Capitolo 11
Divide et impera
Bakugo Katsuki non riusciva a credere ai suoi occhi.
Lui e i suoi compagni di classe erano arrivati sul luogo del
combattimento giusto in tempo per vedere quella specie di mammut caricare
contro Izuku.
Il ragazzo delle esplosioni si aspettava di vedere uno di quei mostri
correre in difesa di Midoriya, e invece questi aveva colpito con un pugno
il mammut, scagliandolo in aria, dove fu letteralmente disintegrato dal
mostro simile ad un’aquila gigante antropomorfa.
“I-Incredibile… Non avrei mai detto che Midoriya possedesse un Quirk così
potente!” Sentì dire da Kirisihima.
Katsuki chiuse le mani a pugno.
“Che storia è questa?” Mormorò a bassa voce, mentre Izuku veniva
raggiunto dagli altri Bambini Prescelti e i loro Digimon, che tornarono
alla loro forma base.
“Eh?” Fece Iida, guardando il compagno, che cominciò subito ad avanzare
velocemente verso il ragazzo dai capelli verdi.
“Deku!” Urlò. “Che diamine cos’era quello?!”
Ma prima che potesse raggiungerlo, un ragazzo dai capelli bianchi, con
addosso un paio di jeans beige e rossi e una felpa verde con cappuccio si
mise in mezzo, come apparso dal nulla.
“A quanto pare le cose si stanno facendo interessanti…” Disse questi,
alzando lo sguardo verso Katsuki. “Ma è il momento che io intervenga.”
Detto ciò alzò la mano destra, facendo aprire alle spalle del ragazzo
esplosivo un varco verde, che lo risucchio immediatamente al suo interno.
Subito dopo decine di altri varchi si aprirono in prossimità di tutti gli
studenti, Bambini Prescelti e Digimon, lasciando fuori gli adulti, il
ragazzo dai capelli bianchi, Izuku, Leomon, PicoDevimon, Koji Koda, Toru
Hagakure e Minoru Mineta.
“Che cosa?” Fece Leomon, solo per vedere il misterioso ragazzo alzare
l’altra mano.
“Spiacente, ma non è il luogo giusto per le spiegazioni.” Disse,
lasciando che altri tre varchi si aprissero, questa volta sotto di lui,
Izuku e Leomon, facendoli sparire così al loro interno.
I due eroi professionisti guardarono con gli occhi spalancati la scena,
che si era svolta nel giro di pochi secondi, rendendo per loro impossibile
intervenire.
PicoDevimon guardò la scena, per poi volare via. “Devo avvertire subito
il grande Vamdemon!”
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Taichi e Agumon, si ritrovarono a precipitare nel vuoto, atterrando pochi
secondi dopo a terra.
“Ohio… Cos’è successo?” Si chiese il prescelto del coraggio, aprendo gli
occhi verso il cielo, salvo spalancarli subito e spostarsi immediatamente
per non venire schiacciato da Mina e Denki, che precipitarono proprio
nello stesso punto dove si trovava pochi instanti prima.
“Ahia… non di nuovo!” Esclamò la ragazza rosa, urlando verso il cielo. “È
la seconda volta in due giorni!”
“Ma dove siamo?” Domandò Denki, guardandosi attorno dopo essersi
rialzato.
“Più che quello, perché non c’è nessuno in giro?” Aggiunse Mina, mentre
anche Taichi e Agumon osservavano l’ambiente intorno a loro, salvo voltare
di colpo la testa quando una serie di passi pesanti iniziarono a risuonare
nell’aria.
I cinque si ritrovarono a fissare una figura massiccia avvolta da un
impermeabile e un cappello beige, con due sfere rosse visibili al posto
degli occhi.
La figura si fermò a pochi metri da loro.
“Così Wizardmon aveva ragione… siete davvero arrivati.” Disse, per poi
levarsi i vestiti, rivelando la figura di DeathMeramon.
“Anche quello è un Digimon?” Chiese Denki, assumendo subito una posa da
combattimento.
“Sì! È DeathMeramon!” Rispose Agumon, per poi guardare Taichi, che annuì
prendendo in mano il Digivice.
Ma prima che potesse fare qualcosa, il loro avversario venne avvolto da
una torre di fuoco, la cui temperatura era tale da far sciogliere
l’asfalto sotto di essa.
“C-Cosa…? Non mi sono ancora evoluto…” Fece perplesso Agumon.
“Tsk. Quindi quello è uno dei famosi Digimon?” Fece una nuova voce,
mentre un uomo con addosso una tuta nera e i baffi fatti letteralmente di
fiamme si avvicinava a loro, tenendo le braccia incrociate. “Speravo in
qualcosa di più impegnativo.”
“E-Endeavour…” Balbettò Denki, deglutendo.
“Ditemi che è uno dei buoni per piacere.” Supplicò Taichi.
“Sì… è l’eroe numero 2, subito dopo All Might.” Spiegò Mina. “Ma è famoso
anche per essere brutale verso i suoi avversari.”
La torre di fuoco scoppiò, rivelando DeathMeramon incolume.
“Sciocco umano! Pensi davvero di potermi affrontare con delle fiamme così
tiepide?”
L’eroe sorrise, sciogliendo la posizione delle braccia.
“Ottimo! Finalmente qualcosa che potrebbe valere la pena di bruciare.” Si
limitò a commentare lui, per poi creare due sfere di fuoco. “Vediamo chi
dei due usa meglio il fuoco!”
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“Umpf. Non pensavo mi sarei ritrovato a dover affrontare un mostro del
genere mentre andavo a fare la spesa.” Si lamentò Gran Torino, mentre un
Tuskmon cadeva a terra, sotto lo sguardo incredulo di Sora e Birdramon,
come di Mashirao e Rikido.
“I-Incredibile… e non ha battuto ciglio.” Fece la Bambina Prescelta
dell’Amore, mentre il vecchio eroe si voltava a guardarli.
“E voi chi siete?” Chiese con un sorriso imbarazzato.
“Questo dovremmo esserlo noi a chiederlo…” Mormorò il ragazzo con la
coda, ricevendo una silenziosa conferma dal suo compagno.
Tuttavia la loro tranquillità durò poco, poiché il Tuskmon si rialzò,
ruggendo e caricando contro il vecchio, che sospirò.
Ma stavolta Sora fu più veloce e alzò verso Birdramon il suo Medaglione,
che s’illuminò, facendola evolvere in Garudamon, la quale afferrò per le
corna il Digimon, fermando la sua corsa.
“Ora ci pensiamo noi!” Esclamò il Digimon, mentre il Digivice ora rosso
di Sora continuava a tremare nella presa della ragazza.
“Oh? Ne siete in grado?” Domandò divertito l’eroe, solo per vedere il
loro avversario venire scaraventato in aria, per poi venire vaporizzato
dall’attacco di Garudamon.
“Penso di sì.” Rispose sorridendo Sora.
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“Ikkakumon!!!” Urlò Joe, mentre lui, Tsuyu, Yuga e Mezo venivano
allontanati dalle onde, con la ragazza rana che teneva gli altri tre con
la propria lingua per impedirli di affogare.
Di fronte a loro, un MegaSeadramon ruggì, colpendo nuovamente Ikkakumon
con un fulmine, facendolo urlare di dolore.
“Cra, così non va bene! Pensavo fossimo stati fortunati a finire in
acqua, ma con un mostro come quello devo ricredermi.” Fece Tsuyu.
“Sicuramente è qui perché teme la mia magnificenza.” Affermò Aoyama,
portandosi una mano sulla fronte e sorridendo, solo per venire colpito da
Shoji alla testa.
“Nemmeno il tuo ombelico laser ci può aiutare. Staresti male prima che il
tuo colpo possa effettivamente fargli qualcosa.”
Ma prima che potessero dire altro, l’attenzione di MegaSeadramon si
rivolse a loro, lasciando un fumante Ikkakumon privo di sensi in mezzo
all’acqua.
Tuttavia la sua corsa si interruppe quando un uomo dall’aspetto di una
foca lo colpì al volto, costringendolo a cadere nuovamente in acqua, dove
si nascose preparandosi a un nuovo attacco.
“Accidenti, questi Digimon sono più resistenti di quanto ci avevano
detto.” Disse l’eroe, Selkie, per poi rivolgere la sua attenzione ai
ragazzi. “Il Preside ha avvisato tutti gli eroi che un cattivo vi ha fatti
sparire in diversi varchi, quindi siamo tutti allertati e pronti
all’intervento!” Spiegò alla loro silenziosa domanda.
“Ragazzi… sono contento di essere in un mondo pieno di supereroi…”
Mormorò Joe, per poi riuscire a liberarsi dalla presa di Tsuyu e nuotare
in direzione del suo partner.
“Joe, aspetta, cra!” Lo avvertì la ragazza rana.
“Non posso! Ikkakumon ha bisogno del mio aiuto!” Rispose il Prescelto
della Sincerità, non fermando la sua nuotata.
I baffi di Selkie tremolarono e l’eroe si mise nuovamente sull’attenti.
Solo, per sua sfortuna, MegaSeadramon saltò fuori da sotto di lui,
scagliandolo in aria e facendolo cadere sul porto vicino.
Ruggendo di rabbia, il sottoposto di Vamdemon schizzò verso Joe e
Ikkakumon, riuscendo ad intrappolare con la coda il ragazzo.
“Joe!” Urlarono i tre studenti, mentre Tsuyu li lasciava liberi per
andare a soccorrerlo.
“J-Joe…” Mormorò Ikkakumon, riuscendo ad aprire gli occhi, giusto in
tempo per vedere il suo amico venire trascinato sott’acqua. “Joe!”
Diversi metri a distanza dall’aria, il ragazzo occhialuto stava facendo
del suo meglio per non perdere la poca aria rimasta dentro di lui.
“Ikkakumon… Ragazzi…” Pensò, cominciando a chiudere gli occhi.
Per poi spalancarli quando realizzò che Ikkakumon stava nuotando verso di
lui affiancato da Tsuyu.
“No… Non mettetevi in pericolo per me…”
MegaSeadramon si voltò verso di loro, preparandosi a colpirli.
“No!!!” Urlò Joe, ignorando l’acqua che entrò immediatamente nei suoi
polmoni.
Il suo Digivice s’illuminò, cambiando colore e diventando grigio, per poi
sparare un raggio di luce che passò attraverso il Medaglione e colpì
Ikkakumon, che s’illuminò e inizio subito ad aumentare di dimensioni.
Pochi secondi dopo al suo posto c’era uno Zudomon, il quale fece girare
il martello tra le mani come se non pesasse nulla, per poi colpire in
pieno il suo avversario, che lasciò andare Joe, subito recuperato da Tsuyu
che nuotò più velocemente possibile verso la superficie, lasciando i due
Digimon ad affrontarsi.
Aoyama e Shoji sospirarono di sollievo nel vederli riemergere, per poi
spalancare gli occhi quando MegaSeadramon volò fuori dall’acqua, spinto
dal martello di Zudomon, il quale emerse pochi secondi dopo, recuperando
al volo la sua arma.
“E quello chi è?” Esclamò sorpreso il ragazzo dai più arti, guardando
meravigliato il nuovo Digimon.
“Quella è l’evoluzione di Ikkakumon.” Disse Joe, smettendo di tossire.
“Finalmente c’è riuscito!”
Zudomon lanciò nuovamente il martello contro il suo avversario, il quale
si trovava ancora a mezz’aria, ritrovandosi così impossibilitato a evitare
il colpo, che lo fece dissolvere nel nulla in migliaia di pixel.
“Incredibile…” Mormorò Selkie, guardando sorpreso il punto dove si
trovava Zudomon.
Poi la sua attenzione si rivolse a un banco di nebbia che stava iniziando
a ricoprire tutto. “Ma ho paura che i nostri guai siano solo agli inizi…”
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Hanta alzò lo scudo che Momo aveva appena finito di creare, riuscendo a
proteggere giusto in tempo loro due, Jiro e Mimi da una palla di fuoco
sparata da un DarkTyrranomon, mentre Togemon si stava rialzando dopo
essere stata scagliata via da un colpo di coda del dinosauro.
“Io volevo solo passare una giornata tranquilla dopo tutto quel tempo nel
Mondo Digitale!” Si lamentò Mimi.
“Benvenuta nel mondo di noi eroi.” La prese in giro Jiro, per poi far
inserire nella gamba uno dei jack che gli fungevano da lobo. “Tappatevi le
orecchie!”
Dalla sua gamba partì subito un’onda sonora che colpì in pieno il Digimon
avversario, il quale chiuse gli occhi e arretrò di qualche metro.
“Saranno anche grandi e grossi, ma a quanto pare i Digimon hanno le
nostre stesse debolezze!” Esclamò la ragazza, sorridendo, per poi fermarsi
quando vide Togemon caricare contro DarkTyrranomon, riuscendo a colpirlo
nel suo momento di debolezza.
Mimi osservava la scena senza riuscire a nascondere la propria
ammirazione verso quei ragazzi che l’affiancavano.
Lei aveva sempre mostrato la sua paura per i combattimenti, mentre loro,
nonostante si fossero ritrovati assieme a lei in un combattimento contro
un Digimon feroce, avevano impiegato solo pochi secondi per entrare in
azione.
“Siete tutti fantastici…” Mormorò, mentre DarkTyrranomon reagiva
all’attacco di Togemon.
I tre studenti si voltarono a guardarla.
“Beh, non siamo noi ad avere un gigantesco cactus pugile come partner.”
Disse Hanta.
“Però tu puoi sparare nastro adesivo dalle braccia, Momo può creare
quello che vuole e Jiro non avrà mai problemi di audio.” Replicò Mimi. “Io
invece cosa sono? Una ragazzina viziata che pensa solo a sé stessa.”
“Davvero? Non lo avrei detto.” Disse Momo. “Da figlia di una nota
famiglia ricca, non mi sono mai posta alcun problema. Volevo fare l’eroina
e ho avuto subito una raccomandazione per entrare a scuola. Non ho mai
avuto alcun problema a ottenere quello che volevo, e non solo per il mio
Quirk.”
Mimi la guardò sorpresa.
“Non pensare a te in questo modo. Sono sicura che i tuoi genitori non
sarebbero d’accordo, no?” Chiese Jiro.
La Prescelta della Purezza pensò ai suoi genitori, chiedendosi se fossero
già venuti a conoscenza della sua assenza, e quanto potevano essere
preoccupati.
“Solo perché vuoi una vita tranquilla non significa che sei totalmente
viziata. Sei giunta qui per aiutare Midoriya e impedire a quel Digimon di
danneggiare il nostro mondo, no? Questo basta a renderti degna di venire
definita possibile eroina!” Aggiunse Hanta, sorridendole.
Mimi li guardò uno ad uno, per poi annuire, lasciando che una silenziosa
lacrima scendesse lungo la guancia.
“Sì… è vero… devo decidermi a svegliarmi.” Disse, per poi spalancare gli
occhi quando il suo Digivice s’illuminò, diventando verde e scagliando un
raggio di luce che passò attraverso il Medaglione, per poi raggiungere
Togemon.
Tuttavia, a differenza degli altri Digimon non s’illuminò, ma il ciuffo
di capelli che aveva in testa cambiò forma, trasformandosi in un fiore.
Questi sbocciò immediatamente, rilasciando dal suo interno una pioggia di
petali rosa.
E pochi secondi dopo, dal suo centro uscì quella che poteva essere
definita solo come una fata dalle dimensioni umane, la quale dispiegò le
ali e si allontanò dal fiore, il quale di dissolse nel nulla assieme al
corpo di Togemon.
Lillymon restò in volo, sorridendo a Mimi, la quale poté solo guardarla
con gli occhi che brillavano di meraviglia.
“Non so voi, ma vince solo per la scenografia!” Esclamò infine Jiro.
Il Digimon fata continuò a sorridere, per poi volare verso il suo
avversario, creando dal nulla una collana di fiori che lasciò cadere
attorno alla testa del Digimon.
DarkTyrranomon ruggì, per poi placarsi pochi istanti dopo.
“Cos’è successo?” Domandò Momo, mentre Lillymon li raggiungeva.
“Ho fatto sparire tutta l’aggressività presente in lui. Non farà più del
male a nessuno.”
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Katsuki saltò indietro usando un’esplosione come propulsore, trascinando
di peso un incredulo Koushiro, mentre poco lontano da loro Eijiro, ora con
la pelle dura come la roccia, prendeva in pieno AtlaKabuterimon colpito da
un Raremon.
“Tsk. Tra tutti i migliaia di Digimon che devono esistere, proprio uno
che doveva ricordarmi quello lì.” Si lamentò Bakugo, atterrando e
lasciando cadere a terra il Prescelto della Conoscenza, che si lamentò per
l’improvviso incontro con l’asfalto.
“Qual è il tuo problema?!” Esclamò Koushiro.
“Nulla che una comparsa come te debba sapere. Ora scusami, ma ho un
mostro da far esplodere.”
“Per te è tutto così, vero?” Chiese il bambino, rialzandosi e facendo
fermare lo studente.
“Come, scusa?”
“Izuku ci ha raccontato di come una volta eri suo amico. E di come sei
diventato il suo bullo. Tutto perché non aveva mai manifestato il suo
Quirk.”
“Cosa su cui ovviamente ha mentito! O non hai visto quando ha fatto
volare quel fottuto mammut con un solo pugno?!”
Koushiro sussultò a quelle parole. Certo che non gli era sfuggito. Ma era
sicuro che Izuku non avesse mentito su quello. La sofferenza che mostrava
mentre confessava di provenire da un mondo con superpoteri e di come lui
fosse nella minoranza di persone prive di capacità straordinarie era
reale. Eppure da un giorno all’altro aveva manifestato anche lui un
potere.
Il bambino spalancò gli occhi.
“Non è passato giorno in cui non mi sono pentito di
quelle parole. Sono stato ipocrita, lo riconosco. E tu mi hai dimostrato
quanto fossi in errore, giovane Midoriya. Dopo vorrei parlarti in
privato, se sei d’accordo. L’invito è esteso anche al tuo Digimon
ovviamente.”
Le parole che All Might aveva rivolto a Izuku e Leomon il giorno prima
gli tornarono in mente.
Forse All Might era in qualche modo responsabile? Dopotutto, il potere
che aveva mostrato Izuku era incredibilmente simile al suo. Senza contare
che All Might aveva mostrato evidenti segni di debolezza, e Izuku era già
a conoscenza di ciò.
Aggiungendo il fatto che i cattivi avevano detto che l’eroe aveva passato
un intero anno a cercare Izuku, le domande nella mente di Koushiro non
facevano che aumentare. Possibile che il senso di colpa bastasse per
giustificarlo? O c’era un altro motivo?
Inoltre, Izuku aveva sempre e solo menzionato la madre, e non aveva mai
nominato il padre.
“Possibile che…” Mormorò a bassa voce, mentre Katsuki sbuffava.
“Se c’è una cosa che odio è venire preso in giro!” Continuò il ragazzo
esplosivo. “E mi assicurerò che Deku stavolta lo capisca a pieno!”
“Izuku non ha mai usato il suo Quirk prima.” Disse Koushiro,
costringendosi a interrompere la linea di pensiero. “E siamo finiti in
situazioni di vita o di morte più volte.”
“Per piacere, non prendermi in giro. Se mostri come quello è il massimo
che avete affrontato, allora non è nulla.”
“Il nostro primo vero e proprio nemico si chiamava Devimon.” Lo
interruppe il bambino, tirando fuori il suo computer e mostrandogli
l’immagine dall’analizzatore. “Il suo potere era enorme ed era in grado di
sottomettere chi veniva colpito dai suoi ingranaggi al suo volere! Leomon
stesso è rimasto ai suoi ordini contro la sua volontà per diverso tempo.”
“E allora?”
“Izuku non sapeva ancora che Leomon era il suo Digimon partner. Si
sentiva inutile perché non poteva aiutarci, ce lo ha detto chiaramente.
Eppure sai cos’ha fatto?”
“Fammi indovinare: è rimasto in disparte ad osservare i vostri
mostriciattoli combattere?”
“No. Si è fatto aiutare da un altro Digimon ed è letteralmente saltato
addosso a Devimon, diventato grande come una montagna, nella speranza di
usare il suo Digivice per indebolirlo. E ha funzionato, anche se solo per
pochi secondi! E non ha usato alcun potere!”
“Allora quel Devimon non era poi così forte.”
Koushiro chiuse di colpo il computer. “Non farti sentire dire questo da
nessun altro. Soprattutto da Takeru.”
“Il più piccolo di voi? E perché?”
“Il suo Digimon si è sacrificato per sconfiggere Devimon. È vero, è
tornato in vita, ma è letteralmente ripartito da zero. I resti di Angemon
si sono trasformati in un uovo.”
“Devimon contro Angemon? Cos’è, una presa in giro? Ora so che non è
vero.” Disse Katsuki, per poi sbuffare quando AtlaKabuterimon riuscì a
colpire Raremon, facendolo dissolvere in pixel. “Ecco, e ora grazie a te
ho perso la mia occasione per dimostrare le mie capacità.”
“È davvero tutto quello che ti interessa?!” Gli urlò contro Koushiro.
“Pensi solo a combattere?”
“Io diventerò il prossimo eroe numero uno! E non permetterò a nessuno di
intralciarmi! Né a un cattivo fatto di fango, né a un gruppo di mocciosi
affiancati da mostri e soprattutto non da Deku!”
“Ma che bel spirito combattivo. Certo, come carattere mi ricordi un certo
esserino incapace, ma almeno tu hai del potenziale.” Disse una voce.
Prima che qualcuno potesse reagire, in mezzo allo spazio che divideva
Koushiro e Katsuki apparve come dal nulla una ragazza dai lunghi capelli
bianchi, i quali erano raccolti in una sottile coda, la quale si
concludeva con un anello dorato e tre punte viola.
La ragazza indossava uno smanicato giallo e i suoi pantaloni coprivano
solo una gamba, mentre l’altra era libera.
“E quella chi è?” Domandò Kirishima, raggiungendoli affiancato da
AtlaKabuterimon.
La ragazza sospirò, per poi saltare in alto e scomparire, riapparendo
proprio di fronte al Digimon, al quale rifilò un calcio sufficientemente
forte da farlo schiantare a terra.
Poi, senza attendere oltre, rivolse la sua attenzione al ragazzo dai
capelli rossi, che riuscì a indurire la sua pelle giusto prima di ricevere
un pugno, che nonostante la sua resistenza riuscì a farlo volare via di
diversi metri.
“E tu chi diamine sei?!” Urlò Katsuki, decollando verso di lei, solo per
vederla sparire e riapparire alle sue spalle.
“Non ti interessa il mio nome. Devi solo rispondere a questa domanda: tu
conosci Midoriya Izuku?”
“Deku? Vorrei non conoscerlo, ma purtroppo è così. Non dirmi che anche tu
sei interessata a lui come quel vampiro da quattro soldi e-”
Il ragazzo non riuscì a finire la frase che un pugno si scontrò con la
sua mascella, facendolo volare via e atterrare poco lontano.
“Non insultare il Maestro Vamdemon. Un misero umano come te non ne è in
grado.”
A quelle parole Koushiro la guardò incredulo.
“Sei dalla parte di Vamdemon?” Chiese. “Ma perché? Sei un’umana come
noi!”
A quelle parole la ragazza rivolse la sua attenzione al Prescelto della
Conoscenza. “Davvero?” Domandò dopo qualche secondo, prendendo tra le mani
la coda di capelli, portandosela davanti agli occhi. “E con ciò?”
Mentre diceva ciò, un banco di nebbia cominciò a ricoprire tutto quanto.
“Oh, bene. L’incantesimo è terminato.” Disse la ragazza, sorridendo.
“Incantesimo? Cos’è, ora tirate in ballo anche la magia?” Esclamò
Katsuki, rialzandosi.
“L’incantesimo di Maestro Vamdemon non è paragonabile alla semplice
magia. Ha poteri che non puoi immaginare. Non ancora.”
“Che cosa vuoi da noi?”
“Da te nulla, Prescelto della Conoscenza. Ma sono effettivamente qui per
uno di voi.”
Detto ciò indicò il suo obiettivo: “Katsuki Bakugo, gioisci! Il Maestro
Vamdemon ha mostrato interesse nei tuoi confronti e desidera incontrarti
personalmente.”
“Come se mi interessasse!” Urlò lui, partendo di nuovo all’attacco.
Solo per fermarsi quando il pugno della ragazza si scontro violentemente
con il suo stomaco.
“Non era una richiesta.” Si limitò a dire lei, mentre lo studente sveniva
tra le sue braccia.
“B-Bakugo…” mormorò Kirishima, cercando di rialzarsi ma senza risultati,
mentre AtlaKabuterimon s’illuminava e tornava Motimon.
“Bene, e con questo ho finito. Alla prossima, perdenti.”
E senza aggiungere altro, la ragazza e Katsuki scomparvero nel nulla.
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“Siamo finiti piuttosto lontani da dov’eravamo prima.” Disse Tenya,
mettendo via il cellulare. “Anche con i mezzi, ci vorrà un bel po’ per
tornare alla scuola.”
“Cavoli… E io che speravo di non essere coinvolta di nuovo in un altro
attacco da parte di Villain…” Mormorò Ochaco, sospirando.
“Beh, ci conviene sbrigarci.” Fece Yamato. “Non sappiamo che cosa sta
succedendo, e hai detto che nessuno dei vostri compagni risponde, esatto?”
Il ragazzo occhialuto annuì. “Potrei correre a vedere… ma anche usando la
mia velocità non cambierebbe molto.”
“Ehi Takeru, tu sapevi che Izuku era diventato così forte?” Domandò
Patamon al suo partner, che scosse la testa.
“No, ma è stato fantastico!”
“Era davvero la prima volta che usava il suo Quirk?” Chiese sorpreso
Iida.
“Ci ha sempre detto che non ne aveva uno.” Rispose Gabumon.
“Ho sentito che in rari casi può capitare che un Quirk si risvegli più
tardi della norma. Ma considerando che la media è intorno ai quattro
anni…”
“E tu cosa puoi fare?” Domandò Il Prescelto dell’Amicizia, guardando la
ragazza, che sorrise.
“Posso annullare la gravità di tutto ciò che tocco. Ma più è pesante
l’oggetto, più fatico.”
“Oh, allora è quello che hai fatto ieri con il vostro insegnante,
esatto?” Fece Takeru, ricevendo una conferma silenziosa.
“Ehi!” “Fermi!” “Ladri!”
Diverse urla attirarono l’attenzione dei ragazzi e dei Digimon, i quali
videro diverse persone correre verso di loro.
Ma l’attenzione della folla era rivolta a due Digimon, un Gotsumon e un
Pumpkimon, i quali tenevano tra le braccia diversi dolciumi e avevano sul
volto un sorriso.
“Non ci prenderete!” Urlarono, superando di corsa studenti e Bambini
Prescelti.
“… Quelli erano dei Digimon?” Mormorò Gabumon, non riuscendo nemmeno lui
a credere alla scena appena vista, mentre la folla continuava
l’inseguimento.
“Ma aspettate, non avevate detto che gli unici Digimon oltre ai vostri
che sono giunti nel nostro mondo fanno parte dell’esercito di Vamdemon?”
“Infatti è così. Ma ci stavamo annoiando!” Rispose Gotsumon, il quale era
appoggiato al muro dietro di loro, con le braccia dietro la testa,
affiancato dal suo compagno.
Iida saltò subito indietro, imitato pochi istanti dopo dagli altri.
“Tranquilli, non ci interessa attaccarvi.” Fece Pumpkimon, mandando giù
in un sol boccone un cono gelato. “Non avevamo idea che il mondo degli
umani fosse così grandioso! Perché mai il grande Vamdemon vuole
distruggerlo è un mistero.”
A quelle parole i ragazzi spalancarono gli occhi.
“D-Distruggerlo?” Ripeté Uraraka, deglutendo.
“Così ha detto. Dopo essersi occupato di Midoriya, procederà a cancellare
tutti gli umani e si impossesserà di questo mondo.”
“È anche peggio di quanto credessimo!”
“Ma penso che ci tireremo indietro.” Fece Gotsumon. “Come abbiamo detto,
troviamo che questo mondo sia fantastico! Ci sono un sacco di cose
deliziose e divertenti!”
“D-Davvero?” Chiese sorpreso Gabumon.
“Certo! Ci siamo uniti al suo esercito solo perché quel PicoDevimon ci ha
implorato, e non avevamo niente di meglio da fare.”
“Allora venite con noi!” Esclamò Ochaco, facendo voltare tutti verso di
lei.
“Uraraka, che stai dicendo?” Domandò Iida.
“Beh, non vogliono aiutare Vamdemon, no? E noi non abbiamo idea di come
sia realmente il suo esercito. Ma con il loro aiuto, gli eroi
professionisti avrebbero un vantaggio!”
“Ma ci eliminereste subito dopo, non è vero?” Domandò Gotsumon.
“Cosa? E perché dovremmo farlo? Se ci aiutate, verrà tenuto in
considerazione!” Esclamò Iida, concordando con il piano della compagna.
“Se tutto quello che avete fatto di male da quando siete arrivati qui è
stato davvero solo qualche furto, allora sono sicuro che verrete perdonati
in cambio di quelle informazioni!”
I due Digimon si guardarono tra di loro, per poi annuire. “Allora va
bene!”
“Perfetto! Ora, speriamo solo che questa nebbia che sta salendo non
interrompa i servizi pubblici e-”
Ma Ochaco s’interruppe quando vide il compagno di classe guardarsi
attorno con aria preoccupata.
“La nebbia non è normale in questa stagione… E soprattutto, non con il
sole che c’era fino a poco fa.” Disse lui. “Ora non si vede quasi più.”
A quelle parole i due Digimon cominciarono a tremare.
“Oh no… L’ha finito!” Esclamò Pumpkimon, terrorizzato.
“Ha finito che cosa?”
Ma la domanda del Prescelto della Speranza ottenne la risposta sotto
forma di un’ombra che li investì.
Sotto lo sguardo terrorizzato dei Digimon e dei Bambini Prescelti, e
quello confuso delle persone presenti in strada, Vamdemon atterrò sulla
cima di un lampione.
“Parla dell’incantesimo che mi permette di muovermi in pieno giorno
ignorando il Sole.” Rispose lui, per poi rivolgere uno sguardo gelido ai
due suoi sottoposti. “E pare giusto in tempo per occuparmi di due
traditori.”
“Q-Quello è…” Balbettò Ochaco, indietreggiando.
“Il grande Vamdemon!” Conclusero per lei i due Digimon, imitandola.
“Ho sentito tutto quanto. E non mi interessa avere al mio servizio
Digimon come voi.”
Detto ciò spalancò il mantello e portò in avanti le mani, creando dal
nulla decine di pipistrelli, che cominciarono ad avvolgere i due,
nascondendoli alla vista.
Prima che qualcuno potesse intervenire, un pezzo di roccia di Gotsumon e
l’ascia in testa a Pumpkimon caddero a terra, per poi dissolversi nel
nulla, mentre i pipistrelli tornavano indietro dal loro padrone, senza
lasciare nulla alle loro spalle.
L’urlo di una donna riempì l’aria, dando il via a un fuggi fuggi generale
in preda al panico più totale.
Yamato chiuse le mani in pugni.
“Erano tuoi sottoposti!” Urlò. “Come hai potuto fare una cosa del
genere?!”
“Erano solo dei buoni a nulla, e li ho trattati come tali. Anche se
almeno mi hanno portato a due Bambini Prescelti.”
Ochaco e Iida si misero subito davanti ai due prescelti, alzando le
braccia in una posizione difensiva.
“Ci avevano detto che eri cattivo… ma sei spregevole!” Esclamò Iida.
“Oh, sono desolato. Significa che non mi sono dato sufficientemente da
fare.” Rispose sarcastico il vampiro digitale, sorridendo. “Ma non
preoccupatevi. Mi occuperò anche di voi umani.”
Detto ciò evocò la sua frusta di fuoco, che scagliò subito contro i due
studenti, i quali si prepararono a riceverla, solo per vederla
intercettata da WereGarurumon.
I due si girarono, vedendo Yamato con il Digivice Blu che tremava in mano
e uno sguardo pieno di rabbia sul volto.
“Ti fermeremo qui e ora! Vai WereGarurumon!” Urlò il Bambino
dell’Amicizia, mentre il suo Digimon ululò e caricò contro Vamdemon, che
tuttavia lo buttò in aria con un solo pugno.
“Sciocchi! Non siete alla mia altezza. E nemmeno questo mondo pieno di
eroi ridicoli può fermarmi!”
“Su questo siamo d’accordo.” Disse una voce, che anticipò un pugnale che
colpì il Digimon su un braccio, tuttavia senza fargli versare una sola
goccia di sangue.
Subito dopo un tizio vestito da mercenario con una lunga sciarpa rossa
che penzolava dal collo atterrò in mezzo a loro, mentre con la lingua si
puliva le labbra.
“Mi stavo chiedendo chi fosse il responsabile di questa nebbia. Non mi
aspettavo certo di trovare un vampiro.” Disse lui, sorridendo. “Ma mentre
concordo con te sul fatto che la maggior parte degli eroi siano falsi, ce
n’è uno che è la vera incarnazione dell’eroismo.”
“E tu chi saresti?” Domandò Vamdemon. “Un altro di quei eroi da quattro
soldi?”
“Non mi hai ascoltato? Li considero spazzatura, ad eccezione di All
Might. Per questo mi sto occupando personalmente della loro rimozione…
definitiva.”
A quelle parole Iida e Ochaco spalancarono gli occhi.
“T-Tu sei… lo Stermina-Eroi! Stain!” Esclamò la ragazza della gravità.
“E dalla vostra divisa voi siete dei mocciosi della UA. Altri falsi eroi
in allenamento. Ringraziate che non avete ancora una licenza, o sareste
stati dei miei obiettivi. Ma ora temo di dover interpretare io il ruolo
dell’eroe. Il lupo è con voi?”
Per tutta risposta WereGarurumon si rialzò, per poi correre di nuovo
contro Vamdemon, cercando di colpirlo ma mancandolo quando questi si alzò
in volo, distruggendo al suo posto uno stand di ramen che si trovava alle
sue spalle.
“Lo prendo per un sì. Qual è il Quirk del vampiro?”
“Non è umano.” Rispose Takeru. “È un Digimon, viene da un altro mondo!”
Stain spalancò gli occhi per un istante, per poi socchiuderli.
“Capisco. Allora è per questo che il mio pugnale non l’ha ferito.”
Dicendo ciò tirò fuori dal fodero sulla schiena la sua katana, per poi
saltare contro Vamdemon, che si limitò a fermarla con una mano.
“E non hai nemmeno sangue, eh? Questo complica un po’ le cose.”
“Credi davvero di potermi fare del male, umano?” Domandò infastidito il
vampiro, per poi dargli un calcio e farlo volare a terra, in direzione di
Takeru, che urlò dalla paura.
“Takeru!” Urlò Patamon, per poi illuminarsi, riempiendo con la sua luce
l’intera strada.
Pochi istanti dopo, Takeru si sentì sollevare da Angemon, appena in tempo
per evitare di venire colpito dalla schiena di Stain, che rovesciò a
terra.
“C-Che cosa…?” Fece incredulo Iida, guardando il nuovo Digimon.
“Patamon è riuscito a evolvere di nuovo!” Esclamò Yamato, ringraziandolo
silenziosamente per aver salvato il fratello.
“Un Angemon?!” Disse invece Vamdemon, indietreggiando sotto la luce del
Digimon angelico, che atterrò a terra per lasciar scendere Takeru.
“Angemon! Sei tornato!”
Il Digimon annuì, per poi voltarsi verso il loro avversario.
“Aspettate, quello è Patamon?” Domandò Ochaco, non riuscendo a credere ai
suoi occhi. “Incredibile!”
“Vamdemon.” Disse Angemon, per poi alzarsi in aria con un battito d’ali,
fermandosi di fronte al vampiro. “Arrenditi. Non puoi vincere contro di
noi.”
“Puoi sperarlo, ma non succederà!” Replicò lui, per poi lanciare di nuovo
i suoi pipistrelli, mentre Angemon e WereGarurumon rispondevano con i
rispettivi attacchi.
La strada s’illuminò a giorno non appena gli attacchi si scontrarono,
provocando una sfera d’energia che scagliò a terra tutti i presenti.
Quando riuscirono a riaprire gli occhi, videro Vamdemon allontanarsi in
volo, mentre Angemon e WereGarurumon restarono sospesi in aria per qualche
secondo, per poi illuminarsi e tornare ad essere Gabumon e Patamon,
cadendo così a terra privi di sensi.
Stain si rialzò, per poi sputare a terra e saltare via sui tetti.
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“Urgh… Che cosa…” Mormorò Izuku, aprendo gli occhi.
“Tranquillo.” Disse Leomon, il quale si trovava seduto al suo fianco.
Anche se seduto forse era dire troppo.
Infatti i due si trovavano letteralmente sospesi nel vuoto, e attorno a
loro c’era solo uno spazio bianco.
“Dove siamo?!” Esclamò Izuku, facendo per alzarsi, per poi spalancare gli
occhi quando scivolò in avanti.
Ma la sua sorpresa era dovuta al fatto che il suo braccio, che era sicuro
essersi rotto nell’usare One For All, ora era miracolosamente tornato sano
come prima.
“Come-”
“Mi sono permesso di curarti mentre eri privo di sensi. Dato che sei
svenuto subito, era chiaro che quel colpo era decisamente oltre la tua
portata.” Disse una voce. “Non che non sia sorpreso, visto che fino a poco
fa ero convinto che, nonostante tu provenissi da questo mondo, fossi privo
di poteri.”
Izuku si voltò verso la fonte della voce, ritrovandosi a guardare il
ragazzo di prima, il quale era anche lui seduto a gambe incrociate.
“Tu chi sei?”
“Come, nemmeno un grazie?”
“Prima vorrei sapere se ho di fronte un nemico o un alleato!”
Il ragazzo sorrise. “Nessuno dei due. Agisco solo per me e per coloro che
mi sono cari.”
Detto ciò schioccò le dita, lasciando che alle sue spalle sette schermi
apparissero dal nulla, mostrando al loro interno gli altri Bambini
Prescelti.
“Cosa… Cosa vuoi da noi?” Esclamò Midoriya, lasciando che il suo nuovo
Quirk cominciasse a diffondersi attraverso il suo corpo.
“Izuku, tranquillo.” Disse Leomon. “Se avesse voluto farci del male, non
ti avrebbe curato e se ne sarebbe già occupato.”
“Ma chiaramente ha qualcosa in mente!”
“Certamente.” Rispose il ragazzo. “Ma al momento né tu né il tuo Digimon
partner potete farci nulla. Ma non temere, nei miei piani non rientra
l’eliminazione dei Bambini Prescelti.”
“E allora perché ci hai separati?”
“Come si dice, inganna gli amici per ingannare i nemici.” Rispose lui. “È
proprio per la mia più cara amica che sto facendo tutto questo, anche se
lei lo ignora. Ed è per questo che mi serve il tuo aiuto, Midoriya Izuku.”
Il ragazzo dai capelli verdi deglutì, facendo sparire l’energia. “E di
preciso che cosa vuoi che faccia?”
Il ragazzo si alzò, per poi tirare fuori da una tasca un Medaglione.
“Voglio che tu consegni questo al vero ottavo Bambino Prescelto. Ossia la
bambina che ti sei trascinato dietro per il Mondo Digitale.” |