Capitolo 15
L’aria che si respirava era
densa di eccitazione, erano finalmente giunti alla finale della coppa del
Quidditch.
James uscì dagli spogliatoi per
osservare gli spalti quando qualcuno gli mise una mano sugli occhi.
“Lily?” chiese riconoscendo
subito il profumo delle sue mani.
“Volevo darti un bacio della
buona fortuna…” rise la ragazza, mentre James si voltava facendola volteggiare.
Lily appoggiò dolcemente le sue labbra su quelle di James.
“Appena abbiamo la coppa, ti
devo chiedere una cosa…”
“Cosa?”chiese curiosa
“Sorpresa!” Ridacchiò il ragazzo
andando a recuperare la sua scopa in spogliatoio.
Lily si allontanò dubbiosa.
♦♦♦
“Alice…” Frank si avvicinò
fermando la sua ragazza che stava raggiungendo il campo di Quidditch assieme a
Mary.
“Frank!” sorrise la ragazza.
“Mary. . . puoi?”
“Ok, ok… raggiungo Lily ed Enif…
vi aspettiamo sugli spalti. Forza Grifondoro!” gridò la bionda allontanandosi.
“Dimmi?” chiese lei curiosa.
“Emh. . . tesoro, è da Pasqua
che devo dirti una cosa. . .” cominciò balbettando. Alice si preoccupò
guardando il viso serio del ragazzo.
“È qualcosa di preoccupante?”
chiese leggermente.
♦♦♦
“Enif, Lily!” salutò Mary
avvicinandosi alle ragazze che avevano giù preso posto sugli spalti.
“Mary!” la salutarono le
ragazze.
“C’è posto anche per me, Alice e
Frank?” chiese sedendosi.
“Oh, si! Sirius ha occupato
stamattina i posti per tutta la torre. . .” ridacchiò Enif, liberando da una
borsa un sedile, lasciandola sedersi.
“Per tutta la torre?”
“È la nostra finale, la nostra
ultima grande finale!” sorrise la ragazza “James voleva che ci fosse tutta la
torre e sembra davvero che ci siano tutti…”
“A parte a Frank che ha fermato
Alice…” ridacchiò Mary, poi si fermò un po’ pensierosa “anche se sembrava molto
serio…”
“C’è qualche problema tra loro?”
chiese Lily preoccupata.
“Non credo…” borbottò Mary.
“Salve ragazze!” salutò Sirius
abbracciando Enif da dietro.
“Dai! Lo sai che non sopporto
gli sguardi assassini delle ragazzine…” sbuffò la bruna. Lily rise guardando
l’amica, mentre Remus e Peter si sedevano accanto a loro.
“L’ultima partita… James era
completamente fuori di testa stamattina…” sorrise Remus guardando Lily.
“Sai se sta complottando
qualcosa?” chiese Lily all’amico.
“No, perché?”
“Perché mi ha detto che deve
dirmi una cosa, quando prenderà la coppa…”
“Magari ti chiederà di
sposarlo…” ridacchiò Mary, considerando che era l’ultima delle ipotesi
possibili, stavano insieme da poco più di un mese… gli amici risero, ma ad Enif
non sfuggì l’occhiata che Sirius lanciò a Remus, forse Mary aveva esagerato, ma
da James Potter ci si poteva aspettare di tutto. Lily rise, assaporando però
l’idea, alquanto irreale che James glielo chiedesse davvero, un sorriso dolce le
incurvò le labbra immaginandosi in abito bianco… un anno prima si sarebbe
cruciata da sola…
Alice corse verso di loro e la
prima cosa che notarono fu Frank, che qualche passo dietro a lei camminava
lentamente, e gli occhi di lei carichi di lacrime. La ragazza abbracciò di
slancio prima Mary, poi Enif e infine scoppiò a piangere in braccio a Lily. I
presenti si guardarono sorpresi, Mary fissò arrabbiata Frank.
“Non l’avrai lasciata spero!”
disse, aveva un’aria che avrebbe spaventato Voldemort in persona.
Frank sorrise dolcemente
mordendosi le labbra.
“No… le ho semplicemente chiesto
di sposarmi… non pensavo reagisse così…” rispose semplicemente il ragazzo.
Sirius lo guardò con tanto d’occhi: certo era che Frank e Alice stavano insieme
dal terzo anno, era anche vero che c’era la guerra ma Sirius era terrorizzato
all’idea di sposarsi a diciott’anni, nonostante ciò aveva già deciso che solo
una donna avrebbe messo l’anello al suo dito e quella stessa donna stava ridendo
felice davanti a lui.
“Alice è fantastico! Suvvia,
bisogna festeggiare, non mettersi a piangere!” cercò di calmarla Lily.
“Oh Lily… sono così felice che
le lacrime escono da sole… o così o rido come un’isterica…” sorrise la ragazza
singhiozzando, un grande sorriso le illuminava il viso arrossato dalle lacrime.
“Ed è tutto merito tuo!”
“Mio?” chiese sorpresa
“Si, tuo e di Bonnie… eravate
state voi a darmi il coraggio necessario a chiedere a Frank di uscire… è solo
merito vostro!” rise alzandosi e abbracciando il suo fidanzato. Enif sorrise
notando come anche gli occhi di Frank fossero lucidi. Guardò Sirius, sarebbe
stato fantastico, si disse ma in cuor suo sapeva che ci sarebbe voluto del
tempo… Sirius temeva il fatto di avere una famiglia, di avere delle
responsabilità. Ma per adesso andava bene così… avevano tutto il tempo che
volevano.
Vennero riportati alla realtà da
una esclamazione generale… le squadre erano entrate in campo.
Corvonero contro Grifondoro, la
finale del Quidditch, l’ultima partita di James Potter stava per avere inizio.
♦♦♦
James respirò a fondo l’aria
primaverile del campo, osservò gli spalti gremiti e le bandiere Rosso-Oro che
sventolavano allegre. Quella era la sua ultima partita… si sentì invadere dalla
tristezza: di lì a poco più di un mese non ci sarebbero più stati Grifondoro,
Serpeverde, Corvonero e Tassorosso, ma solo dei giovani maghi, non ci sarebbero
state più partite, ma la guerra avrebbe portato solamente dure prove da
affrontare. Respirò ancora, non era il momento di pensare al futuro,
l’importante era quella partita, quel giorno, quel presente, il futuro se lo
sarebbero conquistato domani.
Fece un giro del campo tra il
giubilo della folla, gli sarebbe mancato quel campo, gli sarebbe mancata quella
scuola e soprattutto gli sarebbe mancata la protezione, il luogo sicuro che
Hogwarts dava loro, ma avrebbe affrontato tutto da buon Grifondoro, avrebbe
affrontato il futuro con Lily, la donna che amava, e con i suoi Malandrini e ne
sarebbero usciti, tutti assieme.
Il professor McSorar, che quel
giorno arbitrava la partita, radunò le squadre. James guardò i suoi compagni di
squadra. Samuel teneva la scopa così forte da farsi sbiancare le nocche, le
ragazze tremavano un po’ dall’agitazione guardandosi l’un l’altra, Sigfrid e
Paul incrociarono le mazze da battitori in un gesto scaramantico che avevano
inventato l’anno prima, gli sarebbe mancata la sua squadra. Alzò lo sguardo
verso il cercatore di Corvonero, lesse il labiale del giovane Galad McArden.
“Non ti lascerò vincere perché è
la tua ultima partita, Potter…”
James sorrise malandrino.
“Non speravo altro…” sussurrò,
elettrizzato.
E così cominciò la finale del
campionato 1977-78.
“GRIFONDORO!” “CORVONERO!”
gridavano i tifosi, quella era una partita combattuta, Serpeverde era in testa a
640 punti, Grifondoro e Corvonero cominciavano a 410 e 350 punti, entrambe
dovevano vincere di buon vantaggio se volevano la coppa.
“Signori! Che partita! In tutti
i miei sette anni non ho visto mai niente di così bello!” gridò ad un tratto
Bert Wilson, il corpulento commentatore di Tassorosso. Anche per lui quella era
l’ultima partita.
“Clavell a Daniels, Deniels
passa ma… grandissima Dorcas Meadowes!” la Corvonero sfrecciò per il campo, i
capelli color cannella stretti in una bassa coda di cavallo.
“Meadowes schiva Arper, uh-oh
grandiosa ha scansato quel bolide di Reston, e tira! Grande parata di Colfer…
questa signori è un battaglia! Ci sono cinque persone in campo che dal prossimo
anno non giocheranno più: Colfer e Potter per Grifondoro e Meadowes, Lloyd e
Kneen per Corvonero e tutti e cinque vogliono vincere. Non ho mai visto le
squadre così in forma. Grazie ragazzi! Ci state dando uno spettacolo
meraviglioso!”
La partita continuava
movimentata, sotto lo sguardo un po’ nostalgico degli studenti del settimo anno.
Dopo un’ora e mezza di gioco,
Galad si lanciò in picchiata, James intuì la finta proprio nel momento in cui
vide il boccino librarsi qualche metro avanti a lui. Si lanciò verso il boccino
ignorando McArden e la sua finta maldestra.
“GALAD! Dall’altra parte!” gridò
Dorcas segnando il diciannovesimo goal per Corvonero che teneva in mano la
partita per due goal di vantaggio.
Il quindicenne voltò in rapidità
la scopa, proprio quando James schivava un bolide ben piazzato di Percival Kneen.
Piccolo ed agile, il rosso si avvicinò a tutta velocità a Prongs, ma proprio
quando stava per raggiungerlo, Potter strinse le mani sul boccino trionfante.
Grifondoro scoppiò in urla
esultanti con questi trecentoventi punti battevano Serpeverde di cento. Samuel
si tuffò su James, piangendo di gioia.
“La nostra coppa, James! La
nostra ultima coppa!” gridò stritolando il moro che rideva, mentre ai
festeggiamenti si univano anche Lucy, Susanne, Doris, Sigfrid e Paul, stringendo
James in un abbraccio collettivo.
Lily sorrise mentre Sirius
abbracciava Remus con un “Te l’avevo detto che la vincevamo anche quest’anno!”
Corvonero dopo il primo attimo
di sconforto, si era unito ai festeggiamenti e Dorcas Meadowes lanciò un sorriso
compiaciuto a Samuel e alle cacciatrici di Grifondoro.
“Mi avete dato un’ottima ultima
partita!” sorrise per poi voltarsi verso la sua squadra, Galad era alquanto
dispiaciuto e mortificato “E tu giurami che il prossimo anno, senza Potter tra i
piedi prenderai tutti i boccini!!!” disse ridendo, ma i suoi occhi scuri
celavano lacrime mal trattenute.
James riuscì a staccarsi da
quell’abbraccio.
“Samuel finiscila!” gridò
ridendo e gettandosi in picchiata verso le tribune.
“Lily!” la chiamò avvicinandosi
alle tribune. La rossa corse verso di lui sorridendo.
“Sei stato bravissimo, James”
sorrise felice. Il ragazzo le porse la mano.
“Sali…”
“No, James…”
“Ti prego, che vittoria è se
non festeggio con te…” disse dolcemente. Lily non poté resistere a quegli occhi
da cerbiatto, e promettendo a se stessa di strozzarlo in caso le tirasse qualche
scherzo si sporse, sedendosi fra le sue braccia sulla scopa.
Lui si alzò di quota, portandola
in alto, in modo che potesse vedere il castello, il campo… tutta Hogwarts e
perfino Hogsmeade.
“Lily…” le sussurrò
all’orecchio, mentre la ragazza fissava incantata il panorama aggrappandosi alla
sua divisa per paura di cadere. “Lily…” ripeté ancora, lei voltò appena il capo,
“ti amo…”
“Lo so…”
“Lily?”
“Si?”
“Te lo chiedo ora per mettere le
cose in chiaro… un giorno mi sposerai vero?” Lily sorrise.
“Sarei la donna più felice della
terra…” restarono un attimo in silenzio. “James?”
“Si?”
“Scendiamo? Non amo le grandi
altezze…”
♦♦♦
La Torre del Grifondoro era in
pieno festeggiamento quando un ansioso Sir Nicholas radunò gli studenti del
settimo anno. I dieci Grifoni non lo sapevano però, in quello stesso istante, i
fantasmi delle case stavano radunando gli altri studenti dell’ultimo anno.
“Ho un messaggio urgente da
parte del Preside… statemi ben a sentire!” cominciò Nick-quasi-senza-testa
osservando in particolare James e Sirius, era abituato a vederli sparire nel
momento stesso in cui li fermava…
James lo osservò preoccupato.
“È successo qualcosa?” chiese,
trovando strano un annuncio a tutta la classe, soprattutto se portato da un
fantasma.
“No, perché dovrebbe essere
successo qualcosa?” chiese sbigottito il fantasma “non è che perché una notizia
è portata da un fantasma che deve essere di base nefasta…” si lamentò “Comunque…
il preside vi vuole nel suo ufficio al massimo tra mezz’ora…”
“Come mai?” chiese Mary un po’
spaventata, non le risultava che il preside chiamasse l’ultimo anno per un
discorso sugli esami.
“Cose importanti…” borbottò il
fantasma infastidito dalle domande… “Ora andate… la parola d’ordine è Cheesecake”
James e i Malandrini si
guardarono.
“Allora è oggi…” sospirò Peter,
era nervoso, alla fine il giorno in cui sarebbero stati messi al corrente
dell’Ordine era arrivato.
“Cosa è oggi?” chiese Samuel,
guardando stupito i Malandrini, com’era possibile che sapessero sempre più degli
altri?!
“Andiamo, non è il caso di
parlarne nei corridoi…” tagliò corto James. Samuel, Mary, Alice e Frank lo
guardarono curiosi, Lily scosse la testa facendoli tacere…
Erano giunti al gargoyle di
pietra quando qualcuno li chiamò a gran voce.
“Ehi Potter!” Reyn Lowell, una
ragazza dagli enormi occhiali, capitano di Tassorosso, li stava raggiungendo
assieme ai compagni di Tassorosso.
“Reyn!” salutò James, la ragazza
era diventata capitano assieme a lui l’anno prima e nonostante gli occhialoni il
suo ruolo da cacciatrice lo faceva benissimo.
“Complimenti per la vittoria!”
sorrise avvicinandosi.
“Grazie!” rispose Samuel,
capitano di fatto ma non di fede: tutti vedevano ancora in James il grande
capitano, soprattutto Reyn.
“Sapete cosa vuole il grande
capo?” chiese il prefetto Dean Dustan.
“Lo scopriremo presto…” disse
Lily “Cheesecake…” esclamò poi imbarazzata alla statua che lentamente li fece
passare.
I diciannove ragazzi salirono le
lunghe scale a chiocciola che dal secondo piano portavano in una delle torri
all’altezza del settimo. I ritratti dei presidi fissarono i ragazzi entrare
lentamente nella stanza.
“Benvenuti…” salutò il
professore, gli occhi azzurri scintillarono osservandoli, un ombra di sorriso
sotto la barba candida. “Sedetevi, prego…” sorrise indicando le trent’otto sedie
che aveva disposto nell’ampio ufficio.
In silenzio i ragazzi si
sedettero, James si stupì del fatto che il preside avesse contato anche i
Serpeverde. Sirius incrociò gli occhi di olio dipinto di Phineas Black, si
affrettò a distogliere lo sguardo, glielo avrebbe dimostrato a quel vecchio
quadro scorbutico, gli avrebbe dimostrato chi era Sirius Orion Black.
Attesero un po’ prima di
ritrovarsi tutti seduti davanti a Silente, il vecchio mago sorrideva
bonariamente.
“So che molti di voi si
chiederanno perché vi abbia chiamato tutti qui…” iniziò il preside osservandoli
“e magari avrebbero preferito continuare a festeggiare una meritata vittoria,
congratulazioni a Grifondoro e Corvonero, mai visto una partita così bella,
davvero! Signorina Meadowes è stato ammirevole il fatto che non se l’abbia presa
con il signor McArden… ai miei tempi mi avrebbero messo alla gogna…”
“Professore potrebbe gentilmente
dirci che ci facciamo qui, dovremmo anche studiare…” disse sprezzante un ragazzo
di Serpeverde dai distintivi lineamenti indiani.
“Signor Ghirisha se non ha
studiato fino ad ora non credo che un paio d’ore cambieranno i risultati dei
suoi esami e lo stesso vale nel caso abbia studiato…” il Serpeverde sembrò
inabissarsi sulla sedia e James non poté non lasciarsi sfuggire un sorriso
soddisfatto: sbagliavano di grosso se continuavano a credere che Silente fosse
uno sprovveduto.
“Prima di cominciare a parlare
di cose importanti, vorrei, se non vi è di troppo disturbo, che firmaste questa
pergamena, solo a titolo informativo… non vorrei trattenervi qui più del
coprifuoco e rivedervi poco dopo accompagnati dal nostro signor Gazza…” sorrise
passandola agli studenti. Albus attese che la pergamena tornasse nelle sue mani
prima di ricominciare a parlare.
“Immagino voi tutti siate a
conoscenza dei fatti che stanno sconvolgendo il nostro mondo da quasi otto
anni…”
“Sta parlando di Lei-sa-chi?”
chiese Megan Boot di Corvonero.
“Si, signorina Boot… sto
parlando di Lord Voldemort…” un brivido percorse la stanza e gli studenti
fissarono il professore come se lo vedessero per la prima volta.
“Parlo a voi perché so che siete
stati tutti colpiti… chi più chi meno… da questa guerra… più vi guardo più noto
con dispiacere come in questa stanza sarebbero state presenti altre tre persone
se la guerra non fosse mai iniziata… ma credo che se la guerra non fosse
iniziata, ora non sarei qui a parlarvi ” ci fu un silenzio.
“Noi che c’entriamo?” chiese
Firinne McLachlan, guardando nervosamente Mulciber, Avery e Piton.
“Nulla Firinne, eppure tutto…”
gli occhi azzurri guardarono la Serpeverde che distolse nervosamente lo sguardo.
“Miei cari ragazzi, vi ho riunito qui oggi perché voglio chiedervi un favore…
non so quanti di voi siano al corrente ch’io stia combattendo Voldemort…” Samuel
si voltò un attimo a fissare James.
“Lo sta facendo da solo?” chiese
Wilson, sorpreso.
“No, signor Wilson… non sono
così pazzo da affrontare il più grande mago oscuro di tutti i tempi e il suo
esercito da solo…”
“Ma non ci sono gli Auror?”
chiese timidamente Gary Irving di Corvonero.
“Purtroppo signor Irving non so
di quanti Auror e di quanta parte del ministero possiamo fidarci…”
“Sta dicendo che il Ministero è
in combutta con Lei-sa-chi?” chiese sorpresa Alice.
“No, signorina Brand, non dico
che il Ministero sia dalla parte di Voldemort ma…”
“Può smettere di dire il suo
nome!” esclamò spaventata Elettra Jugson mentre Mildret Parkinson e Rose Yaxley,
accanto a lei, annuivano convinte.
“Mi scusi signorina Jugson… ma
credo che temere un nome non faccia altro che amplificare il terrore provocato
dalla persona che lo porta… trovo inutile e antiproducente non chiamarlo per
nome…” si voltò poi di nuovo verso Alice “dicevo, Alice… che il problema sta in
chi fidarsi all’interno del Ministero, sono purtroppo molti i sostenitori di
Voldemort, mi scuso signorina Jugson…
Ritornando a noi… Un po’ di
tempo fa assieme ad alcuni amici fondai l’Ordine della Fenice…”
“L’Ordine della Fenice?”
“Sì, signor Kneen… un gruppo di
maghi e streghe che si stanno prodigando tutt’oggi a combattere i Mangiamorte e
difendere il mondo magico….”
“Un esercito? L’Oscuro ha i
Mangiamorte e lei l’Ordine?” chiese Logan Smith di Serpeverde sorpreso.
“Lavorare per Voldemort, signor
Smith non ammette ripensamenti… io non costringo nessuno a continuare quando non
se la sente, ne costringerò nessuno a combattere se non se la sente. L’Ordine
non nasce solamente per combattere, ma per dare sostegno e aiuto a tutti quei
maghi e streghe che ne hanno bisogno…
La mia domanda quindi è: c’è
qualcuno tra voi che voglia unirsi all’Ordine della Fenice? Avete tutto il tempo
per pensarci non vi metterò fretta, ma vorrei sentire le vostre risposte entro
stanotte e dalle vostre bocche…”
Ci fu un attimo di silenzio, in
cui molti ragazzi si guardarono fra loro.
“Io non ci sto! Non mi va di
farmi uccidere, nessuno può fermare l’Oscuro…”
“Allora buona serata signor
Ghirisha…” Deven si alzò osservando i compagni di Serpeverde, tutti loro
rifiutarono la proposta di Silente, preparandosi ad uscire. Severus Piton
osservò Lily, i loro sguardi si incrociarono, Lily vi lesse una muta preghiera,
Severus lesse solo determinazione, abbassò lo sguardo. Lily lo fissò ancora
inghiottendo a vuoto, era certa che se mai lo avesse incontrato, una volta
finita la scuola, lui le avrebbe puntato la bacchetta al petto e lei non si
sarebbe lasciata uccidere.
Albus osservò i nove ragazzi
uscire dalla stanza, Remus vide un velo di tristezza sul suo volto,
probabilmente anche Silente si rendeva conto che qualcuno di quei ragazzi, se
non tutti, si era votato a Voldemort.
“Io…” cominciò Pearl evitando
accuratamente di guardare negli occhi qualsiasi persona “io credo che Lei-sa-chi
debba essere sconfitto… ma non sarò io a morire per questo… non voglio morire…”
“Pearl come fai a dire una cosa
simile!” gridò alzandosi in piedi Dorcas “Hai dimenticato la Olsen? E Rice? E
Richard?”
“No che non li ho dimenticati
Dorcas! Ma tu che faresti?”
“Io morirò se sarà necessario!”
disse convinta la ragazza “Professore, io sono dei vostri!” concluse Dorcas
guardando Silente per poi risedersi.
Pearl osservò Dorcas poi le sue
amiche Diane e Megan, scosse la testa.
“Mi dispiace, professore…” disse
prima di uscire seguita dalle due.
Un’ora dopo erano rimasti solo
Dorcas, i Grifondoro e due Tassorosso: Reyn Lowell e Nathan Harris. Il ragazzo
si guardò intorno, gli occhi scuri fissarono Reyn.
“Tu che fai?” le chiese un po’
imbarazzato.
La ragazza si sistemò i grossi
occhiali sul naso, liberando una ciocca di capelli chiarissimi dalla stanghetta,
portandoseli dietro l’orecchio, Nathan sapeva che era un gesto che usava quando
era sotto tensione.
“Professore, avrei una domanda
prima di decidere…”
“Mi dica signorina Lowell…”
“Come penso lei sappia, i miei
genitori sono originari della Scandinavia e pensano di partire appena finiti i
miei MAGO in modo da “rifugiarsi” dai nostri parenti… mi chiedevo, partendo con
loro le sarei inutile?” Nathan sospirò lei sarebbe partita davvero quindi.
Silente sorrise dolcemente.
“No, signorina Lowell…. I
seguaci di Voldemort stanno trovando sostenitori in tutta Europa, e qualche mago
o strega in altri stati non ci farebbe affatto scomodo…”
La ragazza annuì decisamente.
“Allora ci sto anche io…” guardò
poi il ragazzo seduto accanto a lei “mi segui anche stavolta?” chiese fissandolo
negli occhi. Il moro la guardò mordendosi le labbra, poi guardò Silente.
“Vorrei dare una mano in qualche
modo… ma non credo di essere un uomo di azione…” disse un po’ imbarazzato senza
osare incrociare lo sguardo di Reyn ne tantomeno quegli degli altri….
“Se non sbaglio vorresti andare
a lavorare al San Mungo, come anche la signorina Icecrow … o almeno questo mi
aveva detto Pomona…”
“Si, signore…”
“Il san Mungo potrebbe non
essere sicuro per i membri dell’Ordine… non getterei mai via l’aiuto di un
guaritore. Se ne avessimo avuto uno in gamba, come penso sarete voi,
probabilmente Charlus Potter sarebbe ancora vivo…”
James guardò Silente, il
professore resse il suo sguardo.
“Bene, allora ok…” sospirò
Nathan con un sorriso, Reyn gli sorrideva e avrebbe aiutato chi aveva bisogno,
aveva ciò che voleva.
Silente osservò i dieci
Grifondoro, Mary fissava le pieghe della sua gonna e Samuel muoveva nervosamente
il capo come se stesse parlando fra se e se.
“Rimanete solo voi… non pensate
che mi aspetti qualche gesto eroico perché siete dei Grifondoro, non prendete
questa decisione con leggerezza, coraggio e stupidità non sono la stessa cosa…”
“Figuriamoci…” borbottò qualche
quadro alle sue spalle, ma tutti lo ignoravano…
“Io passo…” la voce di Samuel
sembrò provenire da un altro luogo, era seria, dannatamente seria.
“Ma Samuel…”
“No, Frank!... Io non sogno di
diventare Auror come voialtri… mi hanno offerto un contratto con i Tornados… mi
dispiace professore…” disse per poi fissare i compagni… “ragazzi… combattete
anche per me… forse in un altro momento vi aiuterei, ma ora…” scosse la testa “è
il mio sogno… e non voglio perderlo…” disse a mo’ di scusa.
“Samu aspetta…” lo fermò la voce
di Mary, lui la guardò “vengo con te…” sussurrò appena, fissò Silente. Albus
notò i suoi occhi lucidi. “Io non posso… mi bastano gli scherzi dei Serpeverde…
andrò in Irlanda dai miei parenti Babbani… io… io non ho la forza per
combattere…” Alice le mise una mano sulla spalla comprensiva.
“Non preoccuparti, è
comprensibile…” disse gentile.
“Ma mi dispiace comunque…”
“Signorina McDonald “ cominciò
Silente, “Non si preoccupi, nessuno la giudicherà per questo…” disse
comprensivo. La ragazza annuì, raggiungendo Samuel sulla porta e uscendo
assieme.
“Da ciò che ho capito voi avete
intenzione di accettare…” disse Silente guardandoli ad uno ad uno, si soffermò
di Peter “Anche tu, Peter?” Peter fissò il professore un n odo alla gola.
“S…sì… professore….” Balbettò
incerto, lanciando uno sguardo agli amici. Silente lo guardò ancora per un
istante prima di sorridere.
“Ci sono altre domande, prima di
considerarvi membri ufficiali dell’Ordine?” chiese il professore, “Vi devo
confessare che non vi posso dare né garanzia di vita né di vittoria… è una
battaglia difficile quella che stiamo affrontando…”
“Io ne avrei una…”
“Dimmi, James…”
“Perché ha invitato anche i
Serpeverde, alcuni di loro sono probabilmente dei Mangiamorte…” disse serio, era
un azzardo bell’e buono.
“Per lo stesso motivo per cui ho
avuto un colloquio privato con Regulus all’inizio di quest’anno, per dare loro
una possibilità di redenzione… molti di quei ragazzi sono cresciuti in una
stanza buia, non si può vedere la luce se nessuno l’accende… “
“Sinceramente mi sembra una
mossa azzardata, professore…” obbiettò Sirius.
“Credi non abbia preso le mie
precauzioni?” sorrise appena, prendendo in mano la pergamena firmata dagli
studenti, con un gesto fluido della bacchetta le firme degli altri ragazzi
scomparirono. “Non ricorderanno nemmeno di essere stati qui questa sera…” .
Sirius annuì distrattamente, probabilmente nemmeno suo fratello aveva accettato
questa “redenzione”, la mano di Enif strinse la sua, come se la ragazza leggesse
i suoi pensieri…
Remus si torse le mani,
guardandosi nervosamente attorno, sospirò prima di parlare.
“Professore, vorrei chiederle
una cosa…” Albus lo guardò invitandolo a continuare “può uno come me combattere
Lei-sa-chi? Non le sarò solo d’impiccio…”
Dorcas, Reyn e Nathan lo
fissarono non capendo.
“Credimi Remus il tuo aiuto è
pressoché indispensabile…” Remus annuì poco convinto.
“Bene, altre domande?” gli
undici ragazzi rimasero in silenzio. Silente sorrise “Sono allora lieto di
considerarvi ufficialmente membri dell’Ordine…”
TADAN!!!!
Vi volevo un attimo tediare con la data... non l'ho messa
apposta! Non era nata come venti anni prima della battaglia di Hogwarts.... a
inizio storia infatti mi sono presa un calendario e mi sono segnata i giorni in
cui ambientare le partite di Quidditch... e quando sono arrivata a scrivere
questo capitolo mi sono messa a ridere come una scema per la coincidenza... poi
mi è piombata addosso la tristezza... vabbeh... comunque.
Reyn e Nathan li ho aggiunti perchè mi sembrava
tristissimo che su una quarantina di persone accettassero solamente in nove,
così arriviamo ad undici... purtroppo dovrò trovare il modo di seminarli per
strada all'arrivo della foto di Moody...
Che ve ne pare?
Ragazzi 11 commenti... comincio a gasarmi XD
LilyAle |
Uahahahah farvi vedere Minus più umano è il mio scopo... Peter è
così umano che... vabbeh non ti spoilero niente XD
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DevilJina
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Grazie per la recensione continua a seguirmi ^^
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princes_of_the_univers |
Spero che questo capitolo abbia carattere più grande... la scorsa
volta era impossibile ingrandirlo... mi scuso... spero di non
dimenticarmi nulla per strada... ma in realtà le trame son ben definite
e ritorneranno con il tempo... alla fine ci sono molte perché va bene
che sono i Malandrini ma sono persone diverse ognuna con la propria
parte di storia, o almeno io li vedo così ^^ |
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Julia Weasley |
Ecco qui la partita, e i fatti salienti che ci portano a pensare che
ahimè questo periodo passato ad Hogwarts sta per finire. |
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sissi181 |
eheheh Peter devo tormentarlo tanto sennò non me lo spiego il suo
comportamento quindi disgrazie a manetta XD (e mi rendo conto che mi fa
un pochino pena ....)
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tonks87 |
Quanto è passato, un mese? No forse di meno... sai io posto quando
ho finito un capitolo più avanti... questo aggiornamento è parallelo
alla stesura del primo capitolo del sequel... per quella di Remus ci
vuole un po' di pazienza ma arriverà... sai quando la stavo scrivendo è
nata questa, o meglio è nata Enif a cui volevo dare alcuni riferimenti
quindi la riprenderò in mano appena finito il sequel di Safely perchè è
la diretta continuazione, il problema è poi il tempo per scrivere che mi
fa allungare un po' la tempistica.... |
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ellytvb95 |
Per Lily e James penso dovrai aspettare gennaio e il sequel... ora
spunta l'Ordine e con la fine del campionato è una corsa sfrenata agli
esami e quindi nemmeno loro hanno tanto tempo da stare assieme ...
quindi abbi pazienza (cosa sono 4 capitolo e mezzo (conto questo e il
mezzo è l'epilogo di Safely...XD). In gennaio arriveranno di sicuro e i
primi capitoli senza dubbio senza contare tutta la loro storia sono
incentrati su di loro... quindi avranno molto spazio... ora che mi fai
pensare dato che bilancio i personaggi temo che Phoenix's Flame (il
sequel) sarà abbastanza lungo ^_^''''''
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La
Nika |
Putroppo gli aggiornamenti non dipendono da me ma da quanta vita mi
succhia l'università e in questo periodo è davvero tanta... ieri mi sono
presa un giorno di "malattia" è ho concluso il primo capitolo del sequel
e quindi sono qui oggi a postare sennò non so davvero quanto sarebbe
slittata la cosa...
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hermy101
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Ecco qui la finale di Quidditch, non mi sono persa nemmeno una
partita vuoi che mi perda la finale??? E poi adoro il Quidditch XD
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Alohomora |
Per Peter vedraiu la cosa non è tanto semplice in parte sarà per sua
madre in parte... beh vedrai...
Già, nemmeno io vorrei che finisse Hogwarts ma non si può restare
ragazzini per sempre... (ohohoh mi hai fatto una citazione ^///^)
Spero la partita sia stata memorabile come la aspettavi, che te ne pare
di Dorcas e dei nuovi membri dell'Ordine?
Grazie. |
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A presto
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