “Ma avrei un ultimo favore da chiederti” disse, per poi consegnare
alla donna un oggetto.
“Questo me lo sono ritrovato dopo aver perso il cuore,
sebbene credevo di averlo distrutto” disse usando le sue ultime forze. “Per
piacere, lo dia ai nostri amici. Con noi non ha funzionato, ma auguro a loro
che porti più fortuna… e digli di non preoccuparci per noi. Non abbiamo mai
pensato di rinunciare, e questa è una fine più che degna per noi…” disse, per
poi sparire anche lui.
La donna osservò l’oggetto.
“Capisco… disse infine. “D’accordo, custodi della luce.
Esaudirò il vostro ultimo desiderio. E grazie ancora” disse, per poi sparire
all’interno della sua stessa luce.
Le isole del destino erano sempre state un posto pieno di
vita, nonostante tutto quello che era successo sopra. Ma niente era riuscito a
congelare gli abitanti come quella notizia.
“No, non ci credo” disse Selphie,
cadendo con le ginocchia per terra.
“Piantatela con questo scherzo! Non è divertente! Sora,
Riku, Kairi, dove siete?” urlò Tidus, sperando che
tutto quello fosse solo uno scherzo di cattivo gusto, e aspettando che i tre
amici scendessero dalla Gummyship, come avevano fatto il Re, Paperino, Pippo,
Leon, Yuffie, Aerith, Cloud, Cid, Merlino, Roxas e Xion, portando loro la triste notizia.
Wakka era come pietrificato.
Continuava a far girare il suo pallone, ma lo faceva automaticamente. In quel
momento era come se non ci fosse. Quella notizia lo aveva spiazzato. Non poteva
crederlo.
“I Keyblade rappresentavano la luce, qualunque forma
potessero avere” spiegò il Re. “Ma il loro vero potere era immenso. Troppo
immenso per usarlo. Per questo era necessaria una situazione di assoluta
emergenza per decidere di usare quel potere. Come avrete visto, tutti gli
Heartless e Nessuno sono spariti, segno che è stato usato quell’attacco. Un
attacco che non risparmia nemmeno chi lo usa…”
“Noi abbiamo viaggiato a lungo con Sora…” disse Paperino,
trattenendo le lacrime. “Ci credi davvero capaci di inventarci uno scherzo del
genere?” chiese arrabbiato a Tidus, che scagliò
lontano la spada.
“MALEDIZIONE!” urlò, dando un calcio ad un albero,
imprimendo la scarpa sopra. “Perché lo hanno fatto… perché?” chiese,
accasciandosi anche lui per terra.
“Lo hanno fatto consapevolmente” disse una voce, che fece
girare tutti quanti.
Davanti a loro era apparsa un’enorme luce, dentro la quale
si stava materializzando una figura umana, dalle sembianze di una donna.
“Tu chi sei?” chiese il Re.
“Sono colei che ha forgiato i Keyblade, colei per la quale
i tre custodi hanno combattuto fino alla fine e per la quale si sono sacrificati…”
rispose la donna, senza nascondere la tristezza nella sua voce. “Li ho visti
personalmente svanire davanti a me. Non si pentiti fino alla fine della loro
decisione, e se ne sono andati sereni” disse la donna.
“Sora mi ha detto di riferirvi di non preoccuparvi per
loro. E mi ha lasciato questo” disse, facendo volare piano verso terra un
oggetto.
“Ma quello è…” disse Pippo, riconoscendo l’oggetto.
“Il portafortuna di Kairi” disse la donna. “Sora vi augura
che vi porti fortuna.”
“Ma che ne è stato di loro?” chiese Roxas.
La donna non rispose subito.
“se ne sono andati insieme, in un posto dal quale non
potranno più uscire, ma dove non sentiranno nemmeno il bisogno di farlo. Non
posso rivelarvi di più. Per voi il momento di andare in quel luogo è lontano. È
questo grazie ai tre custodi. Tutti i mondi sono in debito con loro. Fate in
modo che questo non venga mai dimenticato. Sarebbe un insulto alla loro
memoria”
“Non si preoccupi” rispose il Re. “Finché avrò fiato in
corpo, non dimenticherò mai Sora, Riku e Kairi. Nessuno di noi dimenticherà mai
quello che hanno pagato per offrirci la pace. Mi dispiace che non sono andato
con loro. Ho mandato loro solo il mio Keyblade, ma non gli sono stato utile…”
“Re Topolino… lei ha un altro compito da svolgere qui. Per
questo Sora non le ha chiesto di aiutarli, anche se tu saresti stato d’accordo
a combattere con loro, sapendo il prezzo che avresti dovuto pagare. Sono sicura
che loro tre preferiscono così, che ci sia almeno un ex-custode in grado di
raccontare tutto quello che è accaduto. E come te tutti i loro amici, tutti
coloro che gli hanno aiutati nella loro missione. E anche da parte mia, grazie
per aver sostenuto i custodi da me scelti”.
Detto questo la donna venne di nuovo avvolta dalla luce.
“Per me è arrivato il momento di andare. Ricordatevi:
finché non li dimenticherete, Sora, Riku e Kairi non cesseranno di esistere. Ma
nel momento in cui nemmeno una persona si ricorderà di loro, saranno come
fantasmi, come semplici eroi di una favola. So che voi state pensando che ciò
non accadrà mai, ma purtroppo può accadere. Sta a voi impedirlo” disse la
donna, per poi sparire nella luce.
Il gruppo rimase in silenzio per diversi minuti. Fu il Re
a romperlo.
“I custodi ci hanno donato la pace…” disse, prendendo la
sua spada. “Sora, Riku, Kairi… grazie di tutto. Faremo il possibile perché voi
non veniate dimenticati” disse, raccogliendo da terra il portafortuna, e
conficcando al suo posto la spada.
“Non avrò più bisogno di questa” disse Tidus,
andando a raccogliere la sua spada, per poi metterla accanto a quella del re.
“E non ci sarà più bisogno della magia” disse Paperino,
appoggiando il suo scettro.
Uno ad uno, tutti quanti misero la loro arma sopra il
luogo dove era caduto il portafortuna.
Alla fine, il re osservò il portafortuna. Nonostante
tutto, era ancora in ottimo stato.
Con delicatezza, lo appoggiò in mezzo a tutte le loro
armi.
“Speriamo che il vostro portafortuna non ci costringa più
ad usare queste armi, e che la pace che avete ottenuto duri in eterno” disse il
Re, abbassando lo sguardo.
Nello stesso momento, in ogni mondo visitato dai tre
custodi, tutti avevano assistito alla conversazione della donna con i migliori
amici dei tre custodi, ma ovunque tutti stavano reagendo allo stesso modo.
Tutti, in segno di rispetto e gratitudine, stavano abbandonando le loro armi,
lasciandole sul terreno davanti a loro.
Al castello Disney tutti quelli rimasti, compresi Cip e Ciop, il grillo parlante e tutto il resto della corte erano
lì, come pietrificati.
“Speravo di non dover mai scrivere ciò su questo diario…”
disse, annotando ciò che avevano appena appresso nell’ultima pagina del grillario.
Come se il tempo volesse partecipare, su tutti i mondi
cominciò a piovere.
Sulle isole del destino nessuno osò andare a ripararsi dalla
pioggia. Rimasero fermi ad osservare il punto dove avevano lasciato le loro
armi.
“Custodi dei Keyblade… custodi della luce… vi giuriamo che
d’ora in poi nessuno di noi combatterà più, e faremo in modo che anche tutti
gli altri, in ogni mondo conosciuto, facciano lo stesso” disse il Re, per poi
decidere di girarsi, seguito da tutti gli altri e dirigersi verso la Gummyship.
Fine