la bambina e il lupo - capitolo 4
Capitolo 5
Aprì gli occhi e si guardò attorno: non riconosceva il luogo in cui si trovava.
Era un ambiente caldo, illuminato… per un attimo si chiese se non fosse già morta o cosa.
Poi nella stanza entrò un vecchio, un frate, che portava del pane e una caraffa di latte.
– Benvenuta nel 1370, piccola!
– …dove sono?
– Questa è l’abbazia di Linderhof, al confine tra il regno danese e la Prussia. Come ti senti?
Era stanca e aveva fame, ma almeno era al caldo e al sicuro. La
notte precedente le sembrava solo un brutto sogno; ma non era a casa
sua, e questa era una prova più che sufficiente per provarle che
il tutto era reale.
Come se non bastasse, un enorme lupo, più grande di
qualunque animale avesse visto prima, entrò nella stanza a
seguito del frate, fermandosi accanto al suo letto.
– Sei stata fortunata, se non ti avesse trovata lui ora non saresti tra noi!
La bambina osservò gli occhi grigio perla
dell’animale, e provò ad avvicinare la mano, un po’
incerta. Il lupo non si ritrasse, né tentò alcun
movimento: si lasciò semplicemente accarezzare la testa,
appoggiandola al letto.
La bambina non poté più trattenersi, e dapprima una,
poi due, tre lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi.
Abbracciò il lupo e pianse, pianse e pianse.
Sì, era stata fortunata.
***
– Silke, non allontanarti troppo, ultimamente sono stati visti dei banditi qui attorno!
– Ma va’, padre Fergus! Cosa vuoi che vengano a
cercare in quest’abbazia abbandonata? E poi c’è lui
con me!
La quindicenne Silke si allontanò correndo allegramente
verso il bosco, seguita da un lupo nero. Dicembre era ormai alle porte,
e le giornate erano sempre più fredde, ma lei adorava il bosco.
La faceva sentire libera correre tra gli alberi, perdersi in quella
foresta antica immaginando di essere lei stessa un animale: un cervo,
una volpe, o magari anche un falco… o un lupo.
Ma spingersi troppo in là poteva essere pericoloso. Si potevano incontrare delle belve.
O dei banditi.
La ragazzina non si accorse del pericolo se non dopo che il lupo
aveva già aggredito uno dei tre uomini, azzannandolo e
uccidendolo sul colpo. Il secondo però non si fece sorprendere e
riuscì a sbalzarlo contro un albero. Intanto il terzo malvivente
aveva afferrato Silke per le spalle, con un ghigno terribile sul volto
e pensieri ancor più terribili in mente.
Fu a quel punto che successe l’impensabile.
Con un ringhio spaventoso, il lupo si avventò contro la
gola dell’uomo che l’aveva affrontato, ma quando si
rialzò, il suo aspetto era tutto tranne che quello di un
animale: a bloccare e uccidere l’ultimo dei tre banditi, infatti,
fu un giovane di più o meno ventisette anni, dalla corporatura
snella ma muscolosa. I lineamenti del volto erano belli ed eleganti, ma
richiamavano forza e sicurezza. Silke lo osservò stranita e
leggermente spaventata: era una scena che aveva già visto, anni
addietro.
Una belva che non era una belva.
Lui si girò a osservarla. Aveva i capelli neri, lunghi. Gli
occhi grigi attiravano l’attenzione perfino più del sangue
che gli colava dal mento.
Occhi grigi.
– …Lupo?
***
– Ma tu… cosa sei esattamente?
Ludwig fissò spaesato Silke.
Era proprio da lei fare domande impreviste all’improvviso, e
quella che gli aveva appena posto non aveva una risposta esattamente
semplice.
– La gente ci chiama vampiri, o demoni. Dicono che siamo
immortali, ma effettivamente abbiamo semplicemente un ciclo vitale
esteso all’infinito, se paragonato a quello di un semplice umano.
– E come fai a trasformarti in un lupo? E il fuoco? Sei anche un mago?
Lui rise alla curiosità della ragazzina. Era un argomento
semplice ma complesso quello della magia, e forse anche spaventoso in
un certo senso. Ma lei non sembrò terrorizzata, o schifata,
quando seppe che per poter utilizzare il potere serviva bere del sangue
umano.
Liquidò l’argomento con un innocente “Ah, sì?”, e proseguì con le sue domande.
***
– La gente, però, ha paura di voi, vi odia…
– È naturale, d’altronde ai loro occhi siamo alla stregua di diavoli.
– Allora… per loro io non sono poi così
diversa da voi. Mia madre usava le erbe per curare i malati… un
giorno sono venuti i soldati dalla città e l’hanno portata
via. Penso che l’abbiano condannata al rogo, ma nessuno mi ha mai
detto cos’è successo davvero. È da quel giorno che
hanno cominciato a chiamarmi “figlia della strega”.
Ludwig attirò a sé una Silke tremante e in lacrime.
In fondo erano uguali. Entrambi erano soli e avevano sofferto. Entrambi avevano bisogno l’uno dell’altra.
***
– Silke, faresti meglio a smetterla di saltarmi addosso.
– E perché? – chiese ridendo la diciottenne mora.
– Non sei più una bambina, sai? Potrei anche perdere il controllo…
Il Lupo le sorrise beffardo. Ma lei rispose con un altro sorriso,
dai toni sarcastici, e strinse ancor di più le braccia attorno
al collo di lui, appoggiandosi alla sua schiena.
– Pff… non lo faresti mai.
***
– Lo sai, quand’ero piccola, ogni volta che mi
accadeva qualcosa di brutto o che mi sentivo triste avevo
l’abitudine di stringere la piccola croce di legno che mi aveva
regalato la mamma e pregare… Ma non sono sicura che mi abbia mai
ascoltato nessuno. Forse solo una volta…
– Io non credo in queste sciocchezze. La religione è
solo un’invenzione dell’uomo al fine di controllare meglio
gli altri uomini. È la bugia più grande e antica del
mondo, di cui si è persa la verità fin dal principio.
– Ma il fatto che voi non abbiate un’anima, non
presuppone forse che qualcuno te l’abbia data? Quindi Dio esiste.
Solo… magari vuole che troviamo noi stessi la forza di superare
le avversità, senza fare affidamento ogni volta su di lui…
– O forse non crede che meritiamo di essere salvati, tutto qua.
***
– Non è l’anima che perdiamo… ma
l’umanità: la capacità di comprendere e convivere
con chi è diverso da noi.
Silke afferrò la manica di Ludwig, e lo guardò seria
con quei suoi occhi uno celeste e l’altro color ambra, come poche
volte aveva fatto.
– Allora io voglio essere come te.
Ecco il capitolo flash-back *^*
Sono dei semplici e brevi spezzoni della vita di Silke e Ludwig...:3
Certo, non è molto approfondito, ma per risolvere a tale
questione, già da tempo ho intenzione di fare uno spin off
proprio su loro due *_*
...in realtà ho intenzione di fare VARI spin-off, di cui uno su loro due XD
E arriveranno presto!*_*/
Poi, una piccola nota: in realtà, quella che definisco
abbazia di Linderhof è un castello, e anche il luogo non
corrisponde a quello reale. Ma dato che mi piaceva il nome mi son presa
la libertà di utilizzarlo in un ambito diverso. ^^
E ora vi lascio <3
Grazie per aver letto e grazie delle recensioni!!!^^
Alla prossima, con l'ultimo capitolo!°_°
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