14.05.2026
Caro Draco,
sono
trascorsi diciannove anni
ormai.
Pochi dalla
fine della guerra e
troppi dalla nostra separazione; la notte della battaglia finale
è
stata anche quella in cui ci siamo detti addio,
ma il
nostro non è stato un
vero e proprio saluto, semplicemente eravamo due ragazzi che si
odiavano e hanno smesso di vedersi.
Nient'altro...
Quella
sera, quando tra le alte
fiamme non riuscivo più a scorgere il tuo viso, ho sentito
una
strana stretta allo stomaco che non mi permetteva di respirare
né di
ragionare.
Sentivo
l'irrefrenabile impulso
di buttarmi tra le fiamme e cercarti, eppure continuavo a sorvolare
nella stanza, abbracciata a Ron con gli occhi spalancati dal terrore.
Poi Harry
ti ha afferrato e
tirato in salvo; mi sono sentita subito sollevata e ho pensato che la
sensazione precedente doveva essere stata dettata semplicemente dalla
preoccupazione per un altro essere umano.
Per me, che
mi commuovevo per
degli elfi domestici e per tutte le creature del mondo magico e non,
sarebbe stato normale provare dell'apprensione anche per quello che
fino ad allora era stato il mio peggior nemico...
La
spiegazione sembrò bastare e
non ci pensai più,
quanto sono
stata sciocca.
Io, la
strega più brillante di
Hogwarts, capace di memorizzare ogni singola informazione, capace di
capire le altre persone e di dispensare utili consigli a chi ne
abbisognava, io... mi sono rivelata essere una stupida bambina
incapace di vedere al di là delle mie stupide convinzioni.
Mi ci sono
voluti anni, una
posizione importante, mi ci è voluto un matrimonio e anche
dei figli
per capire che il senso perenne di insoddisfazione che provavo non
era dato dalla semplice ambizione personale, ma da qualcosa di
più.
Da qualcosa
che non avevo mai
avuto, ma che comunque mi mancava come l'aria.
Ho iniziato
a vedere Ronald qual
era realmente e non con gli occhi dell'amore con i quali l'avevo
deformato.
Lui:
così arrendevole durante i
nostri litigi, così poco interessato alla mia vita,
così poco
partecipe a ciò che io amavo... così pigro e
noioso, così
distratto e spesso ignorante, così imbarazzante a volte.
Per molto
tempo ho cercato di
riparare alle mancanze e ai difetti del suo carattere, cercando di
farlo appassionare a qualcosa di più stimolante, cercando di
spingerlo ad essere l'uomo che avevo sempre sognato, cercando di
renderlo un po' meno Ron, per poi capire che non era lui il problema.
Ma io...
mi sentivo
così frustata per
questa vita che non sentivo mia e così arrabbiata
perchè mi sentivo
in trappola e non riuscivo a trovare una soluzione.
Ho iniziato
a vivere nell'apatia
più totale, stanca persino di alzarmi dal letto la mattina,
stanca
di rimproverare i bambini quando combinavano qualche marachella o
litigare con mio marito quando si mostrava così poco
perfetto.
Esausta...
Poi, quella
sera... a quella
cena di beneficenza a cui andai più per non dover passare
un'altra
serata chiusa in casa a giocare con i miei figli cercando di ignorare
quella figura seduta sul divano a guardare l'ennesima partita di
Quiddich, vidi te che, con tua moglie e tuo figlio partecipavi
assente con lo stesso sguardo superiore e annoiato di sempre.
Quando ti
vidi non riuscii
trattenere una smorfia nel notare quanto poco fossi cambiato
dall'ultima volta che ti avevo visto sia nel modo di presentarti agli
altri che nell'aspetto.
Avevo visto
molti uomini,
compreso il mio, ingrassare e dare poca importanza all'aspetto fisico
dopo sposati, ma se possibile tu eri diventato ancor più
bello di
quando eri giovane, questo mi irritava!
Quelle
piccole rughe che ti
marcavano gli occhi e la linea perfetta delle labbra sembravano
emanare un fascino irresistibile che tu sapevi di avere e usavi a tuo
vantaggio.
Dopo tanto
tempo, mi risentii la
ragazzina agguerrita di un tempo.
Dovevo
dimostrarti che,
nonostante tutte le cattiverie che mi avevi detto, nonostante tu non
credessi che io fossi intelligente o capace, ero riuscita a
raggiungere tutti i miei obiettivi ed ero soddisfatta della mia vita,
dovevo farti sapere che ce l'avevo fatta...
dovevo
farti vedere che io
ero lì e che ero degna della tua attenzione.
Quando ti
voltasti ed
incrociasti i miei occhi avvertì la terra sotto i piedi
vacillare,
niente aveva più importanza, solo il filo indissolubile che
mi
legava a te.
Durò
solo un attimo, il tempo
di un respiro trattenuto e la mancanza di un battito, poi il tuo
solito ghigno si rispecchiò nei miei occhi, ancora quel
ghigno...
quel segno di superiorità che continuavi a portarti dietro
dopo
tutto quel tempo. Non potevo sopportarlo.
Tornai a
casa con il fuoco negli
occhi, più agguerrita che mai per essere stata nuovamente
umiliata
da te; per tutta la sera non avevi fatto altro che guardarmi e
studiarmi, facendomi sentire inadeguata e imbarazzata neanche fossi
una la ragazzina dai capelli crespi che eri riuscito a far piangere
tanto tempo prima.
Nonostante
mio marito si fosse
accorto del mutamento in me, non degnò di attenzione il mio
comportamento né tanto meno mi chiese spiegazioni, facendo
così
aumentare la rabbia nei tuoi confronti.
Era forse
per te che sentivo di
non essere mai abbastanza?
Era per te
che volevo dimostrare
a tutti i costi la mia bravura?
Era per te
che non riuscivo ad
accontentarmi della mia vita?
Era tutta,
solo colpa tua?
Mentre
cercavo un modo per
fartela pagare, non mi accorsi nemmeno che quella era la prima volta,
dopo tanto tempo, che non mi sentivo veramente viva.
Oh Draco,
quanto
tempo ci vuole ad una
persona orgogliosa come lo sono io, per capire che tutte le sue
convinzioni erano sbagliate?
Io non lo
so... so solo che per
me fu un processo graduale.
Da quella
sera cercai sempre di
partecipare a tutte le attività mondane costringendo Ron e i
miei
figli a seguirmi, ma dedicarmi a quei nuovi obiettivi mi rendeva
più
serena e motivata e anche il nostro rapporto familiare stava
iniziando a migliorare, quindi mi assecondavano senza fare tante
storie.
Questa
nuova conquista mi rese
sempre più determinata, avrei potuto sbatterti in faccia
anche un
matrimonio perfetto e soddisfacente... ma non bastava.
iniziai ad
occuparmi di tutto
quello che potevo: delle campagne a favore dei diritti dei babbani,
dei caduti in guerra, degli orfani e dei poveri solo per sentirmi
inondare dall'orgoglio quando tu posavi i tuoi occhi su di me.
Cercavo
sempre più posizioni di
slancio per mettermi in mostra, per farti notare quanto ero brava a
parlare in pubblico, quanto ero intelligente e stimata...
ma ancora
non bastava.
Man mano
iniziai a provare
gelosia nei confronti di tua moglie, Astoria Greengrass...
così
bella da sembrare irreale.
Non mi
bastava più che tu mi
ritenessi una tua pari per grado sociale, intelletto o conoscenze si
spicco, volevo che tu mi guardassi qualsiasi cosa facessi, volevo che
tu rimanessi affascinato da me come donna, volevo dimostrarti ancora
che non mi mancava niente...
Con lo
stesso impeto di prima,
iniziai a curare sempre di più il mio aspetto, alle feste mi
presentavo con abiti raffinati ed eleganti, appariscenti e di buon
gusto tanto da diventare un'icona della moda, cercavo in tutti i modi
di mostrare il mio corpo sempre più perfetto grazie a diete
ed
esercizi forzati senza mai cadere nel volgare o nel banale.
Passavo ore
davanti allo
specchio a provare abiti, acconciature e trucchi solo per quei pochi
istanti in cui tu posavi gli occhi su di me, tornando a casa
infuriata se tu non ti eri presentato o non mi avevi degnato di
attenzione o al settimo cielo se vedevo i tuoi occhi seguire la mia
figura o indugiare un po' di troppo su un'audace scollatura o un
prorompente spacco.
Non so
quando ho realizzato
quello che provavo per te, dev'essere stato mentre mi preparavo con
cura per l'ennesima cena solo per essere notata da te che il pensiero
che tu mi piacessi mi ha attraversato la mente.
Sebbene io
abbia cercato di
ignorare quest'idea malsana, ogni volta che incrociavo la tua figura
statuaria mi rendevo conto che era proprio così...
Da molto
avevo ormai confessato
a me stessa che il tuo fascino era evidente, ma non volevo ammettere
che questo avesse successo anche su di me.
Ma tu
l'avevi capito prima di
me, dalle occhiate maliziose che mi lanciavi doveva sembrarti ovvio
che apprezzassi il tuo aspetto, ed io che ancora perdevo tempo nel
combattere una guerra inutile.
Che
sciocca... finalmente ho
aperto gli occhi e ho capito.
Fu quando
ti vidi baciare tua
moglie e avvertii il mio cuore cessare di battere che realizzai di
aver solo perso tempo.
Io,
così bella in un abito non
da me, così affascinante nei gesti che avevo imparato a fare
per
ammaliare gli uomini, ero rimasta a bocca aperta nel vedere che
nonostante io facessi di tutto per il contrario, tu non avevi bisogno
di me.
Col passare
del tempo mi sono
resa conto che mi sei piaciuto dal primo momento in cui ti ho visto;
potrebbe sembrare banale, ma non lo è.
Il tuo
disprezzo, il tuo rifiuto
mi hanno spinta a dare il meglio di me per dimostrati che ero alla
tua altezza, mi hanno spinta a studiare anche di notte per conoscere
tutto se mai tu ti fossi rivolto a me, per mostrarti quanto fossi
intelligente:
Tutto
quello che ho fatto, l'ho
fatto solo per avvicinarmi a te.
Ed ora
eccomi qui...
a poche ore
dalla partenza di
mia figlia Rose per Hogwarts, siedo a questa scrivania con questa
lettera fra le mani.
Anche tu
eri lì, alla stazione
di King's Kross con tua moglie a salutare vostro figlio, deve essere
il primo anno anche per Scorpius a giudicare dalla faccia che hai
fatto quando il treno si è allontanato, forse una faccia
simile alla
mia.
Ma non
posso fare a meno di
invidiare i nostri figli.
Loro sono
liberi...
liberi di
iniziare una nuova
vita, liberi di innamorarsi, di vivere la vita che io agogno, liberi
dalle paure che io ora sento...
liberi
dalle menzogne che io so
raccontare a me stessa, che devo raccontare a me stessa per andare
avanti.
Fantastico
su una nostra
possibile vita insieme, dove anche tu mi ami, ma sei costretto a
fingere per tua moglie e tuo figlio, perchè hai paura di
quello che
provi come me, perchè è difficile abbandonare
tutte le convinzioni
sociali che ti hanno spinto ad odiarmi quando eri solo un bambino.
Posso solo
vivere di bugie ora,
perchè se solo mi fermo e penso che mi sto immaginando
tutto, che
tutti quegli sguardi non contavano niente, che tu vivi felicemente la
tua vita mentre io tormento la mia, che tutto è falso...
mi sento
come se non riuscissi a
respirare.
L'aria
entra a fatica
provocandomi un dolore lacerante al petto al suo passaggio.
L'unica
cosa che mi fa andare
avanti, che mi fa sopportare questo dolore, che mi fa affrontare mio
marito e mi fa sorridere ai miei figli quando torno a casa è
sperare
che un giorno, in questa vita o in un'altra, o magari in quella dei
nostri figli, io e te potremmo amarci...
di
quell'amore folle e disperato
che sento solo per te.
Con questa
ultima speranza mista
a preghiera sulle labbra, termino questa mia lettera che non
spedirò
mai, che non ti farò leggerai mai, ma che sarà
nascosta nel mio
cuore per il resto della mia vita.
Hermione...
Spazio
Autrice:
Buona sera
a tutti, ecco una
piccola fic che avevo in mente da molto ormai, infatti ho lasciato la
data 14 Maggio quando ne ho iniziato la stesura, ma poi
l'ho abbandonata... beh stasera l'ho ripresa e terminata.
Mi scuso
per eventuali errori,
ma sarà che sento questa storia un po' troppo mia, e non
sono
riuscita a leggerla più del dovuto per ulteriori correzioni.
Spero
ugualmente che vi piaccia.
Grazie...
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