Dopo
interminabili mesi di attesa ecco finalmente il sesto capitolooooooooo!
E’ relativamente corto ma se aspettavo
l’ispirazione dal cielo per continuarlo non lo avrei mai
finito! >_< Quindi perdonate relativi errori (dato che
ultimamente sono fuori di melone) e perdonate anche qualche sgarro di
personalità, dato che non credevo fosse COSI’
DIFFICILE gestire tutti questi personaggi çOç
Detto questo buona lettura >*<
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In un grande salone, stava un lungo tavolo ovale, immerso nella
semioscurità.
-Mio diletto, sono arrivati i nostri ospiti?- chiese vellutata la voce
profonda di una donna, seduta su di un grande trono, rivolta al suo
corvo. L’animale annuì battendo il becco un paio
di volte.
-Molto bene…possiamo farli accomodare…- sorrise.
Un solo gesto della mano e l’enorme portone, di legno
massiccio, si spalancò, lasciando entrare circa una decina
di persone.
-Conte, che piacere rivederla…- sorrise Malefica andando
incontro all’interpellato.
-Era da tempo che non mi invitavi per prendere una tazza di
the…- sorrise il Lord del Millennio.
-Sono costernata…ma, per rimediare, ho indetto una riunione
su di una questione a me molto a cuore…- disse la strega
inchinandosi davanti al Conte. Poi notò Tyki e Road. La
bambina le sorrise facendole un piccolo inchino.
-E’ davvero molto bella…- sorrise tenendo per mano
il portoghese.
-Anche tu piccina…- sorrise maligna la strega, con gli occhi
gialli d’invidia. A quel punto tutti presero posto.
-Bene…mi sembra opportuno prima fare le presentazioni e in
seguito parlare nel nostro obiettivo comune…-
cominciò Malefica rivolta ai suoi ospiti. Si alzarono in
piedi tre figure coperte da mantelli neri e maschere a forma di teschi
sul volto.
-Malefica, il Signore Oscuro le porta i suoi più vivissimi
omaggi…- disse una delle tre figure incappucciate porgendo
un dono alla strega. Era un antico manufatto d’oro,
incastonato di pietre preziose.
-Riferite al vostro maestro che ho gradito il suo dono…-
sorrise affabile la donna. L’uomo che aveva parlato
annuì, per poi voltarsi verso gli altri e riprendere a
parlare.
-Noi siamo i mangiamorte…il signore oscuro ci ha inviati in
sua vece…- spiegò.
-…mostraci il tuo volto…- sorrise affabile, con
voce maliziosa, una donna molto bella, con lunghi capelli azzurrini,
artigli ben smaltati e orecchie a punta: Gyokumen Koushu.
Un viso pallido, occhi color ghiaccio, e lunghi capelli platino, furono
messi in mostra da dietro la maschera del mangiamorte.
-Il mio nome è Lucius Malfoy, mentre voi sareste?- chiese
questo ignorando il luccichio lussurioso che illuminò gli
occhi della donna demone.
-Sono l’imperatrice del mondo dei demoni, Gyokumen Koushu, e
questo è mio figlio, il principe Kougaiji…ad un
nostro qualsiasi ordine migliaia di demoni saranno pronti ad immolarsi
per la vostra guerra, Malefica…- sorrise poi, rivolta alla
strega.
-Eccellente…- ghignò la donna accarezzando il suo
fedele corvo.
-Che noia…non possiamo saltare le presentazioni e passare ai
fatti???- sbottò un ragazzo dai lunghi capelli neri con i
riflessi verdi.
-Calmati Envy, non è educato da parte tua…-
sussurrò con fare annoiato una donna composta e dal viso
dolce.
-Noi siamo gli homunculos, il “padre” ci ha chiesto
di metterci in contatto con lei come alleati…-
spiegò.
-Signori, amici…vi prego, non continuate a parlare della mia
guerra…questa è la nostra occasione di ribalta!
Insieme, unendo le nostre forze, porteremo il nostro dominio in tutti i
mondi ancora ammalati di quella cosa insulsa chiamata
“bene”…con il prezioso aiuto degli akuma
del conte e dei suoi figli, e dell’organizzazione Alba,
saremmo invincibili!- esclamò la donna infervorandosi,
indicando con una mano le persone appena citate.
Gli invitati sembrarono convinti e la discussione continuò
con i suoi intenti malvagi e distruttivi.
-Castello di Hogwarts, Sala Grande-
Erano passati già quattro giorni da quando gli insoliti
ospiti erano giunti al castello e ora erano tutti presenti e riuniti
nella sala Grande. Madama Chips, infatti, aveva dimesso i ricoverati
solo poche ore prima.
-Noto con piacere che vi siete rimessi tutti egregiamente…-
sorrise il vecchio preside ai giovani di fronte a se.
-…ora, come credo, tutti vi starete chiedendo il
perché della vostra presenza qui…la spiegazione,
ahimè, potrà sembrare quasi banale dato i tempi
bui in cui versiamo…- sorrise affabile osservando i presenti
in modo benevolo.
-…fin da tempi antichi ad una grande forza che nasce e si
sprigiona, se ne crea una di pari impeto ed intento
inverso…c’è il bene e il male, la luce
e l’oscurità, l’amore e
l’odio, la vita e la morte…se tanta forza benefica
si è riunita in questo castello vuol dire che…-
-Che un’entità maligna di pari vigore si
è riunita non troppo lontano da qui…- concluse
deduttivo Hakkai.
-Esattamente…- convenne il preside.
-E ti pareva…ci fosse mai un anno normale in questa
scuola…- sbuffò Ron. Il preside sorrise a quelle
parole e poi continuò il suo discorso.
-Ora, la mia richiesta è questa, miei giovani ospiti. Siete
disposti a lottare insieme e al nostro fianco, per debellare il
pericolo in cui, non solo il nostro, ma anche i vostri mondi versano?-
il silenzio durò pochi secondi prima che lo spirito
combattivo si accendesse, sollecitato dal discorso di Silente.
-Ci stiamo! Chi dobbiamo fare fuori?- chiese esagitato Kuwabara.
-Con calma…prima dovremo testare le capacità di
ognuno di voi per poter stilare una strategia
d’attacco…dovremmo discutere tra noi anche dei
nostri personali nemici, è possibile che saremo costretti ad
affrontarli!- li avvertì il vecchio preside.
-Ah, sono sicuro che se faremo gioco di squadra non avremo problemi!-
esclamò ottimista Naruto. Ora che aveva al suo fianco Sasuke
non se lo sarebbe fatto portare via tanto facilmente.
-Comunque, dato che oggi è la vigilia di Natale, per il
vostro diletto, abbiamo organizzato un ballo in vostro
onore…siate puntali! Harry, affido a te, alla signorina
Grenger ed al signor Wesley il compito di fornire abiti consoni ai
nostri ospiti…- disse Silente andando via.
-Un ballo? Io non so ballare!- fu la rimostranza di più di
un presente.
-Sarà più che altro una festa, non dovete
preoccuparvi…- sorrise Hermione, cercando di
tranquillizzarli.
-Ci saranno ragazze?- chiese come sempre Gojyo. Proprio non riusciva a
resistere.
-Zitto idiota! Vuoi forse morire?- chiese Sanzo atterrandolo con
l’harisen.
-Essendo un ballo è ovvio che ci siano delle ragazze. Non
pretenderai che io danzi con un omaccione come te…- rispose
Mustang atteggiandosi a gran conquistatore.
-Veda di non comportarsi come suo solito colonnello… le
ragazze qui sono tutte minorenni. Potrebbero arrestarla…-
ghignò Edward sghignazzando insieme al fratello.
-Non preoccuparti per me Acciaio. Tu piuttosto, vedi di non coprirti di
ridicolo…- ridacchiò l’alchimista di
fuoco per poi seguire Hermione che aveva in mano un metro da sarta.
-Per favore, mettetevi in fila e fatevi prendere le misure.
Vedrò di confezionarvi dei vestiti con la magia…-
sorrise incerta la ragazza mentre Ed guardava offeso il colonnello.
-Fratellone, io non so ballare…- sussurrò Al.
-Nemmeno io, che ti credi…- borbottò incrociando
le braccia al petto. Diverse misure dopo, tutti, per quanto possibile,
si diedero da fare per aiutare i tre poveri maghetti, ad organizzare
l’evento. Hermione sembrava stesse per avere una crisi di
nervi, non riuscendo nel suo intento di confezionare i vestiti.
-Hai bisogno d’aiuto?- le chiesero i fratelli Elric.
-Sapete forse cucire voi? Nemmeno la magia riesce ad
aiutarmi…- piagnucolò.
-Fammi vedere il modello…- sorrise Alphonse guardando i
fogli. -fratellone, pensi sia fattibile?-
-Certo! Guarda e stupisci!- sorrise tirando fuori un gessetto da una
tasca. Iniziò a disegnare un cerchio alchemico sulla pietra
del pavimento per poi poggiarci tutta la stoffa sopra.
-Aiutami Al…- disse mentre entrambi poggiavano le mani sul
disegno. Un fascio di luce bluastra si sprigionò da esso
mentre Al ed Ed sorridevano soddisfatti.
-Ecco fatto!- dissero in coro mostrando alla ragazza i vestiti che
avevano confezionato uguali al modello.
-Magnifico! Grazie!- sorrise Hermione abbracciando i due e facendoli
arrossire.
-Uuh qualcuno ha fatto conquiste…- sghignazzò
Sora facendo arrossire ancora di più i due fratelli e
scatenare le risa di tutti i presenti.
Intanto, dall’altra parte della sala Goku dava sfoggio della
sua enorme forza, spostando gli enormi tavoli della sala come fossero
sgabelli.
-Siete sicuri di essere semplici viaggiatori? Amico hai una forza
stratosferica!- esclamò entusiasta Yusuke.
-Ma no… è che mangio molta carne!-
cercò di salvarsi in extremis la scimmietta, prima che Sanzo
lo spalmasse contro il muro.
-Ti ho raccomandato di non metterti troppo in mostra stupida scimmia!-
la furia del bonzo però arrivò puntuale sulla
nuca della saru.
-Ma che ci posso fare, scusa! Voglio rendermi utile pure
io…- piagnucolò Goku tenendosi la parte colpita
con le mani.
-Su su ragazzi! Stiamo dando spettacolo come al solito…-
ridacchiò Hakkai mentre, aiutato da Kurama, preparava degli
addobbi floreali.
-Potete smettere, finiranno i professori. Hermione ha i vostri abiti,
prendeteli ed andate a prepararvi…- li informò
Harry.
-Va bene…- acconsentirono gli altri facendo come gli era
stato detto.
-Castello di Hogwarts, un corridoio a caso-
-Acciaio! Perché scappi? Sei ancora offeso per prima?-
chiese a gran voce Roy seguendolo.
-Mi lasci in pace! Tanto io non ci vengo a quel ballo!-
-E perché no? Non dirmi che non sai ballare…- lo
canzonò il moro fermando il biondo dalla treccia. A quelle
insinuazioni il piccolo alchimista arrossì, imbronciandosi
ancora di più.
-Se è solo questo il problema posso insegnarti
io…- ridacchiò Mustang prendendo il ragazzo per
la vita, con una mano, e per un polso con l’altra.
-Che diavolo fa? Mi lasci!- arrossì Edward dibattendosi.
-Sali sui miei piedi.- gli ordinò poi l’alchimista
di fuoco.
-Che?- chiese confuso il biondo.
-Metti i tuoi piedi sopra i miei! Non hai mai fatto questo gioco da
bambino? Eppure non dovrebbe essere passato molto tempo…- lo
prese ancora in giro.
-A CHI HA DATO DEL MARMOCCHIO, STUPIDO COLONNELLO DEI MIEI STIVALI???-
urlò il biondo minacciando d’incenerire il
superiore.
-Calmati! Se vuoi che non ti tratti come un bambino smetti di
comportarti come tale…- lo freddò
l’uomo. A quelle parole Edward si zittì salendo
sui piedi del colonnello. Roy allora sorrise, stringendo più
a se quell’esile corpicino, iniziando a ballare un lento.
-Non è difficile, vero?- sorrise il moro.
-Non si vanti troppo… se prova a dirlo ad Al gliela
farò pagare…- lo minacciò arrossendo.
-Dire cosa? Che ti ho insegnato a ballare o che ti ho baciato?-
sussurrò caldo il colonnello.
-Di quale bacio sta parlan…- ma non riuscì a
terminare la frase che le sue labbra furono impegnate da quelle di
Mustang.
L’alchimista d’acciaio non riuscì a
contrastare la passione dell’altro, e rimase letteralmente
senza fiato.
-Co… colonnello?-
-Chiamami Roy…- fu la rimostranza dell’uomo mentre
spingeva il più piccolo contro un muro e continuava a
baciarlo.
Un paio di occhi rossi videro l’intera scena, e la cosa li
turbò molto. La figura misteriosa corse via
nell’immenso parco del giardino prima di venire fermata da
una voce familiare.
-Hiei?- Kurama stava seduto su di un enorme albero che si muoveva in
maniera sinistra ma piuttosto sinuosa intorno al ragazzo con i capelli
rossi.
-Che vuoi?- fu la domanda brusca del demone del fuoco che evitava
accuratamente di guardare l’amico negli occhi.
-Sembri un po’ su di giri… ti è
successo qualcosa?- domandò scendendo con grazia dal platano
picchiatore.
-Niente di che… piuttosto, posso farti una domanda?-
sussurrò dandogli le spalle.
-Dimmi…-
-Nel mondo degli umani… che significato ha un bacio?-
-Un bacio?- ripeté confuso Kurama. -Perché questa
domanda?-
-Tu rispondimi e basta!- pretese Hiei.
-Beh… un bacio può essere una semplice
dimostrazione d’affetto o magari di attrazione
fisica… se una persona bacia un’altra significa
che le vuole bene, la ama, o la desidera… sono stato
esauriente?- chiese avvicinandosi al moro.
-Si, ho capito…- rispose il piccolo demone voltandosi verso
l’amico per poi posare le labbra sulle sue.
Il demone volpe rimase interdetto qualche secondo, spalancando gli
occhi a quel gesto avventato quanto ingenuo.
-Hiei…- sussurrò non appena il moro si
separò.
-Ci vediamo stasera…- fu la sua risposta affrettata mentre
fuggiva di nuovo via. Kurama avrebbe potuto giurare che fosse arrossito.
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Grazie a Selfish per aver tentato 3 volte il suo
commento xD Come dicevo è davvero difficile gestire
così tanti pg diversi, e le loro diverse
personalità mi fanno impazzire >_< quindi
chiedo perdono per qualche eventuale erroruccio! Per il resto spero tu
continuerai a seguirla e commentarla >*< mi ha fatto
davvero piacere un commento dopo tanto tempo *me commossa
çOç*
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