Era la vigilia di Natale e Kaori non
aveva voglia di stare
con la famiglia, ridere e scherzare. Aveva inventato una scusa con
Sayuri. Le
aveva detto che quella era la sera decisiva per prendere
l’uomo che stava
cercando. Non aveva cenato, non aveva voglia di mangiare e adesso era
appostata
sotto casa della sua cliente con l’ansia. Non voleva passare
il 24 dicembre da
sola, ma era l’unica soluzione per non far trasmettere la sua
malinconia alla
sua nuova famiglia. Sperava che almeno il maniaco fosse in ferie la
notte di
Natale. Pensava a Ryo, aveva detto che la voleva rivedere per
l’ultima volta ma
erano due giorni che non si era fatto vivo, credeva che se ne fosse
andato. Non
sapeva se doveva essere felice all’idea che Ryo se ne fosse
andato oppure
esserne dispiaciuta. Mentre era immersa nei suoi pensieri
sentì il rumore
inconsueto che fa una pistola quando viene tolta la sicura. Era il suo
uomo.
Uno sparo echeggiò nell’aria. Kaori si era
già rifugiata e aveva evitato
facilmente il colpo. Pochi secondi dopo era partita al suo
inseguimento. L’uomo
aveva lanciato altri colpi ma erano adatti tutti a vuoto, Kaori aveva
fatto lo
stesso. Kaori non riusciva a prendere l’uomo,
l’unica soluzione era mirarlo e
sparagli ma non aveva voglia di colpirlo per fargli del male, anche se
era un
serial killer non poteva ferirlo. I colpi che aveva sparato volevano
solo
fargli mettere paura, ma a quanto pare non era servito a nulla.
-fermati, non potrai scappare
all’infinito- gridò Kaori
mentre correva.
L’uomo non aveva accennato
a fermarsi ma, ad un certo punto
si era arrestato tutto in un colpo.
Kaori si era fermata a pochi metri di
distanza da lui e si
era sporta per vedere cosa avesse fermato la loro cosa. Era Ryo. Era
lì,
davanti a loro, con la pistola puntata davanti a se, aveva il volto
sicuro e
freddo, quello che aveva ogni volta che impugnava la pistola.
-sei finito, lascia a terra la
pistola ed arrenditi- disse
Ryo con un tono così freddo.
L’uomo si era girato e
aveva visto Kaori, ferma nella stessa
posizione in cui era Ryo, era in trappola, non poteva fuggire da
nessuna parte.
-non mi farò mettere i
bastoni tra le ruote da voi due-
aveva urlato l’uomo.
Si girò improvvisamente e
puntò la pistola verso Kaori. Uno
sparo echeggiò nell’aria e il rumore che lo
seguì fu quello di un corpo caduto
a terra. Dalla magnum di Ryo usciva ancora del fumo. Il corpo
dell’uomo era
disteso a terra. Ryo lo aveva colpito prima che potesse sparare a
Kaori, che
era ancora nella stessa posizione, era pietrificata dal terrore,
già pronta a
ricevere una pallottola.
Appena si fu ripresa, Kaori ,corse
vicino all’uomo per
sentire se era ancora vivo. Il battito era presente, Kaory prese il
telefono e
chiamò Marika
-pronto?-
-Marika sono Unicol, abbiamo preso
l’uomo che stavo
cercando, è ferito-
-dimmi dove sei che vengo subito-
Kaori le indicò il posto e
riattacco.
-ce l’abbiamo fatta- disse
Ryo con un sorriso
Kaory non sapeva cosa dire, si
sentiva stupida, aveva
dimostrato di essere un’incapace a differenza di Ryo.
-grazie- fu l’unica cosa
che riuscì a dire.
-di cosa?-
-di avermi salvato la vita-
-per così poco, non
è la prima volta che lo faccio e nemmeno
l’ultima-
Mentre parlavano sentivano le sirene
dell’ambulanza e quelle
della polizia che arrivavano.
-sono già arrivati? Sono
velocissimi- disse Ryo
-siamo in America non in Giappone,
ricordati che questa è la
patria degli inseguimenti polizieschi, comunque sbrigati, dobbiamo
nasconderci,
non possiamo farci trovare qui-
Kaori prese Ryo per mano e lo
condusse dietro un muro.
Quando la polizia arrivò, la prima a scendere dalla macchina
fu Marika. Kaori
si sporse dal muro e la chiamò con un cenno della mano.
Marika la vide subito e
andò verso chi l’aveva chiamata. Arrivata dietro
al muro Marika si trovò
davanti a Unicol e a City Hunter
-volevo ringraziarvi per il lavoro
svolto- disse Marika
-niente di che, spero solo che con la
mia chiamata non ti
abbia messo nei guai-
-no, non ti preoccupare, la
farò passare come chiamata
anonima, ci penseranno i giornali ad attribuire l’accaduto a
te-
-grazie mille per essere
così disponibile con me-
Kaori si tolse il cappello e gli
occhiali in modo che Marika
la potesse riconoscere. Marika rimase a bocca aperta, poi fece un
sorriso.
-sono contenta che sia tu, non
preoccuparti non dirò a
nessuno chi sei-
-ne ero sicura, ora noi
andiamo, ciao Marika ci vediamo, Buon Natale-
-Buon Natale anche a voi-
Kaori si incamminò seguita
da Ryo.
-dobbiamo parlare- disse Ryo
-ancora! Per quanto mi riguarda ci
siamo già detti tutto-
-a me non sembra-
-invece si-
Ryo la prese per un braccio facendola
fermare e
costringendola a voltarsi verso di lui.
-avevi detto che mi volevi vedere
solo per l’ultima volta,
bè mi hai visto ora puoi andare in pace-
-hai ripreso ha fare la scorbutica,
mi sembrava che pochi
minuti fa ci fosse stata un’occasione di dialogo-
-appunto prima, non adesso-
-senti Kaori tu non vuoi ascoltarmi
ma io ti parlo lo
stesso, io non sono venuto qui in America per cercare Unicol, si anche
per
quello, però era una scusa, io sono venuto per cercare
te…-
-e per fare cosa? vedermi soffrire
ancora?-
-perché vedi solo quello
che vuoi vedere?-
-perché è
quello che vedo veramente-
-Kaory sono stato un idiota,
è vero, lo ammetto, mi sono
pentito infinite volte. Dopo che te ne sei andata mi sono chiuso in me
stesso,
non sono più uscito, non ho più lavorato e non ho
avuto altre donne, avevo in
mente solo te-
-non ti credo-
-e invece devi farlo-
-perché devo farlo, per
farti infrangere di nuovo le miei
barriere e farmi del male? Io sono venuta qui per cercare di
dimenticarti, ho
cercato di dimenticare tutto l’amore che provavo per te e che
tu hai sprecato.
Ora che sei tornato hai sconvolto la mia esistenza, mi hai fatto andare
in una
confusione che non puoi nemmeno immaginare e dovrei crederti?-
-si devi credermi, devi farlo Kaori-
-dammi solo un motivo valido per cui
dovrei farlo-
-perché TI AMO-
Kaori era rimasta impietrita al suono
di quelle parole, Ryo
la guardava negli occhi con l’espressione più
seria che gli avesse mai visto
dipinta in volto. Erano le parole che aveva sperato di sentire dalla
bocca di
Ryo da quando si conoscevano ed ora si sentiva sciogliere alla vista di
quel
volto. Al suono di quelle parole le barriere di Kaori erano state
abbattute,
spazzate via da un vento nuovo e dolce. Voleva farsi trasportare da
quel vento…
Ryo le accarezzo il volto
-mi dispiace di averti fatto
soffrire, perdonami amore mio-
Le aveva preso il volto fra le mani e
l’aveva catturata in
un bacio, dapprima delicato e dolce, poi pieno di passione. Purtroppo
dovettero
staccarsi per prendere fiato. Tremavano entrambi per
l’emozione
-ti amo, sei la mia vita, ti prego
non lasciami più- sussurrò
Ryo all’orecchio di Kaori
-ti amo anch’io, non ti
lascerò mai -
Si riunirono in un altro bacio
più profondo del primo. Quando
si ripresero dalle loro emozioni Kaori guardò
l’orologio e vide che erano le
00.15.
-Buon Natale Ryo-
-Buon Natale a te, Kaori-
Si presero per mano e si diressero
verso il Mercedes di
Kaory, intanto i primi fiocchi di neve scendevano sulle loro teste.
-la neve, è la prima volta
che vedo nevicare quest’anno, il
Natale con la neve è la cosa più bella- disse
Kaori con il naso alzato verso il
cielo
-sta nevicando per noi-
Entrarono in macchina e Kaori fece
guidare Ryo, visto che
guardava la macchina con una misto di curiosità e invidia.
Quando salirono Ryo
guardò l’abitacolo come se stesse vedendo la cosa
più bella del mondo.
-guarda che è una macchina
mica la luce del paradiso- disse
Kaori ridendo.
-ricordati che io sono abituato
ancora con la mia Mini, ma
come hai fatto a comprarti una macchina del genere?-
-io mi sono sempre fatta pagare in
soldi mai in Mokkori,
caro, quindi il mio lavoro mi è fruttato molto-
-spiritosa la ragazza-
-e già, comunque dove mi
porti? Sta a te decidere il posto-
-mmmmmm…mmmm io so dove
portarti-
-veramente? e dove?-
Ryo la guardò con
così tanta malizia che Kaori arrossi di
colpo, era una grande sweeper ma ancora non aveva mai provato
l’emozione di
diventare una cosa sola con un uomo. La sorella aveva cercato mille
volte di
farle incontrare qualche suo collega e combinare qualche appuntamento,
ma lei
si era sempre rifiutata, non aveva voglia di pensare
all’amore in quel periodo.
Ryo aveva visto l’espressione imbarazzata e allo stesso tempo
preoccupata di
Kaory e forse aveva capito il perché.
-possiamo aspettare, non è
questo il problema, l’importante
per me è che ti ho finalmente ritrovato-disse Ryo con
l’espressione più dolce
che poteva sfoggiare
Kaori si sciolse completamente
davanti a quei occhi, non
aveva dubbi, lo voleva più di se stessa e non si sarebbe
tirata indietro.
-non preoccuparti…accendi
la macchina e portami dove hai
deciso- rispose Kaori con un gran sorriso.
Il tragitto verso l’albergo
fu immerso nel silenzio, nessuno
dei due voleva rovinare il momento con le parole. Ci sarebbe stato il
tempo per
parlare ora volevano solo stare insieme. Alla reception
dell’hotel c’era Yuri
che appena vide i due entrare mano nella mano fece un gran sorriso.
-signori devo darvi la chiave della
vostra stanza?- disse
Yuri quasi ridendo
-si, se non le dispiace- disse Ryo
-per caso volete anche tutti i
duplicato esistenti così
nessuno vi disturberà stanotte?-
Oramai la risata di Yuri era
incontenibile, rideva perché
era contento per l’amica e rideva anche perché gli
risuonavano nella mente le
parole di Kaori che dicevano che non avrebbe più avuto
niente a che fare con
Ryo.
-la vuoi smettere di ridere? Poi
facciamo i conti ragazzino,
dacci queste chiavi e falla finita- disse Kaori facendo la finta
arrabbiata.
-subito-
Yuri diede le chiavi a Ryo e prese
Kaori da parte per dirle
una cosa all’orecchio
-poi mi racconti per filo e per segno
quello che è successo
sia prima che dopo nella camera, una raccomandazione: non rompetemi il
letto-
-ma la vuoi smettere, comunque si, ti
racconto tutto, Buon
Natale, Yuri-
-Buon Natale anche a te
Kaori,un’ultima cosa: sono felice
per te, te lo meriti-
-grazie mille Yuri-
Ryo e Kaory presero
l’ascensore ed
arrivarono davanti la porta della camera
di Ryo. Dopo un attimo di esitazione entrarono nella camera e si
richiusero la
porta alle spalle. Ryo si tolse la giacca e la poggiò sulla
poltrona. Kaori si
avvicinò a lui.
-…..che bella
stanza…- disse Kaori un po’ nervosa.
-te l’ho già
detto Kaory se non te la sent….- Ryo non fece
in tempo a terminare la frase che Kaori lo stava baciano con passione.
-audace la ragazza….-
Ryo la baciò di nuovo con
tutta la passione che poteva e
Kaory rispose al bacio. Le sfilò il lungo cappotto e lo fece
scivolare a terra,
dopo le accarezzo lievemente la schiena infilando le mani sotto il suo
maglioncino.
Kaori a quel contatto si sciolse e si lasciò andare, ormai
nella sua mente
c’era solo Ryo e tutti i suoi dubbi erano spariti. Si
spogliarono con gesti
lenti e carichi di passione. Ryo l’adagiò sul
letto.
-ti amo Kaory….voglio che
tu sia solo mia per il resto della
vita-
-sono già tua-
Ormai si erano detti
tutto…Piano Ryo scivolò in lei…
Kaory si svegliò e
cercò con la mano il corpo di Ryo. Non
trovandolo si tirò su di scatto, si guardo intorno e lo vide
seduto su una
poltrona che la fissava.
-buongiorno principessa, dormito
bene?-
-buongiorno, si ho dormito bene, ma
come mai sei lì giù?-
-perché volevo guardarti
meglio, volevo imprimere nella mia
mente il ricordo di questa notte-
-come sei poetico-
-grazie, comunque il tuo amico
è venuto a portarci la
colazione senza che noi la chiedevamo-
-ci avrei scommesso, comunque come
fai a sapere che Yuri è
mio amico?-
-per come lo trattavi ieri sera, poi
l’ho saputo perché una
volta l’ho seguito e ho visto te, è per questo che
quando ti ho visto quella notte
ti ho riconosciuta anche se avevi i capelli più lunghi,
comunque stai bene
così-
-grazie-
-prima mentre ti guardavo dormire ho
pensato molto-
-cosa?hai pensato? Non sapevo che ne
fossi capace-
-da non scherzare voglio essere serio-
-scusa, continua-
-pensavo al fatto che tu qui hai una
nuova vita e che io in
Giappone ho la mia vecchia vita che non posso lasciare-
-e allora?-
-bè io non posso rimanere
qui, anche se ho vissuto molti
anni qui ora non mi appartiene più, io non voglio che per me
rinunci a tutto
quello che hai costruito difficilmente, non voglio farti lasciare
tutto, io non
posso darti una vita normale-
Ryo aveva la voce rotta e la testa
abbassata. Kaori si era
alzato dal letto avvolta dal lenzuolo e si era diretta verso la
poltrona. Prese
le mani di Ryo e se le portò al cuore.
-Ryo ti sei chiesto perché
quando sono venuta qui ho
iniziato a fare la sweeper?-
Ryo non si era ancora chiesto il
perché lei avesse preso
quella strada, la guardava con gli occhi lucidi.
-ho continuato a fare la sweeper
perché non volevo una vita
normale, non ho mai avuto una vita normale e non sono abituata ad
averla, e
vuoi sapere la verità? nemmeno la voglio, l’unica
cosa che so fare è questa e
voglio continuare a farlo-
Ryo la guardava sbalordito, aveva
sempre pensato che Kaori
voleva una vita normale, quella che tutte le ragazze della sua
età avevano, era
rimato di sasso a quelle parole.
-ma io credevo che tu avessi sempre
voluto una vita del
genere-
-hai fatto male i tuoi calcoli. Ryo
io ti seguirò ovunque
andrai, ora che ti
ho ritrovato non
voglio più perderti, mai più! Devi darmi solo un
po’ di tempo per sistemare le
cose qui.-
-ti do tutto il tempo che vuoi-
-grazie-
Kaori baciò Ryo e poi si
diresse vero il bagno per farsi una
bella doccia. Doveva ancora dire tutto a Sayuri, sapeva che lei non
l’avrebbe
presa bene ma alla fine avrebbe capito. Subito dopo aver finito di fare
la
doccia aveva convinto Ryo ad andare dalla sorella per portare i regali
di
Natale e a spiegarle la situazione.
-sei sicura che tua sorella ti
capirà e mi accetterà-
-credo di si, Sayuri può
sembrare dura ma è una delle
persone più dolci e comprensive del mondo-
-speriamo-
Scesero giù
dall’albergo e trovarono Yuri che stava
amoreggiando con Marika.
-adesso dovrei ridere io- disse Kaori
ridendo
-ma io con Marika ci stavo
già prima-
-e dai, non fate i bambini come il
solito- s’intromise
Marika ridendo anche lei.
-va bene non lo facciamo
più, amore- disse Yuri
-Marika scusa se la notte di Natale
ti abbiamo fatto
lavorare- disse Kaori
-non preoccuparti, sono gli
inconvenienti del mestiere-
-ma come sta l’uomo?-disse
Ryo
-non preoccuparti, la pallottola non
ha toccato nessun punto
vitale, se la caverà. Precisiamo se la caverà con
la salute ma non con la
giustizia-
-me lo auguro- disse Yuri
-tu non parlare che anche tu sei
stato un criminale e te la
sei cavata, caro il mio Red Dragon- disse Kaori
-bè ma io non ho mai
ucciso nessuno-
-allora è lui Red Dragon,
la tua fama è arrivata fino ad
altre oceano-disse Ryo
-veramente? comunque grazie a questo
angelo di ragazza che
ti ritrovi sono diventato un’altra persona-
-anch’io sono cambiato
grazie a lei-
-i discorsi si fanno pesanti, ora
dobbiamo andare, abbiamo
una questione da sistemare, ci vediamo, buona giornata a tutti, poi ci
rincontriamo
con più calma per darci i regali, ciao ciao- disse Kaori
strascinando Ryo fuori
dall’albergo.
Fuori la città era
completamente imbiancata, era uno
spettacolo meraviglioso. Entrarono in macchina e si diressero verso il
palazzo
dove abitava Kaori. Ryo era agitato, aveva paura che Sayuri avesse
ostacolato
il loro rapporto, si girò a guardare Kaori che era
concentrata nella guida e vide
il suo viso rilassato. Kaori era sicura della sua decisione e quindi
non aveva
paura di niente.
Arrivati salirono in ascensore.
Davanti la porta Kaori
infilò le chiavi nella toppa ed aprì. Sayuri
stava scartando gli ultimi regali
insieme al figlio e al marito. Quando vide la sorella sulla soglia
della porta
si sentì sollevata nel constatare che era sana e salva,
aveva avuto paura
quando non l’aveva vista rientrare, aveva provato a chiamarla
ma il suo
telefonino era sempre staccato.
-Kaori finalmente sei a casa, che
fine hai fatto? Avevo
paura-
-non preoccuparti sto bene-
-dai vieni dentro così
possiamo aprire i regali- disse Erick
-non sono sola ho portato una persona
con me-
Kaori fece entrare Ryo. Sayuri rimase
a guardarli e capì
subito dove era stata tutta la notte la sorella e perché
adesso Ryo era qui.
Kaori guardava Sayuri con il suo solito sorriso, sapeva che la sorella
l’avrebbe capita. Sayuri aveva letto negli occhi di Kaori
tutto il discorso che
lei avrebbe voluto farle, aveva capito che lei lo amava, aveva capito
che
adesso lei se ne sarebbe andata e non avrebbe potuto fare niente per
cambiare
la situazione.
-se quello che vuoi è
questo posso solo assecondare le tue
scelte- disse Sayuri con il suo più bel sorriso.
Kaori corse verso di lei e
l’abbracciò con slancio.
-grazie per avermi capito al volo-
-anche se ti avessi contraddetto tu
avresti fatto lo stesso
di testa tua-
-e già però
sapendo che tu mi sei vicina lo faccio più
volentieri-
Iniziarono tutti insieme ad aprire i
regali.
-purtroppo io non ti ho fatto un
regalo, pensavo che ciò che
è accaduto questa notte non sarebbe mai successo- disse
Kaori portando Ryo
nella sua stanza.
-non preoccuparti, non me la sono
presa, comunque io invece
un regalo te l’ho fatto-
-cosa!?-
-si volevo lasciartelo nella cassetta
delle lettere prima
che me ne andavo, ma ora che ho l’occasione posso dartelo di
persona-
Ryo tirò fuori dalla tasca
un astuccio di velluto blu e lo
porse a Kaory. La ragazza tese un mano tremante…
-prendilo, non è mica una
bomba atomica-
Kaori prese l’astuccio e lo
aprì, dentro c’era una bracciale
in oro bianco con dei brillante e delle ametiste.
-MA TU MATTO….ma questo
bracciale costa un occhio della
testa, come hai fatto…-
-nel corso degli anni mi sono messo
da parte un po’ di
soldi, guarda che non mi sono fatto pagare solo in mokkori, secondo te
come ho
fatto a vivere nell’ultimo anno e mezzo?…comunque
adesso posso mettere da parte
più soldi visto che ho la mia personale miss….-
-non dire una parola in
più, brutto pervertito…comunque mi
fa piacere che ti ricordi ancora i miei gusti…-
-come faccio a scordarli-
Prese il bracciale e lo mise al polso
della donna che amava.
-Sinceramente avrei voluto farti un
altro regalo-
-e cosa, questo per me va
più che bene…-
-purtroppo non immaginavo che andasse
a finire così-
-che intendi?-
-niente di che, pensavo che io non
sarei mai riuscito a
dirti ciò che provavo e quindi non ti ho comprato un anello,
lo so è presto ma
non riesco più a sopportare il fatto di starti
lontano…-
-Ryo…-
-Kaori vuoi sposarmi?-
Come risposta Kaori lo
abbracciò di slancio e lo baciò.
-dovrei prenderlo come un si?-
-e c’è da
chiederlo?-
Alcuni giorni più tardi
tutti i giornali avevano pubblicato
la notizia dell’avvenuto arresto del serial killer parlando
di una
collaborazione tra City Hunter.
-l’aveva detto Marika che i
giornali avrebbero attribuito
l’accaduto a me ma non pensavo che avrebbero dato il merito
anche a te- disse
Kaory posando il giornale sul tavolino del bar.
-sciocchina pensavi che non valessi
più niente?-
-no non è questo
è solo che non pensavo che qualcuno sapesse
che City Hunter era in città-
-hai avvertito tutti che ti porto via
con me?-
-si, Yuri e Marika se lo aspettavano
l’unico che è andato in
crisi è stato Joe, ha detto che sarà difficile
trovare un’altra come me,
comunque volevo avvertirti io, quando torneremo in Giappone, non
smetterò di
fare il mio lavoro-
-certo, sarai ancora la mia
assistente…-
-no non hai capito, io
sarò ancora Unicol, daremo vita ad
una collaborazione-
-ovvero City Hunter e
Unicol… ma….-
-se non ti va bene mi metto in
proprio-
-no va benissimo
così….-
-così potremmo attirare
anche una clientela maschile-
-KAORY!!!-
-dai stavo scherzando, volevo sono
prendermi una piccola
rivincita….-
Dopo alcuni giorni partirono tutti e
due, consapevoli che la
loro vita non sarebbe stata più la stessa e che il loro
amore avrebbe riempito
la loro vita di nuovi colori e di nuove emozioni.
Fine
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