Piccolissimo
avviso: Da qui la storia
inizia ad entrare nel vivo diciamo: viene
presentato il protagonista maschile che personalmente adoro, anche se credo di essere moolto di parte :)
Volevo poi precisare una cosa; il
nome della protagonista è Allison, Lily è il soprannome, avrei dovuto specificarlo subito :P <
Da qui in poi il pov (punto di vista) cambierà piuttosto frequentemente, si passerà dal punto di vista di Allison a quello del protagonista maschile durante lo stesso capitolo; ovviamente specifico
quando succede.
The
Kidnapping (Il rapimento)
Puzza. C’era una terribile puzza di sangue
mischiato al caldo e alla muffa. Quell’odore era davvero soffocante oltre
che nauseante. Non avevo la minima idea di dove fossi, ricordavo solo gli
uomini che mi avevano narcotizzato e poi basta, il buio totale.
Feci per
alzarmi, ma ebbi una fitta alla testa.
-Ah!- Esclamai, portandomi una
mano sulla fronte; la sentivo pulsare da morire.
Scostando la mano, notai nella
penombra delle gocce rosse che dalla mia testa continuavano a cadere sulle dita
ormai già zuppe di sangue. Ero ferita.
Deglutii a vuoto agitata e cercai di guardarmi intorno per analizzare bene l'ambiente circostante.
Ero in uno stanzino chiuso e buio, tolto il fascio di
luce che entrava da una finestrella minuscola in alto. La stanza era fredda e
umida, sentivo delle goccioline cadere da alcune chiazze di umidità sul
muro, e le pareti erano piene di crepe.
Per un attimo, presa dal panico, l’assurda idea di
gridare aiuto balenò nella mia testa, prima di realizzare
che non sarebbe stato il caso visto che non avevo idea di chi ci fosse fuori da
quella specie di scantinato.
I miei occhi si soffermarono su una cassa vuota di metallo
vicino alla porta: mi alzai a fatica e barcollai fino ad essa per recuperarla e spostarla sotto la finestrella.
Rischiai quasi di cadere quando vi poggiai un piede sopra per salirci: la botta in testa doveva aver avuto ripercussioni anche sul mio equilibrio.
Mi tenni stretta al muro e, aiutandomi con le mani, riuscii a sollevarmi e a guardare fuori di lì.
Un brivido mi attraversò la schiena quando notai solo dei campi: eravamo senza alcun dubbio in
campagna, anche se avessi gridato nessuno mi avrebbe mai sentito.
Scesi dalla
cassa ed incominciai a camminare avanti e indietro nervosa. Mancava l'aria lì dentro ed un insostenibile senso di
claustrofobia iniziò ad assalirmi. Volevo uscire di
lì maledizione!
Sentii il naso pizzicare e gli occhi inumidirsi, mentre le gambe tremavano sempre di più ad ogni passo.
Nonostante i miei tentativi di ricacciare indietro le lacrime sbattendo velocemente le palpebre, mi ritrovai a singhiozzare neanche un minuto dopo.
Avrei voluto fermarmi e smetterla di piagnucolare perché
sapevo che non sarebbe servito a niente, eppure
non riuscivo proprio a calmarmi, il panico mi stava
assalendo e aveva già raggiunto le mie mani che con isterica frenesia
asciugavano le lacrime sempre più numerose. Basta, basta, basta… continuavo a
ripetermi mentalmente per cercare di tranquillizzarmi.
Mi sedetti in un angolo
rannicchiandomi e massaggiandomi le gambe con le mani per scaldarmi.
Cercai di non badare al rosso vivo del sangue che dalle mani sporche si stava
spalmando sui jeans.
Perché? Perchè
stava succedendo a me?
Mi diedi un pizzicotto come in trance sperando che tutto quello fosse solo un incubo, sperando di risvegliarmi nel mio letto...
Mi sembrava di essere in uno schifo di film e non sempre nei film le vittime facevano una bellissima fine.
Era finita? Mi chiese
inevitabilmente la mia parte pessimista.
Non avrei più rivisto i miei
genitori? E mio fratello? Quell’odioso e insopportabile bambino a cui comunque volevo tantissimo bene? Lui che era praticamente l’orgoglio dei miei genitori,
nonché uno dei bambini più popolari e adorato –soprattutto
dalle insegnanti con cui faceva il lecchino- della scuola; lui che ogni volta
che cercavo di fare qualsiasi cosa era sempre lì a darmi fastidio,
facendo versi, tirandomi calci e pugni senza motivo e sputandomi addosso; lui
che quando lo sgridavo chiamava i miei piangendo e ovviamente loro difendevano
l’angioletto di mamma e papà. Il mio fratellino…che mi era
stato vicino quando avevo avuto la febbre alta, che mi aveva
aiutato con le sue piccole manine a colorare, anche se male, un disegno di
artistica per scuola e che mi abbracciava e ascoltava quando litigavo con gli
altri, confortandomi con le ingenue parole che solo un bambino può usare...
Nicky…
E mio padre invece, dolcissimo,
iperprotettivo e gelosone? E la mia mamma sempre così buffa, ma
terribilmente tenera e premurosa? Quella donna simile a me in quasi tutto,
tranne che per l’incredibile pazienza che la contraddistingueva…
Continuai imperterrita a
piangere…La mia famiglia…
L’improvviso scatto di una serratura mi
spaventò e mi fece smettere per un attimo di singhiozzare come una
bimbetta isterica. La porta si aprì e ne uscì lo stesso uomo alto
e tarchiato che avevo visto in quel vicolo; questa volta, però, era senza
maschera. Aveva i capelli cortissimi neri –talmente corti da sembrare
quasi calvo- e degli occhi di un verde scuro acceso ed eccitato. Si aprì
in un ghigno sadico che mi fece sudare freddo.
-Ben svegliata, principessa.-
Aveva una voce molto imperiosa e
allo stesso tempo roca. Il tono ironico con cui mi chiamò "principessa"
non mi piacque per niente e se non fossi stata paralizzata dalla paura probabilmente gli avrei risposto a modo prima di
cercare di scappare dalla porta dietro di lui, ora finalmente aperta.
-Sono due giorni
giorni ormai che dormi indisturbata qui.- Continuò, facendomi distogliere
lo sguardo dall’unica via di fuga della stanza. Era passato così tanto tempo?!
Scattai in piedi procurandomi una
dolorosissima fitta alla testa che ignorai.
-Due giorni?!-
Riuscii finalmente a dire con voce tremante.
-Sì, tesoro, due
giorni…- Mi squadrò dalla testa ai piedi divertito prima di
riprendere a parlare, –Non ti preoccupare per i tuoi genitori, li abbiamo
già avvertiti noi che ti sei piacevolmente trattenuta a
parlare con noi.- Proseguì con un tono di voce quasi cortese; solo il
suo sguardo maligno tradiva le sue reali intenzioni.
Lo sapevano già?! I miei genitori sapevano che ero stata rapita? Allora
sicuramente avrebbero fatto qualcosa!
Mi sentii un po’ più
sollevata quando chiesi:
-Che cosa volete da me e dalla
mia famiglia? Soldi? Non siamo ricchi, siamo gente normale.-
Il mio tono di voce era tornato
di nuovo abbastanza sicuro da permettermi di guardare in faccia il mio
aguzzino.
-Calma, calma principessa. Non li vogliamo i vostri
soldi, piccola. Vogliamo solo parlare un pochino con
te, d’accordo? Il nostro capo sarà più che felice di
riceverti.-
-Io no invece.- Risposi,
guardandolo con ribrezzo.
Era chiaro che volessero qualcosa da me, era chiaro che servissi a qualcosa, ero dunque abbastanza certa del fatto che non mi avrebbero uccisa...non ancora.
-Non hai scelta.-
Mi informò con uno sguardo canzonatorio.
Dietro di lui apparvero altri
due tipi robusti che, senza tanti complimenti, mi presero di forza ed iniziarono a trascinarmi per tutta l’abitazione.
Passammo per un gigantesco ingresso di una sontuosità immensa, con tanto
di scalone principale che portava ai piani alti. Il lampadario sembrava fatto
di tanti e piccolissimi Swarovski che riflettevano per tutta la stanza la luce del sole
che penetrava dalle finestre. I pavimenti erano rivestiti con tappetini
verdi di velluto e in tutti i corridoi in cui passammo
si potevano distinguere quadri e oggetti di valore. Il fatto che probabilmente fossero stati rubati non mi stupiva
affatto; chissà di quale criminale ero ospite.
Ad
un tratto, il tipo che mi teneva il braccio sinistro mi strattonò
indietro facendomi un male cane.
-Stai sporcando la tappezzeria.- Disse schifato,
indicando alcune gocce di sangue che dovevano essermi colate dalla ferita che avevo
in fronte. Mi chiesi come potessi ragionare e distinguere le
loro parole ancora così lucidamente nonostante la botta.
-Muoviamoci allora.-
Ribatté svelto l’uomo più grosso, che fra i tre doveva
essere il più importante. Per tutta risposta, gli altri due mi strattonarono ancora
più forte verso un altro lungo corridoio alla fine del quale vi era una
porta. Bussarono ed attesero in silenzio la risposta
di quello che supponevo fosse il loro “capo”.
-Avanti.- Disse una voce acuta e
su di giri al di là della porta.
Mi spinsero all'interno della stanza -che altro non era che una specie di studio- e mi fecero sedere su una sedia a lato dell'enorme scrivania al centro, occupata da un uomo in carne sulla quarantina.
Attesero poi in religioso silenzio un
ordine da parte del loro capo che non tardò ad arrivare.
-Potete andare.- Con un gesto
della mano, l'uomo congedò i suoi due scagnozzi che,
dopo avermi legato i polsi dietro lo schienale della sedia, uscirono dalla porta
richiudendosela alle spalle.
-Allora Allison.- Cominciò,
sorridendomi mentre mi squadrava con occhi socchiusi.
-Dolce, piccola
Allison…chissà che paura hai avuto stando tutto quel tempo in
quella stanza da sola.- Il suo tono di voce così viscido mi fece
accapponare la pelle. Lo guardai con odio non capendo però se si
aspettasse o no una risposta da me. Riprendendo a parlare, mi fece capire che
non ero tenuta a replicare:
-Mi hanno detto che hai dormito
per quasi tutto il tempo.- Fece lo stesso sguardo birichino
di rimprovero di un genitore che coglie in flagrante il suo bambino con le mani
nel barattolo del miele.
-Che cosa vuoi da me?- Chiesi
brusca, impedendogli di proseguire quella stupida sceneggiata.
Temevo e volevo al tempo stesso una risposta, volevo sapere il perché di tutto quello.
Rise fra sé sfregandosi le mani soddisfatto, –Vai
subito al sodo vero piccola?- Domandò con voce
quasi affettuosa, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a me con passo lento.
–Non lo immagini che cosa voglio da te?-
Sussultai spaventata, mentre il
mio cervello iniziava impazzito a macchinare ipotesi su ipotesi.
Che cosa voleva?
Stai lontano brutto
ciccione o ti prendo a calci, fosse l’ultima cosa che faccio.
Mi prese il mento fra il pollice
e l’indice e mi guardò fisso negli occhi con uno sguardo…da
maniaco che non mi piaceva per niente. Stavo morendo dalla voglia di sputargli
in faccia, ma avevo la gola secca e non riuscivo a racimolare nemmeno un
briciolo di saliva.
-Tu sei la figlia del capo di
tuuutta la polizia della città. Con te qui non
credo che tuo padre potrà darci fastidio più di tanto, non
credi?- Domandò increspando le labbra.
Spalancai la bocca incredula. Ma certo, era chiaro! Volevano agire indisturbati senza la
polizia alle calcagna e sapevano benissimo che mio padre non avrebbe fatto
niente che mi avrebbe potuto mettere in pericolo; avrebbe avuto le mani legate.
Stavo per rispondergli, volevo rispondergli che era solo un povero illuso e che lo
avrebbero di sicuro rintracciato e arrestato, dopotutto mio padre non avrebbe di certo potuto fermare anche CIA ed FBI, quando un suono simile a quello di un
citofono mi fece sobbalzare.
L’uomo si allontanò da me un po' seccato
per dirigersi verso la sua scrivania e schiacciare il tasto di un aggeggio
che aveva lì sopra:
-Che succede?- Chiese, visibilmente irritato per essere stato interrotto.
Non ottenne risposta, anzi, una risposta la ottenne: dei rumori simili a degli spari che lo
fecero trasalire preoccupato.
-Andrew, Drake!- Gridò in
direzione della porta, che improvvisamente si spalancò facendo sbiancare
il vecchio ciccione che mi stava davanti.
Mi girai anch’io e notai la sagoma di tre persone.
La mia attenzione fu immediatamente catalizzata dal ragazzo al centro: aveva lo
sguardo piuttosto annoiato, ma freddo e carico di
disprezzo, come se avesse avuto davanti uno schifosissimo scarafaggio da
schiacciare. I suoi capelli erano di un castano chiaro, tendenti al biondo, gli
occhi, puntati sul ciccione dietro la scrivania, di un colore particolare che non avevo mai visto prima: erano di un verde con
sfumature di grigio. Era alto e snello, indossava dei jeans scuri con una
camicia nera lasciata fuori dai pantaloni e arrotolata fino ai gomiti.
Se la situazione fosse stata diversa, se ogni parte del mio corpo non stesse tremando per la paura, probabilmente avrei pensato che fosse il ragazzo più bello che avessi mai visto...
Non era da solo, c'erano
altri due ragazzi con lui; uno moro abbastanza basso e
corpulento e l'altro castano un po' più alto e un po' meno robusto.
Nulla degno di nota però, riportai subito il mio sguardo sul ragazzo
biondo di prima -che tra l'altro mi sembrava di aver già visto da
qualche parte- che mi guardò per poco
più di un secondo con un'aria terribilmente antipatica, prima di iniziare
a parlare con quell’uomo.
-Non sono
reperibili…- Disse fintamente dispiaciuto, arricciando le labbra in una smorfia poco convincente.
-Avevi bisogno di
loro per caso?- Chiese ancora, in modo quasi professionale. Solo dopo mi
accorsi con orrore che i due tizi di prima, quelli che mi avevano accompagnato
lì, erano sdraiati per terra con gli occhi spenti e vuoti ed un’espressione terrorizzata dipinta in volto, neanche avessero visto
il Diavolo in persona. Le loro carcasse erano circondate da un lago di sangue
che aveva già impregnato i loro preziosi tappetini verdi.
Voltai lo
sguardo chiudendo gli occhi di scatto; non che mi dispiacesse più di tanto che quegli schifosi avessero fatto una brutta fine, ma...nonostante gli occhi chiusi, ricordavo ancora la scena e tutto quel sangue, cosa che rischiava seriamente di farmi vomitare.
-N-No…- Balbettò il ciccione,
facendomi riportare l’attenzione su di lui.
-Ottimo- Concluse
il ragazzo disinteressato, prima di aggiungere come se niente fosse -E' da tanto che non ci si vede, eh Tom?-
ghignò in un modo che definire malefico era poco. Aveva una voce
piacevole, nonostante la vena minacciosa che a quanto pareva
aveva colto pure il ciccione visto il suo sguardo spaventato.
-G-Già…-
La voce di Tom tremava visibilmente, il suo tono era completamente diverso da quello usato con me poco prima e iniziai a domandarmi il
perché…chi erano quei ragazzi? Non facevano tutti parte della stessa banda di
criminali? Non erano...alleati? Perché il
ragazzo aveva ucciso gli altri due?
-Hai ragione,
è da tanto che non ci si vede ragazzo!- Sembrò riacquistare un
po’ di sicurezza, anche se non potevo saperlo con certezza.
Il ragazzo
intanto girava curioso per la stanza e osservava con interesse i vari
soprammobili. Mi guardò di nuovo per qualche lieve secondo e, anche se
non ne ero certa, mi sembrò di vederlo sorridere appena, prima che soffermasse lo sguardo su un soprammobile in
particolare.
-Questo è
d’oro?- Chiese inarcando il sopracciglio indifferente, mentre indicava una
strana statuetta sulla libreria alla mia sinistra, sembrava una fenice.
Tom sorrise
confuso e non era l’unico ad esserlo, che
c’entrava quella statuetta?
-S-sì certo.- Rispose titubante.
Il ragazzo
alzò le spalle indifferente e, dopo aver preso l’oggetto, se lo mise in tasca con noncuranza.
Osservai sconcertata il ciccione che, però, non fiatò;
doveva avere molta paura di quel ragazzo se gli permetteva di
derubarlo…era davvero così pericoloso? Lo guardai nuovamente.
Okay, il suo sguardo non era amichevole, ma addirittura temerlo così mi
sembrava una cosa esagerata! Sinceramente, ero più terrorizzata all'idea di restare nuovamente da sola con quel Tom, ero più terrorizzata all'idea che potesse toccarmi di nuovo con le sue sudice mani, che potesse farmi del male...
-Come mai da queste parti?-
Alla domanda di
Tom, se possibile, il ghigno malefico del ragazzo si allargò ancora di
più fino a diventare decisamente crudele.
-Non lo
immagini?- Era incredibile, ma la sua espressione apparentemente indifferente e
annoiata lasciava trapelare un misto di divertimento e perfidia allo stato
puro.
Approfittando di quel momento di distrazione generale, cercai di sciogliere il nodo della corda ancora stretta intorno ai miei polsi: se fossi riuscita a liberarmi, forse con uno scatto sarei riuscita ad uscire da quella porta. Il ciccione Tom sarebbe stato troppo impegnato a parlare con quel ragazzo per fermarmi e gli altri due...forse gli altri due non mi avrebbero impedito di fuggire, forse non era nel loro interesse farmi del male...non lo sapevo, non sapevo né capivo più nulla, volevo solo tornare a casa, volevo solo che la mia testa la smettesse di pulsare così forte.
David’s Pov
Quel verme di Tom
sobbalzò spaventato. Lo sapeva, lo sapeva
perché ero lì. Glielo si leggeva in quegli occhi da codardo che
lo sapeva, eppure cercava ugualmente di prendere tempo. Ogni suo tentativo ad
ogni modo sarebbe stato inutile, sarebbe morto lo stesso, non l'avremmo
lasciato scappare.
Sentirmi gli
occhi addosso della ragazza, però, era decisamente
fastidioso, che diavolo ci faceva lì? Tom aveva di nuovo fatto le cose a
modo suo a quanto pareva...senza prima consultarsi con Johnny, motivo in
più per eliminarlo.
Johnny era il
criminale più pericoloso e temuto di tutta New York,
tutti gli altri se volevano esistere e fare casino nel suo territorio
dovevano stare ai suoi voleri.
Feci segno a Paul
e Michael di perquisire la stanza; magari avremmo trovato qualcosa di interessante. Loro annuirono in modo serio, continuando
però a tenere le armi a portata di mano, casomai Tom avesse opposto
resistenza al suo tragico destino.
-Non credo di
aver fatto nulla che possa aver fatto arrabbiare Johnny...-
Subito quel vile capì di aver fatto qualcosa di sbagliato verso il
nostro capo.
-Ah no?- Ribattei
divertito, prima di indicare con gli occhi la ragazza che sobbalzò
spaventata.
-Non mi pare che
Johnny ti abbia mai ordinato di rapire nessuno...-
Spiegai annoiato.
-Ma...ma lei...- Prese tempo, non sapeva nemmeno lui cosa dire,
faceva davvero pena.
-David lei
è la figlia del capo di tutta la polizia di New
York!- Lo disse come se la cosa fosse sensazionale. Come se avesse trovato un
nuovo tipo di droga sublime a poco prezzo. Ma che si
era fumato?
-E allora?- Schioccai
la lingua annoiato; mi stava solo facendo perdere
tempo.
-Come e allora?! Con lei nelle nostre mani possiamo ricattare la polizia,
te ne rendi conto?! Lowell non permetterà mai che venga fatto del male a
sua figlia!- Era ancora più estasiato di prima se possibile, ma il suo
entusiasmo morì non appena capì che non me ne importava un cazzo
di tutto quello. Né tantomeno sarebbe importato a Johnny.
Ghignai,
beffandomi della sua espressione ridicola
-Dove sta il
divertimento dell’essere criminali se non si ha
la polizia, per quanto stupida, alle calcagna?- Dissi con finta noncuranza.
Non rispose, non sapeva cosa rispondere.
-Mossa davvero
stupida la tua Tom.-
Incominciò
a tremare come un coniglio non appena gli puntai
contro la pistola.
-No! Perchè
Dave, perché mi fai questo?!-
-Niente di
personale Tom.- Oh sì che c’era qualcosa di personale, non vedevo l’ora di toglierlo di mezzo quello stronzo.
–Io eseguo gli ordini e basta.- Almeno in apparenza.
-Ti prego Dave,
parliamone!- Implorò ancora senza ritegno.
-Parlare di cosa
Tom? Di che ti preoccupi? Tanto sono solo un moccioso con una pessima mira, no?-
Ero particolarmente orgoglioso e quella sua frase, detta tempo prima con sarcasmo, il mio orgoglio non l'aveva
proprio gradita.
Sbiancò,
facendo aumentare il mio divertimento.
-S-Su, stavo scherzando Dave! Lo sai che non lo
pensavo!-
-Tu non pensi mai
caro Tom, è questo il problema...- Replicai
fingendo di essere dispiaciuto e chiudendo gli occhi rassegnato.
Li riaprii di
scatto spaventandolo.
-La tua ultima preghiera?-
-N-non vorrai davvero farlo davanti ad una ragazza!-
Oddio, era
davvero così patetico da sperare che una cosa del genere potesse
fermarmi? Era davvero la sua ultima risorsa la
ragazza? Beh peccato, speravo avesse qualche asso nella manica, invece toglierlo
di mezzo sarebbe stato un omicidio noioso esattamente come tutti gli altri.
-Sono sicuro che
sopravvivrà lo stesso dopo aver visto un po' di sangue..-
Dissi facendo roteare gli occhi per la stanza seccato. Chi non voleva vedere
Tom morto poi? Ero certo che pure la ragazza non avrebbe pianto per la sua
perdita.
Lo sentii gridare
un altro paio di volte terrorizzato, prima di premere il grilletto.
Allison’s Pov
Chiusi gli occhi
poco prima di avvertire uno sparo a pochi centimetri da me. Non osai riaprirli
per osservare la scena. Non capivo più niente e l'odore del sangue
iniziò a darmi alla testa.
Avevano ucciso un uomo a soli pochi centimetri da me, Santo Cielo! E molto probabilmente io sarei stata la prossima...
Quando il mio cervello realizzò completamente la cosa, ripresi a tremare come una foglia ed avvertii delle gocce salate solcarmi le guance.
Perché l'aveva ucciso? Il discorso era stato abbastanza confuso...da
quello che avevo capito, quel Tom aveva tradito un certo Johnny...ma chi era
Johnny? Un tizio ancora più potente e spietato di Tom, tanto da mandare i
suoi scagnozzi ad ucciderlo? E se quei ragazzi mi avessero catturata e portata da lui? Che ne sarebbe stato di me?
Sarebbe stata la
fine quella? Non avrei più rivisto i miei genitori? E i miei amici?Sentii un'altra
lacrima scivolare per il viso ed ebbi l’impulso di asciugarla con la mano destra,
che però era ancora saldamente legata insieme all’altra dietro alla schiena.
Dannazione! Non potevo continuare a frignare, no! Non avrei dato la soddisfazione a
quelli di vedermi piangere, non avrei mai implorato nemmeno pietà; se
fossi morta, lo avrei fatto con dignità cazzo,
ero la figlia di un poliziotto e non mi sarei mai piegata davanti a quei
criminali. Aprii gli occhi solo quando sentii dire:
-Che fai, piangi?-
La scena che mi
si prospettò davanti era terribile...sangue,
sangue, sangue...stavo per vomitare, ma, non seppi come, mi trattenni. Tom era stato colpito con
un unico colpo alla testa che era…come dire…quasi spappolata,
circondata poi dal sangue che era schizzato per la stanza e che per mia sfortuna
era ben visibile dalla posizione in cui mi trovavo…
Cercai di concentrarmi
solo ed esclusivamente sul ragazzo biondo che mi stava davanti. Non aveva più lo sguardo
crudele di prima, mi guardava semplicemente con il sopracciglio inarcato,
sembrava infastidito. Infatti anche la domanda era
stata formulata in un tono tutt'altro che gentile, qualcosa del tipo: -Oh no che seccatura! Questa
rompiscatole sta piangendo, uccidiamola!- E non mi avrebbe affatto stupito se
lo avesse davvero fatto per una motivazione così futile…
-No!- Dissi
brusca, voltando lo sguardo da un'altra parte. Pessima mossa: lo studio era praticamente ricoperto di sangue da tutte le parti e non
potei fare a meno di vedere di nuovo il cadavere.
Lo stomaco si ribaltò a quella visione e un conato di vomito risalì fino alla bocca, che serrai con forza per evitare di rigurgitare succhi gastrici addosso al biondino.
La tentazione di farlo c'era, ma era stata vinta dalla paura che potesse arrabbiarsi e farmi del male.
Sapevo che, se fossi riuscita a sopravvivere, avrei sognato quegli orribili attimi di terrore puro ogni notte, avrei sognato il cadavere di Tom, degli altri due tizi e...quegli occhi verdi che ora mi fissavano a soli pochi centimetri dalla faccia.
Fortunatamente
non si accorse della mia reazione -o fece finta di non accorgersi- e si
strappò un pezzo di manica della camicia. Osservai il suo gesto confusa e disorientata, piegando involontariamente un
sopracciglio, gesto mi costò una smorfia di
dolore per la ferita. Lui si avvicinò ulteriormente a me che, con riluttanza, avevo
iniziato a scansarmi.
-Stai ferma.- Mi
disse, semplicemente, e non seppi perché gli diedi ascolto.
Da quando mi faccio dare
ordini così?
Mi fermai e cercai di regolarizzare
il respiro, cosa che non mi riusciva tanto bene.
Iniziò a tamponarmi leggermente la
ferita sulla fronte che gocciolava ancora parecchio. Era
così…delicato, che non sentivo nemmeno il dolore. Non sembrava per
niente impressionato dal sangue, chissà quanti ne aveva visti messi
peggio di me. Tom per esempio.
-Che ti hanno
fatto qui?- Chiese con noncuranza, come se stesse parlando delle previsioni del
tempo. Fu umiliante sentire il battito del mio cuore aumentare furiosamente solo a causa della sua voce così vicina al mio orecchio. Mi resi anche conto, con molto
disappunto, che a quanto pareva era la sua vicinanza ad
impedirmi di regolarizzare il respiro…perché non si allontanava?
Deglutii e mi
schiarii la voce, mentre pensavo se fosse il caso di
rispondergli o no.
-Non lo so.- E non lo sapevo davvero. Probabilmente me lo avevano
fatto mentre dormivo.
-Questa va
medicata.- Disse piuttosto serio, non sembrava nemmeno il ragazzo di prima.
Assurdo, si era improvvisamente calato nei panni del dottor House?
-Non
l’avrei mai detto. Complimenti per l’illuminazione, sei davvero un pozzo d’intelligenza.- Mi morsi il labbro subito dopo per quell'uscita così involontariamente acida. Nonostante la paura, nonostante le guance ancora bagnate di lacrime, non ero riuscita a trattenermi.
Non era per nulla saggio da parte
mia provocarlo, loro erano in tre e per di più armati. Io ero da sola, disarmata e ferita…
-Siamo un po' acide, eh?- Replicò invece, altrettanto ironico e
pungente, piantando i suoi occhi nei miei. Erano davvero di un verde bellissimo,
riuscivo a specchiarmici. Scossi impercettibilmente la testa per scacciare quei
pensieri fastidiosi.
Avrei voluto ribattere ed insultarlo, ma avevo perso molto sangue e pianto molto, le forze cominciavano a venir meno ed il desiderio di tornare a casa diventava sempre più pressante.
Sorrise fra sé e sé mentre continuava a tamponare attento la ferita, che intanto aveva iniziato a smettere
di sanguinare.
Mi ero sbagliata, il suo sorriso non era bello, era davvero
bellissimo.
I suoi compagni arrivarono proprio in quel momento a chiamarlo; lui si girò così verso di loro che avevano appena finito di...spargere
benzina?! Avevo visto bene?
-Che ne facciamo
di lei?- Il ragazzo basso e robusto dai capelli lunghi e castani mi distrasse
dai miei pensieri con quella domanda.
-La bruciamo
insieme alla casa?- Chiese l'altro.
Bruciare. Ecco
come avrebbero eliminato le prove di quell'omicidio, ecco come eliminavano
sempre le prove di tutto. Un brivido mi percorse la schiena e mi fece tremare. Sarebbe stato
meglio di gran lunga se mi avessero sparato piuttosto
che morire in modo lento e doloroso bruciata viva...
Il ragazzo biondo
mi guardò di nuovo, questa volta sembrava volesse scavarmi dentro da quanto erano penetranti i suoi occhi. Sostenni il suo sguardo senza abbassare gli occhi nemmeno per un secondo: per un
attimo fui tentata di buttarmi ai suoi piedi e di piangere implorandolo di non uccidermi, c’era però
l’altra metà orgogliosa di me che si rifiutava categoricamente di
farlo; sapevo che David avrebbe riso spietato, mi avrebbe guardata
e uccisa come se fossi stata un verme, come se fossi stata Tom.
Mentre le due parti di me
combattevano ad armi pari, sentivo che l’orgoglio stava per cedere sotto
l’istinto di sopravvivenza. David, però, prima che potessi gettarmi
ai suoi piedi piangendo disperata, rispose alla loro domanda
piuttosto annoiato:
-No, portatela
fuori.- Alzò le spalle indifferente, lasciandomi un
attimo perplessa; forse attraverso i miei occhi aveva visto proprio
quella paura che non volevo vedesse.
Forse pensava
anche lui che una morte fra le fiamme sarebbe stata troppo terribile e troppo
crudele, soprattutto per una ragazza innocente.
Lo vidi buttare
il pezzo di stoffa della sua camicia ormai inzuppata del mio sangue per terra,
prima di fare un cenno ai due ragazzi che subito mi si avvicinarono e mi
slegarono. Venni trascinata così, senza troppe
gentilezze, da quei due che mi portarono fuori dalla casa, uscendo dal retro
dove erano presenti una macchina e altri quattro ragazzi. Erano in sette quindi. Come riflesso involontario, squadrai
la macchina in cerca della targa. La annotai mentalmente con l’intento
poi di dirla a mio padre casomai lo avessi rivisto, anche se probabilmente era stata rubata visto le condizioni disastrose in cui era.
-Ah finalmente,
era ora!- Un ragazzo dai capelli corti sul castano scuro mi distrasse dai miei
pensieri e ci venne incontro sorridendo. Aveva un viso molto luminoso, gli
occhi di un color cioccolato divertiti e un bel sorriso sincero; non seppi il
perché, ma vederlo mi tranquillizzò un po’.
-E lei?-
Inarcò il sopracciglio interessato. -Non sapevo che Tom fosse
così viscido da spassarsela anche con le ragazzine!- Scosse la testa schifato. Ma...per chi mi aveva preso?
-Era un
ostaggio.- Spiegò brusco il ciccione che mi stava stritolando il braccio
sinistro.
L'altro
annuì come se fosse la cosa più ovvia del mondo tenere in
ostaggio qualcuno. Ah già, erano criminali!
Poco dopo vidi
uscire dalla casa il ragazzo chiamato David e fu proprio mentre parlava con gli
altri ragazzi che capii finalmente dove l'avevo già visto. Avevo
già visto il suo viso, l'avevo già visto sorridere in una foto
che in breve aveva fatto il giro di tutti gli Stati Uniti. Alla centrale di
polizia quella foto era rimasta appesa per mesi e mesi
e probabilmente ancora adesso c’era da qualche parte.
Lui era....
*The end* xD
Spero di aver
lasciato un po’ di suspense così dai…stavo pensando di
postare la scheda di David, ma così mi sa che capireste già
quello che in teoria si scopre nel prossimo capitolo…quindi la posto nel prossimo capitolo, la sua e quella dell’amico
stupendamente dolce*_* (lo adoro, si era capito? xD)
Questo capitolo
è stato abbastanza difficile da scrivere, specie perché non
volevo che sembrasse finto, io di criminalità non me ne intendo >.<
Però mi
sto organizzando: mio fratello mi ha consigliato di giocare ad
un gioco chiamato gta (qualcuno conosce ‘sto coso?xP) per ps3 che parla
di mafia…sopravvivrò di sicuro! Per rendere la storia più
credibile sono disposta ad impugnare quel telecomando
malefico per calarmi nei panni di un criminale in piena regola xD
Altra cosa, il
gruppo di criminali della storia non è la mafia. Non me la sono sentita
di entrare in un campo così spinoso >.< è un gruppo di criminali importantissimo inventato da me e basta.
Spero dopo aver
finito quel videogioco, nemmeno io so come, di riuscire a descrivere meglio la
vita di David e la città, visto che io a NY non
ci sono mai stata e non so esattamente come sia :P
Per quanto
riguarda le recensioni invece….*_* (voglio la
faccina con gli occhi dolci che uso su msn, uffa! >.<) sono stupende, io
davvero non ho parole per ringraziarvi ç_ç Quando si tratta di
vaneggiare e scrivere cavolate vado alla grande, ma quando si tratta di
ringraziarvi con le parole meravigliose che vi meritereste
faccio schifo -.-
Ci tengo
soprattutto a ringraziare Chiara (fallsofarc) la mia fantastica beta, che ha
avuto una pazienza infinita con me ed ha fatto un lavoro eccezionale** Ancora
non so come fa a sopportarmi, rimane un mistero da risolvere xD
Poi non posso che
rispondere ad ognuna di voi per ringraziarvi di aver
anche solo aperto la pagina della mia storia*_* Siete fantastiche, a tutte un
immenso GRAZIE!
*Risposte alle
recensioni*
fallsofarc: Tesoro
non potevo che rispondere a te per prima*_* ormai non so più come dirti quanto
apprezzo tutto quello che fai, senza il tuo preziosissimo aiuto e la tua
immensa pazienza non avrei mai avuto il coraggio di postare >.< Come faccio a ringraziarti in modo
diverso dal solito e monotono “grazie”? Ci devo pensare, come ho
già detto nei ringraziamenti sono davvero
pessima xP Incominciò magari con un grandissimo “grazie infinite
per tutto”, giusto per essere ripetitiva con i grazie ;P
Per quanto
riguarda la storia, non sai quanto mi facciano sempre piacere i tuoi
complimenti, sono davvero preziosissimi** Sono contenta che il Pov di David
ti piaccia, soprattutto perché sappiamo entrambe quanto è
difficile immedesimarsi nei pensieri bacati di un maschio (senza offesa per la
categoria ovviamente ù_ù) XD Da quel poco che ho letto del Pov di
Ale però, ti assicuro che tu sei molto più brava di me anche in
quello^^
Nicolas lo adoro
da morire pure io xD per lui mi sono ispirata ad un
mix fra i miei fratelli; il nome e l’essere viziato del più
piccolo, e l’essere fighetto e lo stare sempre al telefono delle ore con
la ragazza del più grande. Ne è uscito un mostro! XD
Ti ringrazio
davvero per avermi sostenuto così tanto in
tutto Chia, ti voglio bene, un bacione enorme, Bec^^
rossy87: Rossy carissima grazie mille per essere passata a recensire, non
sai quanto mi abbia fatto piacere leggere la tua recensione*_* I tuoi
complimenti sono come la manna dal cielo, mi hanno resa felicissima e
particolarmente isterica dalla gioia xD
Mi fa davvero
piacere che il carattere di Lily ti piaccia e che tu sia riuscita ad immedesimarti in lei; l’hai inquadrata benissimo,
lei è proprio così^^ e hai già anche intuito il fatto che
si scioglierà parecchio più avanti ;P In questo capitolo si
capisce cosa vogliono quegli uomini, spero di non aver reso poco credibile la cosa,
non sono molto esperta di “gruppi criminali” xD sono una cittadina
onesta ù_ù
L’idea del
Titanic mi è venuta così, mentre mi guardavo il dvd; anche io lo amo da morire quel film, mi commuovo come una
bambina ogni volta che lo vedo ç_ç Volevo trovare il titolo di un
film d’amore che poi mi sarebbe servito più avanti, ma visto che
in quanto a fantasia nei titoli scarseggio ho ritirato fuori un vecchio film xD
Spero che questo
capitolo non ti abbia delusa e soprattutto che
l’entrata in scena di David sia stata gradevole xP
Al prossimo capitolo,
spero che continuerai a seguire i miei sproloqui scritti, baci8, Bec =)
eulalia_17: Ciao Bea!!!!!Grazie infinite per la tua
recensione, ho iniziato a saltellare per la stanza in modo assurdamente
patetico dopo averla letta, ma immagino sia più che normale visto quanto
mi è piaciuta**
Il biondino del
banner si scopre più o meno chi è da
questo capitolo e come avrai capito ha a che fare in qualche modo con quel
gruppo di malviventi…e questo creerà un po’ di problemi,
anzi direi parecchi…sono piuttosto sadica con i personaggi xD
Mi fa piacere
anche il tuo amore per il verbo del titolo xD lo conoscevi già dalle
elementari?o.o ti dirò, io nella mia ignoranza,
ho scoperto solo da poco cosa vuol dire >.< e dire che faccio il
linguistico, se la mia prof lo sapesse mi abbasserebbe quello straccio di 6 che
riesco a prendere xD
Ti assicuro che
l’abitudine alle tue recensioni deliranti, se sono tutte così
stupende, ce la faccio più che volentieri^^
Grazie ancora per
i complimenti e per la recensione, spero ti piaccia anche questo capitolo,
baci8, Bec^^
xsemprenoi: Ciao
Lucy!Sei stata davvero gentilissima a recensire, non so come ringraziarti*_* mi
ha fatto tantissimo piacere la tua recensione^^
Lily ha un
caratterino un po’ così, sì xP ci saranno parecchi battibecchi
con gli altri per via di quella sua testardaggine, ma spero sempre e comunque
di riuscire a farla sembrare un personaggio reale e non ”finto”.
Grazie infinite
per i complimenti, mi infondono un sacco di
autostima** io tendo ad essere abbastanza pessimista e autocritica xD
Spero questo
capitolo ti sia piaciuto, se ti va fammi sapere che ne
pensi, baci8, Bec (:
Emily Doyle: Oddio sì, mi è venuto un
colpo! xD Pensavo sul serio di meritarmi una frase sul fatto che non sapessi
scrivere, solo che leggerla ha avuto un effetto drastico
sul normale battito cardiaco :P mi fa molto, ma molto piacere che la storia ti
piaccia^^ Spero che questo capitolo non abbia smontato la tua opinione iniziale
della storia e che non ti abbia deluso >.< Se ti fa piacere fammi sapere
che ne pensi, accetto anche un altro fai schifo, giusto per avere un paio di
infarti xD Grazie mille per aver recensito, baci8, Bec^^
TerryTheBest: Ciao Terry!^^ Grazie per essere passata a
recensire, il fatto che tu abbia definito la mia storia bellissima mi manda in
un brodo di giuggiole!!*_* Sei
stata davvero gentilissima, non sai come mi abbia fatto piacere leggerlo^^ Non
pensavo che una parola come “bellissima” potesse associarsi alla
mia roba scritta xP In questo capitolo succedono un po’ di cose in
più, quindi in teoria dovrebbe essere meno noioso del primo, o almeno lo
spero >.< mi farebbe molto piacere conoscere la tua opinione sullo
svolgimento della storia e perché no, anche su David xD Grazie ancora, baci8,
Bec^^
lilyjuve: Lily carissima!!** grazie per aver letto la
mia storia e aver recensito*_* sei stata davvero gentilissima, grazie^^ beh, la
tua storia mi sta prendendo proprio tanto, non potevo non recensirla (: Sono già pronta a leggere il
prossimo capitolo, ogni tanto guardo per vedere se hai aggiornato, sono troppo
curiosa di vedere come andranno avanti le cose ;)
Sì, la
vita di Allison è quella di una normale
adolescente americana, al contrario di quella di David come avrai letto in
questo capitolo :P E per loro, congiungere entrambi i modi di vivere così
differenti sarà piuttosto problematico…
Purtroppo Angie
non è stata rapita >.< non era affatto
una cattiva idea, lasciare che succedesse xP dico purtroppo perché ho
sviluppato una totale avversione verso di lei, anche se poveretta è un
personaggio come un altro e non ha fatto niente di male xD
Mi serviva che
Angie non ci fosse, così che Allison fosse da sola al ritorno. I suoi
rapitori hanno colto la palla al balzo mentre la seguivano >.<
Victoria piace
molto anche a me ;) così come il fatto che non ami
essere chiamata Vicky, ogni piccola cosa del capitolo si collega poi a
quello che succederà in seguito ;)
Spero che questo
capitolo non abbia deluso le tue aspettative, mi
farebbe piacere conoscere la tua opinione, soprattutto su David xD come ti
sembra?
A presto,
baci8ne, Bec (:
Trappy: Eleeee!!!!!!!!!!piango…di
gioia ovviamente >.< è stata una piacevolissima sorpresa leggere
la tua recensione*_* ho saputo che sei impegnatissima in questo ultimo periodo,
perciò il fatto che tu sia passata nonostante tutto mi ha fatto
immensamente piacere** grazie infinite^^
I tuoi
complimenti mi commuovono sul serio e riceverli da te che stai scrivendo un
autentico capolavoro è un onore*_* Adoro Love Penalty e sto aspettando con
ansia il capitolo 14 (io ho letto fino al 13 ç_ç) per vedere come
si evolveranno le cose poi fra la mitica Ilia e quel gran pezzo di gnocco
(quando ci vuole ci vuole xD) di Filippo :P Anche se devo ammettere che nemmeno
Amir mi dispiace….è ardua la sfida >.<
Per quanto
riguarda il biondino del banner…sei molto intuitiva cara perché ci
hai quasi azzeccato ;) David, come spero si sia capito dal capitolo, fa parte
di un altro diciamo “clan”, non di quello che ha rapito Allison.
Non so davvero
come ringraziarti per la pubblicità, sei un tesoro** ora che ho capito
come cavolo funziona l’html ho intenzione anche
io di mettere il link alla tua storia, ci tengo davvero^^
Spero che questo
capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia deluso ;) a presto, un bacione, Bec =)
pirilla88: Ciao Vale!!!^^ Grazie mille per essere
passata a leggere, la tua recensione mi ha
fatto immensamente piacere*_*
Sono sicura che
Chiara avrà esagerato descrivendo la mia storia, lei è sempre
troppo buona :P Io definirei più una
“storiella” la mia >.<
Grazie per i
complimenti, sono contenta che il finale della storia ti abbia
incuriosito, l’ho lasciato in sospeso proprio perché
speravo che un pochino invogliasse a leggere il prossimo, un po’ come
questo xD
Se ti fa piacere,
fammi sapere che ne pensi di questo cap, a me ricevere opinioni mi riempie sempre di gioia** A presto, baci8, Bec =)
Ok, finiti i miei
discorsi senza senso, non posso che ringraziare di nuovo tutte quante per i
vostri commenti, grazie, grazie, grazie** e ringrazio anche le 12 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra i
preferiti e le 15 altrettanto fantastiche che l’hanno inserita fra le
seguite, grazie**
Volevo aggiungere
come ultima cosa, ma estremamente importante; il link
a due storie stupende che di sicuro conoscete anche voi ;)
Parlo di Secretly
e di Love Penalty, due capolavori di fallsofarc e
Trappy che di sicuro avete già letto, ma che ci tengo comunque a
pubblicizzare, casomai passasse un nuovo lettore, perché meritano davvero
di essere lette ;)
Secretly – Love Penalty
Ultimissima cosa,
saprete di già anche questo, ma ci tengo
tantissimo a linkare un forum che è stato aperto da poco in onore della
bellissima Secretly**
Qui
Se non siete
registrati a forumcommunity, farlo è semplicissimo, sicuro e veloce ;) e
potrete mettervi in contatto con l’autrice che è gentilissima e
disponibilissima a rispondere alle vostre domande^^
Ok, ho finito, ma
quanto parlo???!o.o magari parlassi così anche
nelle interrogazioni xD lì sto zitta, chissà
perché….-.- A presto, baci8, Bec =)
PS: Se volete
vedere i volti dei personaggi potete andare sul blog
che ho creato apposta (sempre con l’aiuto della mia beta :D) Qui