DataSpring6
•
As always, cliccando QUI
avrete modo di consultare tutti i prompt della Week.
• Questo è un altro di quei prompt che nella sua
semplicità mi ha dato un sacco di filo da torcere.
• Alla fine però il risultato mi soddisfa molto e
spero sia lo stesso anche per voi.
La storia è molto semplice, ma credo che in fondo sia anche
tanto graziosa... come sempre siete liberi di dissentire se non siete
d'accordo.
Vi auguro buona lettura!
Day 6:
Colorful post-it
Rating:
Giallo
Generi:
Angst (lieve), Introspettivo, Sentimentale
Note:
Modern!AU, POV Yusaku
I
love you
in
all the colors
of
the world
1
Yusaku
era talmente abituato a scrivere sui post-it che pareva quasi ne avesse
sviluppato una vera e propria passione, al punto tale che provasse
gusto nel collezionarli. In realtà non era affatto
così, semplicemente li trovava utili e, una volta portata a
termine la mansione scritta su uno dei foglietti, poteva liberare la
superficie del frigo per attaccarne un altro ancora e così
via, mettendo in bella mostra ogni sua più piccola briciola
di pensiero su ciò che doveva fare tra commissioni, studio e
altre attività.
Il
fatto di essere colui che nella coppia studiava ancora lo faceva quasi
sentire più ragazzino
rispetto a Ryoken, il quale già lavorava e aveva impegni
diversi ai quali dedicarsi. Forse fu proprio per questo che a un certo
punto Yusaku si era reso conto che tutti i suoi post-it fossero del
medesimo colore, ovvero giallo standard
(mai un cambiamento,
niente di niente)
in
un tentativo inconscio di mostrarsi una persona seria agli
occhi del suo ragazzo.
Non
sapeva nemmeno perché tendesse ad atteggiarsi in quel modo,
sapeva solo che non vedeva l'ora di laurearsi e di dire addio a quella
strana abitudine che aveva di tappezzare la superficie del frigo con
tutti quei foglietti gialli che riassumevano con poche parole quello
che doveva fare nel corso della giornata e le pagine che era
intenzionato a studiare nell'arco di due o tre ore mattutine.
Per
questo, quando una sera Ryoken tornò a casa con una
confezione di post-it tutti colorati, Yusaku in un primo momento si
sentì un po' spaesato.
(«Ho visto che
li avevi quasi finiti e ho pensato di acquistarli prima di tornare a
casa. Possono andare bene anche questi? Quelli monocromatici non
c'erano...»)
(Yusaku non aveva potuto fare a meno di sorridere a quel gesto tanto
gentile da parte di Ryoken. Aveva sempre considerato i post-it come
qualcosa di “suo”, senza però escludere
Ryoken in maniera negativa, bensì pensando, nel modo
più ingenuo possibile, che non ci desse tanta importanza.
Evidentemente non era così: Ryoken doveva averli letti tutti
quanti, dal primo all'ultimo, da un semplice promemoria che ricordava a
Yusaku di comprare alcuni ingredienti essenziali per il pranzo o la
cena agli argomenti universitari che avrebbe studiato e ripassato nel
corso della settimana).
(Ed era come se li avesse fatti propri, come se facessero parte anche
di lui. Era una sensazione meravigliosamente bella).
(«Vanno benissimo anche questi, ti ringrazio»).
(Tutto iniziò da lì).
2
Yusaku
doveva essere onesto: l'idea dei post-it colorati non era
affatto male, anzi, era sicuramente molto più facile e
intuitiva rispetto ai pezzettini di carta tutti del medesimo colore. In
questo modo aveva l'opportunità di attribuire una tipologia
di attività a ogni colore e il suo piano settimanale
risultava molto più ordinato e rendeva la sua grafia sottile
e sbrigativa decisamente più graziosa.
Con
una cosa tanto semplice, Ryoken era riuscito a migliorare tutto quanto.
Yusaku lo amava anche per questo: perché anche nei
più piccoli gesti, Ryoken sapeva mostrargli l'amore nelle
sue infinite sfumature.
E
quei post-it colorati resero ancora più vivace la loro casa
allo stesso modo in cui la primavera stemperò col suo
frizzante arrivo le cupe giornate invernali.
(O forse si trattava
solo di una pallida illusione…)
3
Erano
trascorse diverse settimane da quando Yusaku aveva iniziato a usare i
post-it che Ryoken gli aveva regalato e se non fosse stato per quelli e
il sostegno del suo compagno, con ogni probabilità sarebbe
crollato sotto ogni punto di vista.
Si
stava impegnando tantissimo all'università, al punto tale
che le sue giornate avevano assunto un ritmo ancora più
severo e serrato, tanto che lui e Ryoken non trascorrevano
più tantissimo tempo insieme e la cosa lo stava
interiormente distruggendo. Sapeva che si trattava solo di un periodo,
che prima o poi tutta quella pesantezza sarebbe scemata, cedendo il
posto a una quotidianità molto più morbida e
delicata, ma in quella pesantezza ci era ormai talmente dentro che erano
infinite le notti trascorse insonne ad affogare i propri pensieri
nell'ansia che quel periodo non sarebbe mai passato, che sarebbe sempre
rimasto accanto a lui, appollaiato come un avvoltoio affamato sulle sue
gracili spalle.
Come
se tutto ciò non bastasse, anche Ryoken era molto impegnato
col lavoro e ogni ora che trascorrevano separati era una pugnalata al
cuore per entrambi.
(Era come se per loro la
primavera fosse scappata via, sfaldandosi pian piano tra le mani come
un foglio di carta ormai incenerito).
(O forse, peggio ancora, non era mai arrivata).
4
Quel
giorno Yusaku si svegliò con gli occhi lucidi. La primavera
indorava il mondo esterno, ma era come se faticasse ad avvicinarsi a
lui e questo lo rendeva molto irritabile e spossato – senza
contare che la sera addietro lui e Ryoken avevano perfino discusso e
questo gli aveva spezzato il cuore.
Stava
andando tutto a rotoli, non ce la faceva più. E forse fu
proprio per questo che, una volta entrato in cucina e aver puntato gli
occhi sul frigo, in un primo momento provò solo e soltanto
una sensazione: quella di panico.
5
C'erano
diversi post-it non
suoi attaccati al frigo. E quella grafia elegante
l'avrebbe riconosciuta fra tutte: era quella di Ryoken.
Cielo,
forse a causa della discussione che avevano avuto la sera addietro
Ryoken aveva deciso di
(andarsene per sempre)
prendersi
una pausa e lo aveva avvisato in quel modo, con uno strano tipo di
lettera di addio?
No,
non era da lui... eppure Ryoken gli aveva comunque scritto qualcosa.
Così,
dopo aver compreso in quale ordine leggere ogni post-it colorato,
Yusaku iniziò, letteralmente con il cuore in gola.
6
Yusaku,
mi dispiace molto per quanto accaduto ieri sera, ho esagerato e non
avrei dovuto alzare la voce con te.
Ho
riflettuto sulle tue parole e alla fine ho capito che hai ragione tu:
ultimamente sto lavorando troppo e questo non mi farà
sicuramente del bene.
Se
mi permetti di usare le tue stesse parole, credo che anche tu in
quest'ultimo periodo ti stia affaticando troppo con lo studio.
Credo
che abbiamo entrambi bisogno di staccare la spina, anche solo per un
giorno, e di tornare a respirare... insieme.
Fatti
trovare pronto questa sera alle otto, andremo a cena fuori.
Ti
ricordi il ristorante italiano dove siamo stati al nostro primo
appuntamento?
Ti
va di andare lì?
Scusami
ancora per essere stato brusco con te, ieri sera.
Ricordati
che ti amo e che in questo periodo tanto difficile ho sentito la tua
mancanza.
Non
vedo l'ora di abbracciarti forte questa sera.
Ryoken
P.S.:
Non credo che con così poco preavviso mi daranno il giorno
libero per domani, ma fortunatamente il week-end è
vicino… ti va di andare al mare?
7
Yusaku
non si era reso conto che stava piangendo.
In
ogni caso, fortunatamente, le sue erano lacrime di gioia.
«Ti amo anch'io» sussurrò, prima di
aprire il frigo per recuperare del succo di frutta e fare colazione.
(Così,
finalmente, un piccolo spiraglio di primavera entrò anche in
quella casa che aveva un disperato bisogno di riempirsi nuovamente di
amore).
(Sarebbe andato tutto bene).
|