Ancora una volta il caldo si fa sentire,senza sosta, senza
pietà...e con almeno quarantacinque gradi al sole.
Sesshomaru, il principe di ghiaccio fà a fatica a rimanere
sotto il sole cocente, anche se continua a camminare con la sua
classica aria da demone di ghiaccio non riesce a dimenticarsi il caldo
torrido del medioriente.
Per Rin invece non fa alcuna differenza, che ci sia la pioggia o il
sole per lei basta stare con il suo compagno e sapere che suo figlio
stia bene dove sta ora, camminano di terra in terra, passando
di nuovo per la via Regia passando il deserto e raggiungendo la
città di Rabbah, continuano a Nord verso Bostra e
Damasco,uno dei punti importanti per le vie commerciali in tutto il
Medioriente per poi passare ad Ovest verso le città di
Hazor, Dor e Hakko.
Lungo la strada i due vedono mercanti con carovane di cammelli dove
sopra di essi si trovano borse, pacchi e cestini contenenti merci di
vario genere come gioielli,stoffe e spezie. Rin rimane affascinata
dallo spettacolo che si presenta intorno a lei: insieme a Sesshomaru
cammina sulla costa Fenicia dove ad est si vedono le dune del deserto
mentre ad Ovest si trova il mare, lungo le coste della fenicia vengono
portate mercanzie di ogni genere tra cui la più importante,
la Porpora.
I due camminano vicino alla costa Fenicia dove propio in quel momento
si sente un vento freschissimo portato dal mare, Rin si rivolge a
Sesshomaru
- che bel venticello fresco, adesso farà meno caldo, tu non
riesci a sopportare il caldo, vero?
- no Rin, io sono un demone cane delle terre occidentali, la mia razza
non'è abituata alle alte temperature, per questo adoro
l'inverno, il solo freddo mi fa sentire come a casa mia.
- io invece so sopportare quasi tutte le temperature, basta stare
vicino a te e mi sento benissimo.
- non riesco ancora capire come fai stare sotto questo sole senza
soffri...
Sesshomaru si ferma di colpo
- che c'è Sesshomaru?
- sento la presenza di molti individui, fragore di armi e
soprattutto....odore di sangue, nascondiamoci dietro quella duna.
i due corrono verso una duna li vicino dove dietro di essa trovano un
riparo,i due si sdraiano sulla duna sabbiosa, Rin rivolge lo sguardo
verso il suo amato
- che succede Sesshomaru?
- non lo so di preciso, però ho sentito un forte odore di
sangue, d'ho un'occhiata
il demone tira fuori la testa, in lontananza scorge un plotone di
legionari romani seguiti da alcuni uomini in catene attaccati l'uno
all'altro, il centurione a capo del plotone si ferma all'improvviso,
porta un elmo romano con una folta criniera rossa su di esso, un
pettorale in acciaio con tanto di spalliere a scaglie , una cotta di
maglia di qualità superiore ai semplici legionari, un lungo
mantello rosso, un gonnellino rosso, sandali e un spada al fianco
sinistro.
- truppa, la città di Tiro non'è lontana da qui,
ancora uno sforzo e saremo in città tra poco tempo.
- scusi signore.
una voce si fa sentire alle spalle del centurione.
- cosa c'è soldato?
- signore, potremo riposarci per un pò? siamo stanchi
è il caldo peggiora solo la situazione.
- daccordo, fermiamoci qui, Minerva deve dirci dove incontrare il
famoso Sesshomaru.
- Sesshomaru signore?
- si, propio lui, a quanto pare gli dei vogliono l'aiuto di un
guerriero veramente bravo.
- gia, da quando Flavio a preso il potere sull'Olimpo gli dei sono
spaventati dal fatto che un demone abbia preso possesso del trono di
Giove.
- capisco.
- puoi andare soldato.
- signor si signore.
il soldato comincia a muoversi verso la spiaggia quando all'improvviso
un Barbagianni si fa notare su nel cielo, il centurione avvista
l'uccello su nel cielo mentre questo scende sempre più giu
fin che non tocca terra e si trasforma nella sua forma reale
- Minerva, finalmente sei arrivata.
- centurione Orione, noto che sei a dir poco accaldato.
- accaldato? e da giorni che ci spostiamo di villaggio in villaggio
sotto il sole Fenicio, di giorno il caldo e la notte il freddo, quando
pensi che possa arrivare il famoso eroe di cui tutti parlano?
- è più vicino di quello che credi.
la dea gira lo sguardo verso la duna in cui sono nascosti Sesshomaru e
Rin
- TU NE SAI QUALCOSA, VERO SESSHOMARU?
il demone si alza facendosi vedere dalla dea e da tutti i soldati
davanti a lui
- SCENDI DA LI, TI VOGLIO PRESENTARE UNA PERSONA
Sesshomaru si gira verso Rin che si trova distesa sulla sabbia come per
nascondersi
- vieni quassù Rin,abbiamo visite
Rin si alza di fretta per poi salire la duna ed arrivare vicino a
Sesshomaru
- chi sono?
- non lo so, ma chiunque siano hanno a qualcosa che fare con Minerva,
seguimi
- si
Sesshomaru effettua un salto che lo manda direttamente di fronte alla
dea
- Sesshomaru...è passato un mese dall'ultima volta che ci
siamo visti, ti piace la Fenicia?
- ha le sue bellezze questo paese, non perdiamo tempo in cose inutili,
che cosa puoi dirmi sul prossimo componente?
- molte cose, il prossimo che dovrai sconfiggere è sargon.
- Sargon?
- esattamente, prima che fosse intrappolato sargon era un mercante
Fenicio veramente crudele, l'unica cosa che gli importa a questo mondo
è il denaro...non'ha alcun rispetto per la vita umana...e
certamente non ama nessun'altro che non se stesso, ques'uomo ti aiutera
nella tua missione.
interviene il centurione
- mi chiamo Orione, sarò il suo logotenenente
finchè potrò...ò almeno
finchè vorrà.
- logotenente?
- certo, io comando i miei uomini e lei comanda me.
-capisco, se le cose stanno così dovete seguirmi fino a Tiro.
- sarò felice di accompagnarla signore, anche noi siamo
sulle tracce di Sargon.
- ancora meglio, voi seguite i miei ordini e andrà tutto
bene, comunque, cosa sapete di Sargon?
- sappiamo che Sargon sta comprando grosse quantità di armi
nella città di Tiro,che poi le vende via mare verso la
Grecia, l'Egitto, la Sicilia e Cipro, mentre via terra vende armi e
mercenari in Palestina e nel regno dei Nabatei.
- bene, per prima cosa dobbiamo entrare a Tiro senza essere scoperti.
- a questo ci ho gia pensato, vede quegli uomini in catene che ci
portiamo dietro?
- si, quindi?
- dall'aspetto sembrano schiavi, ma in realtà sono dei
soldati addestrati a prendere informazioni dal nemico.
- in pratica sono delle spie giusto?
- esattamente.
- hai dimenticato una cosa fondamentale,le nostre vesti ci farebbero
scoprire subito.
- le nostre vesti signore?
- esatto...non credi che se l'aspetti un'attacco da parte nostra?
- gia è vero...non ci avevo pensato, e adesso che facciamo?
- dobbiamo trovare qualcuno che abbia dei vestiti Fenici, o per lo meno
qualcuno che ci possa aiutare a entrare in città.
Interviene Minerva
- se per quello non c'è alcun problema,
Sesshomaru, ti ricordi di una creatura di nome Argo?
- parli del mezzo delfino che mi diede un passaggio per l'India?
- propio lui, dovrebbe essere gia in mare aperto.
i tre cominciano a fissare il mare cercando con lo sguardo una nave
romana appartenente alla creatura marina, Minerva si rivolge a
Sesshomaru.
- vedi qualcosa Sesshomaru?
- vedo una nave in lontananza...è per di più
sento un forte odore di pesce fresco.
- a che distanza si trova la nave?
- circa qualche miglio di distanza, non saprei dirtelo con precisione.
- capisco,vorrà dire che dovremmo aiutare Argo ad arrivare
qua un pò più in fretta, come hai capito che
quello era Argo?
- semplice, dal pesce.
- il pesce?
- certo, i delfini si nutrono di grandi quantità di pesce.
- ah...è tu come fai a saperlo?
- forse te lo dirò un'altra volta.
detto questo i ricordi del demone cominciano a riaffiorire nella sua
mente.
INIZIO FLASHBACK
qunado Sesshomaru si trovava nel periodo Sengoku era gia passato da
queste parti col suo servo Jaken, camminava tra il deserto è
il mare,tra i ricordi del passato e i dubbi del domani mentre il cielo
era colorato con tutti i toni di un degno tramonto mediorentale.
Jaken lo seguiva sempre ma stavolta la fiducia nel suo padrone si
affievoliva sempre di più...poco alla volta, un giorno
mentre era seduto su uno scoglio intento a ricordare le esperienze
passate insieme a Rin, all'improvviso dall'acqua spunta un delfino, il
cetaceo si avvicinò a Sesshomaru che se ne stava da solo su
quello scoglio, lo sguardo del demone si incontrò con i neri
occhi del delfino.
- che cosa vuoi da me? sparisci.
il delfino cominciò a punzecchiare il demone che cominciava
a sentirsi irritato dalla cosa.
- se vuoi vivere ti consiglio di smettere inutile essere inferiore.
il delfino smise di punzecchiare il principe di ghiaccio, si
allontanò un pò da Sesshomaru e
cominciò a fissarlo nei suoi occhi color oro.
- ho capito, se vuoi rimanere rimani...tanto non ho niente da fare.
il delfino si avvicinò al demone quasi volesse scrutare
l'animo di quest'ultimo, i due si fissarono a lungo finchè
non fu il principe a parlare per primo.
- sai...mi ricordi una persona che ho conosciuto un pò di
tempo fa ...una bambina per l'esatezza.
all'improvviso Sesshomaru sentì una presenza fastidiosa.
- è stato interessante parlare con te.
Sesshomaru si alzò in piedi facendosi raggiungere sullo
scoglio da il suo fastioso servo
- Padron Sesshomaru.
- cosa vuoi Jaken?
- forse ci dovremmo incamminare.
appena finì di parlare Jaken vide dallo scoglio il delfino.
- che bel pesciolino che abbiamo oggi, magari c'è lo
mangiamo per stasera, una fiammata del mio Nintojo e sarà
subito pronto per essere mangiato.
Jaken preparò il bastone a due teste per uccidere il povero
cetaceo quando all'improvviso vennè bloccato dal padrone.
- fermati subito Jaken.
- è la cena di stasera padron Sesshomaru?
- io non sono costretto a mangiare il cibo di questo mondo per rimanere
in vita.
Sesshomaru cominciò ad allontanarsi verso il deserto
- stasera ti nutrirai di qualcos'altro,puoi pescare tutti i pesci che
vuoi, ma quel delfino lo lasci in pace,chiaro?
- certo padrone.
il piccolo Jaken vede il propio padrone allontanarsi da lui.
- aspetti sommo Sesshomaru.
mentre si allontanò dal suo servo cominciò a
toccarsi di nuovo il volto per controllare la crescita della sua nuova
peluria e comiciare a farsi sorgere dei dubbi.
- dannazzione, cresce sempre di più questa maledetta barba e
per di più Jaken comincia ad avere un'aria ribelle, meglio
se mi guardo le spalle d'ora in avanti.
FINE FLASHBACK.
Sesshomaru rimane immobile a guardare nel vuoto davanti a lui mentre
una voce femminile prova a chiamarlo
- Sesshomaru...Sesshomaru....ci sei?
il demone scuote la testa tornando così dai suoi ricordi
- cosa? ah Rin...non ti avevo detto di aspettarmi?
- non volevo disubbidirti, però ho visto che stavi parlando
con queste persone è mi sembrava tutto apposto.
- capisco...
da ditro Rin spunta all'improvviso una vecchia conoscenza della coppia.
- signore.
la povera Rin riceve un sobbalzo al cuore, l'arrivo improvviso di
costui non'era stata calcolata dalla ragazza, Sesshomaru si rivolge
all'ultimo arrivato.
-Argo, che notizie porti?
- non buone...siamo dovuti scappare...non credevo si potessero spingere
così lontano.
- di chi parli?
- parlo di...di...
all'improvviso Argo sviene ma viene preso al volo da Sesshomaru.
- che ti succede Argo? Argo? Argo?...Rin va a chiamare
Minerva.
- subito.
Rin comincia a muoversi verso la dea in fretta e furia, intanto
Sesshomaru fa qualche domanda al Delfinauta
- Argo, ho bisogno che tu rimanga sveglio per rispondere a qualche mia
domanda.
- si signore...chieda quello che vuole.
- che cosa ti è successo per ridurti in questo stato?
- eravamo in mare aperto...all'improvviso sentimmo qualcosa che tenne
ferma al nave, alcuni dei miei soldati si affacciarono per vedere cosa
stava succedendo quando all'improvviso la nave venne colpita...e poi.
- e poi cosa?
- degli strani tentacoli color argento sbucarono dall'acqua...alcuni
soldati vennerò infilzati da questi tentacoli, provammo a
tagliarli con delle spade,asce,lancie ma non ci fu nulla da fare, ogni
volta che colpivamo i tentacoli producevano un suono
metallico.
- un suono metalicco?
- gia, durante la battaglia una voce uguale alla vostra si fece sentire
in quel momento, solo io capivo che quella era la voce del vostro
gemello, intimò ai tentacoli di andarsene e di lasciare
finire il compito ad un uomo che lui chiamava gran generale elefante, i
tentacoli tornarono giu, negli oscuri abissi del mare e dopo dovemmo
fuggire...
all'improvviso Argo sviene.
- Argo?...risponi Argo.
da dietro il demone compare la dea Minerva insieme a Rin e al dio
Esculapio, il dio della medicina si rivolge al demone che tiene tra le
braccia Argo.
- che gli è successo?
- non lo so...mi ha detto di essere stato attaccato da un paio di
tentacoli metalicci.
- tentacoli metallici?...darò un'occhiata a questo poveretto.
il demone poggia a terra il corpo di Argo facendolo visitare da
Esculapio, il dio conficca il suo bastone nel terreno sabbioso per poi
toccare il corpo del Delfinauta
- vediamo un pò...nesssuna ferita da taglio...ci sono dei
lividi sulle braccia e sul volto, il pettorale dell'armatura e quasi
frantumato, questi sono danni dovuti a un forte colpo con un oggetto
pesante,dovrò fare delle altre analisi.
Esculapio rivolge lo sguardo verso Sesshomaru..
- ha detto qualcosa prima di svenire?
- diceva che lui e i suoi marinai sono stati attaccati da dei tentacoli
metallici.
- interressante...e poi?
- ha parlato di un certo gran generale elefante.
il dio sgrana gli occhi al solo pronunciare delle ultime parole.
- hai detto gran generale elefante? allora e stato liberato anche lui.
- di chi parli vecchio?
Iterviene Minerva .
- parla di Annibale.
- Annibale?
- tuo padre non te ne a mai parlato?
- no, chi dovrebbe essere questo Annibale?
- semplice...un gigante alto all'incirca sei metri e largo tre, pelle
scura, calvo, con l'occhio sinistro cieco, cavalca un possente
elefante...e distrugge tutto col suo gigantesco martello, quando arriva
la terra trema...e stato l'incubo di Roma per molto tempo...e adesso
è libero.
- certo, più sono grossi più sono scemi, non ti
sembra di esagerare col fatto che tremi la terra al suo arrivo?
all'improvviso la terra comincia a tremare, sembrerebbe un terremoto se
non fosse per il fatto che Sesshomaru una presenza che non
gli piace per niente, dopo qualche breve scossa un'ombra dalle fattezze
umane ricopre il pezzo di spiaggia dove si trova Sesshomaru, il demone
si gira per vedere cosa potrebbe mai proiettare un ombra del genere e
alla fine lo vede in lontananza...Annibale, col suo terrificante
martello e il suo Elefante, ormai tutti vedono il gigante Cartaginese
compresi i soldati romani e finti schiavi...non manca molto prima che
il principe dei demoni e il generale Punico si scontrino su questa
spiaggia della costa Fenicia.
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