Ecco
il nuovo capitolo!
Già
vi annuncio che, probabilmente, il prossimo arriverà in
ritardo, perché ancora
non l’ho iniziato >___<
Ma,
per il momento, sono abbastanza presa dal mio racconto originale che,
fino a
cambio idea, non posterò più qui su EFP, per
evitare, in futuro, malintesi con
qualche casa editrice a cui vorrei proporlo!
Per
il resto, spero vivamente che questo capitolo vi piaccia *_*
Io
mi sono divertita molto a scriverlo!
E
ieri, mi ci sono messa davvero d’impegno per finirlo e
postarvelo!
Come
al solito, fatemi sapere che ne
pensate, che per me è sempre importantissimo! *O*
Vorrei
inoltre dare un grazie davvero speciale alla mia gemy, che mi ha fatto
qualche altro
disegnuccio dei personaggi della storia!
Vi
posto i link dove potrete vederli, spero vi piacciano anche questi *_*
Chibi
Pansy Parkinson -Capitolo della festa di Halloween:
http://adawong.forumfree.it/?t=41893648
Coolen
Careye –si legge Colèn, tra l’altro x3: http://adawong.forumfree.it/?t=49659761
~Un
Particolare In
Più~
Capitolo XVI:
Voli, punizioni e…
-No,
dai! Lasciami andare! Mettimi giù! Ci stanno guardando
tutti! -
I
corridoi gremiti di studenti si aprivano in due ali, al loro passaggio,
fatte
di sguardi attoniti, risolini frivoli e mani indicanti. Molti
stringevano Vanity Witch tra le
dita, segno che non
era rimasto quasi nessuno all’oscuro della loro
già evidente relazione.
Qualcuno fischiava, al loro passaggio, e altri battevano le mani. I
più arditi
si azzardavano addirittura a fare qualche commentino provocante, che
sembrava
imbarazzare tanto Alexis, quanto scivolare senza alcuna consequenza su
Draco.
Si limitava ad avanzare, stringendo le braccia in una presa ferrea
attorno alle
gambe della ragazza, che continuava ad agitarsi, furiosa.
-Cosa
c’è: ti vergogni del nostro rapporto, Black?-
La
scimmiottò, con tono serio, senza dare alcun segno di
cedimento o sforzo, nel
trasportarla sulla spalla, mentre si muoveva come un’ossessa.
-Ma
stiamo dando spettacolo! Non eri tu quello arrabbiato perché
siamo sulla bocca
di tutti?!?-
Uscirono
dai sotterranei, per ritrovarsi nell’ingresso principale,
dove i vari studenti
si fermarono ad osservare la scena, divertiti. C’erano
persino le Untouchable Ravens,
sedute sui gradini
della scalinata principale, tutte intente a godersi lo spettacolo da
loro
originato.
-Infatti
sono arrabbiato.-
Rispose
con tono incolore, voltandosi verso il gruppetto di Corvonero e
lanciando loro
un’occhiata penetrante. Coolen gli sorrise impertinente,
facendogli addirittura
un cenno con la mano.
-Siete
davvero perfetti insieme!-
Squittì
eccitata, battendo le mani.
-Lo
sapete che non ve la lascio passare questa, vero Coolen?-
Esordì
e l’intera hall si ammutolì, per seguire quello
che si prospettava uno scontro
epico: Draco Lucius Malfoy, erede di una delle più potenti e
antiche casate del
mondo magico, Principe di Serpeverde e decisamente cattivo ragazzo di
nomina,
contro le cinque ragazze con più potere
all’interno della scuola, capaci di
piegare chiunque con poche righe di un articolo.
-A
buon rendere, Malfoy.-
Si
limitò a rispondere Coolen, ammiccando lievemente, arrogante.
-Contaci.-
Draco
si esibì in un sorrisino e scosse appena la testa,
voltandosi verso l’uscita di
Hogwarts. Adesso che lui dava loro le spalle, Alexis –che si
era
momentaneamente calmata- poteva vedere le famose giornaliste, che
ricambiarono
l’occhiata divertite. Coolen le fece addirittura
un’occhiolino, come a dirle ‘Bella
scelta, tesoro’.
Quando
il ragazzo aprì le enormi ante dell’entrata,
riprese ad agitarsi,
tempestandogli la schiena di deboli pugni.
-Ehi!
Draco, fermo! Dove stiamo andando?-
La
presa attorno alle sue gambe si fece più ferrea, mentre il
Principe superava
l’uscio e scendeva i pochi gradini in marmo.
-Stai
cominciando ad annoiarmi, Black: sta zitta o ci penso io a farti
chiudere
quella bella boccuccia.-
La
avvertì, con aria minacciosa. Alexis balbettò
qualcosa e poi gonfiò le guance,
offesa, fermandosi e lasciandosi trasportare, mentre incrociava le
braccia
sulla spalla del biondo.
-Silenzio,
finalmente.-
Sospirò
quello, avanzando per il giardino.
L’aria
fredda del mattino invernale li accolse, colpendoli con carezze
tutt’altro che
piacevoli.
-Sai
che, quando ti ci metti, sai essere davvero petulante?-
La
riprese Draco. Lei non rispose, voltando il viso dall’altra
parte rispetto a
lui, che si lasciò andare ad una risata divertita.
Alla
fine, arrivarono nei pressi del campo di Quidditch, dove Draco si
introdusse.
Solo quando furono al centro dell’arena, la lasciò
andare.
-Eccoci
qui.-
Alexis
non rispose, incrociando le braccia al petto e assumendo
un’aria offesa,
accentuata dalle labbra corrucciate e dall’occhiata severa
che gli stava
lanciando da sotto le folte ciglia scure.
-Lo
sai che quando sei arrabbiata diventi ancora più carina,
Black?-
Sogghignò,
allungando una mano per sfiorarle il viso; ma lei sbuffò e
si scostò brusca,
facendo qualche passo all’indietro. L’occhiata che
Draco le lanciò, arrabbiata
e infastidita da quel gesto, la fece tremare appena.
-Si
puo’ sapere che diavolo ti è saltato in mente?!?
– sbottò poi lei, scuotendo la
testa per riprendersi – Mi hai fatto passare per una stupida
davanti a tutta la
scuola!-
Draco
alzò entrambe le sopracciglia, scrutandola impassibile.
-Per
quello non avevi bisogno del mio aiuto.-
Se
ne uscì, con tono ironico. Alexis sbuffò di
nuovo, rumorosamente.
-Oh,
ma vai al diavolo, Malfoy!-
Lo
salutò, con tono irritato, facendo per superarlo, arrabbiata.
Lui,
ovviamente, non glielo permise.
Il
suo braccio scattò di lato, bloccandola sul posto; a lei
sembrava di essere
andata contro una sbarra di ferro.
-Dove
credi di andare?-
Aveva
usato una voce strana per proferire quella domanda: era un misto di
rabbia e
insofferenza, condita con un pizzico di gelido ordine.
-Lontano
da te.-
Si
limitò a rispondere lei e fece per superarlo di nuovo. Ma la
presa del suo
braccio le si strinse attorno alla vita e la costrinse a finire
intrappolata
contro il suo petto muscoloso.
-Oh,
io non credo proprio, Black. Tu resti qui.-
Ordinò,
con dolcezza, mentre le metteva una guancia sulla tempia, stringendola
forte a
sé.
Alexis
cercò di fare la sostenuta, ma alla fine, seppur ancora
infastidita dal suo
comportamento, si arrese e si lasciò cullare da quelle
braccia forti e
accoglienti.
-Perché
siamo qui?-
Sospirò,
cercando di alzare un braccio per potergli posare la mano sul petto.
Lui
allentò appena la presa, permettendoglielo. Chinò
il capo per poterla osservare
bene in viso e le sfiorò una guancia con la punta gelida
delle dita. Lo sguardo
argenteo era strano, un misto di emozioni indecifrabili, che
combattevano tra
loro.
-Sono
arrabbiato.-
Le
rispose, abbassandosi quel tanto che gli bastava per poter far aderire
le loro
fronti.
Rabbia.
-Ho
notato.-
-No,
sono davvero arrabbiato.-
Contrasse
la mascella e il guizzo di un muscolo gli attraverò una
guancia tesa.
Fastidio.
-E
allora? Questo non spiega perché mi hai trascinata
fin qui con la forza.-
Gli
fece notare, seria.
Lui
sorrise appena, socchiudendo gli occhi, e ripercorse tutto il profilo
del suo
viso, con gesti lenti e premurosi, quasi avesse paura di farle del male
con una
carezza appena più decisa.
Gentilezza.
-Quante
cose che non sai di me, bella Black.-
Mormorò,
le labbra premute tra i capelli morbidi. Alexis strinse le mani sulla
camicia,
abbassando lo sguardo, e fece per rispondere: quante cose che lui non sapeva. Ma il ragazzo la
precedette.
-Quando
sono arrabbiato, ci sono solo due cose che riescono a farmi calmare.-
Le
spiegò, sussurrando ogni parola con tono lento e
strascicato. Avvicinò il viso
a quello di lei, che potè vedere chiara la nota di rabbia
che gli offuscava lo
sguardo. Le sfiorò il naso con le labbra, e poi scese a
depositarle su quelle
morbide della ragazza.
-Una
di queste due cose, sei tu.-
Le
mormorò sulla bocca, prima di rapirla con un bacio
all’inizio dolce e delicato,
poi violento e possessivo, che la sorprese, lasciandola letteralmente
senza
fiato. Era come se, con quell’intreccio di lingue e
modellarsi di labbra,
volesse farle comprendere l’intensità e la
verità delle parole che aveva appena
pronunciato. Le leccò, avido, come se ne avesse una
necessità incontrollabile,
per tenere a bada la rabbia che ancora verteva a livelli esorbitanti, a
causa
di quelle impiccione Corvonero.
Fu
lei a distanziarsi, alla fine, oltremodo affannata e con le labbra
appena
gonfie e livide.
-Ok,
credo di aver capito cosa intendi. – sussurrò,
senza più fiato –Sei decisamente
arrabbiato.-
Lui
sorrise appena, divertito, e fece aderire ancora le loro fronti,
sfiorandole il
profilo del collo con la punta delle dita, gli occhi ora chiusi, come
se stesse
assaporando ogni minima sensazione data dalla loro vicinanza.
Alexis
si prese del tempo per tornare a respirare normalmente, le mani che
ancora si
stringevano appena sul tessuto pregiato della camicia bianca di Draco.
-E
poi… – continuò lui, con un sussurro
appena – l’altra cosa che mi aiuta a
scaricare i nervi è volare.-
La
informò, riaprendo gli occhi, che ora scintillavano di una
nota eccitata, senza
tuttavia riuscire a scacciare l’ombra che ancora li oscurava.
Quando la
comprensione sorse finalmente, Alexis spalancò appena gli
occhi.
-Ecco
perché mi hai portata qui!-
Esclamò,
dandosi della sciocca per non esserci arrivata da sola. Lui
ghignò appena,
fissandola da vicino con un’occhiata impenetrabile.
-Quindi,
dal momento che sei molto arrabbiato, vuoi che io ti osservi volare!
–
aggiunse, illuminandosi in un sorriso allegro – Potevi
dirmelo: non c’era
bisogno che mi trascinassi con la forza!-
Il
ghigno di Draco si allargò appena, mentre le sfiorava i
capelli con le labbra.
-No,
quello era solo per punirti della tua lingua lunga.-
Le
rispose divertito. Lei mise il broncio e lui le lambì la
bocca per un nuovo
bacio.
-In
ogni caso, non ti ho portata qui per guardarmi
volare.-
Precisò,
distanziandosi appena, senza tuttavia sciogliere l’abbraccio.
Il suo sguardo si
sollevò verso il cielo plumbeo, indifferente. Alexis
aggrottò la fronte.
-Credo
di non capire, allora.-
Confessò
e Draco tornò a guardarla, con un sorriso.
-Rifletti,
mia bella Alexandra: hai capito che sono molto arrabbiato, giusto?-
Lei
annuì.
-E
io ti ho spiegato che ci sono solo due cose che riescono a calmarmi e,
forse, a
convincermi dal non fargliela pagare a quelle pennute
ficcanaso.-
-Sì:
io e…– sbarrò gli occhi, capendo
all’improvviso – No! Assolutamente no!-
Spinse
le mani sul petto e lo allontanò e lui glielo
lasciò fare, districando
l’abbraccio e guardandola dall’alto con un
sorrisino per niente rassicurante.
-Non
ti stavo mica chiedendo il permesso: te lo stavo comunicando.-
Rispose
lui, con tono asciutto, avanzando di un passo e tendendo una mano per
sfiorarla. Alexis scosse la testa e indietreggiò,
allontanandosi.
-No!
No! E ancora NO! Malfoy, sul serio io…-
Andò
a sbattere contro il muro degli spalti e lui, silenzioso e sinuoso come
una
vera serpe, la raggiunse e la imprigionò.
-Malfoy?
– sibilò, avvicinandosi al suo viso –
Oggi mi hai chiamato troppe volte in
questo modo e la cosa mi da oltremodo fastidio.-
La
avvertì con tono di sottile minaccia.
-Per
cui: non ti conviene farmi incazzare ancora di più. Tu, ora,
ti farai un bel
giretto con me.-
Alexis
strinse gli occhi e scosse la testa.
-No…per
favore, qualsiasi cosa ma il volo no! Io…odio volare! Non ne
sono capace!-
Dichiarò,
leggermente isterica per la tensione.
-Sì,
lo so. Ho visto la tua prima lezione di volo: sei peggio di quella
Mezzosangue
della Granger.-
Sputò
con una luce cattiva nello sguardo. Poi sorrise, dolce come il veleno
di
acromantula.
-Ma
non mi interessa.-
Asserì
asciutto, sfiorandole le labbra con un bacio al quale lei avrebbe
voluto
sottrarsi, infastidita.
-Ora,
tu mi aspetti qui. Vado a prendere la mia Nimbus 2001 e arrivo.-
Si
allontanò da lei, con un sorrisetto sulle labbra fine.
-E
non provare a scappare, saprei sempre
dove trovarti.-
La
minacciò, scendendo negli spogliatoi.
Lei
lo guardò scomparire dietro le scalette, con le mani strette
in due pugni,
abbandonate lungo i fianchi, e il viso rosso per la rabbia.
-Ma
neanche per sogno!-
Sputò
indignata e si voltò, dirigendosi a passo svelto verso
l’uscita del campo. Si
sarebbe messa a correre volentieri, ma non lo fece.
Non
avrebbe mai volato su di una dannata scopa, neanche con Draco: lei
aveva
davvero una paura terribile delle altezze! Lui poteva essere arrabbiato
quanto
gli pareva, ma non l’avrebbe portata in cielo!
Era
ormai in prossimità dell’uscita ma, ovviamente,
non l’avrebbe mai raggiunta.
La
sua voce, infatti, carica di
delusione e astio, la costrinse a fermarsi.
-Dovresti
imparare ad essere più obbediente, Alexandra Black.-
Si
voltò appena in tempo, per vederlo partire a tutta
velocità, calvalcioni della
sua scopa, la schiena piegata in avanti e lo sguardo sicuro e luminoso.
Sbarrò
gli occhi e fece per scappare, ma lui fu, ovviamente, più
veloce e,
raggiuntala, la afferrò per la vita con un braccio e la
costrinse a sedersi
davanti a lui, prima di partire a tutta velocità verso
l’alto.
Un
urlo disumano e spaventato squarciò il silenzio di quella
tranquilla domenica
di fine Novembre.
Quando
Draco fermò la scopa a mezz’aria, a parecchi metri
dal suolo, Alexis stava
ancora gridando, agitandosi impaurita. Le mise una mano sulla bocca e
lei
mugugnò terrorizzata, muovendosi ancora di più e
minacciando pericolosamente la
stabilità della scopa. Il ragazzo la strinse di
più a sé.
-Se
ti agiti così, non fai che peggiorare la situazione e
cadremmo entrambi.-
Le
sussurrò in un orecchio e lei sbarrò gli occhi.
-E
tu non vuoi che accada, vero?-
Aggiunse,
con tono cupo, e lei scosse lentamente la testa, deglutendo e
fermandosi.
-Bene,
così va molto meglio. Ora ti levo la mano dalla bocca, ma tu
prometti di non
sbraitarmi contro.-
Alexis
lo guardò, con un misto di preoccupazione e serio terrore
nello sguardo di
smeraldo. Ma, appena le dita eleganti del Serpeverde scivolarono via
dal suo
viso, lei prese ad urlargli in faccia.
-
SI PUO’ SAPERE CHE DIAVOLO TI E’ PRESO, MALFOY?!?
FAMMI SCENDERE DA QUI,
SUBITO!-
Strillò,
in preda al panico, ricominciando ad agitarsi di nuovo e tempestandogli
le
spalle con deboli pugni.
-E
menomale che ti avevo detto di non sbraitare…-
Sospirò,
prendendogli i polsi con una sola mano, per fermarla, mentre
l’altro braccio
ancora la teneva stretta per la vita.
-Vuoi
stare ferma, per tutti i dannati mezzosangue?!?-
La
rimproverò infine, lanciandole un’occhiataccia.
Lei lo osservò in tralice, in
un misto di paura, rabbia e disperazione. Draco le si
avvicinò al viso,
sfiorandola con una carezza affettuosa della guancia.
-Potresti
cercare di smetterla di agitarti e fidarti di me?-
Le
sussurrò in un orecchio, con dolcezza, strofinandole il naso
su tutto il
profilo del viso.
Ma
lei si scostò brusca –rischiando, tra
l’altro, di sbilanciarsi troppo e di
cadere, se lui non l’avesse trattenuta con un braccio- e
scosse la testa.
Non
è che non si fidasse di lui: ma non riusciva a ragionare
molto con tutta la
paura che aveva, in quel momento. E il vento del primo inverno, che
sferzava
feroce nel cielo e che faceva tremare la scopa, non era di certo
rassicurante.
-Lasciami
andare, Malfoy…Non voglio stare qui.-
Lo
supplicò quasi, nascondendo il viso contro il suo petto.
E
quelle semplici parole, per Draco,
furono peggio di una pugnalata al cuore.
Non
si fidava di lui?
Alexis
chiuse gli occhi, tremando.
Non.
E
le sue mani si aggrapparono disperate alla sua camicia ormai
stropicciata.
Si.
Lo
sguardo argenteo si perse nel vuoto, lontano, disconnesso.
Fidava.
Si
allontanò da lei, la mascella tanto contratta da creare il
guizzo di un muscolo
sulla guancia.
Di.
La
stretta intorno alla vita della ragazza si fece
all’improvviso debole, come se
avesse deciso di non tenerla più, rischiando di farla cadere.
Lui.
Alexis
sbarrò gli occhi, quando sentì il suo braccio
abbandonarla.
-Draco!-
Strillò,
nel panico, stringendo le dita sottili sulla camicia e nascondendo il
viso
contro il suo petto. Lui sembrò risvegliarsi e il suo
sguardo scese, lento, ad
osservare la ragazza ora serrata a lui. Un sorriso amaro gli
colorò le belle
labbra.
-Ah:
ora è Draco, Black?-
Soffiò,
con un pizzico di cattiveria, senza accennare a riafferrarla. Anzi, si
chinò
appena in avanti, costringendola a fare lo stesso e sbilanciandosi
appena,
facendole cacciare un urlo terrorizzato.
-Che
fai…? Per favore, portami giù…-
Draco
sospirò amareggiato, scuotendo il capo.
-Tu
non ti fidi di me, Black.-
Mormorò
deluso, sfiorandole appena i capelli con le labbra. Non era una
domanda, ma una
vera e propria constatazione, che la colpì con la forza di
uno Stupeficium
sparato in mezzo al petto, a pochi centimetri di distanza, lasciandola
senza
fiato. Per un momento, di fronte all’insoddisfazione della
sua voce, dimenticò
persino di trovarsi a parecchi metri da terra, sospesa nella sua
peggiore
paura.
-Come
puoi stare insieme a me?-
Aggiunse
Draco, con tono strascicato e lontano.
Alexis
alzò il viso di scatto, come colpita da uno schiaffo, e lo
guardò con gli occhi
sbarrati. Lo sguardo d’argento non la ricambiava, fisso su un
orizzonte lontano
e immaginario, fermo e gelido come fiamme ghiacciate.
-Che
cosa?-
Sussurrò
lei, senza fiato. Poi scosse violentemente la testa, rischiando di
cadere, ma
non se ne preoccupò.
-Non
è come dici tu, Draco…Io mi fido di te.-
Il
ragazzo chinò il capo, per osservarla, e la
guardò con espressione
impenetrabile, priva di emozione.
-Dimostramelo.-
Le
ordinò, il tono duro e ferito.
-Aggrappati
a me con tutte le tue forze e permettimi di volare con te.-
Alexis
lo guardò indecisa, poi chiuse gli occhi e annuì.
Gli passò le braccia intorno
al collo, stringendolo forte a sé. Gli posò il
viso nell’incavo tra il collo e
la spalla, sfiorandone il profilo con il naso.
-Io
mi fido di te.-
Gli
ripetè con un sussurro sincero.
Lui
sorrise appena, mentre le circondava di nuovo la vita con un braccio e
la
stringeva a sé, con una presa ferrea.
Si
chinò quel tanto che gli bastava per raggiungere il suo
orecchio.
-Lo
so. Ma farti credere il contrario era il modo più facile per
farti stare
buona.-
Le
soffiò con voce derisoria.
Poi,
si chinò in avanti e partì a tutta
velocità, lasciando che una sequela di
insulti da parte della mora, si perdessero in un grido.
Appena
i suoi piedi toccarono di nuovo terra, si precipitò a
scendere dalla scopa.
Tremava tutta e le gambe minacciavano di abbandonarla da un momento
all’altro.
Draco, al suo fianco e ancora cavalcioni della sua Nimbus2001,
sorrideva
sereno.
Quando
fu sicura di riuscire a controllare le reazioni del suo corpo, Alexis
si voltò
verso di lui, gli occhi lampeggianti.
-Sei
uno stupido!-
Gli
gridò contro, infuriata, per poi voltarsi e allontanarsi.
Draco la osservò
divertito, seguendola con la scopa e volandole accanto.
-E
dai Alexandra: non dirmi che non ti sei divertita almeno un
po’.-
La
schernì e lei si girò a fronteggiarlo, gli occhi
sbarrati.
-Di-divertita?!?
Hai corso come un matto! Credevo che ci saremmo andati a schiantare!-
-La
fiducia che riponi in me è davvero commovente.-
La
osservò, alzando un fine sopracciglio. Lei
sbuffò, scuotendo la testa, ancora
spaventata.
-Qui
non c’entra niente la fiducia, Draco! –
sbottò, stringendo i pugni tanto forte
da farsi male – Volare è una cosa che mi
terrorizza e tu non mi hai voluto
ascoltare!-
Si
girò e si rincamminò per il campo, verso
l’uscita. Il biondino continuò a
seguirla sopra la scopa.
-Guarda
il lato positivo: io mi sono sfogato e ora sono di ottimo umore.-
-Sono
contenta per te, Malfoy, perché il mio umore è
pessimo invece, adesso, grazie a
te!-
Lui
sbuffò e la superò, mettendolesi davanti a
sbarrandole la strada. Allungò una
mano ad afferrare la sua, mentre scendeva finalmente dalla scopa.
-E’
stato davvero così terribile, volare con me?-
Le
domandò, avvicinandolesi e accarezzandole una guancia con le
nocche. Lei cercò
di opporre resistenza a quel contatto, ma alla fine, sotto quello
sguardo
incupito, cedette e sospirò.
-No,
non così terribile.-
Draco
sorrise appena, soddisfatto, e le circondò la vita con le
braccia, stringendola
delicatamente a sé.
-Ma
non mi piace volare…E tu corri troppo!-
Si
lamentò, cingendolo a sua volta e posando una guancia sul
petto. Draco
ridacchiò appena, divertito: però, doveva
ammettere che sentiva il cuore
davvero leggero a vederlo così sereno.
-Scusami.
– mormorò, poggiandole le labbra sulla fronte
– La prossima volta cercherò di
andare più piano, d’accordo?-
Alexis
alzò il viso di scatto, premendogli le mani sul petto e
distanziandolo.
-Quale
prossima volta?!-
Domandò
retoricamente, con un urletto isterico, gli occhi sbarrati. Draco non
riuscì a
trattenere una risata, che si diffuse leggera per il campo.
-Andiamo,
devo darti una cosa.-
La
prese per mano e, ancora ridacchiando, la riportò
all’interno del castello.
Quando
rientrarono nella Sala Comune di Serpeverde, nessuno fece alcun
commento.
Una
cosa abbastanza positiva di quella casa, era che non si amavano poi
molto i
pettegolezzi, specialmente quelli riguardanti i propri compagni.
Non c’era molta gente: un
gruppetto di ragazzine stava discutendo dell’oroscopo di Vanity Witch, sedute ad un tavolino, e furono le uniche a
lanciare loro occhiate sognanti, come se avessero voluto trovarsi nella
stessa
situazione; il resto era raccolto attorno ad un divano vicino al
camino: c’era
Diamond, accoccolata in braccio a Nott –avevano addirittura
raggiunto il felice
mese insieme!-; alcune ragazzine che circondavano Blaise Zabini; Marcus
Flint e
Chandler Warrington occupavano un’altra poltrona; e al
centro, in piedi,
c’erano Tiger e Goyle, intenti a raccontare una barzelletta.
-Il
capo-ufficio del ‘Dipartimento delle Catastrofi e degli
Incidenti Magici’ manda
tutti i giorni due suoi impiegati a comperare il quotidiano. I due
però,
privati delle loro scope, sono costretti a percorrere un lungo sentiero
in
salita tutte le mattine presto per procurargli il giornale… -
Draco
fece per trascinarla in camera, dopo essersi scambiato
un’occhiata d’intesa con
Flint e Warrington, ma Alexis lo fermò.
-Rimaniamo
un po’ qui con loro: quanto tempo è che non stai
un po’ tra amici? Io,
sinceramente, troppo.-
Propose,
con un sorriso. Draco la fissò alzando un fine sopracciglio,
ma quando lei lo
osservò dal basso con la migliore espressione convincente
che potesse assumere,
lui sbuffò e socchiuse gli occhi, annuendo e lasciandosi
trascinari vicino al
gruppo. Alexis prese posto vicino a Diamond, che si era staccata da
Nott e le aveva
indicato un posto accanto al suo, mentre Draco si era accomodato vicino
a
Zabini, tra il suo piccolo fan club.
-Uno
propone all’altro: “Ho un’idea! Senti,
lunedì andiamo in edicola, poi compriamo
sette giornali diversi, La Gazzetta del
Profeta, Trasfigurazione oggi, Il Cavillo, Il Settimanale delle
Streghe, Il
Cercatore, L’urlo della Banshee e Occhi d’Oracolo, e
poi gliene diamo uno
per ogni giorno della settimana.” “Ma dai, se poi
se ne accorge?” “Io dico di
no, e poi cosa ci costa? Proviamo!”-
Continuò
Goyle, gesticolando per dare enfasi al discorso.
-Allora,
come è stato essere al centro dell’attenzione
dell’intera scuola?-
Le
chiese Diamond con un sussurro, mentre Theo la salutava con un cenno
della
mano.
Alexis
si strinse nelle spalle.
-Un
po’ imbarazzante, ma spero che tutti se ne dimentichino
presto.-
-Lunedì
i due vanno in edicola, acquistano sette giornali diversi e iniziano a
dare al
capo-ufficio ogni giorno una rivista diversa, ma tutte datate
lunedì. Il lunedì
va tutto liscio. Il martedì va tutto liscio. Il
mercoledì va tutto liscio. “Che
cosa ti avevo detto?” dice il primo all’altro
“Lo vedi che non si accorge di
niente?” Il giovedì, ormai sicuri di
sé, gli ripropongono un altro giornale di
lunedì. Il venerdì va tutto liscio. Il sabato va
tutto liscio…-
Blaise
si voltò verso Draco, sogghignando appena.
-Allora,
Dra?-
-Che?-
Mormorò
il biondino di risposta, accendendosi una sigaretta e passandone una
anche
all’amico.
-Come
intendi fargliela pagare alle Untouchable
Ravens?-
Il
biondino scrollò le spalle.
-Non
lo so: puo’ darsi che decida di lasciarle perdere, per
stavolta. Alla fine,
l’articolo non dice nulla che tutti non sapessero
già e poi non mi importa: se
ad Alexandra sta bene, va bene anche per me.-
Asserì,
buttando una nuvola di fumo lontano dalle testoline del fan club di
Blaise, che
lo guardò ammirato. Gli posò una mano sulla
spalla, con un gesto di compiaciuta
ammirazione.
-Questo
sì che è amore, amico mio!-
Scosse
la testa con fare teatrale, portandosi una mano al cuore, meritandosi
una
gomitata nello stomaco.
-La
domenica…sentono un urlo. “Acc, hai visto che se
ne è accorto!” borbotta il più
fifone dei due. I due entrano a testa china, pronti alla terribile
lavata di
capo. Il capo-ufficio ha i giornali aperti alla pagina della cronaca,
appoggiati l’uno a fianco dell’altro.-
Alexis
spostò lo sguardo su Draco e Blaise, e ridacchiò
quando vide il primo affibiare
una gomitata al secondo. Poi, i loro sguardi si incontrarono, bruciando
l’uno
nell’altro per qualche secondo intenso; lei sorrise con
dolcezza, stringendosi
in una spalla, prima di tornare a fissare Goyle, che stava finendo la
sua
barzelletta. Draco la fissò per qualche altro secondo e poi,
anche lui, si
rinconcentrò sull’amico.
-Lui
indica i giornali sul suo tavolo e sbotta: “E poi dicono dei
Babbani! Guardate
qui: un tipo è andato a sbattere con la sua scopa contro lo
stesso lampione sia
lunedì, che martedì, che mercoledì,
che giovedì, che venerdì, che sabato: dico
io, sempre contro lo stesso lampione!”-
La
mattinata era passata abbastanza in fretta e il pomeriggio tanto atteso
era
presto giunto: la partita di Quidditch Serpeverde contro Grifondoro
avrebbe
avuto inizio dopo un’ora. Appena Goyle aveva finito di
raccontare la sua
barzelletta e il silenzio aveva avvolto la Sala Comune per qualche
freddo
minuto, Draco si era alzato e aveva afferrato Alexis, portandola in
camera sua.
Gli aveva detto di volerla alla partita –glielo aveva
ordinato, veramente, cosa
che le aveva fatto sorgere spontanea la domanda che chiedeva se Malfoy
fosse in
grado di chiederle una cosa con gentilezza, senza imporgliela. Poi, le
aveva
tolto, con delicatezza, la cravatta della divisa e l’aveva
sostituita con una
delle sue, che adesso la ragazza portava al collo, fiera e felice.
Così,
una parte di me ti starà sempre
accanto.
Le
aveva detto e lei, adesso, annusando il dolce profumo di pioggia di
quella
morbida stoffa liscia, non poteva che sorridere contenta, crogiolandosi
nel
batticuore che le prendeva, ogni volta che pensava a Draco.
Con
la testa fra le nuvole e il passo baldanzoso, diretta allo stadio di
Quidditch,
non si rese conto della figura che veniva dal senso opposto e,
irrimediabilmente, le finì addosso. Fu come andare a
sbattere contro
un’elegante colonna, che la sbalzò
all’indietro, prima di farla finire con il
fondoschiena sul pavimento gelido.
Massaggiandosi
la schiena, strinse gli occhi.
-Mi
scusi…-
Mormorò
a disagio, ma quando alzò lo sguardo verso l’alto,
si ritrovò di fronte
l’ultima persona che si sarebbe aspettata di vedere. Le porse
la mano, per
aiutarla a rialzarsi.
-Si
è fatta male?-
Le
domandò lui, gli occhi d’argento che scendevano ad
osservarla; il viso affilato
incorniciato dai lisci capelli biondi.
Lucius
Malfoy.
*
LaJoChAn:
Grazie
mille per i tuoi complimenti *_* Sapere che c’è
sempre qualcuno di nuovo a cui
piace la mia storia è un vero onore! Spero dunque che anche
questo capitolo ti
sia piaciuto e che tu abbia voglia di farmi sapere ancora che ne pensi J
Un bacione!
terryborri:
Ecco
cosa aveva in mente Draco! E’ tornato un po’
Malfoy, che dici? ù___ù Beh, come
al solito, sono davvero contentissima che il capitolo ti sia piaciuto e
spero
che anche questo non sia da meno! E, sono curiosa di vedere i tuoi
disegni, non
appena li avrai fatti *_*
Per quanto riguarda la tua domanda: è
esattamente come in ‘Harry Potter e La Camera dei
Segreti’! Per il momento è
poco più che spirito e tornerà solo attraverso il
Diario ^_^
Ti mando anche io tanti bacini e spero
che, come sempre, vorrai farmi sapere che ne pensi *_*
PiKkOlA_mAnGiAmOrTe:
AhuahauhauahXD
A chi lo dici: anche qui da me solo water…Magari abitiamo
nella stessa zona XD
Anch’io vorrei conoscere qualcuno come Draco
ç___ç Invece mi tocca solo
immaginarmelo e scrivere di lui in questa ff per far sognare tante
sperate
lettrici x3
Spero che anche questo nuovo capitolo
ti sia piaciuto! Fammi sapere, mi raccomando ;)
Un bacione :)
elita:
Mia
carissima elita, che mi hai persino raggiunta sul forum *fa una statua
per
questo*, certo che avrai una copia di Vanity Witch e con
l’omaggio, ovviamente
ù___ù Informerò Coleen di mandarti una
versione speciale solo per te *annuisce
convinta*
Spero che anche questo nuovo capitolo
ti sia piaciuto! Fammi sapere, mi raccomando J
Ti mando un bacione enorme!
Lione94:
Carissima,
che bello rivederti tra le recensioni *_* Sono contenta che lo scorso
capitolo
ti sia piaciuto! Muovere Lucius e Narcissa mi è sempre
piaciuto, tanto che ho
provato la BDT per la loro coppia, ma seguendo troppe cose
contemporaneamente,
al momento è ferma >.< Per quanto riguarda
Dobby, hai indovinato! Stava
seguendo le mosse di Harry per cacciarlo da Hogwarts!
L’idea del tuffo nel lago nero non era
male, tanto che avevo pensato di inserirla, ad un certo punto!*_* Ma,
alla
fine, ho preferito fare così, spero di non averti delusa
>___< In ogni
caso, la conserverò per il futuro, sicuramente *_*
Beh, spero che anche questo nuovo
capitolo ti sia piaciuto! Fammi sapere che ne pensi, mi raccomando :)
Per quanto riguarda la tua ff, appena
avrò tempo prometto di leggerla e di lasciarti una
mega-recensione *_*
Un bacione!
Misery13: Mia
carissima e dolcissima Missy, che mi hai raggiunta non solo sul mio
forum
personale, ma anche su quello del GDR, come posso io ringraziarti?*_*
Il
massimo è postare un nuovo capitolo di Un Particolare In
Più, dunque eccotelo! ^_^
Per quanto riguarda Queens Park, come hai visto, forse non lo
aggiornerò più
qui su EFP, nonostante sia arrivata al nono capitolo…ma ho
già spiegato tutto
nell’intro! Spero non me ne vorrai, tutt’al
più, per te, potrei fare un’eccezione
e mandartelo via posta, se vorrai leggere il seguito in anteprima!
Comunque è ovvio che, scrivendomi
queste recensioni fantastiche, tu mi faccia piacere e mi renda davvero
felice
*_*
Per il momento, Draco e Alexis sono
ancora salvi, vedremo nel prossimo capitolo…La nostra
sfortunata protagonista
ha appena incontrato Lucius e…uh uh uh, niente anticipazioni
ù___ù *in realtà
non lo sa neanche lei*
Spero, dunque, che anche questo nuovo
capitolo ti sia piaciuto!
Mi prendo gli auguri per la patente *ho
l’esame domani ç__ç* e ti lascio un
bacione enorme! :)
Juliett_Cullen:
Oh
cara, grazie mille per la tua recensione *_* Leggerla mi ha fatto
tornare il
buon umore! Addirittura due statue? Così mi vizi
però è___é…XD
Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto, proprio come i precedenti!
Fammi sapere che ne pensi, mi
raccomando :)
Un bacio!!
e_montagnine:
*fa
un profondo inchino ed erige una statua alla Ele per essersi iscritta
al suo
modesto forum* Grazie milleeee *_* E’ grazie a quella piccola
presentazione sul
mio forum, che adesso c’è questo aggiornamento!
Spero che basti, come
ringraziamento da parte mia *_*
Come al solito, le vostre recensioni
combinate sono fortissime e mi fanno sbellicare dalle risate XD
Per quanto riguarda la verità e Lucius,
non ci crederete, ma avevo pensato a qualcosa del genere inizialmente
°_° Un po’
banale, forse, ma il modo in cui Draco dovrebbe venire a scoprire la
verità l’ho
programmato un po’ diverso *sogghigna sadica*
In ogni caso, questo ff si scrive un po’
da sola, quindi vedremo che succede!
Spero che anche questo nuovo capitolo
vi sia piaciuto e aspetto, come sempre, i vostri bellissimi commenti!*_*
Mi prendi gli auguri per l’esame –lo do
domani ç___ç- e vi lascio un bacione enorme! :)
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