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Autore: winnie343    11/09/2010    4 recensioni
In una metropoli qualsiasi la storia di un giovane studente che per sbarcare il lunario accetta una proposta di lavoro un pò particolare dal padre del suo migliore amico.
Genere: Generale, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XVIII

Non è un Paese per Vecchi




Durante tutto il tragitto fino all'ospedale, Camus e Bronte non si scambiano neanche una parola. Seduti sul sedile posteriore della macchina, guardano fuori dai loro rispettivi finestrini, mentre io mi trovo nel mezzo, con la voglia di consolare entrambi senza sapere cosa dire. Non credevo che fossero così legati alla vecchia pazza, eppure dalla loro reazione non si può negare che l'amore che provano nei suoi confronti sia sincero. Dopo esserci informati alla reception, ci ritroviamo al quinto piano dove la nonna è stata ricoverata. All'apertura delle porte dell'ascensore, mi ritrovo di fronte ad una folla di persone, neanche fossimo all'ultimo concerto di Madonna. I genitori di Camus e Bronte ci corrono incontro, ma invece di abbracciare i due ragazzi, mentre il padre assume un espressione seria, la madre li apostrofa

  • Ma dove eravate finiti? I vostri cugini sono qui da un'ora … e se la nonna si fosse ripresa e non vi avesse trovato? Loro ne avrebbero approfittato per screditarvi ai suoi occhi!

Camus sfugge alla presa della madre, dirigendosi nell'angolo più lontano, mentre Bronte viene afferrata da un gruppo di signore distinte che, intuisco, essere le sorelle della madre. Mi accosto al mio amico, in attesa degli eventi, o di un suo sfogo che non tarda ad arrivare.

  • Sai chi è questa gente?

  • Parenti?

  • Avvoltoi - mi giro ad osservarlo, non l'ho mai visto così arrabbiato, neanche il giorno della nostra discussione – figli, nipoti, cognate, nuore … magari non si degnano di chiamarla, ne di venirla a trovare da anni, ma sono tutti accorsi al suo capezzale … solo per sincerarsi che muoia veramente.

  • Perchè dici così?

  • Perchè è la verità … magari mia nonna non è la donna migliore di questo mondo – io aggiungerei della galassia, ma visto il momento faccio finta di nulla – ma non merita di essere trattata così

  • Ma cosa vogliono?

  • I suoi soldi

  • Cosa?

  • Mia nonna tiene nelle sue mani tutto il patrimonio, concedendo ai presenti solo le briciole sufficienti per vivere degnamente

  • Anche con i tuoi?

  • Si, anche con loro

  • E il fatto che tuo padre sia a capo delle industrie?

  • Il patrimonio di famiglia non sono le industrie, ma la fondazione

  • Ah … e lei è …

  • A capo della fondazione

  • E tutti anelano al suo posto

  • Esatto

  • Capisco

Veniamo interrotti dal sopraggiungere di un equipe di medici. Tutti i presenti, ad eccezione di me, Camus e Bronte, si ammassano intorno ai dottori, chiedendo informazioni sullo stato di salute. Uno dei medici li allontana, chiedendo chi di loro risponda al nome di Camus. Il mio amico fa un passo avanti, sotto lo sguardo carico di odio dei suoi parenti: in questo momento ringrazio Dio di avermi fatto povero. Il medico lo informa che la nonna vuole vederlo. Camus lo segue senza dire nulla, ma prima di entrare nella stanza si volta ed invita sia me che la rossa a seguirlo: non ce lo facciamo ripetere. Nella stanza, piena di fiori, la vecchia donna sta riposando, russando in una maniera indecente. Ci sediamo e attendiamo. Dopo pochi minuti, emettendo un grugnito la nonna si sveglia e comincia ad osservarci

  • Avevo detto che volevo vederti da solo

  • Bronte era preoccupata per te

  • Beh … due su 50 non è male

  • Anche gli altri lo sono

  • Non dire stupidagini, ragazzina …. e questo capellone?

  • E' venuto con noi

  • Capisco … hai fatto bene a farlo entrare, fuori lo avrebbero sbranato.

  • Come stai nonna? - la vecchia per un momento dismette l'espressione arcigna, per regalare uno sguardo affettuoso in direzione della nipote

  • Non morirò oggi, nonostante quelli là fuori me la tirino da un pezzo. Ti ho fatto chiamare Camus perchè non vivrò in eterno e voglio una risposta da te. Non è più il tempo dei giochi. - io guardo entrambi senza comprendere di cosa diavolo stiano parlando

  • La mia risposta la conosci

  • E va bene …. sappi che sono molto delusa da te. A questo punto dovrò scegliere qualcun altro per dirigere la fondazione – mi si spalanca nuovamente la bocca al pensiero che Camus possa aver rifiutato una carica così importante

  • Lo farò io nonna – la bocca se potesse mi cadrebbe alle parole di Bronte

  • Tu ragazzina? Non essere sciocca .. non sei in grado

  • Ma nonna! - negli occhi della rossa si accende un fuoco

  • Non riesci neanche ad andare d'accordo con tuo fratello, come pensi di riuscire a controllare un impero finanziario?

  • Non è giusto

  • La vita è ingiusta cara … la scocciatura, ora, è che mi toccherà vivere per altri 50 anni prima di trovare qualcuno decente che mi sostituisca – sul volto di Camus compare un ghigno divertito, ma prima che qualcuno possa dire altro, nella stanza irrompe come una furia Shaina – e ora questa chi è?

  • Una mia amica – la calma che il mio amico mostra è veramente impressionante, ho la sensazione di essere lo spettatore ignaro di una partita a scacchi, ma cerco di non perdermi neanche una mossa

  • Una tua amica … mmh … è la prima volta che ne vedo una. Come ti chiami? - la vecchia comincia a scrutare Shaina; poveraccia, anche a lei toccheranno le domande assurde

  • Il mio nome è Shaina

  • Perchè sei qui?

  • Ho saputo che stavate male … e volevo sapere …

  • Se ero morta?

  • Cosa? No … volevo sincerarmi che stesse bene

  • Carino per una che non hai mai visto … quanta solerzia

  • Io …

  • Lasciala stare … lei non c'entra nulla

  • Dici? Lo vedremo. Dimmi cara … sei una di quelle che anelano al patrimonio di mio nipote?

  • Cosa? - io, Bronte e Shaina guardiamo la vecchia un po' perplessi .. è evidente che neanche lei conosce i gusti sessuali del nipote, mentre Camus guarda assorto la mia vicina di casa

  • Sappi mia cara che la prima cosa che farò uscendo di qui sarà quella di diseredare il mio caro nipote

  • Fantastico! - la risposta di Shaina spiazza tutti

  • Come prego?

  • E' fantastico … almeno non avrò più problemi a relazionarmi con lui … il fatto che sia ricco sfondato mi impedisce di comportarmi come vorrei con lui e se lei lo disereda non avrò più questo problema

  • Pensi di convincermi con questa commedia, ragazzina? – sul volto della nonna compare un espressione crudele – hai capito male

  • A me non interessa cosa pensa lei. Quello che conta è cosa pensa suo nipote … ed in ogni caso non sono i suoi soldi che lo rendono speciale

  • Speciale?

  • Si .. speciale … non so se se ne è accorta, troppo intenta a dormire sopra i suoi miliardi, ma suo nipote è un ragazzo speciale … e se solo potessi io …

Shaina senza concludere la frase se ne va, lasciando tutti i presenti senza parole. Solo la vecchia alla fine pronuncia il suo giudizio

  • Mi piace quella ragazza. Magari nomino lei come mio successore. Avrebbe gli attributi per tenere testa a tutte quelle amebe dei miei parenti … compreso te caro Camus. E ora fuori! Voglio riposare e voi mi disturbate

Eseguiamo senza fiatare i suoi ordini, per ritrovarci all'uscita della stanza assaliti da un orda di parenti serpenti: ringrazio il cielo che mia madre mi abbia fatto figlio unico. Tutti, nessuno escluso, vogliono sapere se la vecchia sopravviverà e perchè fra tanti nipoti, solo a Camus è stato concesso di vederla. Il mio amico riesce ad evitare tutti e a trascinare me e sua sorella fuori da quella mandria impazzita. All'uscita dell'ospedale, molla la presa sulla sorella e mi chiede di riaccompagnarla a casa.

  • E tu cosa fai?

  • Torno da mia nonna

  • Anche io rimango – Bronte lo guarda con occhi minacciosi

  • Tu vai a riposarti … mi darai il cambio questa notte

  • E perchè dovrei seguire il tuo volere?

  • Primo perchè non voglio che la nonna rimanga da sola. Secondo perchè domani avremo una partita importante di pallanuoto.

  • A me non …

  • ...frega nulla … immagino … però penso che ti interessino le tue prove per lo spettacolo di danza – Bronte rimane stupita alle parole del fratello – bene … allora tu aiuterai me e io aiuterò te ed entrambi ci prodigheremo per non lasciare la nonna da sola

  • Scusate … ma perchè non volete lasciarla da sola? Ormai è fuori pericolo - entrambi mi guardano perplessi, ma è Bronte che mi risponde

  • Semplice … non possiamo permettere che uno dei nostri parenti la faccia fuori

  • Scherzate vero?

  • Affatto, e ora accompagnala a casa, per favore

  • Non ho bisogno della dama di compagnia

Prima che ricominci la diatriba tra fratelli, decido di trascinare via la rossa e dopo averla spinta in macchina, mi siedo accanto a lei. Dopo una decina di minuti di perfetto mutismo, Bronte, inaspettatamente si avvicina a me e comincia a baciarmi. Io, da perfetto idiota quale sono, la lascio fare e dopo poco ci ritroviamo sdraiati sul sedile posteriore, mentre Sebastian, imperscrutabilmente continua a guidare la macchina: chissà quante ne avrà viste in vita sua da quello specchietto retrovisore. Rinsavendo dopo poco, al pensiero di cosa potrebbe dirmi Camus e soprattutto di cosa potrebbe farmi la vecchia megera, mi separo da Bronte a malincuore e lei per tutta risposta mi da un calcio, chiudendosi poi in un mutismo disarmante.

Lasciata la rossa a casa dei suoi, torno in ospedale per sincerarmi delle condizioni di Camus e della nonna. Osservando il mio amico dalla porta, intuisco il grande affetto che lo lega alla sua parente: nonostante la nonna stia dormendo, lui continua ad accarezzarle la testa. Quando si avvede della mia presenza, esce dalla stanza per raggiungermi.

  • Come mai sei tornato?

  • Volevo vedere se ti serviva qualcosa

  • No … sto bene .. non ho bisogno di nulla

  • Ok

  • Mia sorella?

  • L'ho riaccompagnata … senti Camus … perchè non ritorni da me?

  • Da te?

  • Si …. sarebbe più comodo per te …. e io sarei più felice … sento la tua mancanza

  • Attento Milo … potresti comprometterti e io potrei fraintenderti

  • Smettila … ci tengo alla tua amicizia e so che non mi ferirai mai … tu sei migliore di me

  • Milo

  • Io … mi dispiace di averti deluso … come amico non valgo un granchè … ho subito creduto alle parole di Bronte, senza darti la ben che minima fiducia …

  • Va bene

  • Va bene?

  • Si va bene .. tornerò … almeno così se non riuscirò a svegliarmi nei prossimi giorni, lo farai tu

  • Ok … anche se a me generalmente è Aioria che mi sveglia- sorrido alle sue parole, contento del fatto che nonostante il fraintendimento la nostra amicizia riesca a sopravvivere

  • Vorrà dire che Aioria avrà doppio lavoro

  • Già

  • Senti Milo .. per quello che ti ha detto Bronte sul mio conto …

  • Shhh … lascia perdere … non me ne frega nulla … sono solo affari tuoi

  • Io però vorrei dirti che …

  • Lascia perdere

Camus vorrebbe aggiungere qualcosa, ma la sua attenzione viene catturata da un rumore proveniente dalla stanza della nonna. Perfettamente coordinati, entriamo nella camera cercando di creare un effetto sorpresa, ma quello che otteniamo sono le urla coordinate della nonna di Camus e di Shaina

  • Ma che volete farmi venire un infarto?

  • Nonna … Shaina … ma che succede?

  • Ma tu piuttosto che combini, ti sembra il modo di entrare nelle stanze di ospedale? Tu e la spalla che ti porti dietro -

La nonna è visibilmente alterata, ed io mi defilo silenziosamente. Mi siedo alla fine del corridoio e attendo che Camus esca dalla stanza. Dopo poco il mio amico fa capolino insieme a Shaina: i due però non si avvedono della mia presenza, così riesco ad ascoltare la loro conversazione

  • Perchè sei tornata?

  • Ho perso le chiavi di casa

  • Capisco …. e le hai trovate?

  • Si … si … le aveva tua nonna … non capisco però come sia possibile. In ogni caso ora è meglio che vada – Shaina si volta per fare ciò che ha detto, ma Camus la blocca, trattenendola per un braccio

  • Senti .. io .. ecco … volevo ringraziarti per le parole che hai speso per me … so che ti sono costate molta fatica e … ti assicuro che le ho apprezzate molto

  • Beh .. si … è quello che penso … nonostante tutto trovo che tu sia una persona speciale … ed è un vero peccato che le cose stiano così …

  • Già .. un vero peccato … d'altra parte, io non posso negare quello che sono … anche se in questo momento lo desidererei molto … io ..

  • Non c'e' bisogno che aggiungi altro … ho capito benissimo … non scomodarti ad accompagnarmi … ti saluto .. è meglio che torni dentro ora

  • Io … - Camus è visibilmente perplesso – si … hai ragione. Ciao

Mentre il mio amico rientra nella camera della nonna, Shaina si accorge di me ed io comincio a guardarmi intorno, alla ricerca di una via di fuga. Mentre sono convinto che, come al suo solito, mi raggiungerà per malmenarmi, la ragazza si volta dalla parte opposta e si allontana a grandi falcate. Stupito dal suo comportamento mi precipito e riesco a fermarla prima che si dilegui

  • Ehi … ma ora perchè te ne vai senza salutarmi? - voltandola, vedo sul suo volto scorrere le lacrime e me ne stupisco

  • Avanti su, prendimi pure in giro, la girondina delle cause perse, la rivoluzionaria .. la donna di ferro che versa le lacrime come una sciaquetta qualsiasi

  • Tu … sei … innamorata di Camus!

  • Ah … complimenti .. allora non sei ottuso come pensavo … e ora mi lasci andare?

  • Ma … perchè non …

  • cosa, perchè non gliel'ho detto? Hai sentito quello che mi ha detto, che non può cambiare quello che è; vuol dire che avevi ragione tu ed io avevo torto … Camus è gay

  • sai che non ne sono più così sicuro? - senza il minimo preavviso Shaina mi molla un calcio – beh … e ora che ho fatto?

  • Uffa, sono stufa, se io dico bianco tu dici nero, se io dico nero tu dici bianco ... ma che lo fai apposta?

  • No ... assolutamente no … è solo che non ci sto capendo più nulla .. e lui è talmente ambiguo in questo … stasera, ad esempio, ho avuto la netta impressione che volesse baciarti

  • Si .. e io sono la regina d'Inghilterra … è meglio che ci metta una pietra sopra … e poi non è neanche il mio tipo .. non sarà difficile dimenticarlo … sono i miei ormoni che parlano … o forse il mio spirito da crocerossina … me ne vado

Senza dire altro Shaina si allontana lasciandomi come un cretino a pensare a quello che è successo.



Ciao a tutti, ecco il nuovo capitolo, che ha per titolo uno dei miei film preferiti, con il fantastico Javier Bardem :-))) … per il resto la situazione si fa sempre più contorta tra Camus, Milo e Shaina. Ringrazio tutti quelli che continuano a leggere la storia, e in particolare sagitta72, jackosaint, diana924 e charm_strange che mi lasciano sempre delle recensioni carine e divertenti e alle quali questa volta non rispondo per mancanza di tempo.

  
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