A Natale sono tutti
più buoni, recitava il
famoso detto.
Ma
mentre strascicava i piedi nel freddo di quella sera, costretto dalla
sua cara amica ad
indossare quell'ingombrante costume dal pelo urticante, rendendosi
così ridicolo agli occhi dei passanti, Shikamaru pensò
che doveva esserci una postilla di qualche sorta - sconosciuta ai più
- in virtù della quale la parola 'tutti' escludeva
ovviamente Ino Yamanaka.
Il
ragazzo sospirò rassegnato, e nuvole di bianco vapore
volteggiarono nell'aria notturna.
Non
che a lui non piacessero le feste, o l'inverno in generale; ma la sua
serata ideale significava starsene
rintanati al calduccio del proprio letto, con una tazza di cioccolata
calda in mano e magari davanti ad un buon libro, oppure intento a
giocare una bella partita di shogi.
D'altronde
la vita era nei suoi confronti sadicamente seccante tutto
l'anno, perciò perchè avrebbe dovuto aspettarsi
favoritismi per quell'unico giorno?
Per
l'appunto, Ino se ne era uscita con un'altra delle sue brillanti
idee, e lui aveva dovuto
acconsentire, come al solito. Almeno, aveva coinvolto anche Cho. Mal
comune...
E
così, avevano dovuto organizzare una piccola festa a casa di
Kurenai, per far divertire la bambina. Perchè lei
aveva voluto che fosse così.
Cioè,
non che si trattasse di un'idea malvagia, anzi; ma perchè
diamine Ino doveva sempre complicare le cose? Potevano fare una cosa
semplice, ma no, lei aveva
voluto tutti in costume...
All'ennesimo
sospiro, Ino si fermò bruscamente, per voltarsi repentina
verso di lui.
Gli
occhi le brillavano minacciosi, non promettendo nulla di buono.
-
La vuoi smettere una buona volta, Shika? Non voglio rovinarmi la
serata per il tuo malumore! -
Mendokouse! Non
poteva neanche più sospirare, ora? -
Non hai mai pensato che il mio umore potrebbe essere migliore, se tu
evitassi di coinvolgermi ogni volta nei
tuoi piani assurdi? - rispose lui, a denti stretti. Il freddo
contribuiva solo a irritarlo maggiormente.
-
Ooh, come sei noioso! Tanto, cos'avevi di meglio da fare, stasera?
Poltrire davanti ad un libro? Giuro, alle volte assomigli più
ad un pensionato, che a un ragazzo della mia età... -
Bhè, che
c'era di male a passare una serata in tranquillità? Pensò
lui, lievemente indispettito.
Ma
forse lei ignorava persino il significato della parola
'tranquillità'.
Alle
volte, sembravano davvero agli antipodi.
E
come potesse una seccatura come
lei, con un carattere così diverso dal suo - e una femmina,
per giunta! - essere la sua
migliore amica, restava tutt'ora un mistero.
Inaspettatamente,
lei rispose al suo broncio con un sorriso divertito, che lo spiazzò.
-
Tanto lo so già, cosa credi? Ora non fai che brontolare, ma a
fine serata mi ringrazierai! Scommetto che la piccola Micchan non ti
mollerà un attimo! - concluse scherzosa, picchiettandolo sul
naso con un dito.
Lui
distolse lo sguardo, con fare fintamente seccato, mentre riprendeva a
camminare; e ringraziando al contempo il freddo circostante che
giustificava validamente il rossore delle
guance.
-
Voglio ben sperare! Almeno questa fatica sarà valsa a
qualcosa... -
-
Capirai che fatica! Cosa dovrebbe dire Cho, allora, visto che gli è
toccato calarsi dal camino? -
-
...'Calarsi dal-'?! Starai scherzando, spero! Non puoi davvero
avergli chiesto di... - chiese
Shikamaru, flebilmente. Ok, la loro amica era ufficialmente una pazza
scatenata.
-
Mi pare ovvio! Che
razza di Babbo Natale è,
altrimenti? E per colpa della tua solita pigrizia, me lo sono perso!
E dire che dovevamo incontrarci un'ora fa! Dannazione, scommetto che
ormai è già dentro che si mangia i biscotti preparati
da Yuhi-san, mentre decora l'albero con la bambina! -
-
Scusa tanto, sai?! -
le rispose, acido - Non è che mi travesto ogni giorno da
renna...-
-
Bhè, neanch'io giro per Konoha vestita da befana, ma
ero pronta da molto prima di te! -
Lui
la squadrò da capo a piedi, la lingua che gli prudeva dalla
voglia di risponderle per le rime.
Stivali
lucidi alti fino al ginocchio, calze a rete, completo aderente e
corto - simile a quello che indossava spesso e rigorosamente viola -
che assicurava l'ipotermia. Se
quella era una befana...
Davvero
una gran
attinenza al
personaggio, non
c'è che
dire.
E con questo, dopo
stasera avrebbe sognato di minigonne viola fino a ferragosto, poco ma
sicuro.
- Mendokouse...
Io l'avevo detto fin dall'inizio che non ero d'accordo con questa tua
idea... Se non volevi sorprese, perchè non l'hai chiesto a
qualcun'altro? Non mi sarei mica offeso, anzi...-
-
Scordatelo! - gli cinse il braccio con forza, quasi aggrappandosi a
lui, l'espressione un indecifrabile miscuglio di amarezza, puntiglio,
tristezza e cocciutaggine.
Lui
sospirò, ma non si azzardò a controbattere, né
ad allontanarla.
Ino
era incredibilmente capace di passare da uno stato d'euforia ad uno
triste, per poi sfociare in una rabbia omicida, e tutto nell'arco di
un battito di ciglia. Cambiava così repentinamente umore che
era difficile starle dietro, e alla volte si sentiva frastornato.
E
in casi come questo, aveva imparato col tempo che l'unico modo per
uscirne indenne era quello di assecondarla, cercando di farsi
perdonare per qualunque cosa avesse fatto...
O
che lei pensava le
avesse fatto.
Perchè,
ovviamente, doveva
essere colpa sua, in qualche modo, e chiedergliene la ragione o
provare ad obiettare sarebbe stata un'inutile quanto estenuante
perdita di tempo.
Tanto, alla fine,
aveva comunque ragione lei...
-
Magari... Uhm, non hanno ancora finito di addobbare l'albero, che
dici? - provò a rabbonirla.
Lei
subito gli sorrise, grata; e decisamente si illuminò,
non appena vide la casa della sensei.
-
Direi che ora lo sapremo: guarda, siamo arrivati. -
-
...Cosa? Di già-Occavolo! -
esclamò lui.
Subito
Shikamaru provò a divincolarsi, agitato; e quando incontrò
la ferrea stretta del braccio di lei che lo afferrava, comprese
all'istante che Ino l'aveva preso a braccetto affinchè non
scappasse.
Era
caduto in trappola, maledizione!
Aah,
ma doveva capirlo subito che ci doveva essere per forza qualcosa
sotto!
Invece
no, aveva creduto all'apparente tristezza di lei, alla festa per
Kurenai, a tutto...
C'era
cascato in pieno, come un pollo.
-
Che c'è, Shika? - domandò lei, un'evidente espressione
trionfante dipinta sul
volto.
Altrochè
befana, era una strega in
tutto e per tutto.
-
Non avrai mica paura, no? - gli chiese melliflua, facendosi più
vicina.
“...Paura?”
ripetè mentalmente
Shikamaru, quasi in iperventilazione.
No,
paura non era la parola adatta, era più qualcosa di simile
al...
...Terrore.
Deglutì
nervoso, squadrando il nemico che
si faceva sempre più minaccioso, man mano che si avvicinavano
all'ingresso della casa. I circuiti cerebrali di Shikamaru presero a
lavorare freneticamente, in cerca di una qualunque soluzione che
potesse salvarlo.
Quando
arrivò sulla soglia della porta, capì di non avere
scampo.
-
Sembri pallido, Shika...
Non ti mangia mica, sai? - gongolò lei.
Shikamaru
sapeva che era una paura irrazionale, la sua.
D'altronde,
a parte qualche blanda proprietà tossica, si trattava di un
banalissimo rametto di
una comunissima pianta, innocua per 364 giorni all'anno.
Tranne
che in quella sera.
Perchè,
in quella particolare sera, acquisiva un potere enorme, diventando
perfino diabolica, all'occorrenza. Maledetto Viscum Album.
Ino
gli cinse il collo, intrecciando le mani sulla nuca di lui; non aveva
vie di fuga, ora. Gli occhi cerulei brillarono maliziosi, mentre si
alzava in punta di piedi per sussurrargli contro le labbra.
-
Devo dedurre dalla tua reazione, Shika, che sai cosa significhi
trovarsi sotto il vischio?
-
Era inesorabilmente
spacciato.
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Choji
sbuffò, mentre cercava di muoversi dentro quel fastidioso
costume, che non vedeva l'ora di potersi togliere. La barba bianca
era stata da tempo abbandonata in salotto, considerata d'impiccio
durante la degustazione dei deliziosi biscotti allo zenzero preparati
da Kurenai-sama.
-
Zio Cho... - chiamò la bimba entrando nella cucina, mentre si
sedeva sulle ginocchia del ragazzo.
-
Quanto manca ancora? -
Choji
cercò il volto di Yuhi, che stava infornando un'altra teglia
di biscotti.
Onestamente,
non sapevano più cos'altro inventarsi per tenerla occupata.
La
piccola Ayumi era diventata ormai ingestibile: aveva quattro anni,
era la curiosità fatta persona e non vedeva l'ora che
arrivassero 'zio Shika' e 'zietta Ino' per poter giocare con loro.
Certo,
per lei era stato divertente addobbare l'albero e fare i biscotti con
la mamma, ma adesso che avevano finito, girava per le stanze
irrequieta, guardando i pacchetti colorati dei regali ogni volta che
vi passava davanti, desiderosa di poterli aprire.
-
Arrivano prestissimo, abbi ancora un po' di pazienza, Micchan... -
-
Mh... - mise in bocca il ditino, che sapeva ancora dell'impasto dei
biscotti - Senti, zio Cho... Ma Babbo Natale ha dei bambini? - esordì
ad un tratto, curiosa.
-
Mh... No, direi di no. - le rispose incerto - Ma... ha tanti piccoli
elfi che lo aiutano, su al Polo Nord, a costruire i giocattoli per
tutti i bambini buoni... - continuò, divertito - E poi ci sono
le renne, che trainano la slitta... Oh, e c'è anche sua
moglie, la befana, che è una cara vecchina... Insomma, ha
proprio una bella famigliola. -
-
La befana... E' sua moglie? - chiese la bambina, stranita.
-
Allora... Perchè sta baciando la renna? -
Il
tempo parve fermarsi, in quella stanza.
Subito
Yuhi e Choji si scambiarono un cenno d'intesa, e corsero in
direzione della porta.
Le
guance contro il freddo vetro, guardarono in silenzio, felici e
meravigliati, i loro due amici.
La
piccola Ayumi, che li aveva seguiti sorpresa da tanta agitazione,
tirò leggermente la gonna della madre, per attirare la sua
attenzione - Guarda, mamma! Nevica! -
Choji
e Yuhi distolsero lo sguardo dalla coppia, per osservare deliziati
il cielo scuro dal quale scendevano soffici fiocchi candidi in una
leggiadra danza.
Oh,
sì, quello sarebbe stato, senz'alcun dubbio, un Bianco
Natale.
Fin
So che non sembra
una ShikaIno, ma ci tengo a precisare che a Shikamaru non secca tanto
l'idea di baciare Ino - tutt'altro! - quanto di dover essere
costretto a
farlo, tutto qua.
Perchè
'Ayumi'? Perchè ha le iniziali dei genitori: A di Asuma, Yu di
Yuhi, e Mi... Perchè sì. u_u
Ho preso spunto da
un'immagine su deviantart, ma ho preferito lasciare a Cho il ruolo di
Babbo Natale, mentre Ino ha un costume da streghetta sexy. Shika,
invece, è vestito proprio da renna.
E no, non è
sexy per niente, credetemi. Ma tanto, ci va bene in tutte le salse,
no? ;)
Spero vi sia
piaciuto.
Ringrazio chi ha
commentato lo scorso capitolo:
mikkabon: Ehi! Non
prenderai mica il brutto vizio di commentare, eh? ;) Ciau, lieta di
averti di nuovo qui. Il capitolo precedente era addirittura il tuo
preferito? °///° Wow... Non è che ti sei sbagliata? XD
Ahaha... No, dai... Non so che dire... Ah, no, aspetta, ho trovato!
Grazie infinite! XD
kikkyxx14: Mia cara,
se camminando per strada avrai la sensazione di essere osservata,
sappi che non è una sensazione... le
Nuvole ti guardano... E sanno tutto! Mwuahaha! Ok, scherzi a parte,
grazie infinite per il commento. Temevo di aver postato un capitolo
pesante, sono contenta che tu invece l'abbia trovato coinvolgente!
^_^
ryanforever: Madame
Prolissa è di nuovo tra voi! XD Anche in questo capitolo mi
sono dilungata parecchio, come avrai notato. Spero ti sia riuscito di
arrivare fino alla fine incolume... Proverò a migliorare...
^_^ Grazie perchè commenti sempre, nonostante gli impegni. E
così, sei universitaria? Non sai quanto ti invidio! Almeno,
adesso potrai goderti un po' di meritate vacanze!
Hana-chan: Meno male
che è piaciuto, pensavo fosse deprimente! Anche perchè
su Shika e le nuvole è stato scritto di tutto e di più,
perciò... Ma ho voluta postarla lo stesso. Grazie di cuore per
il comme!
Peace&Love!
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