gemini moon

di Marti Lestrange
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gemini moon
 
XXX.


 
[ giorno 30 — first kiss ]
 

Avevamo diciassette anni. Me lo ricordo perché Scorpius aveva compiuto gli anni il giorno prima, e io il giorno ancora prima. Diciassette anni. Sette anni da quando sua madre era morta — sette anni dalla nostra promessa. 

 

Volevo che mi baciasse da quando si era infilato nel mio letto, una notte di gennaio. Volevo baciarlo da che ho ricordo. E ci siamo baciati semplicemente, senza fuochi d’artificio o tramonti. Un fuoco lento mi è esploso nel petto e le sue labbra erano come miele. Le sue mani erano come seta. Mi hanno toccato le guance, e la punta delle sue dita vi ha lasciato segni indelebili. 

 

“Posso?” mi ha chiesto.

“Puoi,” ho risposto.

 

È stato il primo di altri, innumerevoli baci. Lo ricordo con tenerezza, è stato l’inizio di tante cose, per noi. È stata la conferma di ciò che credevo di sapere — su di me, su di lui, sul mondo. È stata una presa di coscienza veloce ma allo stesso tempo pacifica, ché già sapevo ciò che quel bacio ha soltanto sancito. Lo sapevo, l’ho sempre saputo. 

 

***

 

“Non so cosa voglia dire ciò che sto per dire,” inizia lui. “O meglio, so cosa vuol dire in linea teorica, non so cosa voglia dire per me, perché non l’ho mai provato prima.”

“Scorp,” rispondo, il respiro leggermente spezzato. Il cuore mi batte all’impazzata nel petto. “Per favore.”

 

“Ti amo, Albus.” Lo dice così, come si chiede a qualcuno di passarti il piattino del burro. “Ti amo, ti ho sempre amato. Quello che provo… Penso sia amore, non lo so, non l’ho mai provato per nessuno, prima, ma, se questo è amore, allora sono innamorato di te, alla follia, non penso ad altro, non penso ad altri, respiro con te, e per te, ogni giorno, ogni notte. Mi manchi anche quando siamo vicini.”

 

“Mi hai,” rispondo. “Mi hai sempre avuto. Amico, o amante, o qualsiasi altra cosa io sia per te. Posso essere qualsiasi cosa, per te. Tu mi ami, ma non sai cosa sia l’amore. Io lo so. Ed è questo. È quello che sento, ed è la stessa cosa che senti anche tu. Ti amo, Scorpius. Ora. Sempre.”

 

È semplice, in fondo. Ci sono state complicazioni, tra noi, e le abbiamo affrontate, ma in questo momento ci siamo solo noi, dove ci siamo baciati la prima volta, seduti sotto quello stesso albero nel mio giardino, mentre nel cielo albeggia e un sole estivo colora di rosa il mondo. Ci siamo solo noi — e il ricordo di quel primo bacio.  
 


NOTE: penultimo giorno di writober, a domani con l'ultimo capitolo 
 





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