Capitolo
XVIII
Non
è un Paese per Vecchi
Durante
tutto il tragitto fino all'ospedale, Camus e Bronte non si scambiano
neanche una parola. Seduti sul sedile posteriore della macchina,
guardano fuori dai loro rispettivi finestrini, mentre io mi trovo nel
mezzo, con la voglia di consolare entrambi senza sapere cosa dire.
Non credevo che fossero così legati alla vecchia pazza, eppure
dalla loro reazione non si può negare che l'amore che provano
nei suoi confronti sia sincero. Dopo esserci informati alla
reception, ci ritroviamo al quinto piano dove la nonna è stata
ricoverata. All'apertura delle porte dell'ascensore, mi ritrovo di
fronte ad una folla di persone, neanche fossimo all'ultimo concerto
di Madonna. I genitori di Camus e Bronte ci corrono incontro, ma
invece di abbracciare i due ragazzi, mentre il padre assume un
espressione seria, la madre li apostrofa
Camus
sfugge alla presa della madre, dirigendosi nell'angolo più
lontano, mentre Bronte viene afferrata da un gruppo di signore
distinte che, intuisco, essere le sorelle della madre. Mi accosto al
mio amico, in attesa degli eventi, o di un suo sfogo che non tarda ad
arrivare.
Sai
chi è questa gente?
Parenti?
Avvoltoi
- mi giro ad osservarlo, non l'ho mai visto così arrabbiato,
neanche il giorno della nostra discussione – figli, nipoti,
cognate, nuore … magari non si degnano di chiamarla, ne di
venirla a trovare da anni, ma sono tutti accorsi al suo capezzale …
solo per sincerarsi che muoia veramente.
Perchè
dici così?
Perchè
è la verità … magari mia nonna non è la
donna migliore di questo mondo – io aggiungerei della
galassia, ma visto il momento faccio finta di nulla – ma non
merita di essere trattata così
Ma
cosa vogliono?
I
suoi soldi
Cosa?
Mia
nonna tiene nelle sue mani tutto il patrimonio, concedendo ai
presenti solo le briciole sufficienti per vivere degnamente
Anche
con i tuoi?
Si,
anche con loro
E
il fatto che tuo padre sia a capo delle industrie?
Il
patrimonio di famiglia non sono le industrie, ma la fondazione
Ah
… e lei è …
A
capo della fondazione
E
tutti anelano al suo posto
Esatto
Capisco
Veniamo
interrotti dal sopraggiungere di un equipe di medici. Tutti i
presenti, ad eccezione di me, Camus e Bronte, si ammassano intorno ai
dottori, chiedendo informazioni sullo stato di salute. Uno dei medici
li allontana, chiedendo chi di loro risponda al nome di Camus. Il mio
amico fa un passo avanti, sotto lo sguardo carico di odio dei suoi
parenti: in questo momento ringrazio Dio di avermi fatto povero. Il
medico lo informa che la nonna vuole vederlo. Camus lo segue senza
dire nulla, ma prima di entrare nella stanza si volta ed invita sia
me che la rossa a seguirlo: non ce lo facciamo ripetere. Nella
stanza, piena di fiori, la vecchia donna sta riposando, russando in
una maniera indecente. Ci sediamo e attendiamo. Dopo pochi minuti,
emettendo un grugnito la nonna si sveglia e comincia ad osservarci
Avevo
detto che volevo vederti da solo
Bronte
era preoccupata per te
Beh
… due su 50 non è male
Anche
gli altri lo sono
Non
dire stupidagini, ragazzina …. e questo capellone?
E'
venuto con noi
Capisco
… hai fatto bene a farlo entrare, fuori lo avrebbero
sbranato.
Come
stai nonna? - la vecchia per un momento dismette l'espressione
arcigna, per regalare uno sguardo affettuoso in direzione della
nipote
Non
morirò oggi, nonostante quelli là fuori me la tirino
da un pezzo. Ti ho fatto chiamare Camus perchè non vivrò
in eterno e voglio una risposta da te. Non è più il
tempo dei giochi. - io guardo entrambi senza comprendere di cosa
diavolo stiano parlando
La
mia risposta la conosci
E
va bene …. sappi che sono molto delusa da te. A questo punto
dovrò scegliere qualcun altro per dirigere la fondazione –
mi si spalanca nuovamente la bocca al pensiero che Camus possa aver
rifiutato una carica così importante
Lo
farò io nonna – la bocca se potesse mi cadrebbe alle
parole di Bronte
Tu
ragazzina? Non essere sciocca .. non sei in grado
Ma
nonna! - negli occhi della rossa si accende un fuoco
Non
riesci neanche ad andare d'accordo con tuo fratello, come pensi di
riuscire a controllare un impero finanziario?
Non
è giusto
La
vita è ingiusta cara … la scocciatura, ora, è
che mi toccherà vivere per altri 50 anni prima di trovare
qualcuno decente che mi sostituisca – sul volto di Camus
compare un ghigno divertito, ma prima che qualcuno possa dire altro,
nella stanza irrompe come una furia Shaina – e ora questa chi
è?
Una
mia amica – la calma che il mio amico mostra è
veramente impressionante, ho la sensazione di essere lo spettatore
ignaro di una partita a scacchi, ma cerco di non perdermi neanche
una mossa
Una
tua amica … mmh … è la prima volta che ne vedo
una. Come ti chiami? - la vecchia comincia a scrutare Shaina;
poveraccia, anche a lei toccheranno le domande assurde
Il
mio nome è Shaina
Perchè
sei qui?
Ho
saputo che stavate male … e volevo sapere …
Se
ero morta?
Cosa?
No … volevo sincerarmi che stesse bene
Carino
per una che non hai mai visto … quanta solerzia
Io
…
Lasciala
stare … lei non c'entra nulla
Dici?
Lo vedremo. Dimmi cara … sei una di quelle che anelano al
patrimonio di mio nipote?
Cosa?
- io, Bronte e Shaina guardiamo la vecchia un po' perplessi .. è
evidente che neanche lei conosce i gusti sessuali del nipote, mentre
Camus guarda assorto la mia vicina di casa
Sappi
mia cara che la prima cosa che farò uscendo di qui sarà
quella di diseredare il mio caro nipote
Fantastico!
- la risposta di Shaina spiazza tutti
Come
prego?
E'
fantastico … almeno non avrò più problemi a
relazionarmi con lui … il fatto che sia ricco sfondato mi
impedisce di comportarmi come vorrei con lui e se lei lo disereda
non avrò più questo problema
Pensi
di convincermi con questa commedia, ragazzina? – sul volto
della nonna compare un espressione crudele – hai capito male
A
me non interessa cosa pensa lei. Quello che conta è cosa
pensa suo nipote … ed in ogni caso non sono i suoi soldi che
lo rendono speciale
Speciale?
Si
.. speciale … non so se se ne è accorta, troppo
intenta a dormire sopra i suoi miliardi, ma suo nipote è un
ragazzo speciale … e se solo potessi io …
Shaina
senza concludere la frase se ne va, lasciando tutti i presenti senza
parole. Solo la vecchia alla fine pronuncia il suo giudizio
Eseguiamo
senza fiatare i suoi ordini, per ritrovarci all'uscita della stanza
assaliti da un orda di parenti serpenti: ringrazio il cielo che mia
madre mi abbia fatto figlio unico. Tutti, nessuno escluso, vogliono
sapere se la vecchia sopravviverà e perchè fra tanti
nipoti, solo a Camus è stato concesso di vederla. Il mio amico
riesce ad evitare tutti e a trascinare me e sua sorella fuori da
quella mandria impazzita. All'uscita dell'ospedale, molla la presa
sulla sorella e mi chiede di riaccompagnarla a casa.
E
tu cosa fai?
Torno
da mia nonna
Anche
io rimango – Bronte lo guarda con occhi minacciosi
Tu
vai a riposarti … mi darai il cambio questa notte
E
perchè dovrei seguire il tuo volere?
Primo
perchè non voglio che la nonna rimanga da sola. Secondo
perchè domani avremo una partita importante di pallanuoto.
A
me non …
...frega
nulla … immagino … però penso che ti
interessino le tue prove per lo spettacolo di danza – Bronte
rimane stupita alle parole del fratello – bene … allora
tu aiuterai me e io aiuterò te ed entrambi ci prodigheremo
per non lasciare la nonna da sola
Scusate
… ma perchè non volete lasciarla da sola? Ormai è
fuori pericolo - entrambi mi guardano perplessi, ma è Bronte
che mi risponde
Semplice
… non possiamo permettere che uno dei nostri parenti la
faccia fuori
Scherzate
vero?
Affatto,
e ora accompagnala a casa, per favore
Non
ho bisogno della dama di compagnia
Prima
che ricominci la diatriba tra fratelli, decido di trascinare via la
rossa e dopo averla spinta in macchina, mi siedo accanto a lei. Dopo
una decina di minuti di perfetto mutismo, Bronte, inaspettatamente si
avvicina a me e comincia a baciarmi. Io, da perfetto idiota quale
sono, la lascio fare e dopo poco ci ritroviamo sdraiati sul sedile
posteriore, mentre Sebastian, imperscrutabilmente continua a guidare
la macchina: chissà quante ne avrà viste in vita sua da
quello specchietto retrovisore. Rinsavendo dopo poco, al pensiero di
cosa potrebbe dirmi Camus e soprattutto di cosa potrebbe farmi la
vecchia megera, mi separo da Bronte a malincuore e lei per tutta
risposta mi da un calcio, chiudendosi poi in un mutismo disarmante.
Lasciata
la rossa a casa dei suoi, torno in ospedale per sincerarmi delle
condizioni di Camus e della nonna. Osservando il mio amico dalla
porta, intuisco il grande affetto che lo lega alla sua parente:
nonostante la nonna stia dormendo, lui continua ad accarezzarle la
testa. Quando si avvede della mia presenza, esce dalla stanza per
raggiungermi.
Come
mai sei tornato?
Volevo
vedere se ti serviva qualcosa
No
… sto bene .. non ho bisogno di nulla
Ok
…
…
Mia
sorella?
L'ho
riaccompagnata … senti Camus … perchè non
ritorni da me?
Da
te?
Si
…. sarebbe più comodo per te …. e io sarei più
felice … sento la tua mancanza
Attento
Milo … potresti comprometterti e io potrei fraintenderti
Smettila
… ci tengo alla tua amicizia e so che non mi ferirai mai …
tu sei migliore di me
Milo
Io
… mi dispiace di averti deluso … come amico non valgo
un granchè … ho subito creduto alle parole di Bronte,
senza darti la ben che minima fiducia …
Va
bene
Va
bene?
Si
va bene .. tornerò … almeno così se non
riuscirò a svegliarmi nei prossimi giorni, lo farai tu
Ok
… anche se a me generalmente è Aioria che mi sveglia-
sorrido alle sue parole, contento del fatto che nonostante il
fraintendimento la nostra amicizia riesca a sopravvivere
Vorrà
dire che Aioria avrà doppio lavoro
Già
Senti
Milo .. per quello che ti ha detto Bronte sul mio conto …
Shhh
… lascia perdere … non me ne frega nulla … sono
solo affari tuoi
Io
però vorrei dirti che …
Lascia
perdere
Camus
vorrebbe aggiungere qualcosa, ma la sua attenzione viene catturata da
un rumore proveniente dalla stanza della nonna. Perfettamente
coordinati, entriamo nella camera cercando di creare un effetto
sorpresa, ma quello che otteniamo sono le urla coordinate della nonna
di Camus e di Shaina
Ma
che volete farmi venire un infarto?
Nonna
… Shaina … ma che succede?
Ma
tu piuttosto che combini, ti sembra il modo di entrare nelle stanze
di ospedale? Tu e la spalla che ti porti dietro -
La
nonna è visibilmente alterata, ed io mi defilo
silenziosamente. Mi siedo alla fine del corridoio e attendo che Camus
esca dalla stanza. Dopo poco il mio amico fa capolino insieme a
Shaina: i due però non si avvedono della mia presenza, così
riesco ad ascoltare la loro conversazione
Perchè
sei tornata?
Ho
perso le chiavi di casa
Capisco
…. e le hai trovate?
Si
… si … le aveva tua nonna … non capisco però
come sia possibile. In ogni caso ora è meglio che vada –
Shaina si volta per fare ciò che ha detto, ma Camus la
blocca, trattenendola per un braccio
Senti
.. io .. ecco … volevo ringraziarti per le parole che hai
speso per me … so che ti sono costate molta fatica e …
ti assicuro che le ho apprezzate molto
Beh
.. si … è quello che penso … nonostante tutto
trovo che tu sia una persona speciale … ed è un vero
peccato che le cose stiano così …
Già
.. un vero peccato … d'altra parte, io non posso negare
quello che sono … anche se in questo momento lo desidererei
molto … io ..
Non
c'e' bisogno che aggiungi altro … ho capito benissimo …
non scomodarti ad accompagnarmi … ti saluto .. è
meglio che torni dentro ora
Io
… - Camus è visibilmente perplesso – si …
hai ragione. Ciao
Mentre
il mio amico rientra nella camera della nonna, Shaina si accorge di
me ed io comincio a guardarmi intorno, alla ricerca di una via di
fuga. Mentre sono convinto che, come al suo solito, mi raggiungerà
per malmenarmi, la ragazza si volta dalla parte opposta e si
allontana a grandi falcate. Stupito dal suo comportamento mi
precipito e riesco a fermarla prima che si dilegui
Ehi
… ma ora perchè te ne vai senza salutarmi? -
voltandola, vedo sul suo volto scorrere le lacrime e me ne stupisco
Avanti
su, prendimi pure in giro, la girondina delle cause perse, la
rivoluzionaria .. la donna di ferro che versa le lacrime come una
sciaquetta qualsiasi
Tu
… sei … innamorata di Camus!
Ah
… complimenti .. allora non sei ottuso come pensavo …
e ora mi lasci andare?
Ma
… perchè non …
cosa,
perchè non gliel'ho detto? Hai sentito quello che mi ha
detto, che non può cambiare quello che è; vuol dire
che avevi ragione tu ed io avevo torto … Camus è gay
sai
che non ne sono più così sicuro? - senza il minimo
preavviso Shaina mi molla un calcio – beh … e ora che
ho fatto?
Uffa,
sono stufa, se io dico bianco tu dici nero, se io dico nero tu dici
bianco ... ma che lo fai apposta?
No
... assolutamente no … è solo che non ci sto capendo
più nulla .. e lui è talmente ambiguo in questo …
stasera, ad esempio, ho avuto la netta impressione che volesse
baciarti
Si
.. e io sono la regina d'Inghilterra … è meglio che ci
metta una pietra sopra … e poi non è neanche il mio
tipo .. non sarà difficile dimenticarlo … sono i miei
ormoni che parlano … o forse il mio spirito da crocerossina …
me ne vado
Senza
dire altro Shaina si allontana lasciandomi come un cretino a pensare
a quello che è successo.
Ciao
a tutti, ecco il nuovo capitolo, che ha per titolo uno dei miei film
preferiti, con il fantastico Javier Bardem :-))) … per il
resto la situazione si fa sempre più contorta tra Camus, Milo
e Shaina. Ringrazio tutti quelli che continuano a leggere la storia,
e in particolare sagitta72, jackosaint, diana924 e charm_strange che
mi lasciano sempre delle recensioni carine e divertenti e alle quali
questa volta non rispondo per mancanza di tempo.
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