and 04
4.
Are You There?
Are
you there?
It’s
wonderful to know
All
your ghosts,
All
your ghosts
Sei ancora qui?
È meraviglioso.
“E’ vivo.”
Non provare ad
andartene non provare ad andartene non provarci non provare ad –
“Fay, è
vivo, staccati.”
Se lo lascio, ora, scomparirà per sempre. Si dissolverà, si
scioglierà in una pozza di sangue. E mi lascerà di nuovo solo.
“E’ ancora vivo!”
Stringo la presa, premo con tutta la mia forza sulla ferita
per arginare il sangue. Non mi alzo da qui. non lo lascerò sciogliersi in una
pozza di sangue.
Nihon.
Fuori. Un cielo chiaro come il mio unico occhio, sereno come la
Primavera che a Celes non è mai arrivata. Deve essere stata una giornata
splendida fin’ora. Palazzo, cortile. Attorno a noi, muri di pietra e legno che
si innalzano come pinnacoli verso l’alto, e un giardino meraviglioso. Persone
che passeggiavano senza avere la minima idea che dalla soglia dimensionale del
ciliegio sarebbero precipitati un Mago salvato dal mondo dei morti e un Ninja
mortalmente ferito. Non avevano idea che avremmo raccolto sotto i loro occhi
terrorizzati una pozza di sangue. Non avevano idea che avremmo pianto – così –
“Fay!”
Voce di Syaoran alle mie spalle.
Un tocco leggero sulla mia testa, eppure così irresistibile.
Mi sposto al suo minimo cenno.
Lei si china, pelle bianca come la ceramica, come la luna, e
capelli neri come un cielo lunare. Le sue candide mani lo toccano, lo
accarezzano con dolcezza. È la Principessa. Tomoyo-Hime, del Regno del
Giappone, bella come le regine dei Tempi Antichi e saggia come loro.
“Non
morirà.” Dice.
“E’ ancora
vivo.” Dice.
E io finalmente distolgo lo sguardo da lui, e vedo – le mie
mani completamente sporche del suo
sangue.
Ma alla fine è ancora vivo. È ancora qui.
Anche se forse qui rimarrà, per sempre, è così bello saperlo
vivo.
My mind is happy
Need to learn to let it go
I know you'd do no harm to me
“E sei felice?”Mi chiede.
Sorrido.
“E’ un sorriso sincero?”
“Sì.”.
“Che prezzo hai pagato… per me.” Dico.
Kurogane
distoglie lo sguardo. Apre la bocca per un istante e pensa a quello che
deve confessare.
“Non
importa.” Lo precedo. “Ho imparato. Ho capito quello che hai tentato di
dirmi per tutto questo tempo.”
Lui
annuisce.
“Bene.”
“Bene.”
Silenzio.
Imbarazzo. Peso.
“Avevo paura di te. Perché in un certo senso sapevo che… mi
sarei innamorato. E io non
pensavo di –“
“Di
meritarti una risposta?”
Mano sulla
fronte. Sospiro. Silenzio. Peso.
“Tu hai visto cosa c’è nel mio passato–“
“E tu hai imparato la lezione, spero.”
Allunga il suo unico braccio umano, di carne, verso di me.
Palmo rivolto all’alto.
“Non puoi più vivere nella paura.” Dice.
“Non ho più paura.”
Palmo
contro palmo. La sua mano preme sulla mia. La stringe come se non la
dovesse più lasciare. E nonostante tutto, nonostante mi stia per baciare,
Kurogane ha il coraggio di guardarmi negli occhi – nel mio unico occhio.
But since you've been gone I've been lost
inside
Tried and failed as we walked by the riverside
Ricordo.
Un
giorno. Che in altre dimensioni può voler dire ore o anni o millenni o
un’eternità, ma qui un giorno per me è stato comunque un’eternità.
Ho vagato per un giorno tra i corridoi e i cortili del
palazzo. Ho indossato uno dei loro abiti e ho cercato di chinarmi come fanno
loro per salutare. Ho percorso tutte le stanze e osservato con ansia, e ogni
ora sono tornato indietro alla camera di Kurogane, ma non mi hanno fatto
entrare.
Il giorno più solo
della mia vita. Penso.
Il piccolo
fiume scorre sul prato.
Scorre, comunque. Qui le giornate sono sempre serene. Qui sarebbe stato
bello crescere. Qui le persone sono fatte per crescere e amare…
Il giorno più solo della mia vita – perché è il primo in cui
posso veramente perdere qualcosa. La solitudine mi è stata accanto coi volti
dei miei odiati fantasmi per molto, molto tempo. Ma ora che quei visi si sono
fatti più sbiaditi, ora che non riescono più ad aggrapparsi e tirare le falde
del mio mantello – ora è Kurogane che sta per diventare un fantasma – il mio
nuovo Spettro, la mia nuova condanna, colorato del rosso dei suoi occhi e del
nero della notte di Celes in cui si è sacrificato, e del rosa dei petali del
ciliegio a cui la sua anima tornerà.
The best friend that eluded you lost in time
Burned alive in the heat of a grieving mind
Ricordo.
Un giorno in cui non ho fatto altro che piangere.
Posso sentirlo: “Stupido Mago, prima sorridi sempre, ora
piangi sempre, non sei normale!”
È come se la mia mente fosse allucinata.
“Lo ami troppo per lasciarlo andare.”
Tomoyo.
Voce della Luna, voce della Purezza. Tomoyo sa tutto, ha visto tutto prima
di rinunciare alla Vista per riportarci qui.
“Sì.”
“Allora guarda.”
E vedo: Yuuko.
“Hai un
desiderio?”
Sì.
“Puoi pagare il prezzo?”
“Puoi prenderti tutto quello che vuoi.”
Il mio unico occhio, azzurro di una luminosità meravigliosa,
è rosso e gonfio per il pianto. La luce è offuscata, ma è tutto lì – il mio
potere, la mia essenza, il mio dono più grande – e io – me lo strappo.
“Ne sei sicuro?” Chiede Yuuko.
“Ho imparato una lezione.”
Lei annuisce.
“E’ ora di sistemare le cose. È il momento. È ora che vi
parliate prima della battaglia finale, prima che sia troppo tardi.”
“Kurogane
–“ Chiedo. “Morirà?”
“No.” Dice
Tomoyo. “Non qui. Non ora.”
“Allora prendi il mio colore.”
Yuuko
sorride.
“Yuui,”
Dice. “Fay. Pare proprio che tu abbia imparato. Ma adesso smettila di
piangere.”
Did we lose all the love that we could have
shared –
“Fay-sama.
Vieni.”
Tomoyo mi
conduce nelle stanze dove riposa
Kurogane. Congeda il medico e le guardie e mi fa cenno di sedermi
sul bordo del letto.
“Domani si
sveglierà.” Dice.
Notte. Buio.
Persino la notte qui possiede qualcosa di rassicurante. La faccia lunare di
Tomoyo è rassicurante.
“Fatti trovare qui.”
“Sì.”
Silenzio.
“Quello che la Strega delle Dimensioni voleva dire è –“
“Non importa.”
Si alza, regale, meravigliosa, nottilucente, un tintinnio di
campanelli e un fruscio di seta e la voce di un’antichità inconcepibile.
“Puoi restare qui questa notte. Qualcuno verrà a cambiare la
fasciatura.”
Esce. Come una nuvola, come corrente.
Mi chino su di lui, gli prendo la mano nelle mie.
“Quello che Yuuko-san voleva dire, Kuroo-myu, Kuro-rin, è
che in verità sei follemente innamorato di me, anche se non me lo so spiegare,
e lo sapevo, ne ero cosciente dal giorno in cui mi hai riportato in vita a
Tokyo privandoti del tuo stesso sangue, e oh, ero così felice, per un istante
ero felice perché anch’io ti amo, ma vedi, io non ero fatto per essere felice,
e allora bisognava che facessi qualcosa per tenerti lontano, per metterti al
sicuro dalla mia prigione di ghiaccio, ma tu, niente, sei voluto entrare e
guarda cos’è successo. Se tu
morissi ora… che ho imparato…”
Altro pianto. Vorrei che si svegliasse.
Mi darebbe un pugno e mi trascinerebbe sul suo petto, ne sono certo, e io gli
direi ogni cosa, ogni cosa, perché ora io sono pronto e lui è pronto, ora è il
momento, abbiamo sacrificato così tanto e più di così ci aspetta solo un salto
nella morte.
“A volte mi sono chiesto se esiste una dimensione in cui i
nostri sentieri si sono congiunti in maniera più felice. Se esiste un luogo… e
un tempo, per noi.”
“Ora mi chiedo se abbiamo sprecato le nostri occasioni.
Abbiamo perso tutto – presto
combatteremo l’ultima battaglia.”
And I can't find a way
Now to find it out
Where are you when I need you...
Notte lunga un’eternità. Non riesco a chiudere il mio unico
occhio – chiaro come sabbia, color oro, di una luminosità tristemente diversa. In fondo, qualcosa cambia.
Ammetto: ho bisogno di te. Sto impazzendo senza di te. Ho
provato a vivere senza di te, ma dopo tutto non ne vale più la pena.
“Svegliati Kuro-rin.”
Ad ogni ora, chiedo: “Svegliati.”
Ma è una notte lenta e tranquilla, che sgocciola agli angoli
del cielo con chiazze di buio impenetrabile e stelle che dal balcone sono così
visibili, e si rende pian piano più pallida coi colori dell’aurora. È una notte
dilatata che impiega un tempo indefinito per tramontare. Vedo le nuvole
sull’orizzonte tingersi di arancio e rosa, vedo la luce sorgere, vedo il sole
tornare a brillare nelle quiete giornate estive del Giappone, lo vedo
appendersi al blu come la più naturale delle processioni, ed è magnifico,
quest’alba dal venticello fresco è magnifica, è la gigantesca clessidra
turchina del nostro tempo, e ora conto le gocce di notte che scivoleranno sotto
terra ancora prima del tuo –
Risveglio.
La Principessa accorre, e tutti i suoi attendenti, e il
medico. Tutti al capezzale di Kurogane.
È la sua voce la prima che sente dopo essere tornato dal
mondo dei morti. Sono le sue mani che per prime lo toccano, lo accarezzano, è
la sua presenza notturna e magnifica a ricoprirlo.
Ma i suoi occhi cercano me.
E va
bene così. E’ ora di ammettere ogni cosa. Kurogane, ci sarà un tempo,
prima o poi, e un luogo, in cui ci ritaglieremo uno spazio solo per noi, dove
non esisteranno né passati né futuri né predestinazione. Solo: noi.
Per ora, va bene così.
Ora che ti ho bisogno, sei qui.
Are you there?
___
Il mio capitolo preferito e una
canzone che è aaaaaaah. Dio, vorrei averle scritte io queste parole. Invece
vengono dalla pancia di Danny Cavanagh. Ringraziatelo per essere
ipersensibile. E’ uno zuccherino. Lo amo. Boh.
Ringrazio un po’ di corsa eliala e oceanredwhite, non me ne vogliate, nella confusione generale è già
tanto se sono riuscita a postare ç_ç non ho una vita. Ma tanto ho deciso di
mollare tutto e andare a fare la groupie degli Anathema.
Buone vacanze a tuttih <3
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