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Autore: darkroxas92    06/09/2009    2 recensioni
Ed ecco qui il seguito de "Il vero piano di Xehanort". come il primo capitolo, racconterà le nuove avvanture di Sora, Riku e Kairi. siete rimasti con l'universo che veniva investito da una luce, come finirà?
Genere: Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Ed ecco qui il secondo epilogo:

 

Capitolo 48: Epilogo 2

Sora riuscì a riaprire gli occhi pochi secondi dopo l’esplosione di luce.

Con sua grande sorpresa, lui, Riku e Kairi erano ancora vivi, nello stesso posto dove fino a pochi secondi prima c’era l’oscurità stessa.

“C-Cosa è successo?” chiese con un po’ di timore Kairi.

“Non lo so…” rispose Sora.

“I nostri Keyblade! Sono spariti!” disse Riku, notando che i quattro Keyblade erano scomparsi nel nulla, e lui non riusciva più ad evocarlo.

“Lo sapevamo che non sarebbero rimasti. Hanno usato tutto il loro potere, fino all’ultima goccia. Quello che mi chiedo è… perché noi siamo ancora qui?” disse Sora.

I due amici non seppero cosa rispondere. Erano sicuri anche loro che sarebbero scomparsi dopo quell’attacco, e invece erano ancora vivi.

“Ma ora come facciamo a tornare a casa?” chiese Kairi. “La Gummyship è andata distrutta, e non abbiamo modo di contattare gli altri!”

“Non ne ho idea… ma per il momento, non ci resta che ‘nuotare’ fuori da questo posto” disse, cominciando a muoversi nello spazio aperto.

C’era qualcosa che non quadrava, e Sora lo sapeva. Ma non riusciva a capire cosa…

Poi, all’improvviso, una fitta lo colpì al cuore, facendolo accasciare a terra dal dolore.

“Sora!” urlarono i due amici, prima di sentire lo stesso dolore ed avere la stessa reazione.

C-cosa s-succedde?” chiese a fatica Kairi.

A-abbiamo c-cantato vittoria t-troppo presto” disse ansimando Sora.

“Mi dispiace…” disse una voce calma, che trasmetteva tranquillità.

C-chi parla?” chiese Riku.

Pronunciata questa frase, davanti a loro si materializzò una figura che emanava luce pura, e che aveva le sembianze di una donna, vestita completamente di bianco.

C-chi sei?” chiese Sora, anche se poteva intuire la risposta.

“Sono colei per la quale avete combattuto disposti a tutto…” rispose la donna. “…colei per la quale vi siete sacrificati…” disse abbassando la voce e facendo cadere una goccia di lacrime nel vuoto.

N-non si p-preoccupi…” rispose Sora. “Lo… lo abbiamo f-fatto volentieri… almeno a-adesso i mondi potranno godersi un m-meritato e lungo p-periodo di pace…”. Mentre diceva ciò, una nuova fitta di dolore lo colpì, e con suo orrore, vide che stava cominciando a svanire, e come lui anche Riku e Kairi”

“Lo so…” disse la donna. “Ho scelto bene i custodi dei Keyblade. Speravo solo che non foste costretti a prendere questa decisione… a volte penso che avrei fatto meglio a non coinvolgere dei ragazzi…”

“Q-Questo non lo d-deve nemmeno pensare!” disse Riku, cercando di usare tutte le sue forze per quel suo ultimo dialogo. “Noi siamo stati fieri di quello che abbiamo fatto. Io finalmente ho avuto l’opportunità di riscattarmi per i miei errori del passato, e personalmente, credo che non ci possa essere niente di meglio per me… preferisco aver avuto una vita piena ma corta, invece che una vita lunga ma vuota… senza questa avventura non avrei mai nemmeno pensato che sarei arrivato a questo… ma il destino ha deciso questo, quindi così sia. Sora, Kairi… grazie di tutto…” disse, prima di sparire definitivamente.

“Riku…” disse Kairi, diventando sempre più trasparente. “Grazie a te. Senza di te, noi non saremmo riusciti ad uscire dall’oscurità che ci aveva circondato. Sora, mi dispiace, avrei voluto fare di più. Ho sempre avuto il timore di essere di peso… sono sempre stata quella meno pratica con il Keyblade… spero solo di rivederti… dove stiamo andando… perché voglio dirti una cosa…” ma Kairi non finì la frase, perché scomparve anche lei nel nulla, proprio come Riku.

“Riku… Kairi…” disse Sora.

“Non temere. Questa per voi non è la fine completa” disse la donna. “Ma questa volta nessuno di voi avrà un Heartless o un Nessuno. L’attacco di prima gli ha eliminati tutti, e non se ne creeranno più. Solo alcuni Nessuno, che hanno dimostrato di poter rimanere, perché hanno sempre aiutato la luce, sono rimasti, e a loro e stato donato un cuore.”

“Capisco…” disse Sora.

“Come ti stavo dicendo, voi tre custodi verrete ricordati per sempre. Siete gli unici che sono riusciti a sconfiggere l’oscurità in modo definitivo. Farò in modo che voi tre possiate riunirvi di nuovo. E che non dobbiate più affrontare nessun tipo di battaglia. Meritate la pace adesso, la stessa pace che avete donato a tutti i mondi”

Sora non sapeva cosa dire. Era contento, perché almeno era riuscito nel suo intendo, e che comunque presto avrebbe ritrovato i suoi amici.

“G-Grazie” disse infine, cominciando a sparire definitivamente. “Ma avrei un ultimo favore da chiederti” disse, per poi consegnare alla donna un oggetto.

“Questo me lo sono ritrovato dopo aver perso il cuore, sebbene credevo di averlo distrutto” disse usando le sue ultime forze. “Per piacere, lo dia ai nostri amici. Con noi non ha funzionato, ma auguro a loro che porti più fortuna… e digli di non preoccuparci per noi. Non abbiamo mai pensato di rinunciare, e questa è una fine più che degna per noi…” disse, per poi sparire anche lui.

La donna osservò l’oggetto.

“Capisco… disse infine. “D’accordo, custodi della luce. Esaudirò il vostro ultimo desiderio. E grazie ancora” disse, per poi sparire all’interno della sua stessa luce.

 

Le isole del destino erano sempre state un posto pieno di vita, nonostante tutto quello che era successo sopra. Ma niente era riuscito a congelare gli abitanti come quella notizia.

“No, non ci credo” disse Selphie, cadendo con le ginocchia per terra.

“Piantatela con questo scherzo! Non è divertente! Sora, Riku, Kairi, dove siete?” urlò Tidus, sperando che tutto quello fosse solo uno scherzo di cattivo gusto, e aspettando che i tre amici scendessero dalla Gummyship, come avevano fatto il Re, Paperino, Pippo, Leon, Yuffie, Aerith, Cloud, Cid, Merlino, Roxas e Xion, portando loro la triste notizia.

Wakka era come pietrificato. Continuava a far girare il suo pallone, ma lo faceva automaticamente. In quel momento era come se non ci fosse. Quella notizia lo aveva spiazzato. Non poteva crederlo.

“I Keyblade rappresentavano la luce, qualunque forma potessero avere” spiegò il Re. “Ma il loro vero potere era immenso. Troppo immenso per usarlo. Per questo era necessaria una situazione di assoluta emergenza per decidere di usare quel potere. Come avrete visto, tutti gli Heartless e Nessuno sono spariti, segno che è stato usato quell’attacco. Un attacco che non risparmia nemmeno chi lo usa…”

“Noi abbiamo viaggiato a lungo con Sora…” disse Paperino, trattenendo le lacrime. “Ci credi davvero capaci di inventarci uno scherzo del genere?” chiese arrabbiato a Tidus, che scagliò lontano la spada.

“MALEDIZIONE!” urlò, dando un calcio ad un albero, imprimendo la scarpa sopra. “Perché lo hanno fatto… perché?” chiese, accasciandosi anche lui per terra.

“Lo hanno fatto consapevolmente” disse una voce, che fece girare tutti quanti.

Davanti a loro era apparsa un’enorme luce, dentro la quale si stava materializzando una figura umana, dalle sembianze di una donna.

“Tu chi sei?” chiese il Re.

“Sono colei che ha forgiato i Keyblade, colei per la quale i tre custodi hanno combattuto fino alla fine e per la quale si sono sacrificati…” rispose la donna, senza nascondere la tristezza nella sua voce. “Li ho visti personalmente svanire davanti a me. Non si pentiti fino alla fine della loro decisione, e se ne sono andati sereni” disse la donna.

“Sora mi ha detto di riferirvi di non preoccuparvi per loro. E mi ha lasciato questo” disse, facendo volare piano verso terra un oggetto.

“Ma quello è…” disse Pippo, riconoscendo l’oggetto.

“Il portafortuna di Kairi” disse la donna. “Sora vi augura che vi porti fortuna.”

“Ma che ne è stato di loro?” chiese Roxas.

La donna non rispose subito.

“se ne sono andati insieme, in un posto dal quale non potranno più uscire, ma dove non sentiranno nemmeno il bisogno di farlo. Non posso rivelarvi di più. Per voi il momento di andare in quel luogo è lontano. È questo grazie ai tre custodi. Tutti i mondi sono in debito con loro. Fate in modo che questo non venga mai dimenticato. Sarebbe un insulto alla loro memoria”

“Non si preoccupi” rispose il Re. “Finché avrò fiato in corpo, non dimenticherò mai Sora, Riku e Kairi. Nessuno di noi dimenticherà mai quello che hanno pagato per offrirci la pace. Mi dispiace che non sono andato con loro. Ho mandato loro solo il mio Keyblade, ma non gli sono stato utile…”

“Re Topolino… lei ha un altro compito da svolgere qui. Per questo Sora non le ha chiesto di aiutarli, anche se tu saresti stato d’accordo a combattere con loro, sapendo il prezzo che avresti dovuto pagare. Sono sicura che loro tre preferiscono così, che ci sia almeno un ex-custode in grado di raccontare tutto quello che è accaduto. E come te tutti i loro amici, tutti coloro che gli hanno aiutati nella loro missione. E anche da parte mia, grazie per aver sostenuto i custodi da me scelti”.

Detto questo la donna venne di nuovo avvolta dalla luce.

“Per me è arrivato il momento di andare. Ricordatevi: finché non li dimenticherete, Sora, Riku e Kairi non cesseranno di esistere. Ma nel momento in cui nemmeno una persona si ricorderà di loro, saranno come fantasmi, come semplici eroi di una favola. So che voi state pensando che ciò non accadrà mai, ma purtroppo può accadere. Sta a voi impedirlo” disse la donna, per poi sparire nella luce.

Il gruppo rimase in silenzio per diversi minuti. Fu il Re a romperlo.

“I custodi ci hanno donato la pace…” disse, prendendo la sua spada. “Sora, Riku, Kairi… grazie di tutto. Faremo il possibile perché voi non veniate dimenticati” disse, raccogliendo da terra il portafortuna, e conficcando al suo posto la spada.

“Non avrò più bisogno di questa” disse Tidus, andando a raccogliere la sua spada, per poi metterla accanto a quella del re.

“E non ci sarà più bisogno della magia” disse Paperino, appoggiando il suo scettro.

Uno ad uno, tutti quanti misero la loro arma sopra il luogo dove era caduto il portafortuna.

Alla fine, il re osservò il portafortuna. Nonostante tutto, era ancora in ottimo stato.

Con delicatezza, lo appoggiò in mezzo a tutte le loro armi.

“Speriamo che il vostro portafortuna non ci costringa più ad usare queste armi, e che la pace che avete ottenuto duri in eterno” disse il Re, abbassando lo sguardo.

 

Nello stesso momento, in ogni mondo visitato dai tre custodi, tutti avevano assistito alla conversazione della donna con i migliori amici dei tre custodi, ma ovunque tutti stavano reagendo allo stesso modo. Tutti, in segno di rispetto e gratitudine, stavano abbandonando le loro armi, lasciandole sul terreno davanti a loro.

Al castello Disney tutti quelli rimasti, compresi Cip e Ciop, il grillo parlante e tutto il resto della corte erano lì, come pietrificati.

“Speravo di non dover mai scrivere ciò su questo diario…” disse, annotando ciò che avevano appena appresso nell’ultima pagina del grillario.

 

Come se il tempo volesse partecipare, su tutti i mondi cominciò a piovere.

Sulle isole del destino nessuno osò andare a ripararsi dalla pioggia. Rimasero fermi ad osservare il punto dove avevano lasciato le loro armi.

“Custodi dei Keyblade… custodi della luce… vi giuriamo che d’ora in poi nessuno di noi combatterà più, e faremo in modo che anche tutti gli altri, in ogni mondo conosciuto, facciano lo stesso” disse il Re, per poi decidere di girarsi, seguito da tutti gli altri e dirigersi verso la Gummyship.

 

Fine

   
 
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