Strange
Things: La Sorgente
Sul volto di tutti era
dipinta un'espressione solenne, come se non si stessero semplicemente
spostando, ma si trovassero nel bel mezzo di una vera e propria
processione; Philip era nervoso, non riusciva a seguire perfettamente
il passo e sentiva i pensieri discordanti nell'animo di chi aveva
intorno :'che sia realmente LEI?' 'Non staremo commentendo un grave
errore?' oppure 'Sentivo che qualcosa di diverso è presente
nel suo io' 'Finalmente abbiamo trovato chi sarà in grado di
percepire la Sorgente!'; tutto questo brulicare di opinioni non lo
distoglieva affatto dall'ascoltare tutte le domande che nella mente di
Elle continuavano a formularsi più e più
domande, curiosità di ogni tipo che
spaziavano da un argomento all altro arrivando amche a chiedersi se a
casa qualcuno si era reso conto della sua assenza. La ragazza
nonostante fosse presa dai suoi dubbi non perdeva neppure un millimetro
del paesaggio circostante: il sentiero segnato da pietre a forma
circolare irregolare color crema, venate da motivi lineari ora tendenti
al bianco, ora al marrone, la moltitudine di specie vegetali che ben si
amalgamavano l'una con l'altra nonostante le
tonalità differenti e i profumi diversi; le pareti di quel
paesaggio, nel quale di mischiavano elementi naturali con altri
artificiali le cui forme e fattezze però, rivelavano una
grande maestria quasi magica.
Avvicinandosi al ragazzo Elle sussurrò:"Dove ci stanno
portando?E quanto ancora dovremo camminare?" Philip le rispose provando
di sostenere un tono solenne tradito dall'emozione :"Stiamo giungendo
ormai, tu assisterai a una delle cerimonie più importanti in
assoluto e ne prenderai parte attivamente Elle." tacendo per
l'incomprensione di quelle parole, Elle decise di non chiedere oltre,
temendo di poter disturbare gli altri "partecipanti" quando
all'improvviso vide un qualcosa in movimento in testa alla fila che le
sembrava fin troppo familiare.
'PALLA DI PELO!?!' pensò lei sbalordita trasmettendo tutto
il suo stupore all'espressione del suo viso; fermatasi un paio di
secondi a rimuginare cosa c'entrasse quell'ormai misterioso felino in
tutta la faccenda non si accorse di aver suscitato l'interesse del
resto delle persone: girandosi nuovamente verso Philip vide che tutti
si erano fermati e disposti in riga orizzontale di fronte a lei con
tratti rilassati sui volti dipinti da una sorta di comprensione nei
suoi confronti; Elle non riuscì a trattenersi e le venne
spontaneo chiedere:"M-ma questo gatto è solo misteriosamente
collegato con tutto questo o ha anche chessò io,
qualche particolare abilità?". Terminato il
quesito, una voce si innalzò nel silenzio:"Questo cara non
è un semplice e comune gatto, ma un simbolo per noi e d'ora
in poi...per te; ti ha osservata per farti da guida, sa molto
più di ciò che potresti aspettarti da un semplice
felino tuttavia....la parola gli manca.". Non sapendo se sorridere per
la banalità della fine della risposta, o chiedere di
più sul fatto della "guida" Elle rimase in silenzio, quasi
aspettando che qualcuno scegliesse per lei l'opzione migliore; "La
seconda" disse prontamente Philip accenndando un sorriso,"Questo gatto
ci ha guidati per farci diventare ciò che siamo; tu avrai
molto da imparare ma non ti peserà vedrai e io ti
starò accanto..per aiutarti, ovviamente" continuò
il ragazzo cercando di controllare il timbro e le parole; Elle rimase
un po' intontita ma ringraziò e si scusò per aver
bloccato la camminata e muta muta aspettò che si riprendesse
il passo.
Si ritrovarono davanti a una fonte vera e propria: un liquido verdastro
sgorgava fuori dall'apertura continuamente andando a cadere su un letto
di grandi foglie simili a quelle del fico, contornato da ciotoli quasi
sferici che guidavano il sottile corso ad una conca in cui veniva
raccolto questa "acqua" color menta; Elle incuriosita tentò
di avanzare per osservare meglio, ma dal nulla scaturì una
nuvola da cui uscì una voce dal timbro forte, ma il tono
cortese:" Saresti tu dunque colei che è in grado di
percepirmi?" tutti ammutoliti osservavano la scena, chi con aria
speranzosa, chi cinica o quasi indifferente mentre Philip, che si
trovava vicino ad Elle, non guardava tanto quella nebbia quanto la
giovane che sembrava incredula a ciò che stava accadendo:
che davvero avesse sentito qualcosa?Che veramente la Sorgente a lei si
fosse rivelata e lei sia stata in grado di comprenderla?
Elle con voce sottile e flebile pose fine a quel apparente silenzio:"Io
ti sento, non so quale sia il mio compito, né per quale
motivo io sia qui, ma se ciò che mi chiedi è di
starti ad ascoltare nube lo farò, magari
è la volta buona che ricevo una spiegazione." Sul volto di
tutti si allargò un grosso sorriso: Elle stava dialogando
con la Sorgente, come e in che modo si esprimesse lasciavano un po' a
desiderare, ma l'essenzialità, il fine di tutto il lavoro
era stato compiuto e finalmente la Sorgente avrebbe potuto aiutarli
nella missione. Prima che la nube desse una risposta, si
avvicinò ad Elle la sua guida che sul terreno
tracciò dei simboli strani, richiamanti sfere o meglio i
pianeti tutti posti intorno ad una forma poligonale particolare che
Elle osservò con grande interesse senza capirne il
significato; abbassandosi per poter vedere direttamente il musetto
dell'animale gli chiese un chiarimento e questo, come tutti i gatti,
miagolò e mollemente indietreggiò per lasciarla
ragionare su quei simboli scarabocchiati. Lo sguardo della ragazza si
posò su quello di Philip che voleva tentare di aiutarla ma
sapeva che non gli era concesso, poiché anche questa era una
prova della sua idoneità, ma quegli occhi grandi imploranti
fissi sui suoi cangianti stavano per fargli perdere sia il controllo
per quel che riguardava "l'iniziazione" che il contesto in cui si
trovavano: lì per lì le si sarebbe avvicinato per
baciarla ma non castamente lasciando quel vago sapore sulle labbra, ma
senza ritegno perché voleva, per sentire qualcosa che solo
loro due in quel momento avrebbero sentito, per seguire ciò
che gli urlava non proprio il cuore e basta, ma tutto il corpo insieme,
che da prima bramava quelle labbra rosee e quella figura
così estranea al suo mondo che lo attraeva completamente e
continuamente. Accorgendosi dello sguardo mutato sul volto del ragazzo
e intuendo in parte le sue intenzioni, Elle arrossì provando
in parte le stesse sensazioni, dall'altra preoccupazione per l'enigma
che le si era posto davanti: ma che cavolo erano quei
bozzetti??Un'altra "prova"?E come poteva intuire una cosa
apparentemente senza senso tracciata da un micio geniale e
miagolante??E come concentrarsi se a un metro da lei c'era quel ragazzo
che con gli occhi mandava quel messaggio in un momento un po'
ingarbugliato?"vai Elle, vai bacialo e lascia perdere l'enigmistica
gattile!!!" le consigliava la voce interna.
Sono
ancora viva per chi non ci sperasse più questo è
proprio il QUATTORDICESIMO capitolo u.u e se Hinakura_thebest ancora
è interessata a leggerlo ne sarei tanto contenta,
perchè mi è venuta voglia di scrivere queste
righe rileggendo le SUE recensioni( capito di chi le fa, non di chi
legge e basta) quindi buona lettura e recensite!!=) se avete preferenze
o meno=) bacio
Elly
PS: il
gatto è bravo ma come tutti i mici è pigro :P
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