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Autore: Mirwen    10/12/2009    11 recensioni
“Hogwarts è casa.Hogwarts è il luogo sicuro, dove ognuno di noi cresce, studia, s’innamora, piange, ride, vive …. Hogwarts è l’unica sicurezza che abbiamo. Ho paura di lasciarla perché so che quando saremo la fuori saremo da soli nell’oscurità". Enif Aurora Icecrow
“Un’ultima cosa… ciò che abbiamo visto temo sia solo la punta di un immenso iceberg, ci aspettano tempi oscuri, MA non dovete disperare… dovete trovare la luce nell’oscurità… continuate a stare uniti e solidari come avete dimostrato di essere ieri e nessuno potrà fermarvi… non lasciate che la paura si ponga tra voi e i vostri amici… ricordate: non siete mai da soli… dev’esser questa la nostra forza. “ Dal cap. 3
“Comunque… qualcuno deve essere stato…insomma prima il padre di James, poi Emily, adesso questo signor Greathead… e solo perché sono amici di Silente” Dal cap. 6
“Io ti trovo splendida” Dal cap. 9
 “Lo dirò una sola volta… prova a tradirmi e il mondo magico e quello Babbano messi assieme non saranno abbastanza grandi per nasconderti…”" Dal cap. 12
Era quello l’avvertimento: se non la vedete come noi non vedrete altro. ” Dal cap. 15
Storia vincitrice del Best WIP, Best Original Character e Best FF Monica's Choise dei Never Ending Story Awards
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Capitolo 15

Safely for the last time.

 

 

 

 

Capitolo 23: 2 maggio 1978

L’aria che si respirava era densa di eccitazione, erano finalmente giunti alla finale della coppa del Quidditch.

James uscì dagli spogliatoi per osservare gli spalti quando qualcuno gli mise una mano sugli occhi.

“Lily?” chiese riconoscendo subito il profumo delle sue mani.

“Volevo darti un bacio della buona fortuna…” rise la ragazza, mentre James si voltava facendola volteggiare. Lily appoggiò dolcemente le sue labbra su quelle di James.

“Appena abbiamo la coppa, ti devo chiedere una cosa…”

“Cosa?”chiese curiosa

“Sorpresa!” Ridacchiò il ragazzo andando a recuperare la sua scopa in  spogliatoio.

Lily si allontanò dubbiosa.

 

♦♦♦

 

“Alice…” Frank  si avvicinò fermando la sua ragazza che stava raggiungendo il campo di Quidditch assieme a Mary.

“Frank!” sorrise la ragazza.

“Mary. . . puoi?”

“Ok, ok… raggiungo Lily ed Enif… vi aspettiamo sugli spalti. Forza Grifondoro!” gridò la bionda allontanandosi.

“Dimmi?” chiese lei curiosa.

“Emh. . . tesoro, è da Pasqua che devo dirti una cosa. . .” cominciò balbettando.  Alice si preoccupò guardando il viso serio del ragazzo.

“È qualcosa di preoccupante?” chiese leggermente.

 

♦♦♦

 

“Enif, Lily!” salutò Mary avvicinandosi alle ragazze che avevano giù preso posto sugli spalti.

“Mary!” la salutarono le ragazze.

“C’è posto anche per me, Alice e Frank?” chiese sedendosi.

“Oh, si! Sirius ha occupato stamattina i posti per tutta la torre. . .” ridacchiò Enif, liberando da una borsa un sedile, lasciandola sedersi.

“Per tutta la torre?”

“È la nostra finale, la nostra ultima grande finale!” sorrise la ragazza “James voleva che ci fosse tutta la torre e sembra davvero che ci siano tutti…”

“A parte a Frank che ha fermato Alice…” ridacchiò Mary, poi si fermò un po’ pensierosa “anche se sembrava molto serio…”

“C’è qualche problema tra loro?” chiese Lily preoccupata.

“Non credo…” borbottò Mary.

“Salve ragazze!” salutò Sirius abbracciando Enif da dietro.

“Dai! Lo sai che non sopporto gli sguardi assassini delle ragazzine…” sbuffò la bruna. Lily rise guardando l’amica, mentre Remus e Peter si sedevano accanto a loro.

“L’ultima partita… James era completamente fuori di testa stamattina…” sorrise Remus guardando Lily.

“Sai se sta complottando qualcosa?” chiese Lily all’amico.

“No, perché?”

“Perché mi ha detto che deve dirmi una cosa, quando prenderà la coppa…”

“Magari ti chiederà di sposarlo…” ridacchiò Mary, considerando che era l’ultima delle ipotesi possibili, stavano insieme da poco più di un mese… gli amici risero, ma ad Enif non sfuggì l’occhiata che Sirius lanciò a Remus, forse Mary aveva esagerato, ma da James Potter ci si poteva aspettare di tutto. Lily rise, assaporando però l’idea, alquanto irreale che James glielo chiedesse davvero, un sorriso dolce le incurvò le labbra immaginandosi in abito bianco… un anno prima si sarebbe cruciata da sola…

Alice corse verso di loro e la prima cosa che notarono fu Frank, che qualche passo dietro a lei camminava lentamente, e gli occhi di lei carichi di lacrime. La ragazza abbracciò di slancio prima Mary, poi Enif e infine scoppiò a piangere in braccio a Lily. I presenti si guardarono sorpresi, Mary fissò arrabbiata Frank.

“Non l’avrai lasciata spero!” disse, aveva un’aria che avrebbe spaventato Voldemort in persona.

Frank sorrise dolcemente mordendosi le labbra.

“No… le ho semplicemente chiesto di sposarmi… non pensavo reagisse così…” rispose semplicemente il ragazzo. Sirius lo guardò con tanto d’occhi: certo era che Frank e Alice stavano insieme dal terzo anno, era anche vero che c’era la guerra ma Sirius era terrorizzato all’idea di sposarsi a diciott’anni, nonostante ciò aveva già deciso che solo una donna avrebbe messo l’anello al suo dito e quella stessa donna stava ridendo felice davanti a lui.

“Alice è fantastico! Suvvia, bisogna festeggiare, non mettersi a piangere!” cercò di calmarla Lily.

“Oh Lily… sono così felice che le lacrime escono da sole… o così o rido come un’isterica…” sorrise la ragazza singhiozzando, un grande sorriso le illuminava il viso arrossato dalle lacrime. “Ed è tutto merito tuo!”

“Mio?” chiese sorpresa

“Si, tuo e di Bonnie… eravate state voi a darmi il coraggio necessario a chiedere a Frank di uscire… è solo merito vostro!” rise alzandosi e abbracciando il suo fidanzato. Enif sorrise notando come anche gli occhi di Frank fossero lucidi. Guardò Sirius, sarebbe stato fantastico, si disse ma in cuor suo sapeva che ci sarebbe voluto del tempo… Sirius temeva il fatto di avere una famiglia, di avere delle responsabilità. Ma per adesso andava bene così… avevano tutto il tempo che volevano.

Vennero riportati alla realtà da una esclamazione generale… le squadre erano entrate in campo.

Corvonero contro Grifondoro, la finale del Quidditch, l’ultima partita di James Potter stava per avere inizio.

 

♦♦♦

 

James respirò a fondo l’aria primaverile del campo, osservò gli spalti gremiti e le bandiere Rosso-Oro che sventolavano allegre. Quella era la sua ultima partita… si sentì invadere dalla tristezza: di lì a poco più di un mese non ci sarebbero più stati Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso, ma solo dei giovani maghi, non ci sarebbero state più partite, ma la guerra avrebbe portato solamente dure prove da affrontare. Respirò ancora, non era il momento di pensare al futuro, l’importante era quella partita, quel giorno, quel presente, il futuro se lo sarebbero conquistato domani.

Fece un giro del campo tra il giubilo della folla, gli sarebbe mancato quel campo, gli sarebbe mancata quella scuola e soprattutto gli sarebbe mancata la protezione, il luogo sicuro che Hogwarts dava loro, ma avrebbe affrontato tutto da buon Grifondoro, avrebbe affrontato il futuro con Lily, la donna che amava, e con  i suoi Malandrini e ne sarebbero usciti, tutti assieme.

Il professor McSorar, che quel giorno arbitrava la partita, radunò le squadre. James guardò i suoi compagni di squadra. Samuel teneva la scopa così forte da farsi sbiancare le nocche, le ragazze tremavano un po’ dall’agitazione guardandosi l’un l’altra, Sigfrid e Paul incrociarono le mazze da battitori in un gesto scaramantico che avevano inventato l’anno prima, gli sarebbe mancata la sua squadra. Alzò lo sguardo verso il cercatore di Corvonero, lesse il labiale del giovane Galad McArden.

“Non ti lascerò vincere perché è la tua ultima partita, Potter…”

James sorrise malandrino.

“Non speravo altro…” sussurrò, elettrizzato.

E così cominciò la finale del campionato 1977-78.

“GRIFONDORO!” “CORVONERO!” gridavano i tifosi, quella era una partita combattuta, Serpeverde era in testa a 640 punti, Grifondoro e Corvonero cominciavano a 410 e 350 punti, entrambe dovevano vincere di buon vantaggio se volevano la coppa.

“Signori! Che partita! In tutti i miei sette anni non ho visto mai niente di così bello!” gridò ad un tratto Bert Wilson, il corpulento commentatore di Tassorosso. Anche per lui quella era l’ultima partita.

“Clavell a Daniels, Deniels passa ma… grandissima Dorcas Meadowes!” la Corvonero sfrecciò per il campo, i capelli color cannella stretti in una bassa coda di cavallo.

“Meadowes schiva Arper, uh-oh grandiosa ha scansato quel bolide di Reston, e tira! Grande parata di Colfer… questa signori è un battaglia! Ci sono cinque persone in campo che dal prossimo anno non giocheranno più: Colfer e Potter per Grifondoro e Meadowes, Lloyd e Kneen per Corvonero e tutti e cinque vogliono vincere. Non ho mai visto le squadre così in forma. Grazie ragazzi! Ci state dando uno spettacolo meraviglioso!”

 

La partita continuava movimentata, sotto lo sguardo un po’ nostalgico degli studenti del settimo anno.

Dopo un’ora e mezza di gioco, Galad si lanciò in picchiata, James intuì la finta proprio nel momento in cui vide il boccino librarsi qualche metro avanti a lui. Si lanciò verso il boccino ignorando McArden e la sua finta maldestra.

“GALAD! Dall’altra parte!” gridò Dorcas segnando il diciannovesimo goal per Corvonero che teneva in mano la partita per due goal di vantaggio.

Il quindicenne voltò in rapidità la scopa, proprio quando James schivava un bolide ben piazzato di Percival Kneen. Piccolo ed agile, il rosso si avvicinò a tutta velocità a Prongs, ma proprio quando stava per raggiungerlo, Potter strinse le mani sul boccino trionfante.

Grifondoro scoppiò in urla esultanti con questi trecentoventi punti battevano Serpeverde di cento. Samuel si tuffò su James, piangendo di gioia.

“La nostra coppa, James! La nostra ultima coppa!” gridò stritolando il moro che rideva, mentre ai festeggiamenti si univano anche Lucy, Susanne, Doris, Sigfrid e Paul, stringendo James in un abbraccio collettivo.

Lily sorrise mentre Sirius abbracciava Remus con un “Te l’avevo detto che la vincevamo anche quest’anno!”

Corvonero dopo il primo attimo di sconforto, si era unito ai festeggiamenti e Dorcas Meadowes lanciò un sorriso compiaciuto a Samuel e alle cacciatrici di Grifondoro.

“Mi avete dato un’ottima ultima partita!” sorrise per poi voltarsi verso la sua squadra, Galad era alquanto dispiaciuto e mortificato “E tu giurami che il prossimo anno, senza Potter tra i piedi prenderai tutti i boccini!!!” disse ridendo, ma i suoi occhi scuri celavano lacrime mal trattenute.

James riuscì a staccarsi da quell’abbraccio.

“Samuel finiscila!” gridò ridendo e gettandosi in picchiata verso le tribune.

“Lily!” la chiamò avvicinandosi alle tribune. La rossa corse verso di lui sorridendo.

“Sei stato bravissimo, James” sorrise felice. Il ragazzo le porse la mano.

“Sali…”

“No, James…”

“Ti prego, che vittoria è se  non festeggio con te…” disse dolcemente. Lily non poté resistere a quegli occhi da cerbiatto, e promettendo a se stessa di strozzarlo in caso le tirasse qualche scherzo si sporse, sedendosi fra le sue braccia sulla scopa.

Lui si alzò di quota, portandola in alto, in modo che potesse vedere il castello, il campo… tutta Hogwarts e perfino Hogsmeade.

“Lily…” le sussurrò all’orecchio, mentre la ragazza fissava incantata il panorama aggrappandosi alla sua divisa per paura di cadere. “Lily…” ripeté ancora, lei voltò appena il capo, “ti amo…”

“Lo so…”

“Lily?”

“Si?”

“Te lo chiedo ora per mettere le cose in chiaro… un giorno mi sposerai vero?” Lily sorrise.

“Sarei la donna più felice della terra…” restarono un attimo in silenzio. “James?”

“Si?”

“Scendiamo? Non amo le grandi altezze…”

 

♦♦♦

 

La Torre del Grifondoro era in pieno festeggiamento quando un ansioso Sir Nicholas radunò gli studenti del settimo anno. I dieci Grifoni non lo sapevano però, in quello stesso istante, i fantasmi delle case stavano radunando gli altri studenti dell’ultimo anno.

“Ho un messaggio urgente da parte del Preside… statemi ben a sentire!” cominciò Nick-quasi-senza-testa osservando in particolare James e Sirius, era abituato a vederli sparire nel momento stesso in cui li fermava…

James lo osservò preoccupato.

“È successo qualcosa?” chiese, trovando strano un annuncio a tutta la classe, soprattutto se portato da un fantasma.

“No, perché dovrebbe essere successo qualcosa?” chiese sbigottito il fantasma “non è che perché una notizia è portata da un fantasma che deve essere di base nefasta…” si lamentò “Comunque… il preside vi vuole nel suo ufficio al massimo tra mezz’ora…”

“Come mai?” chiese Mary un po’ spaventata, non le risultava che il preside chiamasse l’ultimo anno per un discorso sugli esami.

“Cose importanti…” borbottò il fantasma infastidito dalle domande… “Ora andate… la parola d’ordine è Cheesecake”

James e i Malandrini si guardarono.

“Allora è oggi…” sospirò Peter,  era nervoso, alla fine il giorno in cui sarebbero stati messi al corrente dell’Ordine era arrivato.

“Cosa è oggi?” chiese Samuel, guardando stupito i Malandrini, com’era possibile che sapessero sempre più degli altri?!

“Andiamo, non è il caso di parlarne nei corridoi…” tagliò corto James. Samuel, Mary, Alice e Frank lo guardarono curiosi, Lily scosse la testa facendoli tacere…

 

Erano giunti al gargoyle di pietra quando qualcuno li chiamò a gran voce.

“Ehi Potter!” Reyn Lowell, una ragazza dagli enormi occhiali, capitano di Tassorosso, li stava raggiungendo assieme ai compagni di Tassorosso.

“Reyn!” salutò James, la ragazza era diventata capitano assieme a lui l’anno prima e nonostante gli occhialoni il suo ruolo da cacciatrice lo faceva benissimo.

“Complimenti per la vittoria!” sorrise avvicinandosi.

“Grazie!” rispose Samuel, capitano di fatto ma non di fede:  tutti vedevano ancora in James il grande capitano, soprattutto Reyn.  

“Sapete cosa vuole il grande capo?” chiese il prefetto Dean Dustan.

“Lo scopriremo presto…” disse Lily “Cheesecake…” esclamò poi imbarazzata alla statua che lentamente li fece passare.

I diciannove ragazzi salirono le lunghe scale a chiocciola che dal secondo piano portavano in una delle torri all’altezza del settimo. I ritratti dei presidi fissarono i ragazzi entrare lentamente nella stanza.  

“Benvenuti…” salutò il professore, gli occhi azzurri scintillarono osservandoli, un ombra di sorriso sotto la barba candida. “Sedetevi, prego…” sorrise indicando le trent’otto sedie che aveva disposto nell’ampio ufficio.

In silenzio i ragazzi si sedettero, James si stupì del fatto che il preside avesse contato anche i Serpeverde. Sirius incrociò gli occhi di olio dipinto di Phineas Black, si affrettò a distogliere lo sguardo, glielo avrebbe dimostrato a quel vecchio quadro scorbutico, gli avrebbe dimostrato chi era Sirius Orion Black.

 

Attesero un po’ prima di ritrovarsi tutti seduti davanti a Silente, il vecchio mago sorrideva bonariamente.

“So che molti di voi si chiederanno perché vi abbia chiamato tutti qui…” iniziò il preside osservandoli “e magari avrebbero preferito continuare a festeggiare una meritata vittoria, congratulazioni a Grifondoro e Corvonero, mai visto una partita così bella, davvero! Signorina Meadowes è stato ammirevole il fatto che non se l’abbia presa con il signor McArden… ai miei tempi mi avrebbero messo alla gogna…”

“Professore potrebbe gentilmente dirci che ci facciamo qui, dovremmo anche studiare…” disse sprezzante un ragazzo di Serpeverde dai distintivi lineamenti indiani.

“Signor Ghirisha se non ha studiato fino ad ora non credo che un paio d’ore cambieranno i risultati dei suoi esami e lo stesso vale nel caso abbia studiato…” il Serpeverde sembrò inabissarsi sulla sedia e James non poté non lasciarsi sfuggire un sorriso soddisfatto: sbagliavano di grosso se continuavano a credere che Silente fosse uno sprovveduto.

“Prima di cominciare a parlare di cose importanti, vorrei, se non vi è di troppo disturbo, che firmaste questa pergamena, solo a titolo informativo… non vorrei trattenervi qui più del coprifuoco e rivedervi poco dopo accompagnati dal nostro signor Gazza…” sorrise passandola agli studenti. Albus attese che la pergamena tornasse nelle sue mani prima di ricominciare a parlare.

“Immagino voi tutti siate a conoscenza dei fatti che stanno sconvolgendo il nostro mondo da quasi otto anni…”

“Sta parlando di Lei-sa-chi?” chiese Megan Boot di Corvonero.

“Si, signorina Boot… sto parlando di Lord Voldemort…” un brivido percorse la stanza e gli studenti fissarono il professore come se lo vedessero per la prima volta.

“Parlo a voi perché so che siete stati tutti colpiti… chi più chi meno… da questa guerra… più vi guardo più noto con dispiacere come in questa stanza sarebbero state presenti altre tre persone se la guerra non fosse mai iniziata… ma credo che se la guerra non fosse iniziata, ora non sarei qui a parlarvi ” ci fu un silenzio.

“Noi che c’entriamo?” chiese Firinne McLachlan, guardando nervosamente Mulciber, Avery e Piton.

“Nulla Firinne, eppure tutto…” gli occhi azzurri guardarono la Serpeverde che distolse nervosamente lo sguardo. “Miei cari ragazzi, vi ho riunito qui oggi perché voglio chiedervi un favore… non so quanti di voi siano al corrente ch’io stia combattendo Voldemort…” Samuel si voltò un attimo a fissare James.

“Lo sta facendo da solo?” chiese Wilson, sorpreso.

“No, signor Wilson… non sono così pazzo da affrontare il più grande mago oscuro di tutti i tempi e il suo esercito da solo…”

“Ma non ci sono gli Auror?” chiese timidamente Gary Irving di Corvonero.

“Purtroppo signor Irving non so di quanti Auror e di quanta parte del ministero possiamo fidarci…”

“Sta dicendo che il Ministero è in combutta con Lei-sa-chi?” chiese sorpresa Alice.

“No, signorina Brand, non dico che il Ministero sia dalla parte di Voldemort ma…”

“Può smettere di dire il suo nome!” esclamò spaventata Elettra Jugson mentre Mildret Parkinson e Rose Yaxley, accanto a lei, annuivano convinte.

“Mi scusi signorina Jugson… ma credo che temere un nome non faccia altro che amplificare il terrore provocato dalla persona che lo porta… trovo inutile e antiproducente non chiamarlo per nome…” si voltò poi di nuovo verso Alice “dicevo, Alice… che il problema sta in chi fidarsi all’interno del Ministero, sono purtroppo molti i sostenitori di Voldemort, mi scuso signorina Jugson…

Ritornando a noi…  Un po’ di tempo fa assieme ad alcuni amici fondai l’Ordine della Fenice…”

“L’Ordine della Fenice?”

“Sì, signor  Kneen… un gruppo di maghi e streghe che si stanno prodigando tutt’oggi a combattere i Mangiamorte e difendere il mondo magico….”

“Un esercito? L’Oscuro ha i Mangiamorte e lei l’Ordine?” chiese Logan Smith di Serpeverde sorpreso.

“Lavorare per Voldemort, signor Smith non ammette ripensamenti… io non costringo nessuno a continuare quando non se la sente, ne costringerò nessuno a combattere se non se la sente. L’Ordine non nasce solamente per combattere, ma per dare sostegno e aiuto a tutti quei maghi e streghe che ne hanno bisogno…

La mia domanda quindi è: c’è qualcuno tra voi che voglia unirsi all’Ordine della Fenice? Avete tutto il tempo per pensarci non vi metterò fretta, ma vorrei sentire le vostre risposte entro stanotte e dalle vostre bocche…”

Ci fu un attimo di silenzio, in cui molti ragazzi si guardarono fra loro.

“Io non ci sto! Non mi va di farmi uccidere, nessuno può fermare l’Oscuro…”

“Allora buona serata signor Ghirisha…” Deven si alzò osservando i compagni di Serpeverde, tutti loro rifiutarono la proposta di Silente, preparandosi ad uscire. Severus Piton osservò Lily, i loro sguardi si incrociarono, Lily vi lesse una muta preghiera, Severus lesse solo determinazione, abbassò lo sguardo. Lily lo fissò ancora inghiottendo a vuoto, era certa che se mai lo avesse incontrato, una volta finita la scuola, lui le avrebbe puntato la bacchetta al petto e lei non si sarebbe lasciata uccidere.

Albus osservò i nove ragazzi uscire dalla stanza, Remus vide un velo di tristezza sul suo volto, probabilmente anche Silente si rendeva conto che qualcuno di quei ragazzi, se non tutti, si era votato a Voldemort.

“Io…” cominciò Pearl evitando accuratamente di guardare negli occhi qualsiasi persona “io credo che Lei-sa-chi debba essere sconfitto… ma non sarò io a morire per questo… non voglio morire…”

“Pearl come fai a dire una cosa simile!” gridò alzandosi in piedi Dorcas “Hai dimenticato la Olsen? E Rice? E Richard?”

“No che non li ho dimenticati Dorcas! Ma tu che faresti?”

“Io morirò se sarà necessario!” disse convinta la ragazza “Professore, io sono dei vostri!” concluse Dorcas guardando Silente per poi risedersi.

Pearl osservò Dorcas poi le sue amiche Diane e Megan, scosse la testa.

“Mi dispiace, professore…” disse prima di uscire seguita dalle due.

 

Un’ora dopo erano rimasti solo Dorcas, i Grifondoro e due Tassorosso: Reyn Lowell e Nathan Harris. Il ragazzo si guardò intorno, gli occhi scuri fissarono Reyn.

“Tu che fai?” le chiese un po’ imbarazzato.

La ragazza si sistemò i grossi occhiali sul naso, liberando una ciocca di capelli chiarissimi dalla stanghetta, portandoseli dietro l’orecchio, Nathan sapeva che era un gesto che usava quando era sotto tensione.

“Professore, avrei una domanda prima di decidere…”

“Mi dica signorina Lowell…”

“Come penso lei sappia, i miei genitori sono originari della Scandinavia e pensano di partire appena finiti i miei MAGO in modo da “rifugiarsi” dai nostri parenti… mi chiedevo, partendo con loro le sarei inutile?” Nathan sospirò lei sarebbe partita davvero quindi. Silente sorrise dolcemente.

“No, signorina Lowell…. I seguaci di Voldemort stanno trovando sostenitori in tutta Europa, e qualche mago o strega in altri stati non ci farebbe affatto scomodo…”

La ragazza annuì decisamente.

“Allora ci sto anche io…” guardò poi il ragazzo seduto accanto a lei “mi segui anche stavolta?” chiese fissandolo negli occhi. Il moro la guardò mordendosi le labbra, poi guardò Silente.

“Vorrei dare una mano in qualche modo… ma non credo di essere un uomo di azione…” disse un po’ imbarazzato senza osare incrociare lo sguardo di Reyn ne tantomeno quegli degli altri….

“Se non sbaglio vorresti andare a lavorare al San Mungo, come anche la signorina Icecrow … o almeno questo mi aveva detto Pomona…”

“Si, signore…”

“Il san Mungo potrebbe non essere sicuro per i membri dell’Ordine… non getterei mai via l’aiuto di un guaritore. Se ne avessimo avuto uno in gamba, come penso sarete voi, probabilmente Charlus Potter sarebbe ancora vivo…”

James guardò Silente, il professore resse il suo sguardo.

“Bene, allora ok…” sospirò Nathan  con un sorriso, Reyn gli sorrideva e avrebbe aiutato chi aveva bisogno, aveva ciò che voleva.

Silente osservò i dieci Grifondoro, Mary fissava le pieghe della sua gonna e Samuel muoveva nervosamente il capo come se stesse parlando fra se e se.

“Rimanete solo voi… non pensate che mi aspetti qualche gesto eroico perché siete dei Grifondoro, non prendete questa decisione con leggerezza, coraggio e stupidità non sono la stessa cosa…”

“Figuriamoci…” borbottò qualche quadro alle sue spalle, ma tutti lo ignoravano…

“Io passo…” la voce di Samuel sembrò provenire da un altro luogo, era seria, dannatamente seria.

“Ma Samuel…”

“No, Frank!... Io non sogno di diventare Auror come voialtri… mi hanno offerto un contratto con i Tornados… mi dispiace professore…” disse per poi fissare i compagni… “ragazzi… combattete anche per me… forse in un altro momento vi aiuterei, ma ora…” scosse la testa “è il mio sogno… e non voglio perderlo…” disse a mo’ di scusa.

“Samu aspetta…” lo fermò la voce di Mary, lui la guardò “vengo con te…” sussurrò appena, fissò Silente. Albus notò i suoi occhi lucidi. “Io non posso… mi bastano gli scherzi dei Serpeverde… andrò in Irlanda dai miei parenti Babbani… io… io non ho la forza per combattere…” Alice le mise una mano sulla spalla comprensiva.

“Non preoccuparti, è comprensibile…” disse gentile.

“Ma mi dispiace comunque…”

“Signorina McDonald “ cominciò Silente, “Non si preoccupi, nessuno la giudicherà per questo…” disse comprensivo. La ragazza annuì, raggiungendo Samuel sulla porta e uscendo assieme.

“Da ciò che ho capito voi avete intenzione di accettare…” disse Silente guardandoli ad uno ad uno, si soffermò di Peter “Anche tu, Peter?” Peter fissò il professore un n odo alla gola.

“S…sì… professore….” Balbettò incerto, lanciando uno sguardo agli amici. Silente lo guardò ancora per un istante prima di sorridere.

“Ci sono altre domande, prima di considerarvi membri ufficiali dell’Ordine?” chiese il professore, “Vi devo confessare che non vi posso dare né garanzia di vita né di vittoria… è una battaglia difficile quella che stiamo affrontando…”

“Io ne avrei una…”

“Dimmi, James…”

“Perché ha invitato anche i Serpeverde, alcuni di loro sono probabilmente dei Mangiamorte…” disse serio, era un azzardo bell’e buono.

“Per lo stesso motivo per cui ho avuto un colloquio privato con Regulus all’inizio di quest’anno, per dare loro una possibilità di redenzione… molti di quei ragazzi sono cresciuti in una stanza buia, non si può vedere la luce se nessuno l’accende… “

“Sinceramente mi sembra una mossa azzardata, professore…” obbiettò Sirius.

“Credi non abbia preso le mie precauzioni?” sorrise appena, prendendo in mano la pergamena firmata dagli studenti, con un gesto fluido della bacchetta le firme degli altri ragazzi scomparirono. “Non ricorderanno nemmeno di essere stati qui questa sera…” . Sirius annuì distrattamente, probabilmente nemmeno suo fratello aveva accettato questa “redenzione”, la mano di Enif strinse la sua, come se la ragazza leggesse i suoi pensieri…

Remus si torse le mani, guardandosi nervosamente attorno, sospirò prima di parlare.

“Professore, vorrei chiederle una cosa…” Albus lo guardò invitandolo a continuare “può uno come me combattere Lei-sa-chi? Non le sarò solo d’impiccio…”

Dorcas, Reyn e Nathan lo fissarono non capendo.

“Credimi Remus il tuo aiuto è pressoché indispensabile…” Remus annuì poco convinto.

“Bene, altre domande?” gli undici ragazzi rimasero in silenzio. Silente sorrise “Sono allora lieto di considerarvi ufficialmente membri dell’Ordine…”


 

 

 

 

TADAN!!!!

Vi volevo un attimo tediare con la data... non l'ho messa apposta! Non era nata come venti anni prima della battaglia di Hogwarts.... a inizio storia infatti mi sono presa un calendario e mi sono segnata i giorni in cui ambientare le partite di Quidditch... e quando sono arrivata a scrivere questo capitolo mi sono messa a ridere come una scema per la coincidenza... poi mi è piombata addosso la tristezza...  vabbeh... comunque.

Reyn e Nathan li ho aggiunti perchè mi sembrava tristissimo che su una quarantina di persone accettassero solamente in nove, così arriviamo ad undici... purtroppo dovrò trovare il modo di seminarli per strada all'arrivo della foto di Moody...

Che ve ne pare? 

 

Ragazzi 11 commenti... comincio a gasarmi XD

LilyAle
Uahahahah farvi vedere Minus più umano è il mio scopo... Peter è così umano che... vabbeh non ti spoilero niente XD
 
 DevilJina
Grazie per la recensione continua a seguirmi ^^
 
 princes_of_the_univers
Spero che questo capitolo abbia carattere più grande... la scorsa volta era impossibile ingrandirlo... mi scuso... spero di non dimenticarmi nulla per strada... ma in realtà le trame son ben definite e ritorneranno con il tempo... alla fine ci sono molte perché va bene che sono i Malandrini ma sono persone diverse ognuna con la propria parte di storia, o almeno io li vedo così ^^
Julia Weasley
Ecco qui la partita, e i fatti salienti che ci portano a pensare che ahimè questo periodo passato ad Hogwarts sta per finire.
sissi181
eheheh Peter devo tormentarlo tanto sennò non me lo spiego il suo comportamento quindi disgrazie a manetta XD (e mi rendo conto che mi fa un pochino pena ....)
 
tonks87
Quanto è passato, un mese? No forse di meno... sai io posto quando ho finito un capitolo più avanti... questo aggiornamento è parallelo alla stesura del primo capitolo del sequel... per quella di Remus ci vuole un po' di pazienza ma arriverà... sai quando la stavo scrivendo è nata questa, o meglio è nata Enif a cui volevo dare alcuni riferimenti quindi la riprenderò in mano appena finito il sequel di Safely perchè è la diretta continuazione, il problema è poi il tempo per scrivere che mi fa allungare un po' la tempistica....
ellytvb95
Per Lily e James penso dovrai aspettare gennaio e il sequel... ora spunta l'Ordine e con la fine del campionato è una corsa sfrenata agli esami e quindi nemmeno loro hanno tanto tempo da stare assieme ... quindi abbi pazienza (cosa sono 4 capitolo e mezzo (conto questo e il mezzo è l'epilogo di Safely...XD). In gennaio arriveranno di sicuro e i primi capitoli senza dubbio senza contare tutta la loro storia sono incentrati su di loro... quindi avranno molto spazio... ora che mi fai pensare dato che bilancio i personaggi temo che Phoenix's Flame (il sequel) sarà abbastanza lungo ^_^''''''


 
 La Nika
Putroppo gli aggiornamenti non dipendono da me ma da quanta vita mi succhia l'università e in questo periodo è davvero tanta... ieri mi sono presa un giorno di "malattia" è ho concluso il primo capitolo del sequel e quindi sono qui oggi a postare sennò non so davvero quanto sarebbe slittata la cosa...
 
bellandrew82
Ti ringrazio.
 
 hermy101
Ecco qui la finale di Quidditch, non mi sono persa nemmeno una partita vuoi che mi perda la finale??? E poi adoro il Quidditch XD
 
Alohomora
Per Peter vedraiu la cosa non è tanto semplice in parte sarà per sua madre in parte... beh vedrai...
Già, nemmeno io vorrei che finisse Hogwarts ma non si può restare ragazzini per sempre... (ohohoh mi hai fatto una citazione ^///^)
Spero la partita sia stata memorabile come la aspettavi, che te ne pare di Dorcas e dei nuovi membri dell'Ordine?
Grazie.

 

 

 

A presto

 

Mirwen

   
 
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