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Autore: DarkFeiry    11/10/2009    1 recensioni
Kaory stanca dei comportamenti di Ryo va in America e si trova una nuova identità...come farà Ryo a ritrovarla? FanFiction scritta un pò di tempo fa che ora ho deciso di pubblicare anche su questo sito...recensite please...spero che vi piaccia...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era la vigilia di Natale e Kaori non aveva voglia di stare con la famiglia, ridere e scherzare. Aveva inventato una scusa con Sayuri. Le aveva detto che quella era la sera decisiva per prendere l’uomo che stava cercando. Non aveva cenato, non aveva voglia di mangiare e adesso era appostata sotto casa della sua cliente con l’ansia. Non voleva passare il 24 dicembre da sola, ma era l’unica soluzione per non far trasmettere la sua malinconia alla sua nuova famiglia. Sperava che almeno il maniaco fosse in ferie la notte di Natale. Pensava a Ryo, aveva detto che la voleva rivedere per l’ultima volta ma erano due giorni che non si era fatto vivo, credeva che se ne fosse andato. Non sapeva se doveva essere felice all’idea che Ryo se ne fosse andato oppure esserne dispiaciuta. Mentre era immersa nei suoi pensieri sentì il rumore inconsueto che fa una pistola quando viene tolta la sicura. Era il suo uomo. Uno sparo echeggiò nell’aria. Kaori si era già rifugiata e aveva evitato facilmente il colpo. Pochi secondi dopo era partita al suo inseguimento. L’uomo aveva lanciato altri colpi ma erano adatti tutti a vuoto, Kaori aveva fatto lo stesso. Kaori non riusciva a prendere l’uomo, l’unica soluzione era mirarlo e sparagli ma non aveva voglia di colpirlo per fargli del male, anche se era un serial killer non poteva ferirlo. I colpi che aveva sparato volevano solo fargli mettere paura, ma a quanto pare non era servito a nulla.

-fermati, non potrai scappare all’infinito- gridò Kaori mentre correva.

L’uomo non aveva accennato a fermarsi ma, ad un certo punto si era arrestato tutto in un colpo.

Kaori si era fermata a pochi metri di distanza da lui e si era sporta per vedere cosa avesse fermato la loro cosa. Era Ryo. Era lì, davanti a loro, con la pistola puntata davanti a se, aveva il volto sicuro e freddo, quello che aveva ogni volta che impugnava la pistola.

-sei finito, lascia a terra la pistola ed arrenditi- disse Ryo con un tono così freddo.

L’uomo si era girato e aveva visto Kaori, ferma nella stessa posizione in cui era Ryo, era in trappola, non poteva fuggire da nessuna parte.

-non mi farò mettere i bastoni tra le ruote da voi due- aveva urlato l’uomo.

Si girò improvvisamente e puntò la pistola verso Kaori. Uno sparo echeggiò nell’aria e il rumore che lo seguì fu quello di un corpo caduto a terra. Dalla magnum di Ryo usciva ancora del fumo. Il corpo dell’uomo era disteso a terra. Ryo lo aveva colpito prima che potesse sparare a Kaori, che era ancora nella stessa posizione, era pietrificata dal terrore, già pronta a ricevere una pallottola.

Appena si fu ripresa, Kaori ,corse vicino all’uomo per sentire se era ancora vivo. Il battito era presente, Kaory prese il telefono e chiamò Marika

-pronto?-

-Marika sono Unicol, abbiamo preso l’uomo che stavo cercando, è ferito-

-dimmi dove sei che vengo subito-

Kaori le indicò il posto e riattacco.

-ce l’abbiamo fatta- disse Ryo con un sorriso

Kaory non sapeva cosa dire, si sentiva stupida, aveva dimostrato di essere un’incapace a differenza di Ryo.

-grazie- fu l’unica cosa che riuscì a dire.

-di cosa?-

-di avermi salvato la vita-

-per così poco, non è la prima volta che lo faccio e nemmeno l’ultima-

Mentre parlavano sentivano le sirene dell’ambulanza e quelle della polizia che arrivavano.

-sono già arrivati? Sono velocissimi- disse Ryo

-siamo in America non in Giappone, ricordati che questa è la patria degli inseguimenti polizieschi, comunque sbrigati, dobbiamo nasconderci, non possiamo farci trovare qui-

Kaori prese Ryo per mano e lo condusse dietro un muro. Quando la polizia arrivò, la prima a scendere dalla macchina fu Marika. Kaori si sporse dal muro e la chiamò con un cenno della mano. Marika la vide subito e andò verso chi l’aveva chiamata. Arrivata dietro al muro Marika si trovò davanti a Unicol e a City Hunter

-volevo ringraziarvi per il lavoro svolto- disse Marika

-niente di che, spero solo che con la mia chiamata non ti abbia messo nei guai-

-no, non ti preoccupare, la farò passare come chiamata anonima, ci penseranno i giornali ad attribuire l’accaduto a te-

-grazie mille per essere così disponibile con me-

Kaori si tolse il cappello e gli occhiali in modo che Marika la potesse riconoscere. Marika rimase a bocca aperta, poi fece un sorriso.

-sono contenta che sia tu, non preoccuparti non dirò a nessuno chi sei-

-ne ero sicura, ora noi  andiamo, ciao Marika ci vediamo, Buon Natale-

-Buon Natale anche a voi-

Kaori si incamminò seguita da Ryo.

-dobbiamo parlare- disse Ryo

-ancora! Per quanto mi riguarda ci siamo già detti tutto-

-a me non sembra-

-invece si-

Ryo la prese per un braccio facendola fermare e costringendola a voltarsi verso di lui.

-avevi detto che mi volevi vedere solo per l’ultima volta, bè mi hai visto ora puoi andare in pace-

-hai ripreso ha fare la scorbutica, mi sembrava che pochi minuti fa ci fosse stata un’occasione di dialogo-

-appunto prima, non adesso-

-senti Kaori tu non vuoi ascoltarmi ma io ti parlo lo stesso, io non sono venuto qui in America per cercare Unicol, si anche per quello, però era una scusa, io sono venuto per cercare te…-

-e per fare cosa? vedermi soffrire ancora?-

-perché vedi solo quello che vuoi vedere?-

-perché è quello che vedo veramente-

-Kaory sono stato un idiota, è vero, lo ammetto, mi sono pentito infinite volte. Dopo che te ne sei andata mi sono chiuso in me stesso, non sono più uscito, non ho più lavorato e non ho avuto altre donne, avevo in mente solo te-

-non ti credo-

-e invece devi farlo-

-perché devo farlo, per farti infrangere di nuovo le miei barriere e farmi del male? Io sono venuta qui per cercare di dimenticarti, ho cercato di dimenticare tutto l’amore che provavo per te e che tu hai sprecato. Ora che sei tornato hai sconvolto la mia esistenza, mi hai fatto andare in una confusione che non puoi nemmeno immaginare e dovrei crederti?-

-si devi credermi, devi farlo Kaori-

-dammi solo un motivo valido per cui dovrei farlo-

-perché TI AMO-

Kaori era rimasta impietrita al suono di quelle parole, Ryo la guardava negli occhi con l’espressione più seria che gli avesse mai visto dipinta in volto. Erano le parole che aveva sperato di sentire dalla bocca di Ryo da quando si conoscevano ed ora si sentiva sciogliere alla vista di quel volto. Al suono di quelle parole le barriere di Kaori erano state abbattute, spazzate via da un vento nuovo e dolce. Voleva farsi trasportare da quel vento… Ryo le accarezzo il volto

-mi dispiace di averti fatto soffrire, perdonami amore mio-

Le aveva preso il volto fra le mani e l’aveva catturata in un bacio, dapprima delicato e dolce, poi pieno di passione. Purtroppo dovettero staccarsi per prendere fiato. Tremavano entrambi per l’emozione

-ti amo, sei la mia vita, ti prego non lasciami più- sussurrò Ryo all’orecchio di Kaori

-ti amo anch’io, non ti lascerò mai -

Si riunirono in un altro bacio più profondo del primo. Quando si ripresero dalle loro emozioni Kaori guardò l’orologio e vide che erano le 00.15.

-Buon Natale Ryo-

-Buon Natale a te, Kaori-

Si presero per mano e si diressero verso il Mercedes di Kaory, intanto i primi fiocchi di neve scendevano sulle loro teste.

-la neve, è la prima volta che vedo nevicare quest’anno, il Natale con la neve è la cosa più bella- disse Kaori con il naso alzato verso il cielo

-sta nevicando per noi-

Entrarono in macchina e Kaori fece guidare Ryo, visto che guardava la macchina con una misto di curiosità e invidia. Quando salirono Ryo guardò l’abitacolo come se stesse vedendo la cosa più bella del mondo.

-guarda che è una macchina mica la luce del paradiso- disse Kaori ridendo.

-ricordati che io sono abituato ancora con la mia Mini, ma come hai fatto a comprarti una macchina del genere?-

-io mi sono sempre fatta pagare in soldi mai in Mokkori, caro, quindi il mio lavoro mi è fruttato molto-

-spiritosa la ragazza-

-e già, comunque dove mi porti? Sta a te decidere il posto-

-mmmmmm…mmmm io so dove portarti-

-veramente? e dove?-

Ryo la guardò con così tanta malizia che Kaori arrossi di colpo, era una grande sweeper ma ancora non aveva mai provato l’emozione di diventare una cosa sola con un uomo. La sorella aveva cercato mille volte di farle incontrare qualche suo collega e combinare qualche appuntamento, ma lei si era sempre rifiutata, non aveva voglia di pensare all’amore in quel periodo. Ryo aveva visto l’espressione imbarazzata e allo stesso tempo preoccupata di Kaory e forse aveva capito il perché.

-possiamo aspettare, non è questo il problema, l’importante per me è che ti ho finalmente ritrovato-disse Ryo con l’espressione più dolce che poteva sfoggiare

Kaori si sciolse completamente davanti a quei occhi, non aveva dubbi, lo voleva più di se stessa e non si sarebbe tirata indietro.

-non preoccuparti…accendi la macchina e portami dove hai deciso- rispose Kaori con un gran sorriso.

Il tragitto verso l’albergo fu immerso nel silenzio, nessuno dei due voleva rovinare il momento con le parole. Ci sarebbe stato il tempo per parlare ora volevano solo stare insieme. Alla reception dell’hotel c’era Yuri che appena vide i due entrare mano nella mano fece un gran sorriso.

-signori devo darvi la chiave della vostra stanza?- disse Yuri quasi ridendo

-si, se non le dispiace- disse Ryo

-per caso volete anche tutti i duplicato esistenti così nessuno vi disturberà stanotte?-

Oramai la risata di Yuri era incontenibile, rideva perché era contento per l’amica e rideva anche perché gli risuonavano nella mente le parole di Kaori che dicevano che non avrebbe più avuto niente a che fare con Ryo.

-la vuoi smettere di ridere? Poi facciamo i conti ragazzino, dacci queste chiavi e falla finita- disse Kaori facendo la finta arrabbiata.

-subito-

Yuri diede le chiavi a Ryo e prese Kaori da parte per dirle una cosa all’orecchio

-poi mi racconti per filo e per segno quello che è successo sia prima che dopo nella camera, una raccomandazione: non rompetemi il letto-

-ma la vuoi smettere, comunque si, ti racconto tutto, Buon Natale, Yuri-

-Buon Natale anche a te Kaori,un’ultima cosa: sono felice per te, te lo meriti-

-grazie mille Yuri-

Ryo e Kaory presero l’ascensore  ed arrivarono davanti la porta della camera di Ryo. Dopo un attimo di esitazione entrarono nella camera e si richiusero la porta alle spalle. Ryo si tolse la giacca e la poggiò sulla poltrona. Kaori si avvicinò a lui.

-…..che bella stanza…- disse Kaori un po’ nervosa.

-te l’ho già detto Kaory se non te la sent….- Ryo non fece in tempo a terminare la frase che Kaori lo stava baciano con passione.

-audace la ragazza….-

Ryo la baciò di nuovo con tutta la passione che poteva e Kaory rispose al bacio. Le sfilò il lungo cappotto e lo fece scivolare a terra, dopo le accarezzo lievemente la schiena infilando le mani sotto il suo maglioncino. Kaori a quel contatto si sciolse e si lasciò andare, ormai nella sua mente c’era solo Ryo e tutti i suoi dubbi erano spariti. Si spogliarono con gesti lenti e carichi di passione. Ryo l’adagiò sul letto.

-ti amo Kaory….voglio che tu sia solo mia per il resto della vita-

-sono già tua-

Ormai si erano detti tutto…Piano Ryo scivolò in lei…

Kaory si svegliò e cercò con la mano il corpo di Ryo. Non trovandolo si tirò su di scatto, si guardo intorno e lo vide seduto su una poltrona che la fissava.

-buongiorno principessa, dormito bene?-

-buongiorno, si ho dormito bene, ma come mai sei lì giù?-

-perché volevo guardarti meglio, volevo imprimere nella mia mente il ricordo di questa notte-

-come sei poetico-

-grazie, comunque il tuo amico è venuto a portarci la colazione senza che noi la chiedevamo-

-ci avrei scommesso, comunque come fai a sapere che Yuri è mio amico?-

-per come lo trattavi ieri sera, poi l’ho saputo perché una volta l’ho seguito e ho visto te, è per questo che quando ti ho visto quella notte ti ho riconosciuta anche se avevi i capelli più lunghi, comunque stai bene così-

-grazie-

-prima mentre ti guardavo dormire ho pensato molto-

-cosa?hai pensato? Non sapevo che ne fossi capace-

-da non scherzare voglio essere serio-

-scusa, continua-

-pensavo al fatto che tu qui hai una nuova vita e che io in Giappone ho la mia vecchia vita che non posso lasciare-

-e allora?-

-bè io non posso rimanere qui, anche se ho vissuto molti anni qui ora non mi appartiene più, io non voglio che per me rinunci a tutto quello che hai costruito difficilmente, non voglio farti lasciare tutto, io non posso darti una vita normale-

Ryo aveva la voce rotta e la testa abbassata. Kaori si era alzato dal letto avvolta dal lenzuolo e si era diretta verso la poltrona. Prese le mani di Ryo e se le portò al cuore.

-Ryo ti sei chiesto perché quando sono venuta qui ho iniziato a fare la sweeper?-

Ryo non si era ancora chiesto il perché lei avesse preso quella strada, la guardava con gli occhi lucidi.

-ho continuato a fare la sweeper perché non volevo una vita normale, non ho mai avuto una vita normale e non sono abituata ad averla, e vuoi sapere la verità? nemmeno la voglio, l’unica cosa che so fare è questa e voglio continuare a farlo-

Ryo la guardava sbalordito, aveva sempre pensato che Kaori voleva una vita normale, quella che tutte le ragazze della sua età avevano, era rimato di sasso a quelle parole.

-ma io credevo che tu avessi sempre voluto una vita del genere-

-hai fatto male i tuoi calcoli. Ryo io ti seguirò ovunque andrai, ora  che ti ho ritrovato non voglio più perderti, mai più! Devi darmi solo un po’ di tempo per sistemare le cose qui.-

-ti do tutto il tempo che vuoi-

-grazie-

Kaori baciò Ryo e poi si diresse vero il bagno per farsi una bella doccia. Doveva ancora dire tutto a Sayuri, sapeva che lei non l’avrebbe presa bene ma alla fine avrebbe capito. Subito dopo aver finito di fare la doccia aveva convinto Ryo ad andare dalla sorella per portare i regali di Natale e a spiegarle la situazione.

-sei sicura che tua sorella ti capirà e mi accetterà-

-credo di si, Sayuri può sembrare dura ma è una delle persone più dolci e comprensive del mondo-

-speriamo-

Scesero giù dall’albergo e trovarono Yuri che stava amoreggiando con Marika.

-adesso dovrei ridere io- disse Kaori ridendo

-ma io con Marika ci stavo già prima-

-e dai, non fate i bambini come il solito- s’intromise Marika ridendo anche lei.

-va bene non lo facciamo più, amore- disse Yuri

-Marika scusa se la notte di Natale ti abbiamo fatto lavorare- disse Kaori

-non preoccuparti, sono gli inconvenienti del mestiere-

-ma come sta l’uomo?-disse Ryo

-non preoccuparti, la pallottola non ha toccato nessun punto vitale, se la caverà. Precisiamo se la caverà con la salute ma non con la giustizia-

-me lo auguro- disse Yuri

-tu non parlare che anche tu sei stato un criminale e te la sei cavata, caro il mio Red Dragon- disse Kaori

-bè ma io non ho mai ucciso nessuno-

-allora è lui Red Dragon, la tua fama è arrivata fino ad altre oceano-disse Ryo

-veramente? comunque grazie a questo angelo di ragazza che ti ritrovi sono diventato un’altra persona-

-anch’io sono cambiato grazie a lei-

-i discorsi si fanno pesanti, ora dobbiamo andare, abbiamo una questione da sistemare, ci vediamo, buona giornata a tutti, poi ci rincontriamo con più calma per darci i regali, ciao ciao- disse Kaori strascinando Ryo fuori dall’albergo.

Fuori la città era completamente imbiancata, era uno spettacolo meraviglioso. Entrarono in macchina e si diressero verso il palazzo dove abitava Kaori. Ryo era agitato, aveva paura che Sayuri avesse ostacolato il loro rapporto, si girò a guardare Kaori che era concentrata nella guida e vide il suo viso rilassato. Kaori era sicura della sua decisione e quindi non aveva paura di niente.

Arrivati salirono in ascensore. Davanti la porta Kaori infilò le chiavi nella toppa ed aprì. Sayuri stava scartando gli ultimi regali insieme al figlio e al marito. Quando vide la sorella sulla soglia della porta si sentì sollevata nel constatare che era sana e salva, aveva avuto paura quando non l’aveva vista rientrare, aveva provato a chiamarla ma il suo telefonino era sempre staccato.

-Kaori finalmente sei a casa, che fine hai fatto? Avevo paura-

-non preoccuparti sto bene-

-dai vieni dentro così possiamo aprire i regali- disse Erick

-non sono sola ho portato una persona con me-

Kaori fece entrare Ryo. Sayuri rimase a guardarli e capì subito dove era stata tutta la notte la sorella e perché adesso Ryo era qui. Kaori guardava Sayuri con il suo solito sorriso, sapeva che la sorella l’avrebbe capita. Sayuri aveva letto negli occhi di Kaori tutto il discorso che lei avrebbe voluto farle, aveva capito che lei lo amava, aveva capito che adesso lei se ne sarebbe andata e non avrebbe potuto fare niente per cambiare la situazione.

-se quello che vuoi è questo posso solo assecondare le tue scelte- disse Sayuri con il suo più bel sorriso.

Kaori corse verso di lei e l’abbracciò con slancio.

-grazie per avermi capito al volo-

-anche se ti avessi contraddetto tu avresti fatto lo stesso di testa tua-

-e già però sapendo che tu mi sei vicina lo faccio più volentieri-

Iniziarono tutti insieme ad aprire i regali.

-purtroppo io non ti ho fatto un regalo, pensavo che ciò che è accaduto questa notte non sarebbe mai successo- disse Kaori portando Ryo nella sua stanza.

-non preoccuparti, non me la sono presa, comunque io invece un regalo te l’ho fatto-

-cosa!?-

-si volevo lasciartelo nella cassetta delle lettere prima che me ne andavo, ma ora che ho l’occasione posso dartelo di persona-

Ryo tirò fuori dalla tasca un astuccio di velluto blu e lo porse a Kaory. La ragazza tese un mano tremante…

-prendilo, non è mica una bomba atomica-

Kaori prese l’astuccio e lo aprì, dentro c’era una bracciale in oro bianco con dei brillante e delle ametiste.

-MA TU MATTO….ma questo bracciale costa un occhio della testa, come hai fatto…-

-nel corso degli anni mi sono messo da parte un po’ di soldi, guarda che non mi sono fatto pagare solo in mokkori, secondo te come ho fatto a vivere nell’ultimo anno e mezzo?…comunque adesso posso mettere da parte più soldi visto che ho la mia personale miss….-

-non dire una parola in più, brutto pervertito…comunque mi fa piacere che ti ricordi ancora i miei gusti…-

-come faccio a scordarli-

Prese il bracciale e lo mise al polso della donna che amava.

-Sinceramente avrei voluto farti un altro regalo-

-e cosa, questo per me va più che bene…-

-purtroppo non immaginavo che andasse a finire così-

-che intendi?-

-niente di che, pensavo che io non sarei mai riuscito a dirti ciò che provavo e quindi non ti ho comprato un anello, lo so è presto ma non riesco più a sopportare il fatto di starti lontano…-

-Ryo…-

-Kaori vuoi sposarmi?-

Come risposta Kaori lo abbracciò di slancio e lo baciò.

-dovrei prenderlo come un si?-

-e c’è da chiederlo?-

Alcuni giorni più tardi tutti i giornali avevano pubblicato la notizia dell’avvenuto arresto del serial killer parlando di una collaborazione tra City Hunter.

-l’aveva detto Marika che i giornali avrebbero attribuito l’accaduto a me ma non pensavo che avrebbero dato il merito anche a te- disse Kaory posando il giornale sul tavolino del bar.

-sciocchina pensavi che non valessi più niente?-

-no non è questo è solo che non pensavo che qualcuno sapesse che City Hunter era in città-

-hai avvertito tutti che ti porto via con me?-

-si, Yuri e Marika se lo aspettavano l’unico che è andato in crisi è stato Joe, ha detto che sarà difficile trovare un’altra come me, comunque volevo avvertirti io, quando torneremo in Giappone, non smetterò di fare il mio lavoro-

-certo, sarai ancora la mia assistente…-

-no non hai capito, io sarò ancora Unicol, daremo vita ad una collaborazione-

-ovvero City Hunter e Unicol… ma….-

-se non ti va bene mi metto in proprio-

-no va benissimo così….-

-così potremmo attirare anche una clientela maschile-

-KAORY!!!-

-dai stavo scherzando, volevo sono prendermi una piccola rivincita….-

 

Dopo alcuni giorni partirono tutti e due, consapevoli che la loro vita non sarebbe stata più la stessa e che il loro amore avrebbe riempito la loro vita di nuovi colori e di nuove emozioni.

 

Fine

  
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