Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa storia non
è stata scritta a scopo di lucro.
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Capitolo 2
La capanna in cui si trovavano era rustica, ma nel complesso
confortevole. E stranamente molto ben tenuta, perfettamente in ordine.
Kanon ci avrebbe scommesso che il merito non era certo di Ikki, quanto
piuttosto del bambino che aveva con sé. Aveva sentito dire
che il nuovo allievo di Phoenix era figlio di un'ancella, ed era noto
che a parte qualche rara eccezione che non faceva altro che confermare
la regola, tutto il personale di servizio del Santuario era di una
precisione spaventosa. E che i geni dell'ordine erano risaputamente
ereditari.
“Ti sei sistemato bene, vedo” disse Kanon,
accomodandosi al tavolo della cucina.
“Non mi lamento.” rispose Ikki, avvicinandosi alla
dispensa “Che cosa ti posso offrire Kanon? Puoi scegliere tra
caffè e limonata. O al massimo del succo di albicocca, ma se
non vuoi incorrere nelle ire del mio allievo te lo
sconsiglio” Ikki non poté non fare mente locale su
quanto Ilias andasse pazzo per il succo d'albicocca. A volte andava di
sua spontanea volontà a far provviste solo per poterne
rimpinguare le scorte.
“Ahahah, allora vada per il caffè.”
“Bene” approvò Ikki, accendendo il fuoco
sotto la moka, sempre pronta sul fornello. “Allora? Come mai
da queste parti?” chiese infine il ragazzo, prendendo posto
di fronte all'ospite.
“Oh, mi sembrava cortese passare a salutarti. L'ultima volta
che ci siamo visti è stato in battaglia, e tu mi sei sparito
da sotto gli occhi.”
Ikki sogghignò.
“Ora che mi ci fai pensare, non ho mai saputo come
è finito quello
scontro…”
“Che vuoi che ti dica…” Kanon fece un
cenno con la mano, con fare vago e un sorriso furbetto sul viso
“un sacco di legnate, deflagrazioni cosmiche…
secondo il mio modesto parere, la vittoria è stata mia, ma
Rhadamanthys probabilmente insisterebbe sul pareggio.”
“Ah, ora capisco…!”
“Prego?”
“Scommetto che allora è per la rivincita che
continuate a frequentarvi.”
Kanon lo squadrò con sguardo diffidente.
“Non so che cosa tu abbia sentito, Ikki di Phoenix, ma non ti
conviene prenderti gioco degli adulti!” lo ammonì,
puntandogli l'indice contro.
Ikki si concesse quella che per lui era una risata molto sentita.
Kanon avrà anche avuto quasi il doppio dei suoi anni, ma
quando era insieme a lui gli sembrava quasi di star parlando con un
coetaneo. Anche se forse era il contrario.
A Ikki passò un attimo in mente il commento di chi non si
ricordava già più, sul fatto che in
realtà lui non era per niente un quindicenne, quanto
piuttosto uno con già trentacinque anni suonati. Ikki
liquidò quel pensiero scuotendo con decisione il capo.
“A quanto pare i pettegolezzi sono arrivati fin
quassù.” borbottò Kanon, allungandosi
sul tavolo per agguantare la scatola dei biscotti.
“Eh sì. L'ho sempre detto che al Santuario sono un
branco di pettegoli.”
“Non posso certo darti torto.”
Il caffè intanto era passato e il padrone di casa lo
servì per sé e il suo ospite.
“Allora, come mai da queste parti?” insistette
Ikki, tornando serio.
“Non posso essere passato solo per salutare un vecchio
amico?”
“Ti conosco, Kanon, e nulla di quello che fai è
per caso” nonché, Ikki avrebbe voluto aggiungere, nulla di quello che fai
è senza conseguenze. Aveva una certa esperienza
in materia, e certo non ci voleva un genio per accorgersi che dove
Kanon passava i guai spuntavano con funghi. Ed era per quel motivo che
Ikki aveva mandato Ilias di corsa a Kassandra, non appena aveva sentito
avvicinarsi quel cosmo pungentemente mellifluo, un cosmo potente e dal
multiforme ingegno. E dalle molte, molte complicazioni che si portava
dietro. Phoenix purtroppo era finito nella spirale di sfiga che i
Gemini si portavano appresso, ma ci teneva che almeno al suo allievo
fosse risparmiata questa immane seccatura.
E il fatto che Kanon stesse cercando di non mettersi a ridere non
faceva che aumentare i sospetti del ragazzo sul fatto che la sua visita
non fosse stata una cosa proprio proprio disinteressata.
“In realtà, Ikki, mi serviva un posto dove
nascondermi.”
“Perché mai uno come te avrebbe bisogno di
nascondersi?”
“Perché ho mandato Rhada a conoscere Saga. E ho
assicurato a tutti e due che ci sarei stato anche io.” Kanon
ghignò. Era ovvio che era stata una promessa tutt'altro che
mantenuta.
Ikki, in compenso, a quella notizia quasi sbiancò.
“E tu mi hai messo in mezzo a questa storia?”
“Via, Ikki, non ti sembra di esagerare? Che vuoi che ti
succeda?”
“Se ci siete di mezzo tu, quello squilibrato di tuo fratello,
e come se non bastasse anche un giudice degli Inferi, il minimo che mi
posso aspettare è di finire il resto dei miei giorni in una
dimensione alternativa tutt'altro che piacevole!”
“Esagerato!” sminuì Kanon, sorseggiando
con nonchalance il suo caffè.
“Non credo proprio!” ribatté stizzito
Ikki, mentre Kanon scoppiava di nuovo a ridere.
“Comunque sia, come diavolo ti è venuto in mente
di farli incontrare da soli?”
“Se ti rispondo che è perché trovo la
cosa molto divertente?”
“Direi che sarebbe tipico di te. Ma non per questo sarebbe
una cosa giusta.”
“Ah, ne sono più che consapevole. Ma, oltre al mio
evidente divertimento nell'ascoltare poi le due diverse versioni di
quello che è successo – e ci scommetto che ci
saranno delle
esagerazioni straordinarie da parte di entrambi – volevo che
quei due riuscissero ad interagire. Se ci fossi stato anche io
avrebbero finito per cercare di tirarmi da una parte o dall'altra. E
non mi andava proprio di trovarmi in una situazione del
genere.”
“Incredibile.”
“Cosa?”
“Il fatto che due uomini fatti e finiti come Saga di Gemini e
Rhadamanthys della Viverna litighino per te come se fossero due
mocciosi che si contendono lo stesso giocattolo!”
Kanon scoppiò in una fragorosa risata, e stranamente anche
Ikki si lasciò andare e gli fece eco.
Quando l'attacco di ilarità si spense, però, Ikki
guardò Kanon con un sogghigno che poteva tranquillamente far
concorrenza a quello di uno dei due Gemini.
“Kanon…”
“Sì?”
“Sei consapevole del fatto che ti prenderanno a calci tutti e due per il
tiro mancino che hai tirato loro?”
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Angolo dell'Autrice:
- Ikki di Phoenix ormai c'è sempre, quando ci sono in giro
Saga o Kanon. Con suo sommo disappunto. ♥
- L'allievo di Ikki di Phoenix è il bambino più
bello del mondo. Si chiama Ilias.
Spucciatelo e dategli i biscotti, lo farete felice. E lui
sgambetterà in giro tutto contento! *__*
- Charm_strange, Titania, Ruri, Ayay, Kiki, Devileyes, Shinji e Rucci. Grazie. I vostri
imbizzarrimenti sono la ricompensa migliore. Sappiate che vi adoro
tutti quanti!
*manda bacini, biscotti
e tweed a tutti*
*rotola
via*
Fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche.
Grazie a chi vorrà recensire e a quanti leggeranno e basta!
Beat
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