Non è più il tempo di Obbligo, Giudizio o Verità, Grang... di DumbledoreFan (/viewuser.php?uid=13062)
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Ehm...salve *si allenta il
colletto imbarazzata*. Ok, ok, sono passati...mmm sei mesi, e solo ora
mi decido a postare l'epilogo. Sono una persona orribile. Molto, molto
orribile. Però ora sono qui. Con l'epilogo. E che dire,
spero che vi piaccia.
Enjoy **
“Draco ma sei ancora lì?! Devi sbrigarti
dannazione!” mi spronò Blaise appena entrato nella
mia stanza, mentre io mi sistemavo il nodo alla cravatta.
“Non vorrai far tardi anche al tuo matrimonio, non
è vero?” disse affiancandosi a me davanti allo
specchio.
“Non sono io che sono in ritardo, sono gli altri che sono in
anticipo” ribattei senza smettere di ammirare la mia immagine
riflessa. La scelta degli abiti non era stata affatto casuale: ero
vestito con un completo interamente nero, e l’unica cosa che
risaltava era la cravatta bianca. Sbuffai andando a prendere sul mobile
lì davanti il fazzoletto che avrei dovuto mettere nella
tasca davanti del mio smoking. Era a strisce rosse e oro.
“Blaise, puoi ricordarmi come ho fatto ad accettare un simile
accordo?” chiesi al mio migliore amico guardando riluttante
il famigerato pezzo di stoffa.
“Eri ubriaco, e la Grang ti faceva gli occhi
dolci…e poi non vedevi l’ora di vederla con
addosso qualcosa di verde e argento” rispose Blaise
sorridendo divertito. Io scossi il capo.
“Devo smetterla di ubriacarmi. Sì, dovrei proprio
smetterla” borbottai fra me e me sistemandomi il fazzoletto
perché si potesse veder fuoriuscire dalla tasca. Il moro mi
diede una pacca sulla spalla e mi riservò un sorriso
emozionato.
“Visto che avevo ragione? Sposerà te” mi
disse con soddisfazione.
“Non è ancora detta l’ultima parola.
Potrebbe mollarmi sull’altare” ribattei sarcastico
e il mio migliore amico scoppiò a ridere.
“Fidati, non lo farà” replicò
Bla, per poi sporgersi verso di me ed abbracciarmi calorosamente.
“Il mio migliore amico che si sposa con la mia migliore
amica. Che cosa potrei desiderare di più?” mi
disse senza mollare la stretta. Io sorrisi.
“Non starai per piangere, vero Bla?” lo scimmiottai
allegramente.
“I Serpeverde non piangono” disse tirando su con il
naso. Allora mi sciolsi in una risata genuina e mi staccai da lui.
“E’ tutto merito tuo amico” gli confessai
con sincerità. Era vero. Non so come sarebbe andata se non
ci fosse stato lui ad aiutarmi, a guidarmi in questa pazza storia. Lui
mi aveva consigliato e indirizzato verso quello che ora mi rendevo
felice. In realtà, non sapevo cosa sarebbe stata la mia vita
se non ci fosse il mio migliore amico. Di sicuro però,
sapevo che sarebbe stata peggiore.
“Uh, Draco Malfoy che non si mette al centro del mondo!
Incredibile!” ribattè ridacchiando. Io lo imitai.
“Ti voglio bene” mi disse dandomi una pacca sulla
spalla. Io gli sorrisi.
“Anche io Blaise” risposi annuendo. Il moro
guardò l’orologio.
“Sei in ritardo, ovviamente, perciò
sarà meglio avviarsi” mi spronò. Io
annuii con il capo e fianco a fianco con Blaise mi diressi fuori da
Malfoy Manor. Il giardino era completamente addobbato a festa, con
gazebi, grandi nastri di raso e tulipani bianchi dappertutto.
Sì, i miei genitori avevano acconsentito all’idea
che facessimo il matrimonio a casa nostra. E avevano acconsentito al
matrimonio. Certo, erano rimasti sbalorditi. Più che
sbalorditi. Ma la guerra era finita, e loro erano pronti a buttarsi
tutto alle spalle, anche se mio padre era da un po’ che si
autoconvinceva con discorsi tipo “i loro figli saranno
comunque figli di due maghi”, “tutte le famiglie
ormai sono contaminate”, “lei era la studentessa
più brillante di tutta la scuola, e ha salvato il
mondo”. In un certo senso era anche divertente.
Hermione non dispiaceva ai miei, specie per l’incredibile
personalità. Ed era inutile negare che le erano grati per
aver posto fine a quella guerra che aveva perso ogni scopo, che era
diventata folle, e che ci metteva tutti in grande pericolo, me
specialmente. Non erano i suoceri amorevoli e affettuosi che si
facevano chiamare mamma e papà, ma non ci si poteva
lamentare.
Quando mi videro arrivare tutti si misero a sedere e la cerimonia
potè cominciare. Accanto a me i miei inseparabili migliori
amici Blaise e Theodore, che avevo scelto come testimoni di nozze. La
marcia nuziale cominciò a suonare ed entrarono le damigelle
di Hermione, Pansy, Daphne e la piccola Weasley. Dei suoi vecchi amici,
pochi avevano acconsentito a partecipare al matrimonio, tutti indignati
di come lei avesse mollato Potter il giorno del matrimonio, per sposare
il figlio di due ex Mangiamorte. Quasi tutti avevano seguito il povero
fidanzato abbandonato all’altare, che dopo pochi mesi aveva
deciso di trasferirsi e lasciare il lavoro al Ministero. Weasley ci
aveva poi raccontato che aveva deciso di dare una svolta alla sua vita,
e mettere la parola fine a quella storia che durava da troppo tempo
senza successo.
Sì, Weasley era rimasto accanto a Hermione, fedele e
comprensivo. Non aveva di certo abbandonato Potter, a cui era
immensamente legato, ma aveva anche sostenuto la Grang e appoggiata
nella sua scelta. Fu lei una volta a confessarmi che Weasley aveva
sempre creduto nella storia fra me e lei, aveva sempre creduto che
nonostante tutto, fossi io quello giusto per lei. Infatti era in prima
fila e sembrava sprizzare gioia. Hermione nell’ultimo periodo
si era legata ancor di più, se possibile, al suo rosso
amico, l’unico a quanto diceva lei che aveva sempre
incoraggiato la nostra storia, e che anzi, l’aveva sempre
trovata eccezionale.
Finalmente, sulla soglia si fece vedere Hermione. Si
affacciò lentamente e nel vederla non potei fare a meno di
aprirmi in un sorriso luminoso. Inutile dire che era bellissima:
avvolta in un grazioso vestito bianco senza spalline, con la gonna di
chiffon che dal corpetto scendeva dritta e un po’ a campana
fino alle caviglie. I capelli erano acconciati e tenuti su da una
scintillante spilla, che però le lasciava sfuggire qualche
boccolo ai lati del viso. Ai piedi aveva un paio di sandali con il
tacco alto argentati, ed al collo aveva legato un foulard verde e
argento.
Quello era stato il nostro patto. Io avrei indossato un po’
del suo mondo, e lei un po’ del mio. Solo così
avremmo potuto unirci davvero. Attraversò il corridoio
creato dalle file di sedie e mi affiancò
sorridendomi raggiante. La presi a braccetto e insieme ascoltammo
attentamente la cerimonia. Quando arrivò il momento di
scambiarci gli anelli e le promesse, ci guardammo un po’
emozionati ma allo stesso tempo divertiti. La Granger mi aveva
confessato di voler un discorso come quello che le feci al settimo anno
dopo la finale di Quidditch, e quel ricordo ci ispirava sempre allegria.
“Draco Malfoy. Se me l’avessero detto qualche anno
fa, non c’avrei creduto. Come potrei io sposare uno come te?
Ho passato quasi tutti gli anni a scuola ad odiarti. In alcuni momenti
non potevo addirittura tollerare di stare troppo a lungo nella stessa
stanza con te. Ma è questo che rende così
emozionante la vita: la sua imprevedibilità. Forse ad un
certo punto, siamo arrivati ad odiarci tanto, che l’unico
modo per sopportarlo era cominciare ad amarci. Non lo so di preciso, so
solo che ora non riesco ad immaginare nessun altro al mio fianco. Non
riesco ad immaginare nessun altro con cui attraversare il percorso
della vita, e soprattutto non riesco ad immaginare nessun altro che
renda la mia vita degna del suo nome. Viva. Tu, i tuoi difetti, i tuoi
modi di fare ed essere, il tuo orgoglio, il tuo sarcasmo, mi costringi
a passare ogni giorno in maniera differente al precedente, mi riempi
tutto con il sapore della novità, della
curiosità, dell’eccitazione. Mi costringi ogni
giorno ad una nuova sfida, ad una nuova avventura.
Quest’avventura, è il nostro amore. Completamente
folle. Completamente insensato. Un amore su cui nessuno scommetterebbe.
Un amore, che come ogni avventura che si rispetti, è
avvincente, appassionante, pieno di colpi di scena. Un amore che vale
la pena essere vissuto. Una storia che vale la pena essere scritta. La
nostra storia. La storia di Hermione e di Draco”
Hermione pronunciò queste parole con decisione ed enfasi,
senza smettere di fissarmi negli occhi, e appena finito mi
infilò la fede al dito sospirando e sorridendomi. Ora, era
il mio turno.
“Hermione Granger. Io ho sempre potuto ottenere tutto quello
che volevo senza sforzo. Tutti mi rispettavano, le ragazze si
concedevano a me senza che nemmeno glielo chiedessi. L’unica,
l’unica che faceva eccezione, eri tu. Con te dovevo lottare.
Con te, niente era scontato e dovuto, come lo era tutto il resto. Tu
sei sempre stata l’unica capace di tenermi testa, di
prendermi a pugni, l’unica che mi facesse provare entusiasmo.
Di solito, tutto mi annoia. Tutto tranne te. Sei stata capace di dare
alla mia vita un aspetto nuovo ed eccitante, capace di farmi capire che
le cose migliori non ti piovono dal cielo. Le cose migliori sono quelle
per cui vale la pena lottare. Quelle che ti tengono sveglio e vigile,
quelle che ogni giorno bisogna riconquistare. Tu sei tutto quello che
non sono e quindi tutto quello di cui ho bisogno. La nostra storia
è cominciata con un inganno, un inganno che era diventato
reale, anche se non volevamo ammetterlo. Estinto il primo contratto che
avevamo firmato, ti dissi che non era mai cominciata. Ora che ne stiamo
per firmare un altro ti dico che non era mai finita. E che non
finirà mai”
Le feci indossare la fede e mi sporsi per baciarla. Tutti gli invitati
cominciarono ad applaudire calorosamente ed Hermione mi cinse il collo
con le braccia. Quando ci staccammo, lei mi passò due dita
sulla guancia e mi regalò un sorriso che parve illuminare
tutto intorno a noi.
“E’ così dovrò sopportarti
per un’intera vita, Malfoy” mi disse divertita.
“Sei ancora in tempo per scappare, Granger” le
risposi sorridendo alla mia volta.
“Non ci si libera mai di te” ribattè
prendendomi le mani. Io sospirai.
“Perché sono la persona più fantastica
che esista”
Hermione rise.
“Ecco una cosa che abbiamo in comune”
esclamò gioiosa.
“Siamo entrambi innamorati di te”
Io le sorrisi e le diedi un altro bacio.
“Io invece sono l’unico ad amarti”
replicai appongiando la mia fronte sulla sua. Il suo volto assunse
un’espressione sorpresa.
“Hai appena detto che mi ami!” fece lei sbalordita
e compiaciuta. Io alzai gli occhi al cielo.
“Sì ma non ti ci abituare Grang”
THE END.
Spazio dell'autrice.
Oddio, è finita del tutto. Che cosa triste! E' l'ultima cosa
che ho scritto su questi Draco e Hermione. Ma non di certo l'unica
Dramione che scriverò! Non so quando tornerò a
postare, perchè come vi avevo già raccontato, sto
scrivendo un'originale fantasy che mi impegna particolarmente, ma vi
dico sinceramente che non credo resisterò lontana dai miei
amati Draco e Hermione. E visto che ho già tante idee,
probabilmente mi rivedrete fra poco ^^
Che altro dire se
non G R A Z I E? Non avete idea di quanto io vi sia grata per aver
seguito e vissuto un po' con me questa storia ** E per questo non
smetterò mai di ringraziarvi.
Ci vediamo gente ^^
That's all folks!
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