Twins' War Capitolo 38
Capitolo 38:
Nella valle della morte
When I can't carry on
enter into the unknow
When I'm with you where I belong
When the night's too hard to take
And the starlight starts to fade
Come and find me, I need to be saved
Before it's too late
(Valley of death, Skillet)
I passi di Daemon creparono lo strato di ghiaccio del Garuru Cannon.
Nel silenzio fu uno scricchiolio inquietante, presagio di morte. Il
respiro del demone uscì dalla sua bocca condensato in una
sottile nube bianca. Un passo, poi un altro, prima lento, poi sempre
più veloce... Daemon si lanciò in corsa contro
Omegamon.
Un'enorme bestia sanguigna e terrificante. Taichi e Yamato si
aggrapparono ad Omegamon che si lanciò all'attacco a sua
volta.
Daemon lo colpì con una pesante artigliata, ma il guerriero
di
Amicizia e Coraggio deviò l'attacco con lo scudo e
schivò di lato. Le unghie di Daemon strisciarono lungo lo
scudo,
lasciando grosse strisciate nel metallo e producendo uno stridio
assordante.
Omegamon colpì il demone sbilanciato in orizzontale con una
potente ginocchiata che quasi gli sfondò lo sterno.
"Risei.... ti prego resisti." pensò Yamato mordendosi le
labbra e pregando che il bambino non risentisse degli attacchi.
Non c'era altro modo di salvarlo.
Strinse i pugni.
Aveva affrontato Cerberumon proprio in vista di quello sviluppo
sventurato. Ora doveva sperare che la sua intuizione e l'ingegno di
Koushirou fossero sufficienti a fare il miracolo.
"So che sei forte, piccolo. Lo so... "
Imperialdramon aveva il suo bel da fare con Chaosdramon, che continuava
a colpirlo in preda ad una furia cieca con gli artigli e le lame
metalliche o caricandolo con poderose spallate. Il dragone imperiale
voleva ribattere a piena potenza ma il drago rosso era anche egli una
vittima e questo gli legava le mani.
-Dannazione... - imprecò Daisuke -Dobbiamo trovare il modo
di immobilizzarlo!-
Imperialdramon pensò che se ci fosse stato Ken avrebbe avuto
un
piano. Ma Ken non era con loro e il team addetto al suo salvataggio
aveva il drago rosso alle costole nonostante i suoi sforzi per tenerlo
a bada.
-Maledizione!- urlò il drago imperiale afferrando le zampe
di
Chaosdramon e tentando frontalmente di frenare la sua avanzata.
-Koushirou senpai, correte!- urlò il prescelto di Coraggio e
Amicizia
-Sì!- replicò il rosso. HerakleKabuterimon e gli
altri
approfittarono del momento e dello spazio che gli amici gli avevano
procurato. D'un tratto, però, HerakleKabuterimon si contorse
in
aria, gemendo di dolore.
-Ugh... -
-Che succede, HerakleKabuterimon?!- urlò Koushirou
spaventato.
Con orrore vide che il corpo del suo partner aveva iniziato a
sgretolarsi. Il
suo esoscheletro dorato si sbriciolava in grosse scaglie e le parti
carnose si squarciavano e sanguinavano. Il colossale insetto perse
quota e cadde a terra. Koushirou rotolò malamente
giù dal
suo dorso. Il pc portatile cadde e si richiuse, ma il primo pensiero
del ragazzo non fu raccoglierlo.
HerakleKabuterimon gemeva e soffriva terribilmente e il ragazzo si
precipitò da lui, aggrappandosi alla sua zampa, in lacrime.
-HerakleKabuterimon! Che ti succede?!-
-Koushirouhan... è come dicevi... tu... -
Koushirou spalancò gli occhi, poi le sue labbra si
contorsero in
un ghigno. Prese a ridacchiare sommessamente, poi più
sonoramente.
-Kou... - Mimi indietreggiò.
-È impazzito?- si domandò Lilymon.
-Avevo ragione... - rispose semplicemente lui, lasciando il fianco
dell'amico insetto per raccogliere il computer portatile.
-Non è rotto. Bene.- disse, con una lucidità
spaventosa.
Tutt'intorno regnava il caos, ma la strana calma del prescelto
impedì il diffondersi del panico e questo attirò
l'attenzione di Daemon.
-A Witchelny, quando Rei ha colpito tutti quei digimon senza
toccarli... Ha
senso...
il cavaliere della morte cavalca un cavallo chiamato Pestilenza... -
Daemon digrignò i denti.
-Quindi hai capito... Ma sai anche che non basteranno tutte le vostre
magie curative. Siete spacciati.-
In risposta a quel momento, altri alleati caddero a terra, cadendo
anch'essi a pezzi.
I digimon guaritori intervennero prontamente.
Wizarmon tentò di aiutare HerakleKabuterimon e Sorcerimon
Witchmon, ma il risultato era sempre lo stesso: una volta rigenerato,
il corpo degenerava nuovamente e si sgretolava.
-Un virus è sempre un virus.- disse Koushirou, serio -Ho
analizzato Kuzuhamon. È morta di un virus respiratorio.-
Daemon era
concentrato su Koushirou, perciò il Omegamon avrebbe
potuto attaccarlo, ma non aveva le forze per un attacco risolutore e
ansimava, provato. Il cavaliere centellinò le forze in quei
pochi minuti, turbato dalle grida di dolore che venivano da sempre
più digimon, sia alleati che nemici.
Koushirou indicò Rei.
-Il veicolo del suo potere è l'aria. Ha infettato tutti come
una malattia umana.-
-Non
cambierà saperlo.- disse Daemon, generando una sfera oscura
-Niente può sovrascrivere-
-L'Ulforce.- lo interruppe Koushirou -L'Ultimate Force permette di
sovrascrivere
il Dark Virus che hai usato come base per modificare Rei, Neo e i loro
digimon!-
Daemon sudò freddo, mentre il ragazzo estraeva dalla tasca
una penna usb e la collegava al proprio Digivice. Dal V-Tamer della
Conoscenza fuoriuscì un raggio che colpì
HerakleKabuterimon.
Immediatamente, il corpo dell'insetto smise di
sgretolarsi ed HerakleKabuterimon sospirò, liberò
dalla
sofferenza, per poi sollevarsi sulle zampe.
-Sapevo che avevi ragione Koushirouhan.-
-Non è possibile!- urlò Daemon -Come puoi avere
tu L'Ulforce?!-
-Non ce l'ho.- disse il ragazzo. -Ho solo chiesto a chi l'aveva di
aiutarmi a creare una contromossa.-
Omegamon fece un verso compiaciuto.
-Non potrò evolvere a comando in Ulforce Veedramon, ma mi ci
sono comunque evoluto tempo fa.- disse la voce di Wargreymon.
-L'Ulforce riscrive i dati senza mettere a rischio la vita del
riscritto... - commentò Gennai pensieroso, con un sorriso.
-Potrebbe persino sconfiggere
Daemon... -
-Non in questa quantità... - commentò mesto il
prescelto
della Conoscenza -Però dandola a chi di dovere, potremo
almeno
fermare i Cavalieri dell'Apocalisse e i loro Virus.-
Ciò detto, Koushirou inserì la chiavetta nel
computer.
-Invio i dati ai digimon guaritori!-
Detto fatto, alcuni digimon percepirono un nuovo potere pervaderli:
Wizarmon, Sorcerimon, Jijimon, Lilymon, SlashAngemon, Pidmon,
Valkirymon...
-Questa è... L'Ulforce?- si chiese SlashAngemon.
Jijimon ridacchiò.
-Uhuhuhu. Mi sento come se fossi tornato ai miei cento anni!-
-Ma sei ancora maturo e affascinante!- flirtò con lui
Babamon.
-Con quest'energia... potremo salvare tutti... - fece Valkyrimon.
-Diamoci da fare!- esclamò Lilymon
e generò una
collana di fiori intorno al collo di
Centarumon che stava a terra, inginocchiato e sofferente. Subito il
centauro digitale si rimise in piedi, pronto a combattere
ancora.
Anche Sorcerimon riuscì
a curare Witchmon e quella tornò alla carica più
aggressiva di prima.
-È fatta!- esclamò Mimi, ma i festeggiamenti
durarono poco,
perché Rei Saiba e Murmukusmon stavano puntando
verso
Koushirou.
Mimi però intervenne con la sua frusta di
rovi.
Il digimon demone tentò di
liberarsi con uno strattone. Peccato che a reggere Hanged, l'arma della
prescelta della Sincerità, non ci fosse solo lei, ma anche
Boltmon.
-Ehehehe. Da qui non ti muovi!- esclamò spaccone quello.
SaberLeomon saltò su Murmukusmon affondandogli i denti nel
braccio libero.
-Adesso!- urlò Boltmon.
-Sì!-
Lilymon
lanciò la sua ghirlanda fiorita verso il demone dalle ali
scarlatte, però un fiotto di magma rovente la
intercettò,
riducendola in cenere. Neo Saiba si
fece avanti e tutto intorno a lui iniziò a sciogliersi per
il
calore.
-Oh...
cavolo... - mormorò Miyako -Come faremo a raggiungere Ken?-
esclamò affranta e infastidita nel vedere la strada verso il
ragazzo che amava
letteralmente distrutta, oltre che sbarrata.
-Eheh.-fece Daemon -Anche se hai capito come contrastare il Virus,
questo non si farà debellare tanto facilmente.-
Koushirou schioccò la lingua contro il palato.
-Il mio Dark Virus sarà alla base del potere della Morte, ma
non è come una semplice malattia, moccioso!-
urlò il Demon Lord -Puoi usare tutti i fiori e le
riscritture del cazzo che vuoi, ma che ne dici di questo?-
La gemma sul suo petto brillò e da essa si diffuse una
miriade di raggi che colpì molti digimon, in entrambi gli
schieramenti. Colmi d'Ira, tutti persero del tutto il senno e si
combatterono fra loro, ignorando gli schieramenti. Chi non era stato
colpito si guardava intorno spaesato o cercava di non farsi colpire.
-Sei un maledetto... - ringhiò Sora -Colpisci i tuoi stessi
uomini!-
-E allora? Sono solo pedine nelle mie mani!-
Daemon generò un altro colpo oscuro, ma Omegamon lo
intercettò.
-È per questo che perderai!- urlò Yamato -Chi
tradisce il prossimo prima o poi la paga!-
-Non ho mai detto che avrei combattuto seguendo delle regole,
marmocchio!-
-Grey Sword!-
Omegamon attaccò nuovamente Daemon, ferendolo con un
fendente
strisciante al petto e all'addome e costringendolo ad indietreggiare.
-Koushirou, Miyako, andate!- urlò Taichi dall'alto. -Dovete
salvare Ken.-
-Sì, però... - esitò il rosso, per poi
riscuotersi
e saltare sulla zampa di HerakleKabuterimon, che si rimise in
volo.
Chaosdramon puntò i suoi cannoni verso di loro, ma
Imperialdramon
lo caricò, deviando il colpo e aprendo ancora una volta la
strada agli altri. Neo aprì entrambe le mani davanti a
sé
e concentrò il magma per scagliarlo contro di loro, ma fu
quasi
investito da...
-Un distributore automatico?- urlò sconvolto LoaderLeomon.
Mamoru caricò di nuovo la pistola.
-Questi proiettili contenitori sono utilissimi. E questa signori
è la seconda forma di Justice.- disse prendendo la
mira e sparando nuovamente contro Neo. Il proiettile si
aprì a
mezz'aria
e da esso fuoriuscì, ingrandendosi sempre di
più, una mezza parete metallica.
Neo non si scompose e la liquefece, solo per venire colpito da un jab
sotto il mento da Hiroyuki.
-Cavaliere della Guerra un cazzo, vedi di svegliarti!-
°
Nonostante Miyako si fosse imposta la calma, il suo cuore accelerava i
battiti. Ogni metro che l'allontanava dallo scontro era un metro
più vicino a Ken. Aveva paura di cosa avrebbe trovato al suo
arrivo, perché Daemon era apparso molto sicuro che per il
prescelto della Bontà non ci fosse stato scampo.
Un bluff?
"Quella palla di pelo isterica non sembra il tipo che bluffa. No...
è successo qualcosa di irreparabile... lo sento... "
pensò, con le lacrime agli occhi. Hikari non poté
fare a
meno di posarle la mano sulla spalla e sperare a sua volta che l'amico
stesse bene.
"Ti prego... ti prego... " pensò.
Doveva tenere accesa la speranza.
-Eccoci!- esclamò Koushirou pochi minuti dopo.
Erano davanti ad una porta metallica, ma SlashAngemon la ridusse in
lamiere in men che non si dica. Miyako non diede il tempo all'ultimo
pezzo d'acciaio di toccare terra, perché saltò
giù dalle braccia di Valkyrimon con una foga che quasi la
fece
cadere a terra, trascinandosi dietro pure Hikari.
-Ma qui... - mormorò la viola trattenendo il fiato.
Tutt'intorno c'erano solo fiori secchi o recisi. Il loro colore cremisi
era di un secco marrone smorto.
-Ken... - Miyako sperò di vederlo giacere fra di essi, ma
quando
intravvide la sagoma al centro dell'hangar buio scoppiò in
pianto.
-Oddio, no!- pianse con le mani sulla bocca.
-Il Seme delle Tenebre è germogliato... - disse Takeru cupo.
Di fronte a loro vi era un albero curvo, le cui fronde come di salice
piangente toccavano il
suolo. Sebbene fosse cosparso di foglie scure, era un albero in tutto e
per tutto desolato.
Miyako ne carezzò la scura corteccia ruvida e lo
abbracciò disperata.
-Ken, no!- pianse con i singhiozzi che le facevano sussultare le spalle
-Perché? Perché?!-
-Miyakochan... - sussurrò Hikari col braccio teso verso di
lei. Il dolore dell'amica era troppo da reggere.
-Ken è ancora vivo, lo ha detto Wisemon, no?- disse Iori,
cercando di tenere la calma, a costo di sembrare insensibile.
-Ti sembra vivo?!- berciò, infatti, la ragazza.
Wizarmon posò la mano sulla corteccia.
-Posso sentirlo, questo albero è ancora vivo...
c'è ancora qualcuno qui.-
-Miyako, dobbiamo fare in fretta.- disse Valkyrimon illuminandosi di
luce santa. -Continua a chiamarlo.-
-Mikachan.- disse Takeru rivolgendosi alla sorellina -Hai capito quello
che devi fare?-
-Sì!- esclamò la bambina e puntò il
suo specchio
verso l'Albero delle Tenebre. Lo specchio s'illuminò e un
raggio di luce
penetrò la corteccia facendo fluire in essa delle immagini.
-Resisti Ken!- disse Miyako stringendo uno dei ramoscelli come fosse la
mano del suo amato. -Ci siamo noi! Resisti ti prego!-
Tutti seguirono il suo esempio e toccarono l'albero.
-Forza amico, non vorrai lasciare Daisuke e Imperialdramon da soli?-
disse Takeru.
-Forza.- disse Iori -Torna fra noi, Ken.-
Anche SlashAngemon e Valkyrimon chiamarono il suo nome. E
così
fecero Mika e Hanumon, benché lo conoscessero da molto poco
rispetto agli altri.
-Forza, ragazzo.- disse Wizarmon.
"Bravi. Così" pensò Wisemon vegliando su di loro.
"Fate
sentire le vostre voci e anche quelle di chi non c'è
più."
Ken aprì gli occhi sull'oscurità.
Il suo corpo galleggiava sospeso in un nulla assoluto, ma percepiva
l'umidità dell'hangar serra.
-Dove sono?- si chiese, ma senza parlare davvero. Si rimise dritto e
tese le mani, senza incontrare null'altro che il vuoto e i movimenti
erano anomali, perché non li sentiva. La sensazione era
quasi quella di un'anestesia. Esisteva senza percepire.
Anche la vista non era sicuro funzionasse a quel punto, però
non poteva dirlo, dato che era circondato dal nero più nero.
Eppure... sentiva un suono.
-Mi sembra di sentire la voce di Miyako... - si disse, nella mente.
L'unica cosa che era sicuro esistesse ancora di sé.
Dei passi in quel nulla senza terra né soffitto richiamarono
la sua attenzione verso un punto. Apparve pian piano, ma divenne sempre
più nitido.
-O... Osamu?!-
-Ciao, Ken.- rispose il fratello maggiore con un sorriso.
°
Omegamon era in difficoltà. Per quanti fendenti sferrasse,
Daemon sembrava inarrestabile. La sua Ira fungeva da batteria
inesauribile di energie e in una battaglia era come avere la vittoria
virtualmente servita.
Gli artigli del Demone penetrarono l'armatura bianca all'altezza del
petto, mancando il cuore del Cavaliere per un soffio grazie alla sua
prontezza. Omegamon sparò un proiettile di ghiaccio che
colpì in
pieno Daemon, sbalzandolo via e congelandogli il busto.
Tuttavia,
quello riuscì a sciogliere il gelo e si rigettò
nella
mischia ruggendo.
Lo scontro diventava sempre più accanito e Omegamon si rese
conto che Daemon non era l'unico a muoversi per l'Ira.
Anche lui covava
quel peccato. Sentiva la propria Ira crescere e spingerlo a colpire.
Sferrò due affondi contro il nemico, lasciando la guardia
completamente aperta e se non fosse stato per la prontezza di spirito
di Taichi e Yamato che lo richiamarono entrambe le volte sarebbe stato
ucciso. Se ne rendeva conto, eppure...
"Il mio corpo si muove prima che che io possa riflettere... "
E non era così solo per lui.
Tutti combattevano rapiti dall'euforia della battaglia. Vedeva violenza
ovunque si voltava, ma sopratutto vedeva crudeltà gratuite.
Meramon colpiva con i suoi pugni roventi un Ebidramon che giaceva
raggomitolato a terra, TonosamaGekomon stava letteralmente facendo
esplodere un plotone di Octomon alternando basse ed alte frequenze, ma
senza curarsi dei digimon alleati intorno a lui, che a loro volta si
gettavano nello scontro rischiando il fuoco amico.
Whamon stava lottando contro un suo simile in uno scontro sia aereo che
acquatico all'esterno della base. I due digimon cetacei si speronavano
coi musi e si colpivano
con getti d'acqua potentissimi. Il Whamon alleato fu colpito alla coda
e parte di questa fu perforata dal getto d'acqua avversario in un modo
che
ricordava il giorno in cui Metalseadramon lo aveva ucciso
trapassandogli il possente corpo. E tuttavia riprese a combattere. Non
morì come quella volta, ma urlava e il suo dolore
rievocò
nei prescelti quelle immagini. Omegamon sentì il cuore
fremere
dal dolore e quel dolore gli accese l'Ira in un circolo vizioso
infinito.
-Non dobbiamo... lasciarci prendere... dalla rabbia.- disse Taichi
stringendosi al petto -Altrimenti Daemon vincerà... -
-Come possiamo fare?- si chiese Yamato.
-Non potete farci nulla!- rispose loro Daemon con un riso malvagio.
Aprì la mano robotica contro il cavaliere e da questa si
generò una sfera d'energia oscura compressa.
A distanza ravvicinata Omegamon sapeva che sarebbe stato colpito. Ebbe
un lampo, un'idea, un'intuizione. Ma non era lui ad averla, era
l'intuizione che era arrivata a lui. L'ascia dimensionale di Medieval
Dukemon pulsò nelle mani di Imperialdramon.
-Omegamon!- esclamò quello tirandola verso di lui.
-Sì!- Omegamon capì cosa doveva fare, come se
quel
guerriero defunto da tempo glielo stesse suggerendo. Afferrò
l'ascia squarciò l'aria fra sé e Daemon.
L'attacco oscuro entrò nello squarcio, scomparendo.
-Maledizione... quella maledetta ascia è un problema.-
berciò
Daemon -Sfortunatamente per voi, anche io so aprire varchi nel tessuto
spaziale!-
E ciò detto ne aprì uno, infilandosi al suo
interno.
Omegamon scattò per seguirlo, ma il varco si chiuse. Un
altro se
ne aprì alle sue spalle e il Cavaliere riuscì a
schivare
solo
grazie ai propri
riflessi la
coda di Daemon che mirava a trafiggerlo. Il Demon Lord
schioccò la lingua fra i denti acuminati e sparì
nuovamente in un varco, ma Omegamon fu veloce ad imitarlo.
Squarciò lo spazio con l'ascia e incrociò di
nuovo il Demone nella dimensione in cui si era rifugiato. Daemon
ruggì e
lo attaccò, passando da una dimensione all'altra per
sorprenderlo. Omegamon riuscì a stargli dietro, facendo lo
stesso. Mentre tutti li vedevano apparire e scomparire, per i due
contendenti era come muoversi in un colonnato con una visuale diversa
fra una colonna e l'altra. Immagini sfocate e lampi di luce.
In quell'inseguimento a velocità folle ogni cosa perdeva
pericolosamente importanza eccetto il nemico. Ma se per
Daemon nulla aveva senso od importanza in quel momento eccetto
sé stesso, per Omegamon
erano importanti i due digiprescelti sulle spalle e questi erano con
lui in quello scontro, trasmettendogli tutta la loro energia e
impedendogli di perdersi nell'euforia dello scontro.
-Forza!- urlò Taichi e Omegamon colpì Daemon con
un
fendente al fianco.
Il Demone sanguinò dati e tentò
nuovamente la fuga nello spazio in cui si consumava lo scontro fra
eserciti.
-Fermalo! urlò Yamato, mentre il Cavaliere si gettava sul
Demon
Lord afferrandolo per la vita e bloccandogli le braccia.
-Maledetto, lasciami!-
-Ma anche no!- urlò quello -Prima eliminerò il
tuo maledetto virus! Omega Heal!-
La luce di Omegamon avvolse Daemon facendolo urlare, mentre la luce
sacra distruggeva la fonte del Dark Virus.
La gemma sul petto del Demon Lord si crepò e finì
in mille pezzi.
-E ora... restituiscimi Risei!- urlò il prescelto
dell'Amicizia, puntando il
Digivice contro di lui.
"Koushirou, spero che la nostra contromisura
funzioni... "
°
-Osamu... tu....-
Ken era sbalordito.
Osamu non poteva essere lì... ma aveva senso, se lui era
morto.
-Non sei ancora morto, Ken.- disse Osamu tendendogli la mano -Devi
tornare indietro e aiutare i tuoi amici.-
-Ma come posso fare? Io sono... -
-Non sei ancora morto.- rispose Osamu -Questo è un
limbo. È un posto a metà strada. Ma tu puoi
tornare indietro.-
-Come?-
Il prescelto della Bontà fu avvolto da una calda luce.
-Valkyrimon, Jijimon e Wizarmon stanno riportando indietro il tuo
corpo.-
-Io... sono diventato un Albero dell'Oscurità, come aveva
detto Oikawa... -
La malinconia lo prese.
-Pensavo di aver dissipato le mie tenebre... -
Eppure tutt'intorno a sé sentiva l'Oscurità
avvolgerlo.
-Non va bene... - disse Wizarmon -Qualcosa fa resistenza... -
-È l'oscurità di questo luogo.- disse Valkyrimon
-Anche se
Daemon ha assorbito tutta l'energia dei Fiori delle Tenebre, resta
stagnante.-
-Sento la disperazione di molti digimon... - disse SlashAngemon.
-Quanti digimon avrà sacrificato per ottenere tutto questo?-
disse Takeru osservando corrucciato i frammenti di fiori rinsecchiti e
il corpo di Ken. Il prescelto della Bontà era ancora in
parte
albero, con braccia gambe secche e rigide e foglie scure che
sporgevano dalla sua pelle.
-Maledetto...-
-Riuscirà Mika a farlo svegliare?- si chiese Iori.
Era una domanda sensata, dopotutto la bambina non sapeva cosa doveva
fare di preciso, ma sembrava decisa a fare la sua parte con grande
serietà. Al dodicenne parve di vedere Wisemon dietro di lei,
con
la mano posata sulla sua spalla.
Intanto, Miyako stringeva le dita intorno alla stoffa della sua gonna.
Il vestito bianco con disegnati i tasti del pianoforte era ormai lercio
e il bianco era solo un ricordo. Ma passava ovviamente in secondo piano
rispetto a Ken.
-Ken ti prego, svegliati.-
-È la voce di Miyako... - disse Ken.
-È vicino a te.- rispose Osamu -E non è l'unica.
Ci sono anche
Takeru, Iori, i digimon... Daisukesama e Imperialdramon stanno
combattendo coi cattivi.-
-Daisuke... Daisukesama?- Ken sudò leggermente poi sorrise
-Capisco... -
disse alzandosi in piedi e posò la mano sulla
testa del fratello. -Va bene così... Mika... Non mi
arrenderò... Grazie.-
Una lacrima cadde nel vuoto, dopotutto aveva sperato che fosse davvero
Osamu... ma non poteva lasciare che anche quello lo trascinasse verso
la fine. Il digiprescelto si concentrò sulla voce di Miyako
che continuava a
chiamarlo e sentì anche quelle degli altri. Le sentiva
forti,
sempre più forti, finché non vide sotto di
sé il proprio
corpo. Vide la sua ragazza piangere e chiamarlo e gli amici intorno,
stretti intorno a lui.
-Miyako...- s'intristì -Ti sto facendo davvero preoccupare.-
-Allora non aspettare oltre.- disse Osamu alle sue spalle -Vai e
combatti. E poi insegna a Umi a fare le bolle di sapone.-
-Cos?- Ken si voltò di scatto e nello stesso momento
sentì la mano di Osamu spingerlo in avanti.
E cadde.
Cadde.
Cadde come morto corpo
cade.
Cadde nel suo corpo e l'impatto fu terribile. Fu come cadere in uno
specchio d'acqua di palude e ne riemerse annaspando.
-È vivo!-
Miyako urlò, mentre i colori, le sagome e le voci prendevano
forma intorno al prescelto della Bontà.
Ken riprese coscienza del mondo che lo circondava e dei propri sensi e
un istante dopo
sentì le braccia della digiprescelta di Amore e
Sincerità
avvolgerlo.
-Sei tornato!!- urlò Miyako.
Takeru e gli altri stavano col fiato sospeso. Dietro Mika, c'era
Wisemon, ma anche Osamu. Osamu annuì e Ken sorrise,
abbracciando
la sua amata.
-Glielo insegnerò, Osamu... -
-Cosa?- fece Miyako.
-Sono tornato, Miya.- stringendola ancora di più.
°
Tenendo il V-Tamer puntato contro Daemon, Yamato fece materializzare
dal Digivice un contenitore rettangolare di metallo.
Il Digivice scannerizzò il demone, alla ricerca di dati
differenti.
Daemon tentò di ribellarsi ad Omegamon, ma quello lo teneva
stretto. Tuttavia un varco si aprì sotto le zampe del Demon
Lord
e inglobò sia lui che Omegamon e i suoi partner,
riportandoli
nella dimensione normale.
il Cavaliere, però, tenne salda la presa.
Gli scontri continuavano, ma erano più organizzati.
Da una parte, Chaosdramon affrontava Imperialdramon, Garudamon,
Lilymon e i ragazzi. Dall'altra c'era Pidmon, che con Artiomon, Jun e
Ylenia aveva
il suo bel da fare a contenere Murmukusmon e Rei.
Sorcerimon e Jijimon erano impegnati a curare tutti i digimon che
avevano contratto il Dark Virus, con Jou e Vikemon a guardar loro le
spalle.
La stragrande maggioranza dell'esercito di Daemon era stata sconfitta e
chi era rimasto non aveva più voglia di lottare.
Daemon avvertì la paura. E non era un sentimento che
conosceva bene e perciò la detestava.
"E se davvero riuscissero a tirare fuori il moccioso?" si chiese
sudando freddo "Non è possibile... non esiste
più!"
Eppure...
La determinazione dei nemici era tanta che anche Daemon credette
potessero farcela.
Yamato scandagliava il suo corpo col raggio del V-Tamer e il sudore gli
imperlava il volto.
"Risei... piccolo... ti prego, reagisci... "
In quel momento accadde un piccolo miracolo.
Black Agumon, si accorse che Daemon e Omegamon erano lì e
che il prescelto biondo aveva tirato fuori la scatola.
-Cos'è
quella?- domandò Black Agumon a Koushirou e Yamato,
indicando la scatola a cui stavano lavorando.
-È
un'incubatrice...- rispose
Yamato, mentre Koushirou continuava a lavorarci in silenzio.
Probabilmente non li aveva neppure sentiti. -Stiamo usando i dati presi
nel vecchio laboratorio di Daemon. Se riusciremo ad estrarre i dati di
Risei, questi dovrebbero stabilizzarli ed impedire che si disperdano.-
-E se non ci fosse più niente da fare?- disse con sofferenza
Black Agumon.
Yamato strinse i pugni.
-Dobbiamo sperare che ci sia... -
Black Agumon notò che il ragazzo umano era aggrappato ad una
vana speranza. Era disperato di speranza.
Come lui quando non aveva un cuore...
Ma un cuore ora l'aveva. E quel cuore si era affezionato a Risei.
Anche se non lo lasciava combattere e gli stava attaccato e lo sgridava
per i suoi atteggiamenti violenti.
Quel piccolo fiore...
-Risei, ti prego!- urlò Yamato.
-Non esiste più, quante volte devo dirtelo stupido
moccioso?-
berciò Daemon gonfiando i muscoli di braccia e petto e la
presa di
Omegamon si allentò.
-Sta zitto, lo so che lui è lì!- urlò
Yamato -Perché lui non è te!-
Black Agumon strinse gli artigli. Il demone si agitava e stava per
liberarsi. Lo sapeva.
Chaosdramon intanto aveva messo fuorigioco Garudamon e Lilymon e
Murmukusmon aveva colpito pesantemente Pidmon. Tuttavia Sorcerimon era
riuscito a colpire Rei col potere curativo e Jijimon intervenne per
colpire il digimon demone partner della ragazza.
Quel piccolo fiore...
Era da qualche parte...
-Risei!- urlò Black Agumon e il Digivice di Yamato
reagì.
Contemporaneamente, Rei tornò normale e cadde a terra e
Murmukusmon involse SkullSatamon e parve riprendere coscienza.
Fu allora che Daemon impazzì di terrore e con uno
strattone violento si liberò di Omegamon. Con furia cieca
corse
verso Black Agumon.
-Maledetta nullità! Algol's Flame!-
-Fenrir Sword!-
-Holy Espada!-
La lama di gelo di Valkyrimon e quella sacra di SlashAngemon
attraversarono il campo di battaglia colpendo Daemon, che fu
scagliato all'indietro, accusando pesantemente il colpo.
Tutti guardarono nella direzione da cui il duplice attacco era arrivato.
Il gruppo di salvataggio ce l'aveva fatta.
Ken era con loro ed era più vivo che mai.
-Ken!-
esclamò Daisuke, che con Imperialdramon, Hiroyuki, Mamoru,
Asuramon e LoaderLeomon stava faticando a contenere Neo e Chaosdramon.
-Kenchan! Ken!- urlarono le voci di Stingmon ed ExVeemon.
-Sono tornato, partners.-
Note:
Questo capitolo è stato tosto da scrivere. Dovevano
convergere tante cose. E spero che sia tutto chiaro.
Tirare i fili delle parentesi aperte è delizia e cruccio.
Perché ora ho l'ansia di non averlo fatto bene o.o
Piccolo chiarimento.
Grazie al Matto di Mika, Ken stava vedendo un'illusione di Osamu. Ma
grazie a Wisemon che è vero e morto, quindi ha un canale
preferenziale verso l'altro mondo, quell'illusione ha permesso il
connettersi di Osamu,
quello vero, con Ken. Ecco, con una piccola interferenza Mikiana. Se in
un primo momento Ken vedeva e sentiva ciò che Wisemon e Mika
volevano, il fatto di essere davvero in un limbo fra la vita e la
morte, Wisemon
e l'amore fraterno hanno permesso ad Osamu di rendere quell'illusione
realtà.
Spero in realtà si fosse capito prima dello spiegone.
In caso non ricordaste, nei primi capitoli avevo rivelato che Ken aveva
ora una sorellina minore, Umi.
La citazione di Dante mi pareva d'obbligo data la mia sempiterna fissa
e il limbo X°D
Mamoru. La cosa del distributore andava fatta. Nella mia mente bacata
è il suo signature attack. Lui lancia cose u.u
Più per distrarre... Volevo colpire Daemon in
realtà, ma
il momento era così denso, che il Demone dell'Ira non
l'avrebbe
presa bene. Mamoru è scemo, ma sa quando non deve tirare la
corda. Stare con Hiroyuki lo aiuta a capire quanto può farlo.
E sta imparando.
Infine, la canzone Valley of Death era dedicata sia a Ken, che a Rei e
Murmukusmon. Purtroppo il risveglio degli ultimi due è stato
meno eclatante, ma ora restano solo due persone da salvare e i nostri
cciovani sono agguerriti u.u
Perciò, alla prossima!! ^^
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