Le confessioni di Delphini Mathildis Black

di Wymagalt
(/viewuser.php?uid=1011492)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


XI.

Samhain, conosciuto ai più come Halloween, era la festa preferita di mio padre e di mia madre. Ma non me la sento di parlarne. Non ora. L’ultimo Samhain in cui vidi mio padre è stato il 31 ottobre 1981. Mi disse che sarebbe tornato dopo la mezzanotte, quell’anno. Che sarebbe arrivato, però, a prendermi, per i festeggiamenti. Sembrava che ci sarebbe stato molto da festeggiare. Ma non tornò.
Il grido di dolore di mia madre quando realizzò che il marchio sul suo braccio – segno del legame dei Mangiamorte con mio padre – si stava sbiadendo rapidamente, è il punto fermo messo alla fine della mia infanzia.
E mentre parte del mondo magico si preparava a festeggiare il Bambino-che-è-sopravvissuto, io venivo trascinata a casa di mia nonna, la bocca piena di domande e di perché a cui mio padre non avrebbe più potuto rispondere. Dovevo essere allontanata da casa Lestrange ora che la caccia sarebbe cominciata. Senza mio padre a proteggerci, eravamo smarriti.

----- 
Ciao e bentornat*! La nostra Delphini è arrivata ad uno dei momenti cardine della sua storia. Che dire: sicuramente da qui la trama prenderà sfumature più oscure e inquietanti. Per questo, colgo l'occasione per avvisare che i prossimi capitoli tratteranno di alcune tematiche delicate, tra cui difficoltà alimentari, disturbi del linguaggio, lutto, abbandono, depressione. Ci tengo a fare questa premessa, nel caso in cui alcun* lettor* trovassero queste tematiche disturbanti. E se tu avrai ancora desiderio di accompagnarmi in questa storia, ti ringrazio e ti saluto sino al prossimo capitolo! 
Matilde.
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4046915