Prima di cominciare - Note della raccolta: Il
titolo è rubato a The little shop of
horrors, un film del 1960 in bianco e nero a metà tra la commedia surreale e l'horror splatter. Perché il
titolo in inglese...? Uh, vorrei dire che è perché sono una purista contraria ad ogni traduzione, ma sarebbe una
menzogna: la verità è che ho barbaramente approfittato di quel shop per trasformarlo in un
bookshop, una libreria, un negozio di storie, di racconti.
The little (book)shop of horrors nasce per il (Kuroshitsuji Contest) To the very last
word indetto da signorino: scopo del concorso
era scrivere una drabble ispirandosi a Kuroshitsuji e a due generi stabiliti dal giudice (decisi
tramite lancio di D6, esame delle foglie di tè, passaggio di cometa e/o sorteggio della tombolata, a seconda dei
casi). Io, avendo fatto gli scongiuri e invocato il SSS (Sacro Spirito della Sfiga) perché andasse a deambulare
altrove, ho avuto l'indescrivibile botta di fortuna di trovarmi con i generi introspettivo e horror.
Ora, Kuroshitsuji è praticamente un unico, grande invito lungo trenta puntate ed oltre a deprimersi
sull'esame dei personaggi, ed ha più scene splatter di Sweeney Todd. Avrei dovuto scrivere una sola
drabble e ne ho scritte oltre otto. A partecipare al concorso è stata Also Ciel is falling down: e lei e
tutte le altre sono andate, da brave e sanguinolente sorelline, a formare una breve raccolta di storie horror da
cento parole ciascuna. per il momento ce ne sono cinque in previsione, ma... chissà?
Note della storia: Partecipante al concorso (Kuroshitsuji Contest) To the very last
word indetto da signorino. Seconda
classificata su un totale di nove persone, e questo gonfia il mio già considerevole ego. Un enorme grazie a signorino miei complimenti
ad Aphrodite, la prima classificata (che ha pubblicato qui), e a tutte le
altre partecipanti: Aya Lawliet (qui), redseapearl (qui), Iria (qui), Setsuka (qui), Any Ikisy (qui), rekichan, Nakaba (qui). Vi invito a leggere le loro storie, perché meritano tutte.
Also Ciel is falling down...
Aveva avuto una pelle di piume bianchissime, ma adesso c'è una laguna sul collo da cigno, chiazze di ninfee
putrescenti, avvizzisce e odora di dolciastro.
- Con il vostro permesso, Lady Elizabeth. -
Elizabeth Middleford sgrana gli occhi. Stringe le mani candide attorno al seno e, quando lui s'inginocchia e le
scosta gentilmente, implora:
- Non portarmelo via! -
- Perdonatemi, Lady Elizabeth. - Sebastian le trattiene le mani con infinita delicatezza: guarda quel che
nascondevano e, famelico, sorride. - Sono venuto a riprendermi ciò che è mio. -
Dentro di lei che marcisce, il cuore di Ciel batte ancora.
(Altre) note della storia:
Ispirato alla splatterissima ventitreesima puntata della prima serie. E' what if...? perché immagina un
mondo nel quale Ciel è morto e Angela ha fuso lui ed Elizabeth per non lasciarli separati. Presuppone anche che
l'anima sia ancora conservata nel cuore... ma, insomma, tra scatole di tè ed anelli azzurri questa povera anima
s'è visitata posti strani a sufficienza, e un cuore è il più normale di tutti. E' non per stomaci
delicati perché il mio è particolarmente delicato e pensare a questa tredicenne che marcisce non è
precisamente il mio sogno d'una sera. XD
Cento parole esatte secondo il contatore di Word. Il titolo è una ripresa della canzone London Bridge is
falling down cantata dalla regina morente (e colonna sonora di tutta la prima serie, praticamente).
L'also è legato al fatto che serviva a mantenere intatta la melodia della canzone e a ribadire che c'è
anche Ciel. Una curiosità: to fall down vuol dire precipitare, crollare o scendere, ma to
fall significa anche fallire, errare.
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