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Autore: darkroxas92    12/06/2022    2 recensioni
Midoriya Izuku è un ragazzo privo di Quirk. Per questo si è convinto di essere inutile e che il suo sogno di diventare un eroe resterà tale. Ma il destino potrebbe avere in mente piani diversi per lui. Dopotutto, non succede tutti i giorni che una nevicata improvvisa seguita da uno tsunami ti trascini in un nuovo mondo abitato da strane creature digitali, no?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11
Divide et impera


Bakugo Katsuki non riusciva a credere ai suoi occhi.
Lui e i suoi compagni di classe erano arrivati sul luogo del combattimento giusto in tempo per vedere quella specie di mammut caricare contro Izuku.
Il ragazzo delle esplosioni si aspettava di vedere uno di quei mostri correre in difesa di Midoriya, e invece questi aveva colpito con un pugno il mammut, scagliandolo in aria, dove fu letteralmente disintegrato dal mostro simile ad un’aquila gigante antropomorfa.
“I-Incredibile… Non avrei mai detto che Midoriya possedesse un Quirk così potente!” Sentì dire da Kirisihima.
Katsuki chiuse le mani a pugno.
“Che storia è questa?” Mormorò a bassa voce, mentre Izuku veniva raggiunto dagli altri Bambini Prescelti e i loro Digimon, che tornarono alla loro forma base.
“Eh?” Fece Iida, guardando il compagno, che cominciò subito ad avanzare velocemente verso il ragazzo dai capelli verdi.
“Deku!” Urlò. “Che diamine cos’era quello?!”
Ma prima che potesse raggiungerlo, un ragazzo dai capelli bianchi, con addosso un paio di jeans beige e rossi e una felpa verde con cappuccio si mise in mezzo, come apparso dal nulla.
“A quanto pare le cose si stanno facendo interessanti…” Disse questi, alzando lo sguardo verso Katsuki. “Ma è il momento che io intervenga.”
Detto ciò alzò la mano destra, facendo aprire alle spalle del ragazzo esplosivo un varco verde, che lo risucchio immediatamente al suo interno.
Subito dopo decine di altri varchi si aprirono in prossimità di tutti gli studenti, Bambini Prescelti e Digimon, lasciando fuori gli adulti, il ragazzo dai capelli bianchi, Izuku, Leomon, PicoDevimon, Koji Koda, Toru Hagakure e Minoru Mineta.
“Che cosa?” Fece Leomon, solo per vedere il misterioso ragazzo alzare l’altra mano.
“Spiacente, ma non è il luogo giusto per le spiegazioni.” Disse, lasciando che altri tre varchi si aprissero, questa volta sotto di lui, Izuku e Leomon, facendoli sparire così al loro interno.
I due eroi professionisti guardarono con gli occhi spalancati la scena, che si era svolta nel giro di pochi secondi, rendendo per loro impossibile intervenire.
PicoDevimon guardò la scena, per poi volare via. “Devo avvertire subito il grande Vamdemon!”
 

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Taichi e Agumon, si ritrovarono a precipitare nel vuoto, atterrando pochi secondi dopo a terra.
“Ohio… Cos’è successo?” Si chiese il prescelto del coraggio, aprendo gli occhi verso il cielo, salvo spalancarli subito e spostarsi immediatamente per non venire schiacciato da Mina e Denki, che precipitarono proprio nello stesso punto dove si trovava pochi instanti prima.
“Ahia… non di nuovo!” Esclamò la ragazza rosa, urlando verso il cielo. “È la seconda volta in due giorni!”
“Ma dove siamo?” Domandò Denki, guardandosi attorno dopo essersi rialzato.
“Più che quello, perché non c’è nessuno in giro?” Aggiunse Mina, mentre anche Taichi e Agumon osservavano l’ambiente intorno a loro, salvo voltare di colpo la testa quando una serie di passi pesanti iniziarono a risuonare nell’aria.
I cinque si ritrovarono a fissare una figura massiccia avvolta da un impermeabile e un cappello beige, con due sfere rosse visibili al posto degli occhi.
La figura si fermò a pochi metri da loro.
“Così Wizardmon aveva ragione… siete davvero arrivati.” Disse, per poi levarsi i vestiti, rivelando la figura di DeathMeramon.
“Anche quello è un Digimon?” Chiese Denki, assumendo subito una posa da combattimento.
“Sì! È DeathMeramon!” Rispose Agumon, per poi guardare Taichi, che annuì prendendo in mano il Digivice.
Ma prima che potesse fare qualcosa, il loro avversario venne avvolto da una torre di fuoco, la cui temperatura era tale da far sciogliere l’asfalto sotto di essa.
“C-Cosa…? Non mi sono ancora evoluto…” Fece perplesso Agumon.
“Tsk. Quindi quello è uno dei famosi Digimon?” Fece una nuova voce, mentre un uomo con addosso una tuta nera e i baffi fatti letteralmente di fiamme si avvicinava a loro, tenendo le braccia incrociate. “Speravo in qualcosa di più impegnativo.”
“E-Endeavour…” Balbettò Denki, deglutendo.
“Ditemi che è uno dei buoni per piacere.” Supplicò Taichi.
“Sì… è l’eroe numero 2, subito dopo All Might.” Spiegò Mina. “Ma è famoso anche per essere brutale verso i suoi avversari.”
La torre di fuoco scoppiò, rivelando DeathMeramon incolume.
“Sciocco umano! Pensi davvero di potermi affrontare con delle fiamme così tiepide?”
L’eroe sorrise, sciogliendo la posizione delle braccia.
“Ottimo! Finalmente qualcosa che potrebbe valere la pena di bruciare.” Si limitò a commentare lui, per poi creare due sfere di fuoco. “Vediamo chi dei due usa meglio il fuoco!”
 

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“Umpf. Non pensavo mi sarei ritrovato a dover affrontare un mostro del genere mentre andavo a fare la spesa.” Si lamentò Gran Torino, mentre un Tuskmon cadeva a terra, sotto lo sguardo incredulo di Sora e Birdramon, come di Mashirao e Rikido.
“I-Incredibile… e non ha battuto ciglio.” Fece la Bambina Prescelta dell’Amore, mentre il vecchio eroe si voltava a guardarli.
“E voi chi siete?” Chiese con un sorriso imbarazzato.
“Questo dovremmo esserlo noi a chiederlo…” Mormorò il ragazzo con la coda, ricevendo una silenziosa conferma dal suo compagno.
Tuttavia la loro tranquillità durò poco, poiché il Tuskmon si rialzò, ruggendo e caricando contro il vecchio, che sospirò.
Ma stavolta Sora fu più veloce e alzò verso Birdramon il suo Medaglione, che s’illuminò, facendola evolvere in Garudamon, la quale afferrò per le corna il Digimon, fermando la sua corsa.
“Ora ci pensiamo noi!” Esclamò il Digimon, mentre il Digivice ora rosso di Sora continuava a tremare nella presa della ragazza.
“Oh? Ne siete in grado?” Domandò divertito l’eroe, solo per vedere il loro avversario venire scaraventato in aria, per poi venire vaporizzato dall’attacco di Garudamon.
“Penso di sì.” Rispose sorridendo Sora.
 

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“Ikkakumon!!!” Urlò Joe, mentre lui, Tsuyu, Yuga e Mezo venivano allontanati dalle onde, con la ragazza rana che teneva gli altri tre con la propria lingua per impedirli di affogare.
Di fronte a loro, un MegaSeadramon ruggì, colpendo nuovamente Ikkakumon con un fulmine, facendolo urlare di dolore.
“Cra, così non va bene! Pensavo fossimo stati fortunati a finire in acqua, ma con un mostro come quello devo ricredermi.” Fece Tsuyu.
“Sicuramente è qui perché teme la mia magnificenza.” Affermò Aoyama, portandosi una mano sulla fronte e sorridendo, solo per venire colpito da Shoji alla testa.
“Nemmeno il tuo ombelico laser ci può aiutare. Staresti male prima che il tuo colpo possa effettivamente fargli qualcosa.”
Ma prima che potessero dire altro, l’attenzione di MegaSeadramon si rivolse a loro, lasciando un fumante Ikkakumon privo di sensi in mezzo all’acqua.
Tuttavia la sua corsa si interruppe quando un uomo dall’aspetto di una foca lo colpì al volto, costringendolo a cadere nuovamente in acqua, dove si nascose preparandosi a un nuovo attacco.
“Accidenti, questi Digimon sono più resistenti di quanto ci avevano detto.” Disse l’eroe, Selkie, per poi rivolgere la sua attenzione ai ragazzi. “Il Preside ha avvisato tutti gli eroi che un cattivo vi ha fatti sparire in diversi varchi, quindi siamo tutti allertati e pronti all’intervento!” Spiegò alla loro silenziosa domanda.
“Ragazzi… sono contento di essere in un mondo pieno di supereroi…” Mormorò Joe, per poi riuscire a liberarsi dalla presa di Tsuyu e nuotare in direzione del suo partner.
“Joe, aspetta, cra!” Lo avvertì la ragazza rana.
“Non posso! Ikkakumon ha bisogno del mio aiuto!” Rispose il Prescelto della Sincerità, non fermando la sua nuotata.
I baffi di Selkie tremolarono e l’eroe si mise nuovamente sull’attenti.
Solo, per sua sfortuna, MegaSeadramon saltò fuori da sotto di lui, scagliandolo in aria e facendolo cadere sul porto vicino.
Ruggendo di rabbia, il sottoposto di Vamdemon schizzò verso Joe e Ikkakumon, riuscendo ad intrappolare con la coda il ragazzo.
“Joe!” Urlarono i tre studenti, mentre Tsuyu li lasciava liberi per andare a soccorrerlo.
“J-Joe…” Mormorò Ikkakumon, riuscendo ad aprire gli occhi, giusto in tempo per vedere il suo amico venire trascinato sott’acqua. “Joe!”
Diversi metri a distanza dall’aria, il ragazzo occhialuto stava facendo del suo meglio per non perdere la poca aria rimasta dentro di lui.
“Ikkakumon… Ragazzi…” Pensò, cominciando a chiudere gli occhi.
Per poi spalancarli quando realizzò che Ikkakumon stava nuotando verso di lui affiancato da Tsuyu.
“No… Non mettetevi in pericolo per me…”
MegaSeadramon si voltò verso di loro, preparandosi a colpirli.
“No!!!” Urlò Joe, ignorando l’acqua che entrò immediatamente nei suoi polmoni.
Il suo Digivice s’illuminò, cambiando colore e diventando grigio, per poi sparare un raggio di luce che passò attraverso il Medaglione e colpì Ikkakumon, che s’illuminò e inizio subito ad aumentare di dimensioni.
Pochi secondi dopo al suo posto c’era uno Zudomon, il quale fece girare il martello tra le mani come se non pesasse nulla, per poi colpire in pieno il suo avversario, che lasciò andare Joe, subito recuperato da Tsuyu che nuotò più velocemente possibile verso la superficie, lasciando i due Digimon ad affrontarsi.
Aoyama e Shoji sospirarono di sollievo nel vederli riemergere, per poi spalancare gli occhi quando MegaSeadramon volò fuori dall’acqua, spinto dal martello di Zudomon, il quale emerse pochi secondi dopo, recuperando al volo la sua arma.
“E quello chi è?” Esclamò sorpreso il ragazzo dai più arti, guardando meravigliato il nuovo Digimon.
“Quella è l’evoluzione di Ikkakumon.” Disse Joe, smettendo di tossire. “Finalmente c’è riuscito!”
Zudomon lanciò nuovamente il martello contro il suo avversario, il quale si trovava ancora a mezz’aria, ritrovandosi così impossibilitato a evitare il colpo, che lo fece dissolvere nel nulla in migliaia di pixel.
“Incredibile…” Mormorò Selkie, guardando sorpreso il punto dove si trovava Zudomon.
Poi la sua attenzione si rivolse a un banco di nebbia che stava iniziando a ricoprire tutto. “Ma ho paura che i nostri guai siano solo agli inizi…”
 

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Hanta alzò lo scudo che Momo aveva appena finito di creare, riuscendo a proteggere giusto in tempo loro due, Jiro e Mimi da una palla di fuoco sparata da un DarkTyrranomon, mentre Togemon si stava rialzando dopo essere stata scagliata via da un colpo di coda del dinosauro.
“Io volevo solo passare una giornata tranquilla dopo tutto quel tempo nel Mondo Digitale!” Si lamentò Mimi.
“Benvenuta nel mondo di noi eroi.” La prese in giro Jiro, per poi far inserire nella gamba uno dei jack che gli fungevano da lobo. “Tappatevi le orecchie!”
Dalla sua gamba partì subito un’onda sonora che colpì in pieno il Digimon avversario, il quale chiuse gli occhi e arretrò di qualche metro.
“Saranno anche grandi e grossi, ma a quanto pare i Digimon hanno le nostre stesse debolezze!” Esclamò la ragazza, sorridendo, per poi fermarsi quando vide Togemon caricare contro DarkTyrranomon, riuscendo a colpirlo nel suo momento di debolezza.
Mimi osservava la scena senza riuscire a nascondere la propria ammirazione verso quei ragazzi che l’affiancavano.
Lei aveva sempre mostrato la sua paura per i combattimenti, mentre loro, nonostante si fossero ritrovati assieme a lei in un combattimento contro un Digimon feroce, avevano impiegato solo pochi secondi per entrare in azione.
“Siete tutti fantastici…” Mormorò, mentre DarkTyrranomon reagiva all’attacco di Togemon.
I tre studenti si voltarono a guardarla.
“Beh, non siamo noi ad avere un gigantesco cactus pugile come partner.” Disse Hanta.
“Però tu puoi sparare nastro adesivo dalle braccia, Momo può creare quello che vuole e Jiro non avrà mai problemi di audio.” Replicò Mimi. “Io invece cosa sono? Una ragazzina viziata che pensa solo a sé stessa.”
“Davvero? Non lo avrei detto.” Disse Momo. “Da figlia di una nota famiglia ricca, non mi sono mai posta alcun problema. Volevo fare l’eroina e ho avuto subito una raccomandazione per entrare a scuola. Non ho mai avuto alcun problema a ottenere quello che volevo, e non solo per il mio Quirk.”
Mimi la guardò sorpresa.
“Non pensare a te in questo modo. Sono sicura che i tuoi genitori non sarebbero d’accordo, no?” Chiese Jiro.
La Prescelta della Purezza pensò ai suoi genitori, chiedendosi se fossero già venuti a conoscenza della sua assenza, e quanto potevano essere preoccupati.
“Solo perché vuoi una vita tranquilla non significa che sei totalmente viziata. Sei giunta qui per aiutare Midoriya e impedire a quel Digimon di danneggiare il nostro mondo, no? Questo basta a renderti degna di venire definita possibile eroina!” Aggiunse Hanta, sorridendole.
Mimi li guardò uno ad uno, per poi annuire, lasciando che una silenziosa lacrima scendesse lungo la guancia.
“Sì… è vero… devo decidermi a svegliarmi.” Disse, per poi spalancare gli occhi quando il suo Digivice s’illuminò, diventando verde e scagliando un raggio di luce che passò attraverso il Medaglione, per poi raggiungere Togemon.
Tuttavia, a differenza degli altri Digimon non s’illuminò, ma il ciuffo di capelli che aveva in testa cambiò forma, trasformandosi in un fiore.
Questi sbocciò immediatamente, rilasciando dal suo interno una pioggia di petali rosa.
E pochi secondi dopo, dal suo centro uscì quella che poteva essere definita solo come una fata dalle dimensioni umane, la quale dispiegò le ali e si allontanò dal fiore, il quale di dissolse nel nulla assieme al corpo di Togemon.
Lillymon restò in volo, sorridendo a Mimi, la quale poté solo guardarla con gli occhi che brillavano di meraviglia.
“Non so voi, ma vince solo per la scenografia!” Esclamò infine Jiro.
Il Digimon fata continuò a sorridere, per poi volare verso il suo avversario, creando dal nulla una collana di fiori che lasciò cadere attorno alla testa del Digimon.
DarkTyrranomon ruggì, per poi placarsi pochi istanti dopo.
“Cos’è successo?” Domandò Momo, mentre Lillymon li raggiungeva.
“Ho fatto sparire tutta l’aggressività presente in lui. Non farà più del male a nessuno.”
 

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Katsuki saltò indietro usando un’esplosione come propulsore, trascinando di peso un incredulo Koushiro, mentre poco lontano da loro Eijiro, ora con la pelle dura come la roccia, prendeva in pieno AtlaKabuterimon colpito da un Raremon.
“Tsk. Tra tutti i migliaia di Digimon che devono esistere, proprio uno che doveva ricordarmi quello lì.” Si lamentò Bakugo, atterrando e lasciando cadere a terra il Prescelto della Conoscenza, che si lamentò per l’improvviso incontro con l’asfalto.
“Qual è il tuo problema?!” Esclamò Koushiro.
“Nulla che una comparsa come te debba sapere. Ora scusami, ma ho un mostro da far esplodere.”
“Per te è tutto così, vero?” Chiese il bambino, rialzandosi e facendo fermare lo studente.
“Come, scusa?”
“Izuku ci ha raccontato di come una volta eri suo amico. E di come sei diventato il suo bullo. Tutto perché non aveva mai manifestato il suo Quirk.”
“Cosa su cui ovviamente ha mentito! O non hai visto quando ha fatto volare quel fottuto mammut con un solo pugno?!”
Koushiro sussultò a quelle parole. Certo che non gli era sfuggito. Ma era sicuro che Izuku non avesse mentito su quello. La sofferenza che mostrava mentre confessava di provenire da un mondo con superpoteri e di come lui fosse nella minoranza di persone prive di capacità straordinarie era reale. Eppure da un giorno all’altro aveva manifestato anche lui un potere.
Il bambino spalancò gli occhi.
“Non è passato giorno in cui non mi sono pentito di quelle parole. Sono stato ipocrita, lo riconosco. E tu mi hai dimostrato quanto fossi in errore, giovane Midoriya. Dopo vorrei parlarti in privato, se sei d’accordo. L’invito è esteso anche al tuo Digimon ovviamente.”
Le parole che All Might aveva rivolto a Izuku e Leomon il giorno prima gli tornarono in mente.
Forse All Might era in qualche modo responsabile? Dopotutto, il potere che aveva mostrato Izuku era incredibilmente simile al suo. Senza contare che All Might aveva mostrato evidenti segni di debolezza, e Izuku era già a conoscenza di ciò.
Aggiungendo il fatto che i cattivi avevano detto che l’eroe aveva passato un intero anno a cercare Izuku, le domande nella mente di Koushiro non facevano che aumentare. Possibile che il senso di colpa bastasse per giustificarlo? O c’era un altro motivo?
Inoltre, Izuku aveva sempre e solo menzionato la madre, e non aveva mai nominato il padre.
“Possibile che…” Mormorò a bassa voce, mentre Katsuki sbuffava.
“Se c’è una cosa che odio è venire preso in giro!” Continuò il ragazzo esplosivo. “E mi assicurerò che Deku stavolta lo capisca a pieno!”
“Izuku non ha mai usato il suo Quirk prima.” Disse Koushiro, costringendosi a interrompere la linea di pensiero. “E siamo finiti in situazioni di vita o di morte più volte.”
“Per piacere, non prendermi in giro. Se mostri come quello è il massimo che avete affrontato, allora non è nulla.”
“Il nostro primo vero e proprio nemico si chiamava Devimon.” Lo interruppe il bambino, tirando fuori il suo computer e mostrandogli l’immagine dall’analizzatore. “Il suo potere era enorme ed era in grado di sottomettere chi veniva colpito dai suoi ingranaggi al suo volere! Leomon stesso è rimasto ai suoi ordini contro la sua volontà per diverso tempo.”
“E allora?”
“Izuku non sapeva ancora che Leomon era il suo Digimon partner. Si sentiva inutile perché non poteva aiutarci, ce lo ha detto chiaramente. Eppure sai cos’ha fatto?”
“Fammi indovinare: è rimasto in disparte ad osservare i vostri mostriciattoli combattere?”
“No. Si è fatto aiutare da un altro Digimon ed è letteralmente saltato addosso a Devimon, diventato grande come una montagna, nella speranza di usare il suo Digivice per indebolirlo. E ha funzionato, anche se solo per pochi secondi! E non ha usato alcun potere!”
“Allora quel Devimon non era poi così forte.”
Koushiro chiuse di colpo il computer. “Non farti sentire dire questo da nessun altro. Soprattutto da Takeru.”
“Il più piccolo di voi? E perché?”
“Il suo Digimon si è sacrificato per sconfiggere Devimon. È vero, è tornato in vita, ma è letteralmente ripartito da zero. I resti di Angemon si sono trasformati in un uovo.”
“Devimon contro Angemon? Cos’è, una presa in giro? Ora so che non è vero.” Disse Katsuki, per poi sbuffare quando AtlaKabuterimon riuscì a colpire Raremon, facendolo dissolvere in pixel. “Ecco, e ora grazie a te ho perso la mia occasione per dimostrare le mie capacità.”
“È davvero tutto quello che ti interessa?!” Gli urlò contro Koushiro. “Pensi solo a combattere?”
“Io diventerò il prossimo eroe numero uno! E non permetterò a nessuno di intralciarmi! Né a un cattivo fatto di fango, né a un gruppo di mocciosi affiancati da mostri e soprattutto non da Deku!”
“Ma che bel spirito combattivo. Certo, come carattere mi ricordi un certo esserino incapace, ma almeno tu hai del potenziale.” Disse una voce.
Prima che qualcuno potesse reagire, in mezzo allo spazio che divideva Koushiro e Katsuki apparve come dal nulla una ragazza dai lunghi capelli bianchi, i quali erano raccolti in una sottile coda, la quale si concludeva con un anello dorato e tre punte viola.
La ragazza indossava uno smanicato giallo e i suoi pantaloni coprivano solo una gamba, mentre l’altra era libera.
“E quella chi è?” Domandò Kirishima, raggiungendoli affiancato da AtlaKabuterimon.
La ragazza sospirò, per poi saltare in alto e scomparire, riapparendo proprio di fronte al Digimon, al quale rifilò un calcio sufficientemente forte da farlo schiantare a terra.
Poi, senza attendere oltre, rivolse la sua attenzione al ragazzo dai capelli rossi, che riuscì a indurire la sua pelle giusto prima di ricevere un pugno, che nonostante la sua resistenza riuscì a farlo volare via di diversi metri.
“E tu chi diamine sei?!” Urlò Katsuki, decollando verso di lei, solo per vederla sparire e riapparire alle sue spalle.
“Non ti interessa il mio nome. Devi solo rispondere a questa domanda: tu conosci Midoriya Izuku?”
“Deku? Vorrei non conoscerlo, ma purtroppo è così. Non dirmi che anche tu sei interessata a lui come quel vampiro da quattro soldi e-”
Il ragazzo non riuscì a finire la frase che un pugno si scontrò con la sua mascella, facendolo volare via e atterrare poco lontano.
“Non insultare il Maestro Vamdemon. Un misero umano come te non ne è in grado.”
A quelle parole Koushiro la guardò incredulo.
“Sei dalla parte di Vamdemon?” Chiese. “Ma perché? Sei un’umana come noi!”
A quelle parole la ragazza rivolse la sua attenzione al Prescelto della Conoscenza. “Davvero?” Domandò dopo qualche secondo, prendendo tra le mani la coda di capelli, portandosela davanti agli occhi. “E con ciò?”
Mentre diceva ciò, un banco di nebbia cominciò a ricoprire tutto quanto.
“Oh, bene. L’incantesimo è terminato.” Disse la ragazza, sorridendo.
“Incantesimo? Cos’è, ora tirate in ballo anche la magia?” Esclamò Katsuki, rialzandosi.
“L’incantesimo di Maestro Vamdemon non è paragonabile alla semplice magia. Ha poteri che non puoi immaginare. Non ancora.”
“Che cosa vuoi da noi?”
“Da te nulla, Prescelto della Conoscenza. Ma sono effettivamente qui per uno di voi.”
Detto ciò indicò il suo obiettivo: “Katsuki Bakugo, gioisci! Il Maestro Vamdemon ha mostrato interesse nei tuoi confronti e desidera incontrarti personalmente.”
“Come se mi interessasse!” Urlò lui, partendo di nuovo all’attacco.
Solo per fermarsi quando il pugno della ragazza si scontro violentemente con il suo stomaco.
“Non era una richiesta.” Si limitò a dire lei, mentre lo studente sveniva tra le sue braccia.
“B-Bakugo…” mormorò Kirishima, cercando di rialzarsi ma senza risultati, mentre AtlaKabuterimon s’illuminava e tornava Motimon.
“Bene, e con questo ho finito. Alla prossima, perdenti.”
E senza aggiungere altro, la ragazza e Katsuki scomparvero nel nulla.
 

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“Siamo finiti piuttosto lontani da dov’eravamo prima.” Disse Tenya, mettendo via il cellulare. “Anche con i mezzi, ci vorrà un bel po’ per tornare alla scuola.”
“Cavoli… E io che speravo di non essere coinvolta di nuovo in un altro attacco da parte di Villain…” Mormorò Ochaco, sospirando.
“Beh, ci conviene sbrigarci.” Fece Yamato. “Non sappiamo che cosa sta succedendo, e hai detto che nessuno dei vostri compagni risponde, esatto?”
Il ragazzo occhialuto annuì. “Potrei correre a vedere… ma anche usando la mia velocità non cambierebbe molto.”
“Ehi Takeru, tu sapevi che Izuku era diventato così forte?” Domandò Patamon al suo partner, che scosse la testa.
“No, ma è stato fantastico!”
“Era davvero la prima volta che usava il suo Quirk?” Chiese sorpreso Iida.
“Ci ha sempre detto che non ne aveva uno.” Rispose Gabumon.
“Ho sentito che in rari casi può capitare che un Quirk si risvegli più tardi della norma. Ma considerando che la media è intorno ai quattro anni…”
“E tu cosa puoi fare?” Domandò Il Prescelto dell’Amicizia, guardando la ragazza, che sorrise.
“Posso annullare la gravità di tutto ciò che tocco. Ma più è pesante l’oggetto, più fatico.”
“Oh, allora è quello che hai fatto ieri con il vostro insegnante, esatto?” Fece Takeru, ricevendo una conferma silenziosa.
“Ehi!” “Fermi!” “Ladri!”
Diverse urla attirarono l’attenzione dei ragazzi e dei Digimon, i quali videro diverse persone correre verso di loro.
Ma l’attenzione della folla era rivolta a due Digimon, un Gotsumon e un Pumpkimon, i quali tenevano tra le braccia diversi dolciumi e avevano sul volto un sorriso.
“Non ci prenderete!” Urlarono, superando di corsa studenti e Bambini Prescelti.
“… Quelli erano dei Digimon?” Mormorò Gabumon, non riuscendo nemmeno lui a credere alla scena appena vista, mentre la folla continuava l’inseguimento.
“Ma aspettate, non avevate detto che gli unici Digimon oltre ai vostri che sono giunti nel nostro mondo fanno parte dell’esercito di Vamdemon?”
“Infatti è così. Ma ci stavamo annoiando!” Rispose Gotsumon, il quale era appoggiato al muro dietro di loro, con le braccia dietro la testa, affiancato dal suo compagno.
Iida saltò subito indietro, imitato pochi istanti dopo dagli altri.
“Tranquilli, non ci interessa attaccarvi.” Fece Pumpkimon, mandando giù in un sol boccone un cono gelato. “Non avevamo idea che il mondo degli umani fosse così grandioso! Perché mai il grande Vamdemon vuole distruggerlo è un mistero.”
A quelle parole i ragazzi spalancarono gli occhi.
“D-Distruggerlo?” Ripeté Uraraka, deglutendo.
“Così ha detto. Dopo essersi occupato di Midoriya, procederà a cancellare tutti gli umani e si impossesserà di questo mondo.”
“È anche peggio di quanto credessimo!”
“Ma penso che ci tireremo indietro.” Fece Gotsumon. “Come abbiamo detto, troviamo che questo mondo sia fantastico! Ci sono un sacco di cose deliziose e divertenti!”
“D-Davvero?” Chiese sorpreso Gabumon.
“Certo! Ci siamo uniti al suo esercito solo perché quel PicoDevimon ci ha implorato, e non avevamo niente di meglio da fare.”
“Allora venite con noi!” Esclamò Ochaco, facendo voltare tutti verso di lei.
“Uraraka, che stai dicendo?” Domandò Iida.
“Beh, non vogliono aiutare Vamdemon, no? E noi non abbiamo idea di come sia realmente il suo esercito. Ma con il loro aiuto, gli eroi professionisti avrebbero un vantaggio!”
“Ma ci eliminereste subito dopo, non è vero?” Domandò Gotsumon.
“Cosa? E perché dovremmo farlo? Se ci aiutate, verrà tenuto in considerazione!” Esclamò Iida, concordando con il piano della compagna. “Se tutto quello che avete fatto di male da quando siete arrivati qui è stato davvero solo qualche furto, allora sono sicuro che verrete perdonati in cambio di quelle informazioni!”
I due Digimon si guardarono tra di loro, per poi annuire. “Allora va bene!”
“Perfetto! Ora, speriamo solo che questa nebbia che sta salendo non interrompa i servizi pubblici e-”
Ma Ochaco s’interruppe quando vide il compagno di classe guardarsi attorno con aria preoccupata.
“La nebbia non è normale in questa stagione… E soprattutto, non con il sole che c’era fino a poco fa.” Disse lui. “Ora non si vede quasi più.”
A quelle parole i due Digimon cominciarono a tremare.
“Oh no… L’ha finito!” Esclamò Pumpkimon, terrorizzato.
“Ha finito che cosa?”
Ma la domanda del Prescelto della Speranza ottenne la risposta sotto forma di un’ombra che li investì.
Sotto lo sguardo terrorizzato dei Digimon e dei Bambini Prescelti, e quello confuso delle persone presenti in strada, Vamdemon atterrò sulla cima di un lampione.
“Parla dell’incantesimo che mi permette di muovermi in pieno giorno ignorando il Sole.” Rispose lui, per poi rivolgere uno sguardo gelido ai due suoi sottoposti. “E pare giusto in tempo per occuparmi di due traditori.”
“Q-Quello è…” Balbettò Ochaco, indietreggiando.
“Il grande Vamdemon!” Conclusero per lei i due Digimon, imitandola.
“Ho sentito tutto quanto. E non mi interessa avere al mio servizio Digimon come voi.”
Detto ciò spalancò il mantello e portò in avanti le mani, creando dal nulla decine di pipistrelli, che cominciarono ad avvolgere i due, nascondendoli alla vista.
Prima che qualcuno potesse intervenire, un pezzo di roccia di Gotsumon e l’ascia in testa a Pumpkimon caddero a terra, per poi dissolversi nel nulla, mentre i pipistrelli tornavano indietro dal loro padrone, senza lasciare nulla alle loro spalle.
L’urlo di una donna riempì l’aria, dando il via a un fuggi fuggi generale in preda al panico più totale.
Yamato chiuse le mani in pugni.
“Erano tuoi sottoposti!” Urlò. “Come hai potuto fare una cosa del genere?!”
“Erano solo dei buoni a nulla, e li ho trattati come tali. Anche se almeno mi hanno portato a due Bambini Prescelti.”
Ochaco e Iida si misero subito davanti ai due prescelti, alzando le braccia in una posizione difensiva.
“Ci avevano detto che eri cattivo… ma sei spregevole!” Esclamò Iida.
“Oh, sono desolato. Significa che non mi sono dato sufficientemente da fare.” Rispose sarcastico il vampiro digitale, sorridendo. “Ma non preoccupatevi. Mi occuperò anche di voi umani.”
Detto ciò evocò la sua frusta di fuoco, che scagliò subito contro i due studenti, i quali si prepararono a riceverla, solo per vederla intercettata da WereGarurumon.
I due si girarono, vedendo Yamato con il Digivice Blu che tremava in mano e uno sguardo pieno di rabbia sul volto.
“Ti fermeremo qui e ora! Vai WereGarurumon!” Urlò il Bambino dell’Amicizia, mentre il suo Digimon ululò e caricò contro Vamdemon, che tuttavia lo buttò in aria con un solo pugno.
“Sciocchi! Non siete alla mia altezza. E nemmeno questo mondo pieno di eroi ridicoli può fermarmi!”
“Su questo siamo d’accordo.” Disse una voce, che anticipò un pugnale che colpì il Digimon su un braccio, tuttavia senza fargli versare una sola goccia di sangue.
Subito dopo un tizio vestito da mercenario con una lunga sciarpa rossa che penzolava dal collo atterrò in mezzo a loro, mentre con la lingua si puliva le labbra.
“Mi stavo chiedendo chi fosse il responsabile di questa nebbia. Non mi aspettavo certo di trovare un vampiro.” Disse lui, sorridendo. “Ma mentre concordo con te sul fatto che la maggior parte degli eroi siano falsi, ce n’è uno che è la vera incarnazione dell’eroismo.”
“E tu chi saresti?” Domandò Vamdemon. “Un altro di quei eroi da quattro soldi?”
“Non mi hai ascoltato? Li considero spazzatura, ad eccezione di All Might. Per questo mi sto occupando personalmente della loro rimozione… definitiva.”
A quelle parole Iida e Ochaco spalancarono gli occhi.
“T-Tu sei… lo Stermina-Eroi! Stain!” Esclamò la ragazza della gravità.
“E dalla vostra divisa voi siete dei mocciosi della UA. Altri falsi eroi in allenamento. Ringraziate che non avete ancora una licenza, o sareste stati dei miei obiettivi. Ma ora temo di dover interpretare io il ruolo dell’eroe. Il lupo è con voi?”
Per tutta risposta WereGarurumon si rialzò, per poi correre di nuovo contro Vamdemon, cercando di colpirlo ma mancandolo quando questi si alzò in volo, distruggendo al suo posto uno stand di ramen che si trovava alle sue spalle.
“Lo prendo per un sì. Qual è il Quirk del vampiro?”
“Non è umano.” Rispose Takeru. “È un Digimon, viene da un altro mondo!”
Stain spalancò gli occhi per un istante, per poi socchiuderli.
“Capisco. Allora è per questo che il mio pugnale non l’ha ferito.”
Dicendo ciò tirò fuori dal fodero sulla schiena la sua katana, per poi saltare contro Vamdemon, che si limitò a fermarla con una mano.
“E non hai nemmeno sangue, eh? Questo complica un po’ le cose.”
“Credi davvero di potermi fare del male, umano?” Domandò infastidito il vampiro, per poi dargli un calcio e farlo volare a terra, in direzione di Takeru, che urlò dalla paura.
“Takeru!” Urlò Patamon, per poi illuminarsi, riempiendo con la sua luce l’intera strada.
Pochi istanti dopo, Takeru si sentì sollevare da Angemon, appena in tempo per evitare di venire colpito dalla schiena di Stain, che rovesciò a terra.
“C-Che cosa…?” Fece incredulo Iida, guardando il nuovo Digimon.
“Patamon è riuscito a evolvere di nuovo!” Esclamò Yamato, ringraziandolo silenziosamente per aver salvato il fratello.
“Un Angemon?!” Disse invece Vamdemon, indietreggiando sotto la luce del Digimon angelico, che atterrò a terra per lasciar scendere Takeru.
“Angemon! Sei tornato!”
Il Digimon annuì, per poi voltarsi verso il loro avversario.
“Aspettate, quello è Patamon?” Domandò Ochaco, non riuscendo a credere ai suoi occhi. “Incredibile!”
“Vamdemon.” Disse Angemon, per poi alzarsi in aria con un battito d’ali, fermandosi di fronte al vampiro. “Arrenditi. Non puoi vincere contro di noi.”
“Puoi sperarlo, ma non succederà!” Replicò lui, per poi lanciare di nuovo i suoi pipistrelli, mentre Angemon e WereGarurumon rispondevano con i rispettivi attacchi.
La strada s’illuminò a giorno non appena gli attacchi si scontrarono, provocando una sfera d’energia che scagliò a terra tutti i presenti.
Quando riuscirono a riaprire gli occhi, videro Vamdemon allontanarsi in volo, mentre Angemon e WereGarurumon restarono sospesi in aria per qualche secondo, per poi illuminarsi e tornare ad essere Gabumon e Patamon, cadendo così a terra privi di sensi.
Stain si rialzò, per poi sputare a terra e saltare via sui tetti.
 

~~~~~~~~~~~


 
“Urgh… Che cosa…” Mormorò Izuku, aprendo gli occhi.
“Tranquillo.” Disse Leomon, il quale si trovava seduto al suo fianco. Anche se seduto forse era dire troppo.
Infatti i due si trovavano letteralmente sospesi nel vuoto, e attorno a loro c’era solo uno spazio bianco.
“Dove siamo?!” Esclamò Izuku, facendo per alzarsi, per poi spalancare gli occhi quando scivolò in avanti.
Ma la sua sorpresa era dovuta al fatto che il suo braccio, che era sicuro essersi rotto nell’usare One For All, ora era miracolosamente tornato sano come prima.
“Come-”
“Mi sono permesso di curarti mentre eri privo di sensi. Dato che sei svenuto subito, era chiaro che quel colpo era decisamente oltre la tua portata.” Disse una voce. “Non che non sia sorpreso, visto che fino a poco fa ero convinto che, nonostante tu provenissi da questo mondo, fossi privo di poteri.”
Izuku si voltò verso la fonte della voce, ritrovandosi a guardare il ragazzo di prima, il quale era anche lui seduto a gambe incrociate.
“Tu chi sei?”
“Come, nemmeno un grazie?”
“Prima vorrei sapere se ho di fronte un nemico o un alleato!”
Il ragazzo sorrise. “Nessuno dei due. Agisco solo per me e per coloro che mi sono cari.”
Detto ciò schioccò le dita, lasciando che alle sue spalle sette schermi apparissero dal nulla, mostrando al loro interno gli altri Bambini Prescelti.
“Cosa… Cosa vuoi da noi?” Esclamò Midoriya, lasciando che il suo nuovo Quirk cominciasse a diffondersi attraverso il suo corpo.
“Izuku, tranquillo.” Disse Leomon. “Se avesse voluto farci del male, non ti avrebbe curato e se ne sarebbe già occupato.”
“Ma chiaramente ha qualcosa in mente!”
“Certamente.” Rispose il ragazzo. “Ma al momento né tu né il tuo Digimon partner potete farci nulla. Ma non temere, nei miei piani non rientra l’eliminazione dei Bambini Prescelti.”
“E allora perché ci hai separati?”
“Come si dice, inganna gli amici per ingannare i nemici.” Rispose lui. “È proprio per la mia più cara amica che sto facendo tutto questo, anche se lei lo ignora. Ed è per questo che mi serve il tuo aiuto, Midoriya Izuku.”
Il ragazzo dai capelli verdi deglutì, facendo sparire l’energia. “E di preciso che cosa vuoi che faccia?”
Il ragazzo si alzò, per poi tirare fuori da una tasca un Medaglione.
“Voglio che tu consegni questo al vero ottavo Bambino Prescelto. Ossia la bambina che ti sei trascinato dietro per il Mondo Digitale.”
   
 
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