DataSpring7
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avrete modo di consultare i prompt della Week.
•
Questa One Shot è il motivo per il quale la Raccolta
è a rating arancione, anche se alla fine l'erotismo
è molto velato e non c'è nulla di
chissà quanto esplicito – ma per sicurezza ho
preferito alzare il rating generale della Raccolta proprio per
quest'ultima One Shot, che non si sa mai.
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È stata davvero una bellissima avventura e vi ringrazio di
cuore per essere arrivati fino a qui.
Ryoken e Yusaku sono davvero tanto importanti per me e spero con tutta
me stessa che l'amore sconfinato che provo per questa ship sia
trasparito nel corso delle One Shot.
Vi auguro buona lettura e vi saluto, alla prossima iniziativa!
Day 6:
Rebirth
Rating:
Arancione
Generi:
Introspettivo, Romantico, Slice of Life
Note:
Modern!AU, Lime (molto velato), POV Yusaku
Rebirth
(together)
1
Quando
Yusaku aprì gli occhi sul mondo, si rese conto che il nuovo
giorno era ancora tutto da scoprire. Si era alzato particolarmente
presto rispetto alle altre mattine, ma non era affatto un problema,
anzi, colse quell'avvenimento come una bellissima
opportunità.
La
luce del sole che dalla finestra si intrufolava nella camera da letto
indorava quelle quattro mura con l'immensità del mondo
esterno, impreziosendola sempre più istante dopo istante.
Era
una bella giornata, di quelle che solo la primavera inoltrata era in
grado di offrire, quella primavera con le spalle e le gote arrossate
per essere stata troppo tempo sotto al sole, quella che indossava una
corona di fiori esotici e sconosciuti e un vestito verde brillante,
come un prato rigeneratosi dopo il gelido inverno
(proprio come gli occhi
di Yusaku).
2
Tentò
di liberarsi, anche se a malincuore, dall'abbraccio di Ryoken, ma con
scarsissimi risultati. In tutta onestà, non gli sarebbe
nemmeno dispiaciuto rimanere lì in quel rifugio
confortevole, ma era altresì vero che da diverso tempo ormai
era sempre e solo Ryoken a svegliarsi prima e preparare la colazione
– senza contare che amava letteralmente viziare Yusaku,
difatti ogni mattina gli portava la colazione a letto.
Quel
giorno, però, dato che era stato proprio Yusaku a svegliarsi
per primo e accogliere tutte le incredibili opportunità che
un semplicissimo gesto come quello portava con sé, era
intenzionato più che mai a preparare la colazione e iniziare
pian piano a ricambiare tutto l'amore sconfinato che Ryoken aveva
sempre manifestato nei suoi confronti con quei piccoli gesti che
rendevano la loro quotidianità ancora più
incantevole.
(... poi però i ricordi infuocati di quanto avevano vissuto
e condiviso poche ore addietro si insinuarono con irruenza nella sua
mente, incendiando ogni parete e inviando pulsioni alquanto lascive al
basso ventre).
(E cielo, ricordare tutto in una volta ciò che era capitato
quella notte bastò a mandare in tilt sia il suo corpo che la
sua emotività).
3
Quella
notte lui e Ryoken avevano fatto l'amore dopo diverso tempo in cui non
erano stati in grado di concedersi un po' di sana intimità.
Non perché la passione fosse scemata, anzi, era l'esatto
opposto, dato che avrebbero seriamente rischiato di esplodere da un
momento all'altro se non fossero riusciti a unire nuovamente i loro
corpi in una cosa sola. Era più una questione di tempo
libero, quello che a entrambi mancava alquanto nell'ultimo periodo.
Yusaku
ricordava a memoria ogni gemito che Ryoken era riuscito a far evadere
dalla sua bocca, ogni più acuto e indecente suono che le sue
corde vocali avevano fatto vibrare, l'epidermide che bruciava di
passione a contatto con il corpo aitante di Ryoken e il sollievo e la
gioia e la pura emozione che aveva provato nel momento in cui Ryoken
era entrato dentro di lui.
(Yusaku lo avrebbe
accolto sempre).
(In ogni universo possibile, in ogni epoca e in ogni stagione).
(Sempre).
Ogni
volta che faceva l'amore con Ryoken, Yusaku si sentiva rinascere, e la
primavera sbocciava nel suo petto anche nei mesi più rigidi.
Ryoken era il motivo per il quale Yusaku era stato in grado di
sopraffare tutto il dolore e la negatività che per anni
interi avevano avvolto la sua vita con un lungo e spesso manto nero
come una notte senza stelle – era dunque impossibile
orientarsi, difatti Yusaku aveva vagato nell'oscurità per
tantissimo tempo, arrivando a credere che mai ne sarebbe uscito.
Ryoken
era stato in grado di portare la luce in quel vicolo cieco dal quale
Yusaku non trovava una via di fuga, l'aveva salvato dai suoi demoni
interiori e gli aveva fatto comprendere che chiunque, nel mondo, era
degno di amare e di essere amato.
Per
un attimo Yusaku ebbe quasi la sensazione che il cuore gli stesse per
esplodere nel petto a causa delle intense emozioni che stava provando
nel rammentare tutto ciò – proprio lui che, prima
di incontrare Ryoken, non avrebbe mai pensato di provare qualcosa di
diverso rispetto al dolore, la tristezza e l'apatia.
Per
questo motivo desiderò ardentemente poter sgattaiolare in
cucina e preparare subito la colazione; anche se era un piccolo gesto
come tanti, era comunque un buon punto di partenza per iniziare a
ringraziare Ryoken di tutto quello che aveva fatto e che continuava a
fare per lui.
(Uno dei tanti modi per
dirgli “ti amo”).
4
«Dove pensi di andare?»
Yusaku
sussultò vistosamente nel momento in cui la voce di Ryoken
vibrò nelle sue orecchie. Era fermamente convinto che stesse
ancora dormendo, motivo per il quale, dopo essersi liberato un po' a
fatica dal suo abbraccio, credette di avere finalmente la via libera.
(Povero illuso).
Sospirò,
trattenendo a stento qualche gemito quando avvertì le labbra
bollenti di Ryoken posarsi con garbo e dolcezza sulla sua pelle
ipersensibile, tracciando un sentiero che partiva dal collo e giungeva
infine alla spalla sinistra. Erano entrambi completamente esposti, dato
che poche ore addietro di certo non avevano pensato di indossare
quantomeno l'intimo prima di addormentarsi stretti nel loro caldo
abbraccio.
Il petto di Ryoken aderiva perfettamente contro la schiena di Yusaku,
creando un punto tra le loro pelli a contatto che bruciava
più del nucleo collassato di una supernova. Erano
palesi quali fossero le sue intenzioni – e Yusaku, sotto
sotto, le condivideva pure.
«Ryoken, abbiamo fatto l'amore questa notte...»
«E perché non rifarlo anche ora?»
Yusaku
non ebbe tempo di replicare, poiché Ryoken prese il
controllo della situazione.
Ancora una volta si
ritrovò intrappolato tra le sue braccia.
Ancora una volta le
labbra di Ryoken catturarono le sue, coinvolgendole in un bacio
profondo e passionale.
Ancora una volta i
loro corpi aderirono perfettamente, creando quell'incastro
(quell'incanto)
unico
e perfetto che apparteneva a loro e a loro soltanto.
Yusaku
era impossibilitato a muoversi, il peso più bello del mondo
(quello di Ryoken)
gravava
sul suo corpo e gli risultava impensabile alzarsi dal letto per recarsi
in cucina a preparare la colazione.
Eppure,
nonostante tutto, non si era mai sentito così libero come in quel
momento.
(Così rinato).
5
Nonostante
fossero trascorse poche ore dall'ultima volta che avevano fatto
l'amore, per Yusaku era come se il tempo si fosse dilatato talmente
tanto da risultare difficile da quantificare.
(E Ryoken gli mancava, gli mancava davvero tanto).
(Aveva bisogno di sentirlo accanto a sé, dentro di
sé, di unire i loro corpi al ritmo di un solo battito
cardiaco).
Il
modo in cui Ryoken lo toccava e lo baciava era unico nel suo genere;
delicato e passionale al tempo stesso, conosceva il corpo di Yusaku
ormai a memoria dal gran che lo aveva ammirato, carezzato, fatto suo e
saggiato la dolcezza della pelle con la bocca.
Yusaku
fremette quando le labbra e la lingua di Ryoken scivolarono lungo la
sua intimità e si sentì sciogliere quando Ryoken
entrò in lui, unendo i loro corpi in un'entità
unica.
(E si sentì
rinascere a ogni spinta, a ogni affondo, a ogni gemito mal trattenuto).
(Era tutto così prezioso, di una bellezza rara e
inestimabile).
Non
esisteva altro se non loro due, ancora una volta uniti, pronti a
rivivere insieme.
6
Yusaku
avrebbe potuto chiudere gli occhi e addormentarsi nuovamente tra le
braccia di Ryoken. L'orgasmo li aveva sconquassati da capo a piedi e le
lenzuola e le pareti della camera da letto si erano impregnate ancora
una volta di ciò che erano stati durante quel momento tanto
intimo e importante.
«Yusaku» lo chiamò Ryoken mentre gli
carezzava i capelli con garbo.
«Mh...» borbottò in risposta, con gli
occhi socchiusi e i muscoli completamente squagliati.
«Vado a preparare io la colazione, okay?»
«Mh... mh».
Evidentemente
Ryoken era in grado di comprendere e decifrare quel linguaggio
sconosciuto, visto e considerato che sorrise divertito e, dopo avergli
baciato una tempia, si alzò dal letto per dirigersi in
cucina a preparare il caffè e i pancake.
Yusaku
avrebbe voluto controbattere dicendo che quel giorno voleva cucinare
lui la colazione ma, dopo quanto accaduto, si sentiva talmente appagato
che decise di farsi viziare
un altro giorno in più.
L'indomani
mattina, però, sarebbe stato il suo turno.
Per Ryoken questo e altro.
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