capitolo 11 nuovo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
CAPITOLO 11: II CAN'T GET ANY WORSE... RIGHT?
“Ma è vero?”
“Chi è il padre?”
“Rose Weasley? Quella secchiona Grifondoro?”
“No, non c’è verso che tu sia incinta - chi diavolo andrebbe a letto con te?”
Questi sono alcuni degli
incantevoli sussurri che mi accompagnano da sabato. Domenica me ne sono
stata chiusa dietro le cortine del mio letto a baldacchino, ma
lunedì mattina è arrivato troppo presto, e sono dovuta
emergere dalla mia tana. Questo, e il fatto che avessi fame. Evitando
chiunque, mi sono ritrovata a trascinarmi di lezione in lezione,
tenendo il capo chino e concentrandomi sullo studio. Nessuno degli
insegnanti mi ha chiesto anche solo una domanda né mi ha fatto
eseguire alcun incantesimo per tutto il giorno - in realtà,
stando a loro, sono praticamente invisibile. Ovviamente gli stupidi
studenti di Hogwarts non potevano vederla allo stesso modo. Non
ricevevo occhiate tanto strane fin dal secondo anni, quando mi ero
incatenata alle Serre di Erbologia per due giorni di fila. (Vedete,
stavo cercando di fermare l’ingiusto trattamento delle
Mandragole, e mi sono ricordata che quando era a Hogwarts mamma aveva
fondato il C.R.E.P.A, il Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti, così decisi di fondare una mia associazione. Si chiamava la Società per l’Emancipazione Regolare delle Mandragole Abusate
- ossia S.P.E.R.M.A*. indossavo le spille dello S.P.E.R.M.A e tutto il
resto, ma la gente continuava a fissarmi e ridere come se fossi una
specie di alieno. Non ho la minima idea del perché.)
Comunque, oggi è
martedì, e nonostante ormai mi sia abituata ai sussurri
maliziosi che stanno circolando, mi fanno ancora una rabbia assurda.
Nessuno di questi mi ha fatto arrabbiare quanto quello che Laura Phelps
ha diffuso tra le sue amiche Tassorosso. E il risultato è che
stasera io e James siamo in punizione. È colpa sua se ora ha
delle corna che le spuntano da quella sua stupida testa - è lei
che ha annunciato all’intera scuola che sono incinta. È
lei che mi ha chiamata “Puttanella di Malfoy” nel
corridoio. Puttanella di Malfoy. Questa è la cosa più
orribile che mi abbiano mai detto. Non mi sorprende che James le abbia
lanciato un incantesimo prima che lo facessi io. Tutto quello che ho
fatto io è lanciarle la mia banana mezza mangiata.
Alle otto in punto ci dirigiamo
all’ufficio del professor Paciock. È evidente che sia
dispiaciuto di averci messo in punizione, dato che ci conosce
così bene, ma fa parte del suo compito come Capocasa di
Grifondoro non fare favoritismi. Ci fa esaminare i fascicoli
disciplinari degli ultimi sessanta anni, e dobbiamo assicurarci che
siano tutti in ordine - sul serio, perché allora non ci ha fatto
guardare della vernice secca? Sarebbe stato molto più
interessante. Io e James lavoriamo in silenzio, sistemando i foglietti
delle punizioni nei vari fascicoli. Sono ancora fumante per quello che
la Phelps mi ha detto e fantastico sul tagliarle i capelli e
costringerla a mangiarli.
“Uhm, Rossa, tutto ok?” chiede James e io ficco pezzetti di carta a caso dentro un raccoglitore.
“Sto bene,” ribatto. “Sto assolutamente da dio. Non potrebbe andare meglio.”
“Hai appena messo il foglietto di Henry Lawson nella cartella di Michael Patterson,” precisa James.
“Ti sembra che mi importi?” sibilo.
Silenzio.
Continuo a cacciare dentro a caso i
fogli nei fascicoli, senza nemmeno guardare quello che sto facendo.
Vedete, ogni studente che è stato in punizione negli ultimi
sessanta anni ha una cartella disciplinare nel mobiletto. Ossia un
sacco di studenti. Dobbiamo assicurarci che tutti i foglietti siano
racchiusi sotto lo stesso nome. È così noioso, voglio
piangere.
“Al come sta prendendo la notizia?” chiedo dopo alcuni minuti.
Entrambi sappiamo che Al ha davvero
un caratteraccio, se provocato. A volte persino peggio di James. E la
sua espressione di sabato indicava chiaramente che era furioso…
ma non con me, con Malfoy. Non ho ancora avuto la possibilità di
discuterne con lui, da quando la notizia è saltata fuori.
“Lui è…” inizia James. “Sta metabolizzando la faccenda a modo suo.”
Questo non può essere un bene.
“Forse dovrei andare a parlargli,” suggerisco.
“Non credo sia una buona
idea,” dice James in fretta. “Dagli il tempo di calmarsi.
È ancora un po’ arrabbiato per… beh, sai, il fatto
che sei andata a letto col suo migliore amico. Voglio dire, è un
po’ strano…”
“Perché è strano?”
“Perché Scorpius e Al sono come fratelli… a volte penso che siano più fratelli di me e Al.”
“Questo non è vero,” dico.
“Non so… da quando
è a Hogwarts, è come se Scorpius fosse la sua famiglia,
dato che sono entrambi Serpeverde. Ma tu sei come una sorella per noi,
Rossa. La sei sempre stata. Siamo più vicini a te che a chiunque
altro… Immagino che Al sia solo un po’ protettivo nei tuoi
confronti. Lo siamo entrambi. Credimi, se fossi stata a letto col mio
migliore amico, l’avrei preso a calci nel sedere da qui fino
all’Australia!”
Ridacchio un poco. James assomiglia
davvero tanto a zio Harry, a volte. Anche il loro aspetto… non
so, il modo in cui sorridono o qualcosa del genere. Nonostante la gente
dica sempre che assomiglia a zia Ginny (tranne che per i suoi capelli
nerissimi, ovviamente), posso assolutamente vedere una forte
somiglianza tra James e suo padre. Forse non quanto quella tra Harry e
Al, ma quasi. Ha quel diabolico fascino Potter, mischiato con un
pizzico di malizia Wesley - è un pericolo, in altre parole, ma
tutti lo adorano.
“Gli passerà,”
dice James rassicurante. “Esattamente come agli idioti
senza-cervello che ti fissano nei corridoi.”
“Grazie, Jay,” rispondo.
Continuiamo a lavorare di nuovo in
silenzio. Dopo circa un’ora, sto contemplando sul serio
l’idea di saltare dalla finestra dell’ufficio, che è
al sesto piano. Questo finché non trovo un fascicolo segnato
“Sirius Black” e un altro proprio accanto segnato
“James Potter.” Sono di gran lunga quelli più
corposi in tutto il mobiletto. Non posso fare a meno di sorridere tra
me e me. Apro la cartelletta di Sirius Black.
Nome: Sirius Black
Data: 7 settembre 1971
Anno: 1
Casa: Grifondoro
Punizione: pulire l’Aula Pozioni
Assegnata da: Professor H. Lumacorno
Supervisore: Professor H. Lumacorno
Motivo della punizione: Il
Sig. Black stava volutamente aggiungendo gli ingredienti sbagliati alla
pozione di James Potter e questa imprudente condotta è risultata
nella perdita delle sopracciglia del Sig. Potter.
Non riesco a trattenermi dal ridere. Ho aperto la cartella di James Potter e trovato un foglietto simile.
Nome: James Potter
Data: 7 settembre 1971
Anno: 1
Casa: Grifondoro
Punizione: pulire l’Aula Pozioni
Assegnata da: Professor H. Lumacorno
Supervisore: Professor H. Lumacorno
Motivo della punizione: il
Sig. Potter stava volutamente aggiungendo gli ingredienti sbagliati
alla pozione di Sirius Black, e ora il Sig. Black parla solo Troll e in
modo incomprensibile. La sua conoscenza della lingua inglese
dovrà essere ristabilita.
“Hai visto questo?”
ridendo passo il fascicolo a James. Lui si mette a ridere ad alta voce,
quando legge le punizioni che i due uomini di cui porta i nomi hanno
dovuto sopportare quando erano a Hogwarts. Posso vedere gli occhi scuri
di James brillare di ammirazione. Passiamo il tempo divertendoci a
leggere le punizioni di James Potter Senior e Sirius Black - più
di trecento nei loro sette anni a Hogwarts. Sembra che abbiano preso un
provvedimento disciplinare per aver infranto il coprifuoco almeno una
volta al mese durante il quinto, il sesto e il settimo anno.
“Mi chiedo come diavolo
faccia papà a essere un grande benefattore, col padre cha ha
avuto,” dice James, sfogliando il fascicolo di suo nonno.
“Non direi che sia poi
così benefattore,” ghigno, estraendo una cartella segnata
“Harry Potter”. James risponde al ghigno e afferra i fogli.
“Oh, l’abuso di
posizione!” ride. “Wow, ha preso un sacco di punizioni al
quinto anno da una certa Professoressa D.J. Umbridge… mi chiedo
che abbia fatto per meritarselo…”
Noto il fascicolo “Hermione
Granger”. È piccolo, ma esiste, e io non pensavo che mamma
fosse mai stata in punizione.
Io e James ci divertiamo un mondo a
cercare tra i fascicoli i vari provvedimenti disciplinari dei nostri
genitori, zie e zii. È divertente, ma non riusciamo a trovarne
nemmeno uno per lo zio Percy. Zio George e il suo gemello perduto,
Fred, hanno cartelle di dimensioni paragonabili a quelle di Sirius
Black e James Potter. Anche zia Ginny ha avuto il suo bel numero. Il
fascicolo di papà è quasi come quello di zio Harry, che
è onestamente ragguardevole, anche se non grosso quanto quello
di Sirius Black e James Potter.
Dopo un’altra ora, il
Professor Paciock torna e ci dice che possiamo andarcene. Lascio
l’ufficio di Neville sentendomi molto meglio di quando ne sono
entrata. Lo vede sorridere tra sé mentre esco - come se avesse
voluto mostrarmi che non sono la prima persona nella mia famiglia a
fare degli errori. Una grossa parte di me desidera tornare indietro e
abbracciarlo, ma sarebbe del tutto inappropriato. Perciò scoppio
semplicemente a piangere - che ci volete fare.
“Gesù Cristo, Rossa, che c’è che non va?” urla James.
“N-N-Neville è
così d-d-dolce!” singhiozzo. James solleva un
sopracciglio, chiedendosi come diavolo posso pensare che l’uomo
che ci ha appena messo in punizione per due ore possa essere
“dolce”. Non riesco nemmeno a smettere di piangere…
seriamente, che mi sta succedendo? Da quando ho scoperto di essere
incinta tutto quello che faccio è frignare come una bambino -
beh, forse ‘bambino’ è una parola un po’
ironica da usare. Ma avete capito che voglio dire.
**
Mercoledì vado da Madama
Chips nell’infermeria. Lungo la strada, cinque persone mi
indicano, sei ridacchiano, una dice “è vero sul
serio?” è un gruppo di ragazze Serpeverde mi dà
della puttana. Davvero, sarebbe potuta andare peggio. Avrebbero potuto
cavarmi gli occhi con unghie affilate. Madama Chips è impegnata
con un ragazzo del primo anno con le dita gonfie - sembra una lesione
per qualcuna delle strane piante di Erbologia. Attendo finchè
non ha finito prima di avvicinarmi a lei.
“Signorina Weasley,” dice gentilmente, con chiaro dispiacere per me. “Cosa posso fare per te?”
“Um,” inizio. “Posso parlarle nel suo ufficio?”
“Mi conduce all’interno e mi fa sedere su una sedia di velluto rosso molto comoda. Mi guarda in attesa.
“Mi stavo chiedendo se lei sapesse niente riguardo all’adozione.” chiedo.
Madama Chips inarca un
sopracciglio. Se inizia a cercare di farmi cambiare idea, mi metto a
urlare. Finirò probabilmente nel reparto malati di mente al San
Mungo, ma immagino che là sarei tra i miei simili. Almeno loro
non mi chiameranno puttana né mi fisseranno come se venissi da
un altro pianeta. Onestamente, è come se fossi la prima persona
che rimanesse incinta nella storia del sesso femminile.
“Adozione?” chiede scettica Madama Chips. “Sei sicura di averci pensato bene?”
“Non ho pensato ad altro,” dico sinceramente. “Mi stavo solo chiedendo a come funzionasse.”
Madama Chips inizia a frugare nel
cassetto della sua scrivania e tira fuori alcuni depliants. Me li
porge. Il primo dice “Allora Sei Incinta”, il secondo
“Gravidanza - Le Tue Scelte” e il terzo “Le Gioie
della Maternità”. Vomiterò sulla scrivania di
questa donna, se anche solo menzionerà le parole
“gioia” e “maternità” nella stessa
frase. Sembro gioiosa?
“Hai delle opzioni, Rose, e
sono felice che tu le stia considerando tutte,” dice madama Chips
gentilmente. “Ma non lasciare che quello che ti dice nei corridoi
un branco di ragazzetti idioti condizioni le tue scelte. È di
tuo figlio o tua figlia, che stiamo parlando.”
“No, non è
così,” dico piano. “E non lo è mai stato.
Sono solo il contenitore. La biologia non c'entra niente con
l’essere genitori. Io non sono una madre.”
Madama Chips sembra quasi delusa dal sentirmi parlare così. Ma è la verità. Non
sono una madre. In realtà, a malapena mi piacciono i bambini.
Ricordo quando zia Audrey ebbe Lucy - avevo circa cinque o sei anni al
tempo, perciò tutti si aspettavano che io, essendo una bambina,
fossi totalmente incantata da lei. Ma sfortunatamente, sembra che io
abbia preso da papà in molte cose, non solo nel colore dei
capelli. Mi sento estremamente a disagio con i bambini, per non parlare
del fatto che ero un maschiaccio a cinque anni, dato che passavo la
maggior parte del tempo con James, Fred, Al o Teddy. I bambini non mi
interessavano affatto.
Prendo i depliants, ed esco
dall’Infermeria con la piena intenzione di trovare una classe
tranquilla in cui fare i miei compliti, lontano dai pettegolezzi e da
sgradite attenzioni. Ma sembra che tutti gli studenti di Hogwarts
stiano vagando per i corridoi cercando di dare un’occhiata
all’Incinta Ragazza Weasley. Tassorosso, Serpeverde, Corvonero,
Grifondoro, tutti fermi a fissarmi nel corridoio. Sto ribollendo dalla
rabbia, finchè, alla fine - esplodo.
“Perché non vi
prendete una fottuta foto, dura di più!” urlo. Tutto
smettono di bisbigliare. Alcune ragazze ridacchiano nervosamente tra
loro al mio scoppio, e i ragazzi sembrano davvero spaventati. Sento
qualcuno afferrare il mio braccio e portarmi via dal corridoio molto
silenzioso, ma anche molto affollato.
È Al.
Mi trascina nell’aula vuota
di Trasfigurazione e ora sono in fiumi di lacrime. Sembra che non la
finirò mai. Quando vedrò Laura Phelps mi prenderò
il piacere di strapparle ad uno a uno i capelli da quella sua testa
vuota!
“Non piangere, Rose,” dice Al, con voce volutamente rassicurante.
“La mia vita è finita, Al, come posso NON piangere?” strillo.
“Calmati! Non è la
fine del mondo… Quegli avvoltoi si nutrono a morsi di
pettegolezzi nelle loro vite noiose.” dice Al con calma.
“Non staresti dicendo così se fossi tu quello con la prospettiva di diventare un genitore!” urlo.
Crollo del tutto. Al mi afferra
prima che mi sgretoli in un mucchietto sul pavimento e mi abbraccia
stretto. È un po’ strano - Al non mi abbraccia mai. Non
è granché propenso agli abbracci. Ma ora mi stringe in
modo molto fraterno e protettivo - è il modo in cui vorrei
papà mi avesse stretto quando l’ha scoperto.
“Starai bene, Rosie,” dice. “Starai bene.”
“Grazie, Al,” mormoro, anche se non gli credo molto.
“Cos’, uhm… come sta… come sta Malfoy?” chiedo nervosamente.
Al smette di abbracciarmi e sembra
davvero arrabbiato. Ho il giusto carattere per affrontare il suo,
perciò se inizia a urlare, almeno posso difendermi da sola -
spero solo che non si arrivi a questo. Al scuote il capo.
“Non parliamo di lui,” dice.
“È difficile non farlo,” dico. “Sai, sto tipo portando il suo ovetto.”
“Hai sempre un ottimo uso delle parole.” dice Al con sarcasmo.
“Al, non essere arrabbiato
con lui. È il tuo migliore amico… quello che abbiamo
fatto è stato stupido e irresponsabile e ora stiamo pagando per
questo. È colpa mia tanto quanto sua. Penso che avrà
bisogno di te ora più che mai.”
Al rimane in silenzio per un minuto, ma poi la sua espressione si addolcisce.
“Scusa,” mormora. “È solo che… tu sei praticamente mia sorella, capisci? È strano.”
“Immagina quanto sarebbe strano se fosse andato a letto con la tua vera
sorella,” dico, cercando di alleggerire l’atmosfera. Gli
occhi di Al si spalancano per lo shock e sembra stia per vomitare.
“Non… dirlo… mai… più.” dice con disgusto.
“Scusami,” dico con un mezzo sorrisetto. Al scrolla le spalle.
“Grazie per non avermi
cancellata dalla tua vita,” dico. “E per non aver ucciso
Malfoy per poi finire ad Azkaban e iniziare così una immensa
catena di reazioni e autodistruzione per tutta la famiglia.”
Al sembra un po’ confuso ma annuisce comunque.
“Non preoccuparti, Rose,” sorride. “Andrà tutto bene.”
Mi fa l’occhiolino e mi
lascia sola nell’aula. A volte mi chiedo che ho fatto per
meritare una famiglia così meravigliosa - altre volte, mi sento
come se fossero una maledizione impostami dalla nascita. Ho davvero
incasinato tutto con loro, stavolta. Mamma e papà si sono
lasciata, sono abbastanza certa che Dom sia arrabbiata con me, nonno
Arthur probabilmente vuole impiccata, strozzata e squartata per
essere andata a letto con Malfoy, e Lily…
Cazzo.
Mi ero totalmente dimenticata di
Lily! Lei e Dom hanno probabilmente fatto una bambolina voodoo e in
questo momento ci stanno conficcando degli spilli. Non le biasimo
affatto. Sono la peggior stronza del mondo. Ho passato l’ultima
settimana a evitare ogni giorno la sala comune Grifondoro. Ho passato
la maggior parte del mio tempo in biblioteca e tornavo davvero tardi al
dormitorio, quando tutti erano addormentati, in modo da evitare
l’imbarazzo. Non voglio davvero parlare con Lily e per quanto
riguarda Dom… beh, ha scaricato Malfoy o no? E mi importa se
l’ha fatto?
Ritorno nella Sala Comune
Grifondoro dopo aver parlato con Al, per affrontare il tutto.
Dovrò farlo, alla fine. C’è Molly, ci sono Fred,
James, Lily… e Dom. Dom non alza nemmeno lo sguardo dal libro
quando entro, ma so che mi ha visto con la coda dell’occhio,
perché il suo volto si è appena visibilmente teso. Lily
sta facendo del suo meglio per non sembrare depressa, ma fallisce
terribilmente nel suo intento. James mi sorride con incoraggiamente e
Fred sembra solo davvero a disagio. È Molly che parla per prima.
“Rose… perché non ce l’hai detto?” chiede.
“Lascia perdere, Molly,” dico stancamente.
“Siamo le tue cugine!” dice. “Tu puoi parlare con noi, lo sai. Soprattutto con me… Io sono un prefetto.”
Assomiglia così tanto a quella stupida di sua madre, zia Audrey.
“Taci Molly,” sbotto.
“Solo perché sei un dannato prefetto non significa che hai
tutte le risposte! Anche io sono un prefetto, ricordi?”
Sembra scioccata, ma non
m’importa, la supero furiosa e corro via verso il mio dormitorio.
Per fortuna è vuoto. Se Laura Phelps fosse stata qua,
probabilmente l’avrei trasformata in un vegetale. Mi sdraio sul
mio letto e chiudo le cortine intorno, per poi iniziare a leggere i
depliants. Non vedo davvero il senso di leggerli. Ormai ho già
deciso - darò il bambino in adozione.
Quando finalmente arriva
venerdì, la notizia della mia gravidanza è ancora fresca
nella mente delle persone, ma non mi fissano più così
tanto. Dom non mi rivolge la parola e Lily lascia la stanza ogni volta
che io vi entro. Così, per evitare ogni imbarazzo,
venerdì pomeriggio vado in biblioteca per fare i compiti - sono
davvero triste. Ma lungo la strada per la biblioteca, mi imbatto in
Jenny Winters.
“Ciao Rose,” dice gentile. “Come stai?”
“Bene,” mento. “Tu?”
“Non mi lamento,” risponde con un sorriso. “Uhm… Ho sentito della situazione.”
Certo che sì. Bisognerebbe essere sordi perché non sia così.
“Sì,” dico a disagio. “Probabilmente penserai che sono una stupida sgualdrina e simili.”
“No!” esclama.
“No, no davvero! Facciamo tutti degli errori! Chiunque ti dia
della sgualdrina è un dannato bugiardo e tu non dovresti
ascoltarlo, Rose!”
Hey, inizia a piacermi la pollastra.
“Grazie,” dico.
“Sul serio. Non buttarti
giù di morale. Sei davvero coraggiosa a fare quello che fai,
secondo me. Se succedesse a me, probabilmente farei qualcosa di folle
come chiudermi in un bagno o pensare di lasciare lo stato,” ride.
Oh Jenny, cosa non sai.
Sforzo una risatina.
“Se hai bisogno di qualcuno con cui parlare, puoi parlare con me,” dice “Io non giudico.”
“Grazie,” le dico
sorridendo. “Sai, a parte mia zia Ginny, tu sei la sola persona
che mi ha detto questo.”
“Beh… a che servono gli amici?”
Amici?
Non sapevo a che servissero,
considerando che non ne ho. Ma se Jenny è disposta a parlarmi in
pubblico, immagino di non potermi lamentare. E comunque, sembra
abbastanza simpatica…
Almeno non sta progettando di uccidermi. È sempre bello farsi degli amici.
Sono felice di ritornare nella sala
comune con la consapevolezza di avere almeno una persona a cui importa
di me. Ma il mio buonumore è presto dissipato, quando vedo Lily
seduta da sola accanto al fuoco, la testa rossa affondata in un libro.
Alza lo sguardo e mi fissa mentre entro. Non sono davvero in vena per
questo.
“Lily, potresti per favore darmi addosso e così farla finita?” dico esasperata.
“Cosa vuoi che dica? Sei una bugiarda e questo è quanto.”
“Una bugiarda?” urlo.
“Ok, qui c’è qualche verità per te - Scorpius
Malfoy ha oltre tre anni in più di te! Sta uscendo con Dom! Non
gli piacerai mai Lily, perciò passaci sopra!”
Oh merda.
Perché ho appena detto questa roba? Perché devo dire TUTTO
quello che penso? Lily sembra arrabbiata - assomiglia davvero a zio
Harry quando è arrabbiato. E credetemi, non vorreste mai
mettervi contro Harry, come ha fatto James quando ha cercato di usare
la maledizione Cruciatus su Al, una volta. Non è stato carino.
“Non sei altro che una
stronza, Rose! Pensavo che tu fossi una delle persone più
sopportabili della nostra famiglia - chiaramente mi sbagliavo!”
Chiude il libro di colpo e fugge su nel suo dormitorio, sbattendo quasi contro Dom nel farlo, che sta scendendo.
“Che diavolo era?” chiede Dom. Scuoto il capo e crollo su una sedia. Vorrei solo sparire per sempre.
“Stavo pensando che dovrei
farti sapere,” dice Dom. “Che Malfoy e io stiamo ancora
insieme… non ci stiamo lasciando.”
Il mio cuore precipita a terra - e non è piacevole.
“Meraviglioso,” dico, sforzandomi di sorridere. “Sono contenta che abbiate risolto.”
“Bene,” dice. “Spero che a te stia bene… perché ci piacciamo davvero.”
Annuisco. “Certo che a me va bene.”
Sorride debolmente e lascia la sala
comune, probabilmente per incontrare l’uomo del momento. Se
diventassi anche solo un poco più falsa di quanto sono ora mi
trasformerei in una cazzo di Barbie. Voglio dire, sul serio - “Certo
che non mi dispiace che tu, la mia migliore amica e cugina, stia
uscendo con Scorpius Malfoy, il padre di mio figlio, la prima persona
con cui abbia mai fatto sesso, il tipo per cui provo sentimenti
estremamente confusi, il ragazzo che mi fa battere il cuore più
veloce di quanto non faccia per Teddy Lupin… e certo che non mi
dispiace se mi prendi a colpi in testa con un manico di scopa…
perché credimi, farebbe meno male.”
NOTE AL CAPITOLO:
* il nostro
C.R.E.P.A in inglese è S.P.E.W (“vomita”), Society for the Promotion of
Elfish Welfare, ossia Società per la Promozione del Benessere Elfico
(trad. wikipedia). Il gioco di parole in Delicate è quindi da S.P.E.W.
A S.P.E.R.M, Society for Promotion of Extra Rights for Mandrakes, ossia
Società per la Promozione dei Diritti Extra delle Mandragole.
Io
ho mantenuto il C.R.E.P.A italiano, quindi il gioco di parole non è
così divertente, ma sì, sperm, in inglese, significa sperma XD
Ovviamente,
per ottenere S.P.E.R.M.A ho dovuto scrivere io qualcosa... Non è
granchè, ma la mia mente non ha partorito di meglio.
Se ci sono proposte, sono sempre ben accette ♥
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