Ieri sera ho ascoltato questa canzone e non so perchè ma mi è venuta in mente Yuuki, e i pensieri che le sono passati nella mente quando ha incontrato Zero per la prima volta dopo un anno e cosa io credo sperasse. Partendo dal fatto che sono una fan di questa coppia e che mi piacciono da morire, mi è venuta fuori questa specie di song fiction che in realtà è solo una OneShot. Spero piaccia anche a voi, com'è piaciuta a me, e che i suoi pensieri non risultino troppo contorti, ma in realtà è quello che penso la ragazza provi nella situazione in cui si trovava in quel momento e chi sà anche un modo per me di dare un senso alle sue azioni
ATTENZIONE SPOILER!!!
Leggete e fatemi sapere che ne pensate, scrivetemi qualsiasi cosa, anche se sono critiche, in questo modo saprò se la storia vi è piaciuta e se no capirò cosa non è andato nel verso giusto! Sono ben accette specialmente le critiche, grazie!
PS: La canzone mettetela a ripetizione fino alla fine della storia.
http://www.youtube.com/watch?v=RvnkAtWcKYg
I vampiri possono essere felici?
Questo brusio
continuo mi confonde la mente.
Chiunque
in questa stanza non smette di parlare,
guardarmi,
studiarmi.
Cercano
di capire cosa farò,
come
mi comporterò,
in
che modo reagirò.
Ma
nulla sulla mia maschera di cera lascia trapelare l’angoscia
che si agita nel mio cuore.
“
Proteggerò chi amo di
più…!”
Queste
le parole che ho pronunciato pochi secondi prima che il mio caro
Onii-sama mi ha chiesto, nel suo modo gentile e rispettoso di sempre, di togliermi dalle scatole…
Perché?
Perché
tutti, in questo maledetto mondo, cercano sempre e solo di difendermi?
Perché
io stessa non sono in grado di farlo?
Cosa
c’è di sbagliato in me?
Gli invitati
continuano imperterriti a fissarmi, con quegli occhi ricolmi di
bramosia e paura.
Io
sono la loro preda.
Loro
potrebbero essere facilmente le mie.
Ma
nulla in me, mi porta ad essere sicura e superba come il mio dolce e
gentile onii-sama.
Io
non riesco ad essere una fiera famelica, pronta a sferrare il mio
attacco alle spalle di un essere che, inerme e inconsapevole, potrebbe
morire da un momento all’altro.
Che
cosa sono io?
Un
purosangue, certo.
Ma
in realtà?
In
realtà qual è la vera me stessa?
E’
quella che nella sua stanza al buio si dibatte perché
incerta sull’assecondare o meno gli istinti, cercando di
far prevalere la ragione sulla follia?
Il
vampiro con l’animo umano…
No!
Nessuno
mi definirebbe in quel modo.
Forse…
Solo
Yori-chan oserebbe farlo.
La
mia amabile compagna di stanza e dolce amica fedele.
Ha
affrontato l’impossibile per vedermi stasera e io, non posso
far altro che invischiarla in ulteriori problemi.
Perché?
Sono
un essere completamente inutile, impossibile da definire.
Una
donna che non sa chi è veramente e che non sa neanche cosa
vuole davvero.
Come
può una persona del genere arrogarsi il diritto di difendere
qualcuno?
Sono
stupida o cosa?
Il
mio sguardo volge veloce alla stanza ancora ricolma di hunter e vampiri
e che con diffidenza osservano me e Sara, gli unici purosangue rimasti alla festa in questo momento. Ouri-sama,
anche lui è scomparso.
Non
si conoscono i dettagli ma di sicuro sospettano di noi.
Che
stolti!
Se
solo sapessero che ragazzina indifesa sono, non esiterebbero un secondo
a prosciugarmi, godendosi a pieno il dolce sapore del mio sangue fresco.
Lo
so.
Ma
la fortuna è che nessuno mi conosce veramente.
Neanche
io.
Neanche
chi ha condiviso con me la mia intera esistenza.
Kaname
mi ama, più della sua vita stessa.
Anzi
mi ha chiesto che se mai mi fossi decisa a lasciarlo, avrei dovuto
ucciderlo con le mie stesse mani…
Il
solo pensiero mi blocca il respiro, la gola stringe e mi sembra
d’annegare in un mare di dolore.
“Com’è
possibile che tu sia mio?”
Ancora adesso
me lo chiedo, nonostante lui sappia cosa davvero alberghi nella mia
anima.
Nonostante
lui sappia chi c’è nel mio cuore oltre lui.
La
persona che da sempre mi protegge e mi dà nutrimento, per lo
spirito e per il corpo, Kaname.
Perché
non mi basta?
Cosa
mi costringe a rimanere ancora e inspiegabilmente legata ad un mondo
che non mi appartiene più?
Sono
troppi i dubbi e le domande che mi pongo, ma niente mi porta a qualche
risposta.
Quella
bambina che lotta strenuamente per uscire fuori e prevalere in me, non
mi da pace.
L’istinto
di nutrirmi del sangue dell’uomo che amo.
Il
volerlo tenere stretto a me fino a divorarlo per impadronirmi dei suoi
stessi sentimenti e per renderlo parte del mio corpo, mi fa
sentire…
Disumana!
In
effetti io lo sono.
Come
quasi tutte le persone che sono in questa villa stasera.
Come
i miei nuovi ed adorabili nemici, pieni di buone parole e di gesti
riverenti nei miei confronti…
“Vostr’altezza…”
dicono, ma a tutto pensano, fuorché al fatto che io possa
essere la loro regina, enigmatica, misteriosa, forte, intoccabile,
disumana…
Mia
madre era così? E mio padre?
Sicuramente
il mio caro zietto lo era!
S’è
fatto trasportare dalla noia o era semplice gelosia quando li ha
attaccati?
Perché
ha fatto tutto questo?
Nulla…
Il
vuoto.
Tutti
vogliono proteggermi non dicendomi la verità.
E
io vago sola e triste, senza sapere il vero motivo della mia sofferenza.
Perché
Rido ha ucciso i miei genitori?
Se
non l’avesse fatto forse, adesso, sarei ciò che
tutti si aspettino che io sia.
La
regina oscura dei vampiri.
Ma
la realtà è che io non sono così, non
lo sono affatto!
Scendiamo
lentamente le scale in completo silenzio, sotto il costante sguardo
della folla di presenti.
Sara-sama
è scomparsa, o almeno così sembra visto che non
la trovo e non sento il suo odore tra la platea di spettatori.
Poi
d’improvviso, giro leggermente la testa, scorgendo
il volto dell’uomo che negli ultimi dieci anni
s’è preso cura di me.
Mi osserva
triste allontanarmi di nuovo da lui.
Dal
sorriso che mi ha rivolto nel momento in cui ho oltrepassato la porta
della scena del delitto, sembrava molto felice di vedermi, ma allo
stesso tempo potevo percepire la sua mestizia.
Per
il suo temperamento, sicuramente avrebbe voluto abbracciarmi, chiamarmi
la sua “Figlioccia”, sentirsi dire di nuovo
Papà.
Ma
le circostanze erano al quanto inopportune, e il ruolo che
stava ricoprendo in quel momento non gli ha permesso di assecondare
i suoi veri sentimenti, nonostante la palese preoccupazione per
l’accaduto.
Kaien
Cross.
La
persona alla quale fui affidata dieci anni fa da Kaname.
E’
stato un padre perfetto nonostante le sue stranezze!
Ho
sempre adorato quel suo modo di fare e le sue idee a volte strampalate.
Ma
adesso capisco perché desiderava ardentemente
l’unione dei nostri due mondi.
Probabilmente
lui sapeva tutto, ma io ero troppo piccola per capire, per capirlo.
Per
interpretare i suoi improvvisi silenzi e i discorsi senza senso che
più di una volta affrontava con noi.
Era
a conoscenza della mia vera natura e probabilmente mi conosceva anche
prima, ma per qualsivoglia motivo, lui ha sempre desiderato la fine di
questa guerra.
“Fiere
in forma umana che cacciano tra gli uomini, mimetizzandosi tra
loro.”
Era
così che una volta li aveva definiti, ed era consapevole
che, il riportare la pace, sarebbe stato l’unico modo per
convivere in maniera pacifica.
E
lo desiderava, in un modo che nessuno, neanche io, aveva mai capito.
La
difficoltà nel suo progetto sta proprio nel non
tenere in considerazione il nostro istinto primordiale.
Quello
che ci spinge a nutrirci di sangue umano.
Noi
non vorremmo realmente convivere con loro, ma bensì usarli,
come pura e semplice carne da macello.
Perché
allora continuare questa farsa?
Semplicemente
perché gli hunter ci combattono? O per cos’altro?
Naturalmente
non mi è stato spiegato, e come al solito continuo a
brancolare nel buio.
Anche
Kaname sicuramente aveva accettato le sue condizioni, solo ed
esclusivamente per proteggermi, ma in realtà di neanche questo sono certa.
Il
direttore era un cacciatore di vampiri, il migliore, da quello che ho
sentito ed ho potuto vedere durante lo scontro dello scorso anno, e a
quanto pare era ed è ancora stanco di questa lotta continua,
quindi sta cercando di costituire un regno di mezzo, un oasi felice, in
cui creare una convivenza con queste due realtà
completamente distinte senza arrendersi mai.
Lo
ammiro per questo.
E
lo desidero tanto anch’io.
Perché?
Non
so perché, ma forse è anche un po’
colpa sua se io ora mi trovo con questo dilemma.
Sono
cresciuta tra gli umani, e sono affezionata a molti di loro.
Mi
hanno insegnato ad amare, ad essere sensibile, spiritosa,
felice…
Chissà
se questa parola è fatta anche per i vampiri?
I
vampiri possono essere davvero felici?
Tutti
mi sembrano stanchi di vivere o insoddisfatti.
Chi
desidera più potere, chi di non essere solo, chi di essere
rispettato, ma nessun vero buon sentimento.
Tutti
noi siamo infelici.
Questa
natura, non la capisco.
Io
sono triste, sono completamente diversa da loro, sia per la mia vita
attuale, sia per quella precedente, sia per la mia
classe sociale, ma lo sono anch’io.
Un
purosangue con sentimenti umani.
Tutto
è così confuso.
Il
solo pensare che mi nutro di sangue per vivere mi rivolta lo stomaco.
Io
sono una belva rinchiusa in un corpo di donna che non
invecchierà mai.
Perché la mia natura è così infausta da essere odiata da tutti coloro che mi hanno circondato fin’ora e non solo?
Non
potrò sopportare ancora per molto questa
situazione…
Non
posso sopportarla per l’eternità!
Voglio
che nessuno delle persone che amo soffra, questo è vero, ma
per quanto questo durerà?
Riuscirò
a mantenere tutti i miei propositi senza ferire nessuno?
E,
cosa più importante, riuscirò a tornare serena
anche solo in minima parte, come lo ero prima?
Il mio cuore
è in tumulto mentre il rumore dei miei passi diventa sempre
più assordante intanto che Aidou silenzioso mi fa strada
verso l’uscita.
Povero
ragazzo!
E’
costretto ad assistermi in ogni istante della giornata pronto ad
intervenire in ogni momento.
Ed
ora, io, non vorrei far altro che scappare via da lui e correre, via,
lontano da tutto e da tutti, per calmare lo scompiglio del mio cuore.
Perché
la mano che ora stringo al petto mi riporta alla mente
quell’unico istante in cui ho potuto toccare l'unica persona in grado di risvegliare in me ciò che ho tentato di nascondere per tutto quest’anno.
Il
sangue ribolle imperterrito e la sete è diventata quasi
intollerabile.
Se
Kaname fosse qui, potrei in qualche modo chetarla, ma non si
spegnerà mai!
Lo
so, ed anche lui ne è consapevole.
Vorrei
solo che la sua immagine scomparisse inesorabilmente dalla mia mente.
Ma
non ci riesco!
La
sua presenza nella sala mi ha tormentata dall’istante esatto
in cui sono entrata.
Nel
momento stesso che i nostri occhi si sono incrociati il cuore ha
iniziato a battere all’impazzata, talmente forte che avevo
paura che chiunque in quella stanza avesse potuto sentirlo.
I
rimbombi erano così forti nelle mie orecchie che avevano
ovattato qualsiasi altro rumore fosse nella sala.
Ho
dovuto distogliere fulmineamente lo sguardo per cercare di calmarmi, ma
non è servito a molto.
Poi,
quando la situazione è diventata troppo pericolosa per la nostra
“ospite speciale” sono dovuta intervenire,
ma…
Chi
voglio prendere in giro?
So
benissimo che sono andata lì, non per Sara, non per Yori, ma
solo per lui!
Avevo
bisogno di parlargli, di toccarlo e di perdermi in quegli occhi
d’ametista così profondi e
inconfondibili che ancora adesso non vogliono lasciare il mio cuore.
Pensavo
di riuscire a resistere al suo odio, alla sua riluttanza nei miei
confronti.
Volevo
restargli lontana, nonostante i miei sentimenti, per dargli la forza e
uno scopo per sopravvivere, ma a quanto pare, non sono in grado di
mantenere questo proposito nel migliore dei modi.
Sono
la persona che più l’ha ferito dopotutto!
Colei
che gli è stata accanto per tutto il tempo in cui lui
lottava silenziosamente contro la sua ascesa verso il livello E, e non
avevo capito nulla, poi, nel momento in cui tutto era diventato chiaro,
gli avevo promesso di rimanergli sempre accanto.
Cosa
che non ho fatto, perché mi sono rivelata essere il suo
peggior incubo, il suo peggior nemico…
Un
purosangue…
Di
nuovo!
Questo
aggettivo è la cosa più bella e al contempo la
peggiore che mi sia stato affibbiata!
Il
solo fatto di appartenere a questa razza mi porta ad essergli lontano,
miglia e miglia…
Ma non so più cosa potrà trattenermi ancora…
Come
siamo arrivati a questo punto?
Non
lo capisco.
Non
voglio capire, accettare che tu debba essere la persona dalla quale
devo tenermi alla larga.
Lo
so!
Ti
amo…
Più
di me stessa, più della mia natura, più della mia
vita.
Tenerti
distante mi strazia l’anima più di qualsiasi
dolore si possa provare, ma tu non puoi capire come mi sento, come mi
sono sentita quando con non curanza mi hai chiesto di allontanarmi da
te…
Ho
cercato di convincere me stessa che l’unica cosa che
desideravo fosse Onii-sama, che non ero la persona giusta per te, ma
sono tutte bugie.
Non
riuscirò a starti lontana ancora per molto…
Il mio cuore
brucia come attanagliato da fiamme eterne, che non lasciano scampo.
Il
suono del tuo sangue, sotto le mie mani è stata una dolce
nenia che ha rinnovato in me questa insopportabile sete di te.
Come
posso decidere cos’è giusto quando il tuo profumo
mi annebbia la mente?
Come
posso mantenermi lucida quando il sapore delle tue labbra ancora mi tormenta
l’animo costantemente?
Vorrei
distruggere il tuo orgoglio e tenerti definitivamente con me.
Abbandonarmi
all’istinto che prevale ogni volta che il tuo ricordo mi
riporta alla mente i momenti più belli della mia vita,
quando piano, piano, mi sono accorta che i miei sentimenti nei tuoi
confronti stavano cambiando, trasformandosi in qualcosa di molto simile
a quelli che provo per Kaname, ma che allo stesso tempo erano
completamente diversi…
E’
questo che non sopporto!
Vi
amo talmente tanto che il pensiero di dover vivere senza uno di voi mi
uccide.
Ma
non posso continuare così…
La
mia decisione è stata quella di restare accanto al mio
Onii-sama ed ora, t’ho perso per sempre…
No,
NO, NO…
Non
riesco ad accettarlo!
Il
mio sangue si agita incontrollatamente come una serpe che non fa altro
che nutrirsi del mio corpo. Desidero il tuo sangue, così
tanto da non desiderarne altri in certi momenti, e questo è
uno di quelli…
Mi volto
confusa intorno, come se qualcuno stesse ascoltando i miei pensieri, ma
non è così.
Tu
non li hai sentiti, io non te li ho detti.
Ed
ora ci stiamo per allontanare di nuovo, inesorabilmente e io mi sento
mancare.
Affanno, ma il
mio accompagnatore non sembra accorgersene.
Poi qualcosa
scuote fortemente la mia anima.
E’
impercettibile, ma reale.
Non sto
sognando, è davvero ciò che penso?
I miei sensi
super sviluppati non possono sbagliarsi, sei tu!
Quel briciolo
di lucidità che mi teneva legata alla concretezza
è svanito nel momento in cui ti sei avvicinato.
Il tuo profumo
è troppo prezioso per essere dimenticato, e io di certo non
posso non avere la sicurezza che mi sei vicino.
Dove?
Non lo so!
Mi fermo
d’improvviso.
Aidou se ne
accorge e si volta per guardarmi interrogativo.
Lui non
l’ha sentito, perché è troppo
lontano, forse, ma io sì.
“Cosa
c’è?”
Mi chiede
attendendo una risposta.
“Io…Ho
dimenticato una cosa…importante nella stanza al piano di
sopra.”
“Allora?
Possiamo venirla a riprendere in un secondo momento, ma adesso dobbiamo
andare, sai cosa ha detto Kaname-sama.”
“No,
ti prego. E’ importante! Puoi andarla a riprendere? E' uno scialle, dovrebbe essere sulla poltrona.”
Sospira
scontento, e voltato le spalle, riprende a ritroso il cammino che abbiamo
percorso fin’ora.
Nel momento
esatto che lui scompare dalla mia vista, inizio a correre.
La traccia sta
sparendo, ma di sicuro sei ancora in questi sotterranei, da
qualche parte.
Non
posso lasciar perdere.
Ho
bisogno di vederti, ancora, prima di perderti di nuovo.
Non
posso attendere una altro anno.
Guardo
disperata ogni svincolo e ogni nuovo corridoio.
Il tuo odore
sembra farsi costantemente più forte ad ogni svolta, e,
anche se in realtà non ho la più pallida idea di
dove sto andando, non mi fermerò!
Corro
disperata finché non ti vedo.
La mia
velocità è elevata e i centimetri vengono
bruciati in un lampo.
Tu sei
lì, poggiato con una mano al muro angusto di questa
galleria.
Sembri quasi
tenerti per paura di cadere.
Poi un fremito
attraversa il tuo corpo e ti vedo sobbalzare.
Ti giri con
gli occhi spalancati dall’incredulità, incontrando
il mio sguardo e in quel momento mi sento morire.
La testa mi
gira e solo per fortuna riesco a fermarmi a pochi passi da te.
Restiamo
così, immobile ad osservarci.
Non so
spiegare preciso cosa provo in questo istante, ma le lacrime iniziano a
scendere senza che riesca a controllarle.
Tu rimani
immobile mentre un piccolo scatolo ti rotola giù dalla mano.
Sono compresse
ematiche.
Quelle che mio
fratello non vuole che io assuma.
Tu invece, sembri
averne prese molte ma non ne sono sorpresa, anzi, mi sento quasi felice.
Egoista da
parte mia…
Come al
solito, ma questo significa che anche tu stai sentendo la gola riarsa
dalla sete come me…
Non posso
più controllare le mie azioni.
Solo il mio
cuore detta i movimenti.
Mi avvicino a
passo svelto e in un istante, la mia mano tocca il tuo
viso, per avvicinarlo al mio.
Le bocche si
toccano con violenza.
Lo so, non fa
parte del mio essere vampiro, ma della mia parte umana sì!
Istintiva ed
impulsiva allo stremo.
Sento il tuo
sapore nella bocca, è piccola, impercettibile.
Stranamente i
miei denti si sono acuminati, lacerando la carne
succosa del tuo labbro, insieme alla mia.
Sento quella
piccola goccia bagnare la mia lingua e scendere lenta nella gola.
Mi sembra
quasi di vederla, scivolare solitaria sui miei tessuti spegnendo un
po’ quel fuoco che fino a pochi istanti prima mi stava
dilaniando.
Senza
accorgermene apro gli occhi per osservare il tuo dolce viso.
E’
vicino, tanto, e quasi esasperato dall’estasi che il mio
sangue sta provocando anche in te.
Sento i tuoi
denti appuntirsi e le tue mani spostarsi sul mio viso per evitare
qualsiasi interruzione di contatto.
Il tuo morso.
Così
dolce e lacerante da farmi perdere la ragione.
Sento il
labbro sanguinare ancora di più, mentre con la lingua ti
aiuti a lambire il dolce nettare cremisi che ne fuoriesce.
E’
una sensazione mai provata prima, neanche Kaname, quando si nutre di
me, mi provoca queste sensazioni.
L’ho
desiderato così tanto.
Non riesco a
farlo smettere.
Le tue zanne
si staccano, cercando di non continuare a ferirmi, ma con la bocca
continui a carezzarmi, rendendomi sempre più folle ad ogni
tuo tocco.
Non resisto,
ho bisogno di te, e la pazzia ricomincia.
Mentre la tua
mano stringe il mio corpo, finalmente mi avvicino al tuo collo e, dopo averlo baciato avidamente, riesco a nutrirmi di te, della
tua essenza tanto anelata.
Un pizzico e
il tuo sangue inizia a bagnare fluidamente le mie fauci donandomi una
pace mai provata prima.
Una pienezza,
una forza inimmaginabile.
Era quello che
intendevi, quando dicevi “sentire il suono del sangue che
entra nella propria bocca”. Ma non era come l’avevo
immaginato, o come è stato fin’ora.
Anzi, sembra
la melodia più dolce che avessi mai ascoltato.
Sembrava come
se il tempo si fosse fermato in quell’attimo di pura
felicità che stiamo assaporando insieme.
Smetto di bere
e lentamente comincio a baciarti sul punto ferito, per poi
riposizionare le mani sul tuo viso per poter incrociare di nuovo quegli
occhi che tanto ho desiderato…
“Ti
amo…”
Sono le uniche
parole che riesco a dire.
Sembri sereno
come mai t’ho visto prima.
Una mezza luna
sghemba si dipinge sul volto, bellissimo, contornato dai tuoi capelli
di seta lunare.
Avvicino il
naso ad essi e di nuovo quel profumo mi assale portandomi completamente
in estasi, mentre ti sento stringermi sempre di
più…
Ciò
che sto provando è una sensazione di piena ed assoluta
beatitudine.
Mi merito di
provarla?
E
perché non dovrei?
Non so cosa
potrebbe succedere da questo momento, ma sono sicura di riuscire a
rinunciare di nuovo a lui?
…
…
…
…
“Hey,
Yuuki...Yuuki Cross. Svegliati, siamo arrivati.”
Una voce calda
e familiare mi distacca dal sonno che mi aveva rapito alla fine della
festa, rendendo quasi palpabili i desideri che si sono risvegliati in
questa strana e struggente serata.
“Feh,
era solo un sogno.” Dico sussurrando.
Distratta
guardo Aidou e gli sorrido mesta, per poi voltarmi verso il finestrino ed aprendolo.
L’aria
è fresca e mi dona quel pizzico di lucidità che in
quel tratto di strada mi ha abbandonato, regalandomi il
più fugace dei sogni felici, ma anche il più
agognato.
Forse
è vero, nel mondo dei vampiri non esiste la parola
“Felicità”, perché ciò che sto provando adesso è un senso di vuoto incolmabile che mi distrugge dentro.
Non
avrei mai creduto di poter perdere così tanto scegliendo la
strada che mi porterà al mio futuro.
Perché
perdere te, Zero, è stata la cosa più dolorosa
che abbia mai provato e nulla potrà restituirmi la gioia di
quei giorni in cui, ignara, vivevo la mia vita al tuo fianco.
La tristezza
è immensa e i miei sensi di colpa tornano ad assalirmi mentre la carrozza ormai si è fermata per farmi scendere davanti la villa lussuosa che mio fratello ha scelto per noi, costringendomi a ritornare definitivamente alla realtà. Sospiro sconfitta e stanca, consapevole di ciò che mi aspetta e rassegnata mi diriggo verso la porta d'ingresso.
“T’ho tradito di nuovo Onii-sama. Sono pronta per essere punita da te, ancora una volta…”
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