DataSpring5
•
As always, cliccando QUI avrete modo di consultare i
prompt della Week.
• Credo che verso l'infinito e oltre
sia la risposta che darei se mi chiedessero quanto abbia amato
sviluppare questo prompt su una scala da 1 a 10.
È
semplicissimo, davvero, ma nel suo piccolo credo che sia uno tra gli
scritti più graziosi che abbia mai pubblicato.
• Ho fatto i
compiti e mi sono informata a dovere sull'hanami e tutta la meraviglia
che porta con sé, quindi in questa storia ci saranno i
frutti delle mie tre paginette di appunti – più o
meno, ho preferito puntare sulla semplicità proprio
perché non ho mai scritto nulla a riguardo e non volevo
strafare.
• Senza
neanche saperlo, questo prompt me lo sono servito su un piatto
d'argento: come si fa a non associare all'hanami un prompt
come Having a picnic,
dove in Giappone è proprio tradizione organizzarsi per un
picnic in compagnia in occasione della fioritura dei ciliegi?
• Ero
indecisa se inserire o meno un piccolo glossario alla fine con la
traduzione/spiegazione dei termini giapponesi presenti nel testo; ho deciso di non farlo perché in più occasioni li
“spiego” già nel corso della storia, ma
se preferite che aggiunga qualcosa a fine storia fatemi sapere che ci
metto un attimo a modificare.
Vi auguro buona
lettura!
Day 5: Having a
picnic
Rating: Giallo
Generi: Fluff,
Introspettivo, Romantico
Note: Modern!AU, POV
Yusaku
Hanami
1
Rosa.
Non poteva essere che quella la parola da associare a tutto
ciò che in quel momento lo stava circondando con grazia ed
eleganza, quasi con una sconosciuta e immensa fragilità.
(Rosa. Un'infinita
distesa profumata di petali di sakura, le pietanze riposte con cura nel
bentō decorato – ovviamente – di rosa per
l'occasione, l'hanami-sake che Ryoken tanto adorava in netto contrasto
con il succo di frutta e le bevande più leggere che
prediligeva Yusaku... era tutto così bello e genuino).
(E ovviamente era tutto rosa).
Il
profumo dei petali dei sakura
gli solleticava le narici, inebriandogli i sensi. Yusaku doveva essere
onesto: fino al precedente hanami
avvenuto la primavera addietro, non ci aveva mai fatto caso. Forse
perché non si era mai trovato in compagnia di Ryoken,
bensì della caoticità del suo gruppo di amici,
ragazzi simpatici e gentili ma anche tanto chiacchieroni e amabilmente
imbranati.
Sì,
doveva essere proprio così: gli anni addietro era stato
troppo impegnato a impedire a Yuma di divorare tutti gli onigiri e a Judai
di fare altrettanto con le pietanze fritte, a Yuya di non far esplodere
qualcosa in uno dei suoi giochi di prestigio improvvisati sul momento,
a Yuto e Yugo di non scannarsi vivi per dei semplici battibecchi e a
Kaito e Ryoga di non fare altrettanto, anche se tutti erano ormai a conoscenza del fatto che tendessero a cambiare radicalmente atteggiamento quando si trovavano da soli, nella loro intimità più unica che rara.
Come
se ciò non bastasse, Yusei – nonché il
suo migliore amico – e tutto il resto del gruppo non
è che facessero chissà quanto per calmare le
acque; anzi, parevano divertirsi un mondo alla vista di un picnic che
partiva anche abbastanza tranquillo per poi andare in autocombustione a
causa della troppa vivacità e anche qualche schiamazzo da
parte di alcuni ragazzini troppo esagitati.
Insomma,
durante il picnic annuale dedicato all'hanami Yusaku aveva
il suo bel da fare, e alla fine tendeva sempre a dimenticare quanto
quella tradizione millenaria fosse in parte dedicata anche alla
riflessione personale, cosa che Ryoken finalmente gli stava concedendo
di fare.
Certo,
aveva solo un'ora prima che un enorme uragano si abbattesse sul parco e
lo colpisse in pieno – il suo gruppo di amici sarebbe
arrivato in un secondo momento –, ma per quella volta poteva
bastare.
(Era tutto assolutamente perfetto).
2
Per
celebrare l'hanami
non vi erano dei veri e propri rituali da seguire; anche solo stare in
compagnia a mangiare e bere qualcosa di rosa che rievocasse i fiori e
le ciliegie andava bene, e forse era proprio per questo che quei
momenti erano tanto speciali, perché erano attimi di
condivisione in cui non ci si preoccupava di nulla – amici
troppo affamati ed esagitati a parte.
Mentre
una pioggia di petali danzava intorno a lui, Yusaku chiuse gli occhi,
lasciandosi trasportare da quell'incantevole profumo e dai sospiri del
vento tiepido.
Frattanto,
Ryoken lo stringeva a sé e con garbo gli carezzava i capelli.
(Sì, era davvero tutto perfetto).
3
Forse
aveva dormito. Forse si era lasciato troppo andare ed
era sprofondato nel mondo dei sogni senza rendersene conto.
Quando
riaprì gli occhi, però, constatò che
fossero trascorsi neanche cinque minuti.
«Come è andata la tua riflessione sulla
vita?» gli domandò Ryoken una volta che Yusaku si
staccò da lui per stiracchiarsi un po'.
«Ho solo sonnecchiato per qualche minuto» ammise un
po' imbarazzato. «Credo che ne avrò bisogno, visto
ciò che dovrò affrontare dopo...»
tentò di fare una battuta e si rilassò un poco
quando sentì Ryoken ridacchiare.
«Sono davvero così tremendi i tuoi
amici?»
«Sì, anche se non lo intendo in senso negativo.
Diciamo che… sono il mio esatto opposto, ecco. Soprattutto
quando si tratta di stare all'aperto e in un luogo pubblico».
Ryoken
parve rimuginarci un attimo su e poi rispose: «Tu sei una
persona molto riservata».
«Per l'appunto» puntualizzò Yusaku.
«Loro non sanno nemmeno quale sia il significato della parola
riservatezza».
Fu
lì che il ridacchiare di Ryoken si trasformò in una
vera e propria ilarità genuina e contagiosa, tanto che alla
fine anche Yusaku si ritrovò a incurvare le labbra insieme
a lui.
«Però voglio loro troppo bene... sono gli amici
più cari che ho» proseguì infine,
lasciandosi sfuggire un sorriso pregno di dolcezza.
«Un motivo in più per volerli conoscere. Da come
me li hai descritti, sembrano tutti delle bravissime persone».
«Lo sono, te lo posso assicurare».
Ryoken
sorrise e Yusaku avrebbe voluto sprofondare nell'incurvatura di quelle
labbra.
«Sono felice che tu mi abbia invitato a festeggiare l'hanami con te e i
tuoi amici. Dopotutto ci frequentiamo relativamente da poco e... beh,
mi fa molto piacere».
(Cos'era lo spettacolo
al quale Yusaku stava assistendo? Era qualcosa di assolutamente non
preventivato, dato che era conscio che quel giorno sarebbe stato
circondato dal colore rosa, sì, ma di certo non avrebbe mai
pensato che anche le gote di Ryoken potessero velarsi di quella tenue sfumatura, rendendo i lineamenti del suo volto ancora più
attraenti).
(Solitamente era Ryoken quello più intraprendente tra i
due... ma dopotutto stavano ancora imparando a conoscersi, anche se quel lato
più delicato della sua persona lo amò fin da subito).
(Gli era bastato poco. Con Ryoken bastava sempre poco).
(E lui non gli bastava mai).
«Figurati. Anzi, sono io che ringrazio te per aver accettato
l'invito. Poter trascorrere del tempo con te è sempre
piacevole e... insomma, lo sai che mi trovo bene in tua compagnia e che
mi piaci molto, quindi...»
Si
stava incartando nelle sue stesse parole impacciate ma, al contempo,
candide e sincere. Per sua fortuna, il pensiero legato alla piccola
sorpresa che aveva preparato per Ryoken bussò timido alle
porte della sua mente, portandolo a tirare un sospiro di sollievo
interiore.
«Ti ho preparato una sorpresa...»
sussurrò, avvicinandosi a uno dei sacchetti che aveva
portato con sé per quel pomeriggio soleggiato ormai
inoltrato verso la sera.
Sperava
solo di non sprofondare altrove per la troppa agitazione che proprio in
quel momento aveva ben pensato di farsi beffe di lui…
4
L'hanami bentō che
Yusaku aveva preparato era davvero grazioso – Ryoken glielo
aveva ripetuto un'infinità di volte per tutto il tempo e aveva
lodato anche le sue doti culinarie.
Era
un hanami bentō
un po' più piccolo rispetto agli altri e assolutamente
perfetto per due persone che non volevano strafare col cibo prima
dell'arrivo degli amici.
Al
suo interno vi erano due sakura
onigiri – per quell'occasione speciale, le
polpettine di riso tendevano al rosa e avevano un sapore floreale
grazie alla presenza dei boccioli di ciliegio salati –, del karaage –
Yusaku sperava solo di non aver esagerato con la frittura del pollo
– e due hanami
dango come piccoli dessert – i cinque gnocchetti
colorati e ben allineati nello spiedo di bambù riflettevano
la luce grazie alla salsa di soia dolce che li rivestiva.
Non
era la prima volta che Yusaku cucinava per qualcuno, anzi, solitamente
nel corso degli hanami
precedenti era stato proprio lui a preparare i bentō decorati per
l'occasione
(e aveva un vero e
proprio esercito da sfamare)
solo
non aveva mai cucinato per la persona con la quale si stava
frequentando negli ultimi mesi, motivo il quale i suoi amici
sì, conoscevano già la sua cucina e la
apprezzavano, Ryoken invece era stato fino a quel giorno un gigantesco punto interrogativo.
Sentirlo
complimentarsi con lui lo rese davvero felice e amato. E in quel
momento, mentre Ryoken lo ringraziava per la sorpresa con un delicato
bacio sulle labbra, Yusaku pensò che la coperta blu usata
per il picnic non fosse poi così grande, nonostante
mancassero ancora tante persone all'appello.
C'erano
loro due. Solo e soltanto loro due, e per il momento, prima dell'arrivo dell'uragano amicizia,
andava bene così.
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