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Autore: M a k o    20/05/2022    7 recensioni
• Datastormshipping (Ryoken/Yusaku)
• Raccolta di One Shot AU scritte per la “Datastorm Week 2022: Spring Edition”
• Day 1 {Light green} – (Desiderava solo che quel ragazzo potesse godere di tutte e quattro le stagioni).
• Day 2 {Strawberry} – (Ricollegare i pezzi non sarebbe stata un'impresa ardua, ma in quel momento, mentre avvertiva Yusaku prendere sempre più il sopravvento sulla sua bocca, non poté fare a meno di stupirsi e deliziarsi nel modo più genuino possibile).
• Day 3 {Smell of wet earth} – «Tu non hai colpe,» sussurrò, cercando di sorreggerlo in ogni modo possibile e immaginabile, «hai fatto del tuo meglio. E va bene così».
• Day 4 {Take a walk} – «Ti bacerei per ore intere».
• Day 5 {Having a picnic} – Ryoken sorrise e Yusaku avrebbe voluto sprofondare nell'incurvatura di quelle labbra.
• Day 6 {Colorful post-it} – Yusaku lo amava anche per questo: perché anche nei più piccoli gesti, Ryoken sapeva mostrargli l'amore nelle sue infinite sfumature.
• Day 7 {Rebirth} – Non esisteva altro se non loro due, ancora una volta uniti, pronti a rivivere insieme.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Ryoken Kogami/Revolver, Yusaku Fujiki/Playmaker
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Datastorm Week(s)'
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DataSpring5 • As always, cliccando QUI avrete modo di consultare i prompt della Week.

• Credo che verso l'infinito e oltre sia la risposta che darei se mi chiedessero quanto abbia amato sviluppare questo prompt su una scala da 1 a 10.
È semplicissimo, davvero, ma nel suo piccolo credo che sia uno tra gli scritti più graziosi che abbia mai pubblicato.

• Ho fatto i compiti e mi sono informata a dovere sull'hanami e tutta la meraviglia che porta con sé, quindi in questa storia ci saranno i frutti delle mie tre paginette di appunti – più o meno, ho preferito puntare sulla semplicità proprio perché non ho mai scritto nulla a riguardo e non volevo strafare.

• Senza neanche saperlo, questo prompt me lo sono servito su un piatto d'argento: come si fa a non associare all'hanami un prompt come Having a picnic, dove in Giappone è proprio tradizione organizzarsi per un picnic in compagnia in occasione della fioritura dei ciliegi?

• Ero indecisa se inserire o meno un piccolo glossario alla fine con la traduzione/spiegazione dei termini giapponesi presenti nel testo; ho deciso di non farlo perché in più occasioni li “spiego” già nel corso della storia, ma se preferite che aggiunga qualcosa a fine storia fatemi sapere che ci metto un attimo a modificare.
Vi auguro buona lettura!



Day 5: Having a picnic
Rating: Giallo
Generi: Fluff, Introspettivo, Romantico
Note: Modern!AU, POV Yusaku



Hanami



1

Rosa. Non poteva essere che quella la parola da associare a tutto ciò che in quel momento lo stava circondando con grazia ed eleganza, quasi con una sconosciuta e immensa fragilità.
    (Rosa. Un'infinita distesa profumata di petali di sakura, le pietanze riposte con cura nel bentō decorato – ovviamente – di rosa per l'occasione, l'hanami-sake che Ryoken tanto adorava in netto contrasto con il succo di frutta e le bevande più leggere che prediligeva Yusaku... era tutto così bello e genuino).
    (E ovviamente era tutto rosa).
Il profumo dei petali dei sakura gli solleticava le narici, inebriandogli i sensi. Yusaku doveva essere onesto: fino al precedente hanami avvenuto la primavera addietro, non ci aveva mai fatto caso. Forse perché non si era mai trovato in compagnia di Ryoken, bensì della caoticità del suo gruppo di amici, ragazzi simpatici e gentili ma anche tanto chiacchieroni e amabilmente imbranati.
Sì, doveva essere proprio così: gli anni addietro era stato troppo impegnato a impedire a Yuma di divorare tutti gli onigiri e a Judai di fare altrettanto con le pietanze fritte, a Yuya di non far esplodere qualcosa in uno dei suoi giochi di prestigio improvvisati sul momento, a Yuto e Yugo di non scannarsi vivi per dei semplici battibecchi e a Kaito e Ryoga di non fare altrettanto, anche se tutti erano ormai a conoscenza del fatto che tendessero a cambiare radicalmente atteggiamento quando si trovavano da soli, nella loro intimità più unica che rara.
Come se ciò non bastasse, Yusei – nonché il suo migliore amico – e tutto il resto del gruppo non è che facessero chissà quanto per calmare le acque; anzi, parevano divertirsi un mondo alla vista di un picnic che partiva anche abbastanza tranquillo per poi andare in autocombustione a causa della troppa vivacità e anche qualche schiamazzo da parte di alcuni ragazzini troppo esagitati.
Insomma, durante il picnic annuale dedicato all'hanami Yusaku aveva il suo bel da fare, e alla fine tendeva sempre a dimenticare quanto quella tradizione millenaria fosse in parte dedicata anche alla riflessione personale, cosa che Ryoken finalmente gli stava concedendo di fare.
Certo, aveva solo un'ora prima che un enorme uragano si abbattesse sul parco e lo colpisse in pieno – il suo gruppo di amici sarebbe arrivato in un secondo momento –, ma per quella volta poteva bastare.
    (Era tutto assolutamente perfetto).


2

Per celebrare l'hanami non vi erano dei veri e propri rituali da seguire; anche solo stare in compagnia a mangiare e bere qualcosa di rosa che rievocasse i fiori e le ciliegie andava bene, e forse era proprio per questo che quei momenti erano tanto speciali, perché erano attimi di condivisione in cui non ci si preoccupava di nulla – amici troppo affamati ed esagitati a parte.
Mentre una pioggia di petali danzava intorno a lui, Yusaku chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare da quell'incantevole profumo e dai sospiri del vento tiepido.
Frattanto, Ryoken lo stringeva a sé e con garbo gli carezzava i capelli.
    (Sì, era davvero tutto perfetto).


3

Forse aveva dormito. Forse si era lasciato troppo andare ed era sprofondato nel mondo dei sogni senza rendersene conto.
Quando riaprì gli occhi, però, constatò che fossero trascorsi neanche cinque minuti.
    «Come è andata la tua riflessione sulla vita?» gli domandò Ryoken una volta che Yusaku si staccò da lui per stiracchiarsi un po'.
    «Ho solo sonnecchiato per qualche minuto» ammise un po' imbarazzato. «Credo che ne avrò bisogno, visto ciò che dovrò affrontare dopo...» tentò di fare una battuta e si rilassò un poco quando sentì Ryoken ridacchiare.
    «Sono davvero così tremendi i tuoi amici?»
    «Sì, anche se non lo intendo in senso negativo. Diciamo che… sono il mio esatto opposto, ecco. Soprattutto quando si tratta di stare all'aperto e in un luogo pubblico».
Ryoken parve rimuginarci un attimo su e poi rispose: «Tu sei una persona molto riservata».
    «Per l'appunto» puntualizzò Yusaku. «Loro non sanno nemmeno quale sia il significato della parola riservatezza».
Fu lì che il ridacchiare di Ryoken si trasformò in una vera e propria ilarità genuina e contagiosa, tanto che alla fine anche Yusaku si ritrovò a incurvare le labbra insieme a  lui.
    «Però voglio loro troppo bene... sono gli amici più cari che ho» proseguì infine, lasciandosi sfuggire un sorriso pregno di dolcezza.
    «Un motivo in più per volerli conoscere. Da come me li hai descritti, sembrano tutti delle bravissime persone».
    «Lo sono, te lo posso assicurare».
Ryoken sorrise e Yusaku avrebbe voluto sprofondare nell'incurvatura di quelle labbra.
    «Sono felice che tu mi abbia invitato a festeggiare l'hanami con te e i tuoi amici. Dopotutto ci frequentiamo relativamente da poco e... beh, mi fa molto piacere».
    (Cos'era lo spettacolo al quale Yusaku stava assistendo? Era qualcosa di assolutamente non preventivato, dato che era conscio che quel giorno sarebbe stato circondato dal colore rosa, sì, ma di certo non avrebbe mai pensato che anche le gote di Ryoken potessero velarsi di quella tenue sfumatura, rendendo i lineamenti del suo volto ancora più attraenti).
    (Solitamente era Ryoken quello più intraprendente tra i due... ma dopotutto stavano ancora imparando a conoscersi, anche se quel lato più delicato della sua persona lo amò fin da subito).
    (Gli era bastato poco. Con Ryoken bastava sempre poco).
    (E lui non gli bastava mai).
    «Figurati. Anzi, sono io che ringrazio te per aver accettato l'invito. Poter trascorrere del tempo con te è sempre piacevole e... insomma, lo sai che mi trovo bene in tua compagnia e che mi piaci molto, quindi...»
Si stava incartando nelle sue stesse parole impacciate ma, al contempo, candide e sincere. Per sua fortuna, il pensiero legato alla piccola sorpresa che aveva preparato per Ryoken bussò timido alle porte della sua mente, portandolo a tirare un sospiro di sollievo interiore.
    «Ti ho preparato una sorpresa...» sussurrò, avvicinandosi a uno dei sacchetti che aveva portato con sé per quel pomeriggio soleggiato ormai inoltrato verso la sera.
Sperava solo di non sprofondare altrove per la troppa agitazione che proprio in quel momento aveva ben pensato di farsi beffe di lui…


4

L'hanami bentō che Yusaku aveva preparato era davvero grazioso – Ryoken glielo aveva ripetuto un'infinità di volte per tutto il tempo e aveva lodato anche le sue doti culinarie.
Era un hanami bentō un po' più piccolo rispetto agli altri e assolutamente perfetto per due persone che non volevano strafare col cibo prima dell'arrivo degli amici.
Al suo interno vi erano due sakura onigiri – per quell'occasione speciale, le polpettine di riso tendevano al rosa e avevano un sapore floreale grazie alla presenza dei boccioli di ciliegio salati –, del karaage – Yusaku sperava solo di non aver esagerato con la frittura del pollo – e due hanami dango come piccoli dessert – i cinque gnocchetti colorati e ben allineati nello spiedo di bambù riflettevano la luce grazie alla salsa di soia dolce che li rivestiva.
Non era la prima volta che Yusaku cucinava per qualcuno, anzi, solitamente nel corso degli hanami precedenti era stato proprio lui a preparare i bentō decorati per l'occasione
    (e aveva un vero e proprio esercito da sfamare)
solo non aveva mai cucinato per la persona con la quale si stava frequentando negli ultimi mesi, motivo il quale i suoi amici sì, conoscevano già la sua cucina e la apprezzavano, Ryoken invece era stato fino a quel giorno un gigantesco punto interrogativo.
Sentirlo complimentarsi con lui lo rese davvero felice e amato. E in quel momento, mentre Ryoken lo ringraziava per la sorpresa con un delicato bacio sulle labbra, Yusaku pensò che la coperta blu usata per il picnic non fosse poi così grande, nonostante mancassero ancora tante persone all'appello.
C'erano loro due. Solo e soltanto loro due, e per il momento, prima dell'arrivo dell'uragano amicizia, andava bene così.
   
 
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