[Epilogue]
– Hating
herself
Una
bambina stava
immobile, seduta sul marciapiede sconnesso della periferia di Midgar.
I
suoi vestiti erano
laceri, bruciacchiati. La sua pelle sporca di fuliggine e di sangue.
Sotto
gli occhi, due
righe più chiare le solcavano le guance. Doveva aver pianto
molto.
Stava
lì, senza far
nulla. Tremava, forse per il freddo, forse per la paura di essere
sola al mondo.
Sola,
nella grande
metropoli del Mako, seduta in mezzo ai topi che rosicchiavano la
spazzatura fetida.
Era
scalza, e teneva i
piedini martoriati l’uno sopra l’altro, le
ginocchia vicino al
petto circondate dalle braccina esili e pallide.
Le
macchine le
sfrecciavano davanti, i passanti non si giravano nemmeno a guardarla.
E
lei era lì, sotto i
loro occhi. Ma trasparente come il vetro.
Lei
non era più nessuno
ormai. Non aveva più nulla.
Erano
tutti morti.
Bruciati.
Perché
solo lei si era
salvata? Perché la mamma, il papà, sua sorella
invece no?
Le
fiamme avrebbero
dovuto divorare lei, non loro.
Perché
solo lei era
riuscita a scappare?
Si
strinse ancora di più
in quel tentativo di abbraccio, poggiando il viso lacero e
bruciacchiato alle gambe magre e stanche.
Non
era riuscita a fare
nulla per loro.
Non
aveva fatto nulla per
aiutarli.
Aveva
avuto troppa paura.
E
ora si piangeva
addosso, per aver perso la casa, la famiglia,
l’identità.
Ed
era solo colpa sua.
Solo sua.
Ti
odio.
Ti
odio, sei una
stupida ragazzina inutile.
Cosa
ci fai al mondo?
Non
sei nessuno.
Un
uomo le si avvicinò.
Aveva un abito nero e i capelli neri legati in una coda.
Aveva
uno sguardo severo,
ma non incuteva timore.
<<
Stai bene? >>
le aveva chiesto, scuotendola lievemente.
Chi
sei?
Cosa
è questa luce?
<<
E’ tutto a
posto ora, tranquilla. >>
Perché
è tutto così
luminoso ora?
<<
Devi essere
stremata per aver dormito così tanto…
>>
Dormito
così tanto?
Cosa sta dicendo?
Io
sono solo scappata
dal settore 2…
<<
Per fortuna stai
riprendendo conoscenza… >>
Di
chi è questa voce?
Dov’è
l’uomo
vestito di nero?
Dove
mi trovo?
La
ragazza aprì
faticosamente gli occhi, infastiditi dalla luce del sole cocente. Si
sentiva intorpidita e dolorante, la testa che girava.
Come
era finita in quel
posto? Un tizio sconosciuto la fissava, chiedendosi se stesse bene.
<<
Ehi, come stai?
>> un ragazzo dai capelli biondi a spazzola, visibilmente
preoccupato, le porse un bicchiere d’acqua fresca, che lei
non
rifiutò.
Fece
scendere il liquido
giù per la gola, godendo della freschezza sulla gola riarsa.
Doveva
essere svenuta nei
dintorni di un qualche paesino disperso nel nulla. Ricordava di aver
finito la benzina e di essersi disperata accanto alla sua
moto…
Spalancò
gli occhi,
ricordandosi che sotto il sellino teneva la borsa con le poche cose
che era riuscita a portarsi dietro.
<<
Dov’è la
moto? >> chiese, dopo aver bevuto l’ultimo
sorso.
Il
ragazzo sorrise,
felice di vederla reagire : <>
La
rossa annuì, e si
mise a sedere sul letto. Accanto a lei, sul comodino c’era un
vassoio con un po’ di pane e una scodella di minestra
fumante.
Sentì lo stomaco lamentarsi.
Da
quanto non mangiava?
Quanto tempo aveva passato su quella moto?
Quanto
tempo era passato
da quando…?
<<
Ecco, queste
sono le tue cose giusto? >> le chiese lui, poggiando sul
letto
il bagaglio che aveva trovato nella moto <<
Ah… non ho
frugato! Giuro. >>
<<
Non
preoccuparti… >> sussurrò lei,
sorridendo appena. Lui
rispose al sorriso, sedendosi su di uno sgabello vicino al letto.
<<
Da dove vieni?
>> le chiese, incuriosito. << Non ti ho mai
vista da
queste parti. >>
<<
Io… >>
la ragazza esitò, prima di continuare
<<… vengo da
Nibelheim. >>
<<
Non ci sono mai
stato… >> osservò pensieroso
<< E come ti chiami? >>
<<
Non lo so. Non
so più chi sono. >> rispose immediatamente
lei, atona.
Il
giovane rimase
interdetto per qualche secondo, poi riprese a parlare:
<<
E cosa pensi di
fare una volta che ti sarai rimessa in forze? >>
<<
Andrò via. >>
sentenziò mestamente, al pensiero di essere
anch’essa una
ricercata.
Calò
il silenzio nella
stanza, intercalato dal battere del vento sulle imposte di legno
scuro.
Non
era cambiato nulla
allora.
Tutto
era esattamente
come dodici anni prima.
Era
sola, non aveva più
un posto dove tornare, una famiglia che l’avrebbe accolta con
grandi sorrisi o con pacati cenni del capo. Non aveva più
un’identità, un nome. Non era più
nessuno.
Un’altra
volta.
Non
è cambiato nulla,
eh?
Sei
rimasta la solita
ragazzina sporca e tremante di un tempo.
<<
Irene. >>
la voce della ragazza ruppe l’imbarazzante tensione fra i due
<<
Puoi chiamarmi così.>>
Se
era il suo destino
quello di non avere un’identità, ne avrebbe avute
quanti fossero
stati i paesi, i villaggi, le città del Pianeta. Avrebbe
viaggiato,
e ogni volta sarebbe stata qualcun altro.
Ti
odio.
Non
sei nessuno.
Il
biondo fece un largo
sorriso e annuì con forza. Si sarebbe fermata lì
per un po’.
Non
sei nessuno.
Note dell'autrice:
Questa
è la fic più lunga che abbia mai scritto finora
ò.ò
Sono
riuscita a postarla tutta, pezzo per pezzo, con tanto amore per questa
coppia adorabile <3
L'epilogo
è davvero triste, lo so ç_ç
Perdonatemi.
Passiamo
ai ringraziamenti <3
@the one
wunged angel: oddio, sono commossa. I tuoi commenti mi hanno resa
felice in alcune giornate un pò difficili, per questo
arigatou gozaimasu <3
@nacchan:
Grazie Gatto, che hai voluto leggere nonostante non conoscessi i
personaggi e la storia vera <3 Sei troppo pucci
@Alister90:
*_* grazie mille per aver recensito, sono strafelice
<3 E mi fa piacere che trovi i miei personaggi così
IC <3
@Frances:
<3 <3 I tuoi commenti sono sempre i migliori e quelli che
mi rendono più felice (anche se per estorcerteli ci vuole
tempo XD). Grazie mille mia cara, senza il tuo aiuto a quest'ora non
saprei nemmeno come iniziare a scrivere fan fiction. Sei sempre fonte
d'ispirazione per me e un modello da seguire <3 Ti adoro.
Ah, e sono molto contenta
che tutti voi amiate questa frase:
"Si limitò a godere dell’acqua limpida
delle sue iridi, la sentì quasi sgorgare e riversarsi dentro
di lei, inondando tutto il suo corpo, placando la sete e
l’arsura, riempiendo, travolgente, il suo cuore di un unico
pensiero, di un unico volto.
Perchè la amo anche io <3
Alla prossima fic, e spero di ricevere altre belle recensioni!
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