Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa
fiction
non è stata scritta a scopo di lucro.
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Terapia di
gruppo?
“Allora?! Si può sapere perché diavolo
dobbiamo stare qui?!”
Aiolos si lasciò sfuggire un sorriso conciliante. Aveva
ricevuto
dalla Dea l'incarico di fare un po' di terapia per quei tre, ma la cosa
non sembrava partire con il piede giusto.
D'altra parte, non poteva pretendere troppa disponibilità e
voglia di collaborare da persone del genere.
Il giovane Ikki di Phoenix si rifiutava ostinatamente di prendere in
considerazione la sua presenza. Teneva la testa voltata da un lato, per
non incrociare il suo sguardo, e anche la sua postura nervosa stava
chiaramente ad indicare che era tutt'altro che felice di stare
lì.
Forse sperava che il fare finta di non vederlo inducesse Aiolos a
lasciarlo perdere.
Gli altri due invece avevano adottato una tecnica diametralmente
opposta.
Saga e Kanon, seduti speculari nella medesima posizione a braccia
conserte e gambe accavallate, lo stavano fissando con
un'intensità tale da farlo quasi sentire a disagio.
Non avevano ancora mosso un muscolo, si limitavano solo a seguire i
suoi movimenti con gli occhi. Che continuavano a tenere puntati nei
suoi.
In effetti Aiolos avvertiva un vago sentore di disagio. Alla fine si
schiarì la voce e riprese a spiegare come mai quei tre gli
erano
stati affidati, l'interesse della Dea per il loro equilibrio emotivo,
e la speranza che il parlare con Aiolos avesse risvolti positivi sulla
loro psiche.
“Ma perché noi tre?!” domandò
di nuovo Saga.
“Perché...” Aiolos si schiarì
di nuovo la
voce “Perché tra i vari Saint siete stai quelli
che hanno
avuto più problemi di...diciamo autostima.”
“Diciamo pure di megalomania.”
“Si, diciamo pure così.” convenne Aiolos.
“E perché Sua
Illuminazione non è anche lui qui?!”
chiese brusco Ikki, sempre senza degnare Aiolos di una sola occhiata.
“Shaka?” chiese perplesso Aiolos “Beh
lui... Beh, non
è mai stato un pericolo per gli altri.”
abbozzò
Sagitter cercando di parere convincente. Ikki sbuffò.
“Death Mask?” chiese allora Saga.
“Non è mai stato megalomane.”
“Già, era solo un pericolo per gli
altri.”
Aiolos sospirò piano.
Si prospettava una giornata lunga e difficile.
Raccogliendo tutte le sue energie e capacità retoriche,
cominciò a declamare il discorso che la Dea aveva chiesto di
riferire a quei tre. Un discorso amorevole, pieno di speranza e giusta
compassione.
“Non vi sembra di aver esagerato?”
domandò perplesso, e anche un po' preoccupato, Saga.
Sia suo fratello che Ikki lo fissarono senza proferire parola, ma con
uno sguardo più che eloquente. Ovvio che, per
loro, quello che avevano fatto non era per nulla un'esagerazione.
Aiolos, un centinaio di metri più in là, stava
continuando a parlare con una colonna diroccata. Convinto che in
realtà suddetta colonna fosse loro tre.
Dopo i primi tre minuti di conferenza sull'umiltà d'animo e
sulla compassione che si deve avere nei confronti del resto
dell'umanità, Ikki e Kanon si erano scambiati un'occhiata
furtiva. Mezzo secondo dopo, veloci e implacabili, avevano entrambi
lanciato un Genmaken su Aiolos. Il quale per le successive tre ore
sarebbe stato convinto di stare appassionando il suo auditorio con la
sua ars retorica
e i suoi discorsi di amore e misura.
“Potevamo andarcene e basta...”
“Si, così poi ci sarebbe toccato la prossima
volta.”
Saga fissò con cipiglio severo il fratello. Per quanto
poteva essersi ravveduto
non sembrava avere alcuna intenzione di redimere il suo brutto
carattere. Forse doveva cominciare a dare da mangiare anche a lui le
crostatine, a colazione.
“Dai, non stare a preoccuparti troppo. Non gli abbiamo mica
fatto del male!”
“Ci sarebbe mancato solo quello.”
Kanon se la rise sotto i baffi.
Diede una pacca sulla spalla del fratello e poi si allontanò.
“Dove vai?” domandò sospettoso Saga.
“A farmi un giro. Ho un paio di ore libere!” e se
ne andò ridendo.
Saga sospirò di nuovo.
Da quando erano rinati Kanon era decisamente più di buon
umore.
Anche se rimaneva sempre propenso a quegli scherzi di cattivo gusto.
“E tu, Phoenix?” chiese rivolgendosi a Ikki. Il
ragazzo
fece spallucce, volgendosi poi verso la scalinata che si innalzava
dietro la casa dei Gemelli.
“Andrò a fare due chiacchiere con il signor
Raccomandato.”
Saga, rimasto solo nel suo tempio, rivolse di nuovo lo sguardo in
direzione del povero Aiolos, che ancora stava parlando al vuoto,
convinto ed entusiasta come non mai.
Forse sarebbe stato meglio andare a liberarlo.
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Angolo dell'Autrice:
Tutto ciò è colpa di Ren_chan.
Mi ha incoraggiata, e ora io vado.
Brucerò il mio cosmo fino ai limiti! Uooooooh!!
Spero che questo esperimento vi sia piciuto, e spero che Aiolos non se
la prenda per la figura non troppo eroica che gli ho fatto fare...
Ringrazio di cuore Ren_chan,
Ladie Katjie, iomy, Tsukuyomi, Himechan e araya che hanno
commentato l'altra mia fic "Un
gradino dopo l'altro"
Fatemi sapere i vostri commenti, pareri o
critiche!
Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti
leggeranno e basta.
Beat
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