≈ Valzer ≈ di littlemoonstar (/viewuser.php?uid=31225)
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≈ Valzer ≈
...
{.Epilogo.}
≈ Valzer ≈
-Punto!
- la voce squillante e allegra di Esme risuonò dolcemente
nelle mie
orecchie,diffondendosi a velocità massima come una melodia
suonata
al piano.
Sorrisi,esultando.
-accidenti!
- si lamentò Emmett,lanciando la pallina da baseball in
cielo.
Strinsi
la mazza più forte,tentando di ricordare che la troppa forza
avrebbe
potuto frantumarla in mille pezzi.
-e
dai,Em,è solo una partita! - lo beffeggiò
Edward,scherzando con le
solite battutine che di consueto Emmett rifilava a tutti quando
giocavano a baseball nel bosco adiacente al castello dei Cullen.
Alice
mi venne incontro,e battendomi il cinque andò a
riposizionarsi sulla
duna,per lanciare di nuovo con Jasper in battuta.
Il
baseball mi piaceva,e nella mia nuova condizione da vampiro avevo
scoperto che ero anche portata alla battuta,e facevo degli ottimi
home
run.
Ma
la cosa che mi piaceva di più era battere Emmett nelle gare
di
velocità,quando facevamo a gara per recuperare le palle
lanciate da
Alice.
-scommetto
che se non fosse stata Bella a batterti saresti un po' più
allegro,dico bene? - proseguì Jasper,facendomi l'occhiolino.
Sorrisi.
-okay,ragazzi.
La partita è finita,sta tornando il sole. - disse Esme,prima
che un
raggio luminoso splendesse sul giardino rigoglioso.
Guardai
il cielo,stringendomi nella mia fantastica tenuta da baseball bianca:
essendo una ragazza non mi era mai stato concesso di portare
pantaloni,e adesso che potevo decidere di me stessa non potevo che
sentirmi fiera della mia “emancipazione dallo stereotipo
femminile”,come diceva sempre Alice per difendere la sua
condizione
di donna.
Benché
isolati dalla città non giocavamo mai a baseball senza
aspettare i
tuoni,per evitare di destare qualche sospetto per il troppo rumore,ma
quell'improvvisa schiarita in cielo non mi intristì affatto.
Mi
avvicinai ad Edward in meno di un secondo,inspirando il profumo degli
abeti attorno a noi e udendo uno strano movimento a qualche
chilometro da lì,nel fitto della boscaglia fredda,sulle
montagne.
-Alci?
- azzardai,riducendo gli occhi dorati a due fessure.
-stai
migliorando – rispose Edward,cingendomi le spalle con il
braccio –
e quanti sono? -
Chiusi
gli occhi,cercando di concentrarmi: riuscivo a sentire il movimento
delle fronde,il rumore della selvaggina e i passi pesanti delle alci
che si avvicinavano al fiume.
Uno,due...
-tre.
- confermai,riaprendo gli occhi.
Edward
mi sorrise,annuendo: - quattro. C'è n'è una
ancora nascosta tra gli
alberi -
-accidenti.
- borbottai,incrociando le braccia.
-non
dovresti prendertela. Io alla tua...età. - disse,cercando di
riferirsi ai giorni che erano passati dalla trasformazione –
non
sapevo riconoscere un alce da una scarpa. -
-certo...-
-è
vero,invece. Riuscivo a distinguere le figure in lontananza,ma non
riuscivo ne a riconoscerne l'odore,ne a definirne le fattezze,ne
tanto meno il numero. Bella,stai andando bene. -
-dici...davvero?
-
-mai
stato più sincero. - confermò,prendendomi in
braccio, senza
preoccuparsi di farmi del male.
-Edward!
-
-non
dirmi che ti fai spaventare dal vampiro cattivo! -
esclamò,ridacchiando – non posso essere
così spaventoso! -
-oh,ora
io lo sono quasi quanto te! - risposi,stando al gioco e mettendomi in
posa sotto la luce del sole.
Edward
rimase a fissarmi,incantato,talmente bello e immobile che per un
attimo immaginai avesse captato chissà quale pensiero nelle
vicinanze.
Subito
dopo mi sorrise,avvicinandosi a me per prendermi la mano.
-No.
Tu sei sicuramente,indiscutibilmente più bella. - rispose
alla
fine,sfiorandomi le labbra con un bacio alla luce del sole,senza
più
timore di resistere al mio profumo.
-mm...su
questo avrei da ridire. - sussurrai,ancora inebriata da quel bacio.
-si?
- rispose lui,prima di baciarmi con più passione.
Per
un attimo sentii di nuovo le farfalle nello stomaco,ed ebbi la
sensazione di avvampare malgrado non ne fossi più capace.
-c-credo...credo
che ti darò ragione...-ansimai,intontita.
Edward
sorrise,stringendomi a sé: - possiamo sempre giocarcela a
baseball.
-
Scoppiai
a ridere,e il suono cristallino della mia voce ipnotica e perfetta
risuonò come una nota inserita in modo aggraziato e corretto
all'interno di una sinfonia.
-ti
avverto,la mia battuta è praticamente imprendibile. -
Mi
cambiai in fretta,indossando il mio abito preferito – regalo
dei
Cullen dopo la mia trasformazione: la stoffa leggera dalle tinte
amaranto ricadeva appena sopra le ginocchia,e gli intricati e sottili
decori simili a foglie leggere appena cadute riempivano tutto
l'abito,comprese le maniche,corte e più leggere.
Strinsi
il fiocco rosso dietro la schiena,sistemandomi la gonna,e indossando
le scarpe rosse che avevo comprato con Alice durante un'intensa
giornata di shopping scesi di sotto.
Edward
era ancora sotto il portico,e osservava qualcosa di indefinito oltre
il cancello.
Mi
sorrise,ma subito dopo il suo sguardo si posò di nuovo su
quel
punto.
-abbiamo
visite. -sussurrò,rilassato. Chi poteva essere? - anzi,tu
hai visite.-
-Per
me? - chiesi,incredula.
In
effetti avevo percepito già da molto la presenza di
qualcuno,ma non
avevo idea che stessero cercando me.
In
un attimo Carlisle ed Esme mi furono accanto,e subito ci dirigemmo
insieme verso il fondo del portico,evitando di apparire sotto la luce
del sole.
Tipica
procedura,quando eravamo nelle vicinanze di un umano.
Un
umano?
-Bella.
- disse Alice all'improvviso,sorridendomi – tranquilla. -
Mi
ero accorta della sua presenza nel momento stesso in cui aveva mosso
il primo passo dal grande salone,per dirigersi vicino a me sotto il
portico.
Riconobbi
il suono dei passi,il frusciare del vestito leggero ed elegante,la
pelle olivastra e gli occhi scuri.
Ma
soprattutto il suo incantevole profumo,che per la prima volta non mi
colpì come un odore umano: mi travolse come l'odore di un
ricordo,una folata di vento che mi riportò alla mente le
memorie che
credevo troppo sfocate all'interno della mia nuova testa.
Carlisle
ed Esme rientrarono in casa,mentre Edward mi strinse forte a
sé.
Alice
indietreggiò di qualche passo,attendendo sull'uscio in
attesa del
fratello.
Quando
Edward mi lasciò il braccio avanzai di qualche
passo,tentando di non
mostrare le mie nuove qualità superiori e di non espormi
troppo al
sole,che stava già divenendo più debole a causa
di alcune nuvolette
leggere e di passaggio.
-ciao,mi
amorcito.
-
-ciao,Jo
-
Josephine
aveva lasciato i capelli sciolti – cosa che faceva solo
quando non
doveva lavorare - ,che ricadevano neri come la pece sulle
spalle,lucidi e fluenti come onde di petrolio sulla pelle liscia.
Mi
sorrise,probabilmente aveva notato anche il cambiamento della mia
voce,ora più limpida e simile a quella di un angelo in
quell'atmosfera surreale.
-Edward.
- disse poi la donna,guardando oltre il mio corpo marmoreo con un
lieve cenno,dolce e delicato.
Benché
non l'avesse mai visto,Jo aveva un ottimo intuito.
Edward
rispose con un sorriso dolcissimo,che fece arrossire persino lei.
Mi
avvicinai a quella che era stata quasi una mamma per me,durante quei
pochi anni che avevamo condiviso assieme,e la paura di essere
respinta perché diversa stava lentamente sciamando ad ogni
passo.
Rimasi
leggermente distante da lei,proprio quel tanto che bastava
affinché
la pallida luce solare non mi colpisse.
-come
stai,piccola? - mi chiese dopo un attimo di pausa,con un sussurro
silenzioso.
-bene.
- non riuscivo a parlare,sentivo le immagini del passato riaffiorare
e uno strano groppo in gola.
Era
così che piangeva un vampiro?
Josephine
mi sorrise di nuovo,sospirando.
-lo
vedo. - proseguì,con una rapida occhiata verso Edward.
Diamine,aveva
capito
tutto.
Oh,no.
Tutto tutto?
-sono
felice per te,tesoro. -
Rimasi
immobile,respirando per dare l'impressione di essere ancora umana.
Volevo
abbracciarla,volevo dirle che mi mancava e ringraziarla per avermi
permesso di vivere.
Volevo...
Le
nuvole coprirono il sole per intero,e sul vialetto di Villa Cullen
scese la solita patina grigiastra che il cielo assume nelle giornate
uggiose,ed io esplosi.
Malgrado
fossi un vampiro,avevo conservato il mio carattere.
Quello
di una persona che non crede alle favole,una persona razionale...
No.
Io credevo nelle favole,nei miracoli,nell'amore.
Credevo
in tutto,solo che l'avevo scoperto solo allora.
E
credevo nella famiglia.
E
in questa famiglia c'era anche Jo. La mia Jo.
Corsi
attraverso il portico,tentando di assumere una velocità
umana – il
che voleva dire quasi camminare,per un vampiro – in direzione
di
Josephine,che si avvicinò a me.
L'abbracciai,stando
ben attenta a controllare la mia forza.
Sentivo
il calore della sua pelle sulla mia – fredda e liscia come il
marmo
e coperta dal delicato tulle dell'abito leggero – e le
lacrime
scendere lungo il suo volto.
-oh,
niña...-sussurrò,massaggiandomi
la schiena con affetto materno.
-mi
sei mancata,Jo...- dissi,e la mia voce sembrò ancora
tremendamente
bella nonostante quel groppo alla gola che mi opprimeva.
-anche
tu. Ma verrò a trovarti. Spesso,è una promessa. -
-davvero?
Prometti? -chiesi ancora,speranzosa.
-si
– mi rispose lei,sfiorandomi la guancia – si,te lo
prometto. -
Le
sorrisi,rimanendo abbracciata a lei ancora un po'.
-sarà
meglio che vada,ora. - mi disse,con una pacca sulla testa –
passerò
di nuovo fra qualche giorno,d'accordo? -
-il
prima possibile – la corressi,aspettando con ansia il suo
prossimo
arrivo,come un bambino in attesa del Natale o del regalo di
compleanno.
-il
prima possibile. - ripeté lei,assecondandomi con piacere
– ora
vai,sta per uscire il sole. -
La
guardai,la confusione nei miei occhi: come aveva fatto a …
Mi
sorrise ancora,come volesse dirmi con lo sguardo di non preoccuparmi:
aveva capito,ma ovviamente nessuno oltre me e i Cullen avrebbe dovuto
saperlo.
Forse
non sapeva cos'eravamo davvero,ma era sicura che i Cullen – e
ora
vi ero dentro anch'io – non erano umani.
Questo
non avrebbe creato problemi,ma mi stupii di come avesse capito tutto
con pochi sguardi.
Annuii,e
lei si voltò: nello stesso istante mi voltai anch'io,e senza
guardare indietro tornammo ognuna sui nostri passi,mentre il sole mi
illuminava nuovamente il corpo,che brillò come un diamante.
Ma
Jo non si voltò,e tra me sorrisi,guardando Edward e quella
nuova
vita di cui Jo oramai aveva intuito tutto: ma lei non si
guardò mai
indietro,bensì attraversò il cancello e se ne
andò.
Grazie,Jo.
-dai,Bella!
Vieni a giocare,ti sfido! - gridò Emmett dalla cima delle
scale,stringendo i pugni con Jasper che scrollava la
testa,ridacchiando,accanto a lui.
Braccio
di ferro. Questa volta ti faccio a pezzi,Em,pensai
tra me e me,sorridendo malignamente.
-vuoi
farlo a pezzi? - mi chiese Edward,ridacchiando.
-hai...mi
hai letto nel pensiero? - chiesi,incredula.
Lui
scosse la testa,concedendomi uno dei suoi soliti e bellissimi sorrisi
sghembi.
-no,ma
dalla tua espressione si capisce che sarà una battaglia
davvero
avvincente: posso assistere alla tua vittoria?-
-fossi
in te riformulerei la domanda – lo punzecchiai,guardando di
nuovo
Emmett,che nel frattempo si era avvicinato a Rosalie.
-d'accordo.
Posso assistere alla sconfitta umiliante di Emmett? - chiese ancora
Edward.
-okay.
-risposi,baciandolo.
-ragazzi,è
pronto! - gridò Esme dalla cucina,la voce di Carlisle di
sottofondo.
-wo-oh!
Mi fiondo! - gridò Emmett,lanciandosi letteralmente in
cucina.
-è...pronto?
- chiesi,più a me stessa che agli altri.
-Esme
ha cucinato di nuovo. Le piace – mi spiegò
Edward,alzando le
spalle.
-e
ad Emmett piace il cibo? Il cibo degli umani? -
-è
come un uomo che mangia spesso nei fast food: non è roba
sana,ma lui
ne va matto. -
Risi,scrollando
la testa.
-forse
dovevo aspettarmelo. - chiarii,stringendo il braccio di Edward per
dirigermi nella grande cucina.
E
così ci ritrovammo tutti attorno a quel grande tavolo
imbandito,ma
nessuno mangiava: Esme sorrideva,fiera di tutti i manicaretti
preparati,accanto a Carlisle,che da bravo capofamiglia concedeva un
sorriso e una parola a tutti.
Jasper
ed Alice parlavano allegramente insieme a me e ad Edward,mentre
Emmett continuava a mangiare sotto lo sguardo divertito di Rosalie.
E
in quel momento mi soffermai su quel pranzo di parole a casa
Cullen,sorprendendomi di quanto fosse normale per noi una cosa del
genere.
Esme
mi fece assaggiare persino una fetta di torta,e malgrado in quel
momento il cibo umano non facesse per me trovai spontaneo farle i
complimenti – poiché,guardandolo bene,per un umano
sarebbe stato
un dolce sublime.
In
quel momento un tonfo leggero – che l'udito umano non avrebbe
nemmeno notato – ci colpì tutti,e istintivamente
guardammo in
direzione della vetrata che occupava completamente la parete esposta
sul giardino: era la palla lanciata da Emmett a fine partita.
A
quanto pare doveva averla lanciata davvero in alto.
Scoppiai
a ridere,e in poco tempo fui seguita praticamente da tutti.
Mi
sarei mai abituata a cose come quelle?
-Bella,dopo
dobbiamo farci belle! Si va in città stasera! - mi disse
Alice,seduta accanto a me,abbracciandomi.
-d'accordo,ma
questa volta devi insegnarmi a truccarmi da me,altrimenti non
imparerò mai.-
I
suoi occhi si illuminarono,e dopo il suo sorriso non ebbi
più nulla
da dire: perché,malgrado non amassi fare la
“barbie trucco e
parrucco”,il solo passare un pomeriggio con le mie nuove
sorelle mi
faceva sorridere.
E
mentre tutti iniziavano a scherzare sulla fobia di Alice per il
trucco,Edward mi strinse la mano.
E
non ebbi bisogno di dire nulla.
Perché
i miei occhi,in quel momento,dicevano tutto.
xxx
Note:Eccomi
qui,con l'epilogo di questa bella storia (o almeno è quello
che
ho intuito dalle vostre meravigliose recensioni^^) che mi ha coinvolto
tantissimo e che spero abbia avuto lo stesso effetto su di voi.
Lo so,sono un'inguaribile romantica e adoro i lieto fine. Ma che ci
posso fare? Con la realtà cruda che ci ritroviamo davanti,un
pò di amore ci vuole sempre e si può sempre
immaginare!
Detto questo (sono filosofica,stasera xD) vi lasciò
l'immagine
dello splendido vestito che ha ispirato il look di Bella in questo
capitolo,un vestito stupendo che ho trovato per caso su internet e che
ho subito connesso a questa storia^^
E
ora via ai ringraziamenti! Perché in fondo...cosa sarebbe
questa
storia senza voi che la leggete e che mi date preziosissimi consigli e
mmi invitate sempre ad aggiornare?
Prima di tutto chi ha aggiunto la storia fra i preferiti:
Poi
chi ha aggiunto tra le storie seguite:
Infine una piccola nota di servizio: al momento sto continuando una
sola fic, Venus,ma presto ne pubblicherò un'altra intitolata
Las
Vegas,quindi occhio alla mia pagina^^
Baci
LMS*
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