Di ancelle, bambini e famiglie problematiche di beat (/viewuser.php?uid=40068)
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa storia non
è stata scritta a scopo di lucro.
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Capitolo 3
Kanon aveva vagabondato un po' per il Santuario, gironzolando qua e
là. Poi alla fine aveva voltato le spalle all'arena e si era
diretto verso luoghi ben diversi.
Luoghi molto piovosi e molto umidi.
Sebbene la primavera fosse ufficialmente cominciata, in Inghilterra
sembrava di essere ancora in pieno inverno. Kanon non aveva fatto in
tempo a posare il primo piede in terra britannica che si era ritrovato
completamente infradiciato dalla pioggerellina, sottile ed obliqua,
nonché dalla fitta nebbia che pareva aver deciso di prendere
possesso di ogni angolo disponibile. Ivi compresi i vestiti di Kanon.
Fu dunque con estremo piacere che accolse la tazza di the bollente che
Rhadamanthys gli offrì. Nonché il cambio d'abito
che Dylan, il solerte maggiordomo di Lancaster Manor, gli aveva fatto
trovare non appena si era presentato infradiciato alla porta di
ingresso della villa. Gli aveva passato velocemente un asciugamano
– quasi prima di salutarlo a dirla tutta –
invitandolo cortesemente a non sgocciolare sul pavimento e sui tappeti
che aveva appena fatto pulire. Gli aveva infine fatto sapere che Lord
Rhadamanthys lo stava attendendo nel suo studio, e che il the era
pronto.
“Come facevi a sapere che stavo arrivando?” chiese
Kanon, quando si fu bello che sistemato su una delle
decisamente comode poltrone dello studio.
“Intuizione.”
“Intuizione?”
“Forse è solo un caso, Kanon, ma di solito arrivi
nei momenti meno idonei.”
“Tipo quando sta piovendo a dirotto e tu hai appena fatto
pulire i tappeti all'ingresso?”
“Sì, tipo momenti del genere.”
Kanon ridacchiò, per poi prendere la sua tazza di the e
cominciare a sorbirne lentamente il contenuto caldo. Il suo stomaco
approvò.
“Kanon?” Rhadamanthys attirò
l'attenzione dell'altro, qualche minuto dopo.
“Uhm?”
“Sei distratto.”
“Sì.”
“Posso di grazia sapere che a che cosa stai
pensando?”
Per un attimo a Kanon tornò in mente la faccia desolata di
suo fratello mentre gli faceva la sentita raccomandazione di non fare danni, non
spettegolare con nessuno, e per l'amor di Athena non dire nulla al
bambino! Beh, non aveva fatto danni e non aveva detto
nulla a Kosta. A Kanon sembrò che mantenere due terzi di una
promossa fosse una buona percentuale.
Per cui cominciò a spiattellare tutto a Rhadamanthys, il
quale se ne stette zitto ad ascoltare tutta la storia. Non
commentò nulla fino alla fine, anche se ogni tanto il suo
nobile monosopracciglio si era piegato per la sorpresa.
“Oh, un nipotino. Che affascinante sopresa!”
“Sì… no aspetta…
nipotino?!”
“Se è figlio di Saga vuol dire che anche tuo
nipote.”
“Oh…” quel particolare a Kanon era
evidentemente sfuggito “Hai ragione!”
“Che cosa ha intenzione di fare tuo fratello?”
“Ah, non lo so. L'ho lasciato che rimuginava nella vasca da
bagno. Immagino non ne uscirà per un bel po'.”
Rhadamanthys prese un altro sorso di the, per mascherare
strategicamente il sorriso che gli era affiorato sulle labbra.
Ma la mossa non era sfuggita all'occhio sempre vigile di Kanon, che
prese a fissarlo con sospetto.
“Perché stai ridendo? Cosa stai
tramando?”
“Perché pensi sempre che io stia tramando qualche
cosa, Gemini?”
“Perché non mi chiami mai Gemini, se non quando
sei sulla difensiva!”
Rhadamanthys si concesse di ridacchiare sommessamente.
Poggiò la tazza sul piattino, e il piattino sul tavolo. Poi,
sempre con movimenti perfettamente misurati accavallò le
gambe e posò le mani con le dita intrecciate sulle ginocchia.
Non fosse che non aveva nulla da temere – o almeno, lo
sperava vivamente – Kanon si sarebbe trovato a sudare freddo
di fronte a quella bestia rapace che lo stava fissando.
E pregò i numi di non doversi mai e poi mai trovare faccia a
faccia con lui in tribunale.
“Stavo solo riflettendo sul fatto che sarebbe una cosa
simpatica invitare qui tuo nipote, magari non appena il tempo
sarà più clemente.”
A Kanon quasi andò di traverso il sorso di the che stava
bevendo.
Ma Rhadamanthys lo ignorò, come pure ignorò
l'espressione tra lo scandalizzato e il preoccupato che era andata
subitaneamente a vestire il viso di Dylan. Il giovane maggiordomo
ritirò il vassoio che era passato a prendere e si
dileguò dalla stanza senza far rumore. Ma anche senza dire
nulla, si capiva benissimo quello che stava pensando. Un piccolo Gemini
in miniatura, ci poteva scommettere, non avrebbe portato altro che
guai, a Lancaster Manor.
Rhadamanthys ignorò tutto questo e continuò con
la declamazione dei suoi programmi.
“Le vacanze in Inghilterra sono molto istruttive.
Specialmente per un giovanotto che non ha mai messo il naso fuori dal
Santuario. Siete parecchio arretrati da quelli parti. Non va bene che
un bambino cresca esclusivamente in un ambiente del genere. Senza
contare che…”
“Frena, frena, frena, frena! Rhada, non ti sembra di correre
un po' troppo?”
“Mi piace essere previdente.”
“Saga per ora non ha intenzione di dire nulla al
bambino!”
“Genitore sventurato!”
“Ehi!”
“Resto comunque dell'idea che fargli cambiare ambiente
sarebbe per lui solo un bene.”
Kanon lo fissò assottigliando lo sguardo. Sentiva nell'aria
puzza di trappola.
“Che intendi dire?”
“Visti i trascorsi della tua famiglia, e visto quanto
somiglia a tuo fratello – da quello che hai detto –
non ritengo impossibile che il bambino, con la giusta educazione,
sviluppi un'inclinazione di carattere e intenti più
adeguati.”
“Adeguati a che cosa?”
“Ad una più retta via di condotta”
concluse Rhada, riprendendo a sorseggiare il suo the.
Kanon lo guardò fisso, e continuò a guardarlo
fisso finché non ebbe di nuovo posato sul tavolo la tazza.
“Il tuo concetto di retta
via non mi piace. E nemmeno a Saga.”
sibilò serio “Non farti strane idee,
Rhada!”
“Era una proposta come un'altra”
commentò serafico lo Spectre, gli occhi gialli puntati su
quelli di Kanon “E non credi sia giusto mostrare al ragazzo
tutte le opzioni possibili, prima di precludergli a priori diverse
scelte di vita che magari potrebbero interessarlo?”
Kanon restituì lo sguardo fisso. E si segnò
l'appunto mentale di non portare mai il nipote in vacanza in
Inghilterra.
Mai.
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Nota:
Dylan © Shinji
Vogliategli bene! <3
Dedica:
Questo capitolo è tutto per Ayako e il suo malefico test
d'ingresso! *O*
Angolo dell'Autrice:
Zio Rhada è il migliore.
Non c'entra praticamente nulla con il resto della storia, ma mi
diverte. E poi se si dice Kanon, non si può non dire
RhadaKanon. È cosa risaputa! u__u
Breve intermezzo viola, che ci sta sempre bene.
*offre tazza di the a tutti*
Diana: Credo
che Saga abbia davvero tentato di occupare mezza casa con una
gigantesca vasca da bagno! XD
aries_no_nike:
Kanon si diverte un mondo con queste cose! <3
lovearmony:
grazie mille tesoro! Anche i gemelli ringraziano!
Ai91: Ecco
qua il nuovo capitolo. Spero ti sia piaciuto!
Clayre: E io
non dovrei scriverle ste cose! *C° (<-- stessa immagine
esplicativa) *la spuccia*
Kiki:
*spuccia anche lei* Kanon è un mito. È il
migliore. Ed è sexyssimo anche in gif, hai proprio ragione!
XD
Ayako: I
tuoi commenti sono una cosa tenerissima! éOè Ti
spuccino da qui fino in terra anglosassone! éOè
*sommerge di affetto*
Fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche.
Grazie a chi vorrà recensire e a quanti leggeranno e basta!
Beat
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